Un uomo decide di abbandonare la sua vecchia vita e di diventare monaco dopo esser sopravvissuto ad un attacco mortale. Espandi ▽
La storia di una guardia al confine sovietico-cinese che, dopo essere sopravvissuta a un attacco mortale, decide di diventare monaco. Dovrà però continuamente dimostrare di essere in grado di diventare l'uomo illuminato che si propone di essere. Recensione ❯
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L'incontro tra due solitudini in un film che chiude una quadrilogia sul lavoro iniziata nel lontano 1986. Commedia, Finlandia2023. Durata 81 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due persone sole che si incontrano per caso nella notte di Helsinki mentre sono alla ricerca del primo amore della loro vita. Espandi ▽
Nella notte di Helsinki si incontrano due solitudini, quella di un operaio meccanico e di una cassiera di supermercato. Entrambi hanno il desiderio di conoscersi meglio ma un numero di telefono scritto su un foglietto viene perduto e quindi l’incontro viene rinviato mentre la loro situazione sul versante sociale non sta affatto migliorando. Soprattutto per lui che non riesce a smettere di bere alcolici. Aki Kaurismaki chiude con questo film una quadrilogia sul lavoro iniziata nel lontano 1986 con Ombre in paradiso in cui il netturbino Nikander e la cassiera di supermercato Llona non ottenevano l’ascesa sociale sperata. Sembrava dovesse trattarsi di un percorso ormai concluso nel 1989. Invece, trentaquattro anni dopo, la situazione sociale (finlandese e purtroppo non solo) richiede di tornare sul tema. I due protagonisti appartengono con pieno diritto alla galleria di personaggi che il regista ci ha fatto incontrare nel corso degli anni con la loro malinconia profonda, con dei nodi nell’animo difficili da districare ma anche, o forse proprio per questo, con il desiderio di avere qualcuno che comprenda non tanto le loro parole quanto i loro silenzi. Recensione ❯
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Un horror paranoico ricco d'atmosfera ma con più di qualche lentezza nello sviluppo del racconto. Drammatico, Horror - Finlandia2022. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Costretta al trasferimento dagli Stati Uniti alla Finlandia, una madre si trova a dover affrontare l'insopportabile verità sul figlio gemello sopravvissuto. Espandi ▽
Rachel e Anthony hanno subito un grave trauma con la perdita in un incidente stradale di Nathan, loro figlio. Assieme al gemello di Nathan, Elliot, la coppia abbandona gli Stati Uniti per riposizionarsi nella vecchia casa di famiglia di Anthony, in Finlandia, suo paese originario. Lì Elliot comincia a comportarsi stranamente e dice alla mamma di non essere Elliot, bensì Nathan. Il tema del gemello è ricorrente e frequentato nel cinema horror. Qui Taneli Mustonen (Lake Bodom) si concentra però soprattutto sulla figura della mamma che, posta di fronte al dramma intenso della perdita di un figlio, riversa la sua agitazione e la sua insicurezza sul gemello superstite del quale vuole sempre e ossessivamente sapere dove si trovi e come stia. Quello che prevale è un clima di indeterminatezza, sempre sospeso tra incubo e realtà. In definitiva, The Twin è un film di buona atmosfera, che sviluppa un’adeguata tensione, pur con più di qualche lentezza nello sviluppo del racconto e senza particolare originalità. Recensione ❯
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Una black comedy che non risparmia nessuno, che parte con un tipo di storia per poi trasformarsi in qualcosa di completamente diverso. Commedia, Finlandia2020. Durata 94 Minuti.
