giovedì 29 settembre 2022 - Festa di Roma
“Invece di organizzare qualcosa di celebrativo in occasione del ventesimo anniversario di Alice nella Città abbiamo cercato di concentrarci meglio sui titoli che avevamo: sarà una manifestazione più raccolta, con 12 film in concorso e 8 nella sezione Panorama, per lasciare aria agli incontri e alle attività con il pubblico”, afferma Gianluca Giannelli, condirettore artistico della sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma.
“Questo è un anno importante soprattutto perché molti giovanissimi delle scuole torneranno in sala senza mascherina: oltre 13mila ragazzi hanno già prenotato un posto in sala”. “Grazie alla nuova governance della Festa di Roma potremo usufruire di nuovi spazi – dalla sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica all’Auditorium della Conciliazione fino alle varie sale sparse per Roma – Campo De’ Fiori, il Pigneto, l’Eur – grazie al contributo del nostro nuovo partner culturale Urban Vision”, aggiunge la condirettrice artistica Fabia Bettini. “E potremo iniziare il nostro programma con una grande Festa della scuola”.
I TEMI
Secondo Giannelli saranno numerosi i film che “raccontano il rapporto dei figli con la famiglia, e in particolare con i padri, le storie di riti di passaggio, compresa la pubertà troppo spesso trascurata dal cinema per ragazzi, l’identità sessuale, la complessità dei legami affettivi, la ricerca del proprio spazio nel mondo”.
IL CONCORSO
L’apertura è affidata a Marcel The Shell With Shoes On, che “negli Stati Uniti è diventato un caso e ha messo d’accordo critica e pubblico, trasformandosi un fenomeno virale”, dice Giannelli, che definisce il film in stop motion “una sorta di Piccolo Principe 4.0, con al centro una conchiglia che inizia un viaggio per recuperare il proprio rapporto con i genitori”. L’unico titolo italiano in concorso è Il cerchio di Sophie Chiarello, che Giannelli definisce “un film necessario che non parla tanto dei bambini quanto di noi adulti e del mondo che troveremo, mettendo avanti temi pedagogici importanti”.
Gli Stati Uniti, oltre che con Marcel The Shell With Shoes On, sono presenti in gara con Armageddon Time di James Gray, già presentato al Festival di Cannes, in condivisione con la Festa del Cinema di Roma, poiché Gray parteciperà ad un incontro con il pubblico dei più giovani “per sua esplicita richiesta”; il semiautobiografico I Love My Dad di James Morosini, incentrato sun rapporto problematico fra padre e figlio; e Signs of Love di Clarence Fuller, che vede nel cast Rosanna Arquette e sua figlia Zoe Bleu e i fratelli Dylan Rupert e Hopper Penn, figli di Sean Penn e Robin Wright.
Dal Canada arriva l’autobiografico Before I Change My Mind di Trevor Anderson che racconta l’adolescenza “con tutta la sua ambigua, inconsapevole e profonda complessità”, mentre lo spagnolo La Maternal di Pilar Palomero è “un film specchio rispetto al quasi omonimo Maternal (guarda la video recensione) di Maura Delpero”, dice Giannelli. “Ma qui l’ottica è ribaltata perché qui sono gli adolescenti a riflettere sulla maternità in età adolescenziale”. In Close il regista belga Lukas Dhont, già vincitore della sezione Un Certain Regard del Festival i Cannes per il suo Girl (guarda la video recensione), “fa invece un salto in avanti nel raccontare un rapporto di amicizia vissuto senza costrizioni e senza le idee che la società impone ai rapporti interpersonali”.
Les Pires della coppia francese Lise Akoka e Romane Guéret rappresenta “l’infanzia come un luogo di libertà” attraverso il resoconto di un processo di casting nei quartieri sottoprivilegiati della Francia, mentre Hawa della regista franco-senegalese Maimouna Doucouré, già nota per il controverso Cuties, illustra “l’importanza di distinguersi per rincorrere i propri desideri”. Il rapporto conflittuale fra fratelli torna in Summer Scars di Simon Rieth e il quartetto francese si chiude con Cet Eté-Là di Eric Lartigau, il regista de La famiglia Bélier, che affida ad un cast stellare – Gael Garcia Berna, Marina Fois e Chiara Mastroianni – la trasposizione in live action di una graphic novel incentrata sul “passaggio tra adolescenza ed età adulta”.
