Anno | 1960 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Mario Monicelli |
Attori | Totò, Anna Magnani, Ben Gazzara, Fred Clark, Gina Rovere, Toni Ucci Dori Dorika, Leopoldo Valentini, Carlo Pisacane, Anna Campori, Gianni Bonagura, Donatella Turri, Edy Vessel. |
Uscita | lunedì 9 dicembre 2013 |
Tag | Da vedere 1960 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,24 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 dicembre 2013
La notte di capodanno Gioia, una comparsa non più giovanissima, impone la propria compagnia a un amico, attore di quart'ordine, che invece vorrebbe co...
CONSIGLIATO SÌ
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Gioia, soprannominata Tortorella, sta cercando in tutti modi di trascorrere una notte di Capodanno festeggiando adeguatamente. Si troverà invece a fianco di Umberto Vernazzi detto Infortunio. Costui è costretto a fare spalla a Lello, un borsaiolo che ha deciso di approfittare della confusione dei festeggiamenti collettivi per mettere a segno qualche buon colpo. Gioia, senza esserne cosciente, sarà di intralcio ai suoi piani.
Monicelli, dopo il successo ottenuto con I soliti ignoti e La grande guerra decide di tornare a lavorare con Totò in un ruolo questa volta da protagonista affiancandogli Anna Magnani. La quale si mostra inizialmente riluttante temendo che la prestazione richiestale non sia all'altezza delle sue precedenti. Da un punto di vista di 'cassetta' (come si chiamava allora il box office) i fatti le daranno ragione. Su questo piano il film è un mezzo fallimento. Non lo è però sul piano artistico anche se la storia si sviluppa in netta controtendenza rispetto al titolo. Di risate infatti il film ne mostra e ne procura ben poche (fatta eccezione per la prestazione canoro-mimica che Tortorella e Umberto sono costretti ad improvvisare dinanzi a un inatteso pubblico). Per il resto la profonda amarezza che connota e connoterà il lavoro di uno degli indiscussi Maestri del cinema italiano trova qui ampio spazio di espressione. Perché il boom economico che sembra aver trasformato la vita di un'intera società non ha toccato tutti e i personaggi del film, compreso l'elegante Lello interpretato da un Ben Gazzara in pieno understatement, sono fondamentalmente dei perdenti per i quali la precarietà si è fatta legge quotidiana. Perennemente alla ricerca di qualche motivo di speranza e costretti a un contegno che dissimuli la loro povertà materiale e culturale attraversano la notte di Capodanno cercando di non farsi gettare via come le suppellettili che vengono lanciate dalle finestre. Tra acconciature rifatte e ricordi della guerra non sono pronti per entrare nella nuova era che non ha posto per loro destinati al ruolo di tredicesimi a tavola.
RISATE DI GIOIA disponibile in DVD o BluRay |
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Siamo all'ultimo dell'anno e a un attore di quart'ordine che vive di espedienti viene proposta la collaborazione in un furto. Non avendo alternative decide di andarci. Ma incrocia una vecchia amica, che fa la comparsa a Cinecittà, la quale, rimasta anch'ella senza compagnia, lo obbliga a passare con lui la notte di San Silvestro.
Il Cineforum della mia città ha riaperto ieri con Risate di gioia del 1960 di Mario Monicelli che racconta un'Italia non ricca forse ma allegra, spensierata, chiassosa e piena di voglia di vivere. Non sono perciò d'accordo con chi parla di questo film come di una vicenda amara e di un Monicelli non al massimo. Io credo invece che ogni film è a sè e non si debba mai [...] Vai alla recensione »
Forse definire un capolavoro,una commedia,puo' sembrare esagerato,soprattutto se il film in questione anche quando usci' non ebbe recensioni proprio favorevoli,pero' un film con toto' e anna magnani,lo e' a prescindere. Quando lo stesso film lo sai a memoria e a distanza di anni ancora usi le battute puo' non essere considerato tale? Sia toto' che anna magnani faranno [...] Vai alla recensione »
Gazzara è di origine siciliana e non abbruzzese.
Nell'estate del '60 Luigi Comencini gira Tutti a casa, in precedenza annunciato per Monicelli. Al collega tocca invece un progetto rifiutato da Comencini, Risate di Gioia, tratto da un paio di racconti di Moravia. La protagonista è Gioia Fabbricotti detta Tortorella (Anna Magnani), una generica di Cinecittà che, scaricata dagli amici, passa l'ultima notte dell'anno con un anziano collega (Toto) e un [...] Vai alla recensione »