Commedia di segreti svelati e da svelare. Espandi ▽
Il cineasta finlandese Teemu Nikki, qui al quarto lungometraggio prima del riconoscimento internazionale per Il cieco che non voleva vedere Titanic, ha ancora in testa un cinema meno autoriale e formalmente curato ma più arrabbiato. Innanzitutto costruisce una satira politica che non risparmia nessuno a cominciare dai gruppi neonazisti, ma al tempo stesso prende di mira anche la Chiesa, il falso progressismo che dietro nasconde il pregiudizio e la mancanza di confronto dialettico. Marvi e Kata sono due personaggi che rappresentano una delle principali tracce narrative ma sono anche ai margini. Il loro sguardo è periferico, astratto, non può essere oggettivo ma punta alla glacialità per far sì che anche loro, come il regista, possano diventare osservatrici e, così, entrare e uscire dalla vicenda. Nimby - Not in My Backyard parte con un tipo di storia poi si trasforma in qualcosa di completamente diverso. Recensione ❯
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Commedia, thriller, melodramma. Tre film in uno per un esperimento narrativo e visivo sulla condizione dell'handicap. Commedia, Finlandia2021. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Jaakko è cieco e sulla sedia a rotelle. Ama Sirpa, che ha conosciuto virtualmente e non ha mai incontrato. Un giorno decide di raggiungerla, affrontando un viaggio per lui non semplice. Espandi ▽
Una commedia romantica; un melodramma giocato sul tema dell’impedimento amoroso; un thriller sulla sopravvivenza di un uomo solo e impotente: tre film in uno per un esperimento narrativo e visivo sulla condizione dell’handicap. L’aspetto lodevole di Il cieco che non voleva vedere Titanic è il tentativo di risolvere visivamente il dilemma dei film sulla disabilità, di norma raccontati da un punto di vista “sicuro” che lascia allo spettatore la possibilità di immedesimarsi e al tempo stesso astrarsi dalla condizione incerta di personaggi mentalmente o fisicamente menomati. L’intenzione è quella di dare al film il medesimo punto di vista “cieco”, o meglio ipovedente, del protagonista; ma nel momento in cui si rinuncia alla soggettiva come unica forma di racconto e si punta l’obiettivo anche sul corpo del disabile, diventa chiaro come le immagini che riproducono l’esperienza immersiva della cecità perdano la loro necessità e diventino fatalmente ridondanti: questo è ciò che succede a Il cieco che non voleva vedere Titanic, che finisce per smarrire la propria identità, indeciso tra l’essere un film sulla disabilità, oppure – cosa più difficile e complessa – un film dentro di essa. Recensione ❯
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Durante gli ultimi disperati giorni della Seconda Guerra mondiale, un minatore solitario (Jorma Tommila) incrocia uno squadrone di nazisti nelle terre selvagge della Lapponia finlandese. I nazisti gli rubano l'oro, ma si rendono presto conto di non aver pestato i piedi a un minatore comune. Il termine finlandese \"sisu\" non ha un corrispettivo nella nostra lingua, ma questo leggendario ex... Recensione ❯
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I giochi di alcuni bambini prendono una piega pericolosa... Espandi ▽
Un conturbante thriller in cui i sadici carnefici sono soltanto dei bambini. Eskil Vogt, il leggendario sceneggiatore di Joachim Trier, stavolta dietro alla macchina da presa, costruisce un film di una crudeltà inenarrabile, e non è tanto l’efferatezza delle azioni compiute da queste piccole pesti a generare il disagio nello spettatore, quanto più la serena accettazione dell’assassinio, la calma serafica con la quale soffocano vite altrui. C’è da dire che per quanto violento e crudo, The Innocents è contemporaneamente anche un film che sa prendersi il suo tempo (forse fin troppo), sviscerando a fondo il disagio esistenziale di questi bambini di periferia, cresciuti a pane e cemento. Un film scritto da un grande sceneggiatore, ma che forse non possiede ancora lo scatto in avanti per diventare anche un grande regista. Recensione ❯
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Il film originale Iron Sky ricavò più di 1 milione di dollari grazie al crowdfunding. Espandi ▽
Timo Vuorensola ha deciso di continuare il progetto iniziato con Iron Sky e proporre un seguito. Iron Sky: The Coming Race nascerà anche stavolta con l'aiuto di una piattaforma di crowdfunding, ma il budget definitivo sarà di 15 milioni di dollari, ancora superiore a quello del primo film. Per il lancio del progetto, il regista ha creato un video nel quale, preso in ostaggio da due donne armate, di fronte ad una bandiera nordcoreana, si scusa per aver prodotto il primo film. Recensione ❯
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Mentre un treno avanza verso il circolo artico, due estranei condividono un viaggio che cambierà il loro punto di vista sulla vita. Espandi ▽
È un film nostalgico e pieno di attenzione verso i sentimenti umani, Scompartimento n.6. La nuova regia dell'autore de La vera storia di Olli Mäki ha un sapore analogico e rivolto al passato, non soltanto in termini cronologici con una storia ambientata al tramonto degli anni novanta, ma grazie a una celebrazione dei suoi simboli che così tanto ci segnavano il modo di vivere: il treno su tutti, ma anche i telefoni a gettoni, i walkman, la telecamera portatile. Decisiva in questo senso la fotografia, morbida e appannata, che sembra guardare gli eventi sempre attraverso un finestrino bagnato di rugiada. La macchina a mano, sempre vicina ai personaggi, abbraccia appieno il caos impacciato e claustrofobico del treno (in sé uno dei protagonisti del film) e cattura bene i dettagli scenografici del periodo. Opera perfetta per omaggiare uno stato d'animo generazionale di un periodo schiacciato dai grandi movimenti della storia, Scompartimento n.6 ha il tocco dolce e lieve del "coming of age" ma filtrato attraverso una memoria adulta, che sa come funzionano i road movie e quali sono le insidie della love story, e decide quindi di non fare nessuna delle due. Recensione ❯
