La notte di capodanno Gioia, una comparsa non più giovanissima, impone la propria compagnia a un amico, attore di quart'ordine, che invece vorrebbe co... Espandi ▽
Nella notte di San Silvestro Gioia Pennicotti (Magnani), che fa la comparsa a Cinecittà dove è chiamata Tortorella, incontra casualmente il vecchio amico Umberto Pennazzuto (Totò) detto Infortunio, ridotto a far da palo al ladro Lello (Gazzara). Per un equivoco Tortorella crede che Lello voglia corteggiarla e finisce in prigione al suo posto. Tratta da due racconti (Le risate di Gioia, Ladri in chiesa) di Alberto Moravia, sceneggiata da Suso Cecchi D'Amico, Age & Scarpelli, è una notturna commedia buffa dai risvolti tristi che contano e pesano più della facciata, appoggiata a due malinconici personaggi di vinti dalla vita cui si aggiunge Lello, diseredato come loro, ma più lucido e ribelle. Recensione ❯
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Un adattamento curato e riuscito, che guarda al romanzo ottocentesco e all'esempio di Belle e Sebastien. Commedia, Germania, Svizzera2015. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Heidi trascorre la sua infanzia con il nonno in una semplice baita di legno. Ma qualcosa, nel suo futuro prossimo, è destinato a cambiare. Espandi ▽
La piccola Heidi, rimasta orfana, è stata cresciuta dalla sorella della madre, ma viene il giorno in cui la zia Dete trova lavoro a Francoforte e Heidi viene perciò affidata all'unico parente che possa occuparsi di lei, il padre di suo padre, un uomo solitario che vive in una baita di alta montagna. Nonostante un primo rifiuto, il vecchio si affeziona alla bambina e llei mostra di amare moltissimo la vita dura dei monti e il pascolo delle capre con l'unico amico, Peter. Il nonno, però, si rifiuta di mandarla a scuola e così Dete torna a prenderla e la porta a Francoforte perché faccia compagnia a Klara, la rampolla di casa Seseman costretta in sedia a rotelle, e venga istruita dal suo stesso precettore. Recensione ❯
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La storia di due fratelli, di una mamma eccentrica e scomoda, e dell'amore che li unisce in una Livorno popolare. Dagli anni Settanta ai giorni nostri. Espandi ▽
Bruno Michelucci è infelice. Insegnante di lettere a Milano, si addormenta al parco, fa uso di droghe e prova senza riuscirci a lasciare una fidanzata troppo entusiasta. Lontano da Livorno, città natale, sopravvive ai ricordi di un'infanzia romanzesca e alla bellezza ingombrante di una madre estroversa, malata terminale, ricoverata alle cure palliative. Valeria, sorella spigliata di Bruno, è decisa a riconciliare il fratello col passato e col genitore. Precipitatasi a Milano alla vigilia della dipartita della madre, convince Bruno a seguirla a Livorno e in un lungo viaggio a ritroso nel tempo. Recensione ❯
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Una "cena delle beffe" che guarda all'attualità e vanta una scrittura precisa, disincantata e comica al punto giusto. Commedia, Italia2016. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è stato scritto dallo stesso regista insieme a Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello. Espandi ▽
Quante coppie si sfascerebbero se uno dei due guardasse nel cellulare dell'altro? È questa la premessa narrativa dietro la storia di un gruppo di amici di lunga data che si incontrano per una cena destinata a trasformarsi in un gioco al massacro. E la parola gioco è forse la più importante di tutte, perché è proprio l'utilizzo "ludico" dei nuovi "facilitatori di comunicazione" - chat, whatsapp, mail, sms, selfie, app, t9, skype, social - a svelarne la natura più pericolosa: la superficialità con cui (quasi) tutti affidano i propri segreti a quella scatola nera che è il proprio smartphone (o tablet, o pc) credendosi moderni e pensando di non andare incontro a conseguenze, o peggio ancora, flirtando con quelle conseguenze per rendere tutto più eccitante. I "perfetti sconosciuti" di Genovese in realtà si conoscono da una vita, si reggono il gioco a vicenda e fanno fin da piccoli il gioco della verità, ben sapendo che di divertente in certi esperimenti c'è ben poco. E si ostinano a non capire che è la protezione dell'altro, anche da tutto questo, a riempire la vita di senso. Recensione ❯
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Un film sulla memoria, per non dimenticare il ruolo del cinema nella società italiana come prodotto culturale e luogo d'incontro. Commedia, Italia2015. Durata 88 Minuti.
La storia del cinema Universale di Firenze: l'incontro tra la cultura alta, sperimentale e politica del movimento studentesco e quella popolare, sarcastica e disincantata del quartiere fiorentino di San Frediano. Espandi ▽
Questa è la storia di tre amici: Tommaso, Marcello e Alice, dei loro destini che s'intrecciano, si lasciano e poi si ingarbugliano di nuovo, in una serie di avventure che attraversano tre decenni - dai favolosi sessanta ai plasticosi ottanta - e che incarnano i sogni, le svagatezze, le illusioni e le sconfitte di una generazione. Ma questa è anche la storia di un cinema (L'Universale), un cinema un po' particolare a dire il vero, dove per una strana congiuntura epocale, rionale e perché no, astrale, per un periodo si sono incontrate la cultura alta, sperimentale e politica del movimento studentesco e quella popolare, sarcastica e disincantata del quartiere fiorentino di San Frediano, creando un meraviglioso cortocircuito che ben presto ha portato a un inatteso e scintillante caos creativo. Recensione ❯
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Un vecchio, in occasione delle feste, viene assunto da un grande magazzino come Babbo Natale. I modi affabili dell'uomo e le sue premure disinteressat... Espandi ▽
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È uno dei più bei film di Alberto Lattuada, anche se non uno dei suoi maggiori successi commerciali. Affiancato nella sceneggiatura da Cesare Zavattin... Espandi ▽
È uno dei più bei film di Alberto Lattuada, anche se non uno dei suoi maggiori successi commerciali. Affiancato nella sceneggiatura da Cesare Zavattini, il regista del Bandito sposta la vicenda del racconto di Nicolaj Gogol dalla Russia alla Lombardia. Akaki Akakievic diventa Carmine De Carmine, piccolo impiegato di provincia il cui unico sogno è un cappotto nuovo. Quando lo ottiene, gli viene rubato in una gelida notte di neve, e il povero Carmine muore di polmonite. Recensione ❯
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Una ragazza di modeste condizioni sociali aspira a frequentare il bel mondo. Per assecondarla, la madre convince il marito a gestire una attività comm... Espandi ▽
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L'universalità di Lubitsch che con questa commedia dà la prova di conoscere magistralmente i tempi per suscitare partecipazione e sorriso. Commedia, USA1924. Durata 77 Minuti.