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FUORI CONCORSO
Il pluripremiato Aftersun, opera prima della regista e sceneggiatrice inglese Charlotte Wells, è ancora una volta la storia di un rapporto padre-figlia e vede coprotagonista quel Paul Mescal reso celebre dalla serie Normal People che terrà anche con Wells una Masterclass molto attesa dalle sue giovani fan. A House Made of Splinters del danese Simon Lereng Wilmont è “l’unico film di genere che ci siamo concessi”, dice Giannelli, “un horror come dimensione adolescenziale”. Infine Piggy della regista spagnola Carlota Pereda “mette in primo piano la durezza del bullismo”.
FOCUS AL FEMMINILE
“L’unica serie che abbiamo deciso di presentare in anteprima assoluta ad Alice nella Città è Corpo libero diretto da Valerio Bonelli e Cosima Spender (già autori della docuserie SanPa, ndr)”, afferma Fabia Bettini. La serie, che approderà su Paramount+, è tratta dal romanzo omonimo di Ilaria Bernardini, ed è “un thriller di formazione che parla di trasformazione fisica all’interno di uno sport agonistico come la ginnastica ritmica. Ci ha colpito soprattutto la qualità della scrittura ad opera di un team di firme femminili: la stessa Ilaria Bernardini, Chiara Barzini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari”.
Backlash: Misogyny in the Digital Age di Léa Clermont-Dion e Guylaine Maroist è invece un progetto in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne che ha per tema la misoginia online e che rivela “gli effetti devastanti che tale odio impenitente ha sulle sue vittime”.
PANORAMA ITALIA
Anche la sezione che “punta sulla scoperta e la valorizzazione del cinema italiano” vede in gara otto storie con al centro protagoniste femminili, dal film di apertura, L’uomo sulla strada, opera prima di Gianluca Mangiasciutti, che racconta un rapporto fra un padre e una figlia interpretati da Lorenzo Richelmy e Aurora Giovinazzo, a Le ragazze non piangono di Andrea Zuliani, road movie verso il confine italiano; da Primadonna di Marta Savina ispirato alla vicenda di Franca Viola, la prima ragazza a rifiutare il matrimonio riparatore in Italia, a Piano piano di Nicola Prosatore, scritto sulla base dei ricordi di adolescente dell’attrice Antonia Truppo, anche interprete e cosceneggiatrice.
Il ritorno di Stefano Chiantini narra la storia di una ex carcerata che cerca di riallacciare i rapporti con il figlio e vede protagonista la cantante Emma Marrone, che sarà anche al centro di un incontro con Piera Detassis dove racconterà il rapporto fra cinema e musica, mentre la vincitrice di X Factor Casadilego sarà al centro di My Soul Summer di Fabio Mollo, “un regista che sa tirare fuori la dolcezza dell’adolescenza e dell’infanzia senza rinunciare ad andare a fondo sui temi”. Infine I nostri ieri di Andrea Papini, “l’ultimo film selezionato da Alice” è “un racconto carcerario con uno sguardo mai giudicante”, mentre Piove di Paolo Strippoli è “un horror emozionale già selezionato da due importanti festival americani”.
PROIEZIONI SPECIALI
Mahmood è “il racconto autobiografico del cantante Alessandro Mahmoud prima di diventare famoso, e mostra tutte le sue insicurezze”; Moderat: The Last Days di Elisa Mishto, “compagna di Sacha Ring del gruppo Moderat”, segue la band nei giorni successivi al loro scioglimento; The Land of Dreams di Nicola Abbatangelo è “un musical dalle atmosfere dickensiane”; I viaggiatori di Ludovico De Martino offre “uno spunto per raccontare la Storia con l’idea di individuare un futuro possibile”; e Cosa verrà di Francesco Crispino è “un viaggio pedagogico all’interno di una scuola” ad opera di un regista che “ha il pregio di saper ascoltare e raccontare con grande dolcezza”.
EVENTI SPECIALI
Russell Crowe riceverà un Premio speciale da Alice e la sua Masterclass verrà trasmessa in varie sale cittadine grazie a Urban Vision. Alice ospiterà anche l’anteprima, in collaborazione con la Festa di Roma, della seconda opera dell’attore da regista, Poker Face, di cui Crowe è interprete, cosceneggiatore e produttore. Il documentario francese di sole immagini Heart of Oak di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux saprà parlare della natura senza alcun dialogo; Il ragazzo e la tigre di Brando Quilici racconterà “di cuccioli, vita e rispetto dell’ambiente” e Il talento di Mr. Crocodile di Will Speck e Josh Gordon, con un irresistibile Javier Bardem, è un “live action con atmosfere alla Come d’incanto, che farà uscire di sala con il buonumore addosso”. Infine il regista di animazione francese Michel Ocelot ritorna ad Alice “per la terza o quarta volta” con The Black Pharaoh, the Savage and the Princess: “ormai è un graditissimo habituée”, chiosa Bettini.