Ambientata nella Vienna degli anni Venti, la vicenda ruota attorno a due coppie, il dottor Braun, la neo mogliettina Charlotte, la miglior amica di Charlotte, Mizzi e il suo sposo, il professor Stock. Espandi ▽
Vienna. Il professor Stock non vede l’ora di potersi liberare con un divorzio dalla consorte Mizzi. Mizzi difatti si dà da fare per sedurre il dottor Braun, che aveva incontrato per caso e che poi scopre essere il neo marito della sua migliore amica Charlotte. La quale è decisamente innamorata dello sposo ma deve resistere alle avances del di lui collega dottor Gustav. Il secondo film realizzato negli States da Ernst Lubitsch (e la sua prima commedia muta americana) mostrano al pubblico l’universalità del cinema del regista tedesco. Siamo di fronte all’adattamento, ad opera di Paul Bern, di uno spettacolo teatrale di Lothar Schmidt ma Lubitsch non ne fa un film ‘teatrale’: che conosce bene i meccanismi del teatro, sa però distinguere in modo magistrale tra le due forme artistiche di comunicazione con una piena consapevolezza dei tempi che il cinema (e quello muto in particolare all’epoca) richiede per suscitare partecipazione e sorriso. Tempi che, se si dispone di un meccanismo perfettamente oliato e della capacità di portarlo sullo schermo, continuano a funzionare. Recensione ❯
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Patrick, ex insegnante liceale, torna a casa dalla madre dopo un ricovero in una clinica psichiatrica. L'uomo tenta di riconquistare l'ex moglie, prima di invaghirsi di una vicina eccentrica. Espandi ▽
Pat Solatano ha perso tutto: casa, lavoro, compagna. Dopo aver trascorso otto mesi in un istituto psichiatrico, si ritrova, in seguito ad un patteggiamento della pena che avrebbe dovuto scontare, ad abitare nuovamente con sua madre e suo padre. Pat, però, non ha perso il suo naturale ottimismo: è deciso a ricostruire la propria vita e a riconciliarsi con la sua ex-moglie, nonostante le problematiche circostanze della loro separazione. I suoi genitori, invece, vorrebbero solo che si rimettesse in piedi e che condividesse la passione/ossessione di famiglia per la squadra di football locale: i Philadelphia Eagles. La situazione si complica quando Pat conosce Tiffany. Recensione ❯
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Seguito di Mamma ho perso l'aereo. Tutto sembra apparentemente come nel primo episodio e infatti il canovaccio si ripete. Espandi ▽
Il bambino che già una volta era rimasto solo nelle vacanze di Natale perché dimenticato a casa dai genitori, questa volta si perde in aeroporto e sbaglia aereo. Si ritrova così da solo nella grande e pericolosa città di New York, di nuovo al centro di spericolate avventure. Recensione ❯
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Tre scienziati bizzarri e pasticcioni scoprono un metodo per catturare i fantasmi, generalmente piccoli disturbatori che infestano New York. Espandi ▽
Tre scienziati bizzarri e pasticcioni scoprono un metodo per catturare i fantasmi, generalmente piccoli disturbatori, che infestano New York. Ma all'aumentare delle "turbolenze ectoplasmatiche" appare chiaro che qualcosa di grosso sta succedendo in città: un minaccioso dio dell'antichità ha infatti l'intenzione di radere al suolo New York. Ai nostri eroi l'arduo compito di salvare il mondo. Grazie alla grande simpatia e bravura degli interpreti, che si muovono tra effetti speciali di alto livello, battute fulminanti e situazioni irresistibili, il film, solidamente sceneggiato e curatissimo nei particolari, è giustamente diventato campione d'incasso in molti paesi. Recensione ❯
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Quattordici episodi sui difetti degli italiani anni Settanta. Espandi ▽
Attraverso quattordici brevi episodi, scorrono altrettante situazioni tra il comico e il tragico in cui emergono i vizi eterni dell'italiano medio, alle prese con la violenza di fine anni Settanta. Recensione ❯
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Pregi e difetti degli anni Settanta, raccontati attraverso la rappresentazione del mondo del porno. Espandi ▽
Anni settanta: prospera il cinema erotico. C'è un sottobosco che ha le stesse regole del grande cinema, i suoi divi, il suo pubblico, i suoi premi. Due "modelli" prendono la professione molto sul serio, a volte confondendo la realtà col set. Una coppia in una scena si fa prendere la mano e ne risulta un orgasmo (vero) da applauso. Attraverso quell'ottica di ambiente emergono tutti i problemi degli anni Settanta e Ottanta. Recensione ❯
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