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Una donna crea un clone di se stessa. Sarà poi difficile disattivare il suo doppione. Espandi ▽
Una donna opta per una procedura di clonazione dopo aver ricevuto una diagnosi terminale, ma quando si riprende i suoi tentativi di far ritirare il suo clone falliscono, portando a un duello all'ultimo sangue imposto dal tribunale. Recensione ❯
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Kaurismaki impartisce importanti lezioni senza dimenticare di far sorridere, come solo i grandi del cinema hanno saputo fare. Drammatico, Finlandia2017. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un commesso viaggiatore finlandese incontra un rifugiato siriano. Si aiuteranno a vicenda, nonostante il razzismo più becero della popolazione. Espandi ▽
Wilkström è un rappresentante di camicie che lascia moglie e lavoro, e punta tutto su una partita a poker per cambiare vita. Khaled è un giovane rifugiato siriano imbarcato clandestino quasi per caso su una carboniera che si ritrova a Helsinki. I due si incontreranno e si lanceranno nell’avventura della gestione di un ristorante. Kaurismaki continua a visitare il suo mondo di emarginati ed autoemarginati dalla vita ai quali non è concesso mostrarsi troppo malinconici. A partire da Miracolo a Le Havre in questo universo si è inserito con forza il tema dell’immigrazione. Senza dimenticare di farci sorridere con un tocco a tratti surreale, il regista ci ricorda che se anche solo una minima parte di quel sentire surreale dei suoi personaggi si impadronisse della società tutti potremmo vivere un po' meglio. Recensione ❯
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Un'opera prima originale e divertente nel suo essere dissacratoria, un inno nordico all'anti-intrattenimento
. Drammatico, Finlandia, Svezia, Germania2016. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Uno spaccato sulla vita di Olli Mäki, felice anche nella sconfitta. Espandi ▽
A Olli Mäki, giovane sportivo finlandese, viene data l'opportunità di sfidare in casa il campione americano dei pesi piuma. Ma Olli non sembra essere affatto esaltato dall'idea di intraprendere questa impresa, tutte le sue energie sono infatti concentrate sul suo amore nascente per Raija e sulla nostalgia per la sua quotidianità. Al suo esordio alla regia Juho Kuosmanen pare voler ribadire la distanza che divide il suo cinema con quello di un certo tipo di intrattenimento americano: il classico ritmo a tempo di musica degli allenamenti e l'epicità dell'azione lascia spazio ai silenzi e alle frasi fuori luogo del felice perdente. La leggerezza e l'umiltà con cui viene proposta questa parabola anti-intrattenimento fa del film un'opera originale e divertente nel suo essere dissacratoria. Recensione ❯
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Una famiglia che sopravvive al genocidio in Indonesia avvenuto negli anni '60 confronta chi ha ucciso uno di loro. Espandi ▽
Indonesia: tra il 1965 e il 1966 il generale Suharto prende il potere e dà il via a una delle più sanguinose epurazioni della Storia. Con la complicità e il supporto dell'esercito indonesiano, gruppi para-militari massacrano oltre un milione di persone, tra comunisti, minoranze etniche e oppositori politici. Nato nel 1968, Adi non ha mai conosciuto suo fratello, mutilato e ucciso barbaramente da alcuni membri del Komando Aksi nell'eccidio del Silk River. Il regista Joshua Oppenheimer, che già aveva rotto il silenzio sul genocidio indonesiano con il suo acclamato The Act of Killing scioccando pubblico e critica di tutto il mondo, porta Adi, il protagonista, a incontrare e confrontarsi con i responsabili di quell'atroce delitto, in un percorso che ha come obiettivo quello di tutti i grandi viaggi: la ricerca e l'affermazione della verità. Recensione ❯
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Tra doc ed entertainment, un film coraggioso e ben doppiato sulla vita di una giovanissima renna. Avventura, Francia, Finlandia2018. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il racconto di un piccolo cucciolo di renna nel corso di 16 mesi. Espandi ▽
La vita della piccola renna Ailo raccontata in sedici mesi e quattro stagioni, dal parto in primavera alla pubertà, attraverso paesaggi incontaminati e primitivi abitati da animali fantastici. E spesso, come scoprirà Ailo, molto pericolosi. Recensione ❯
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Un modesto thriller, con le solite incursioni nell'horror, che tiene desta l'attenzione barando sulla logica. Thriller, USA, Gran Bretagna, Finlandia, Paesi Bassi2004. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un modesto thriller, con le solite incursioni nell'horror, che non approda a nulla, ma che tiene desta l'attenzione. Sette tracciatori di profili psicologici dell'FBI hanno a che fare con un serial killer. Espandi ▽
Renny Harlin è un regista di origine scandinava, naturalizzato americano, già marito di Geena Davis. Potrebbe bastare, ma Harlin si accanisce a dirigere e talvolta produrre blockbuster che lo rendono estremamente simpatico alle produzioni. Il suo recente L'esorcista - La genesi , rigirato a spese di Barbet Schroeder è la prova della sua travolgente superficialità e del suo innegabile "mestieraccio". Harlin clona, stravolge e conclude il lavoro altrui, come il secondo Die Hard, con sfacciata disinvoltura. Stavolta è Tony Scott il suo modello stilistico, con lampi improvvisi, il solito montaggio clippato ed una totale assenza di logica in molti passaggi di una vicenda che ha tutta l'aria di un videogame. Recensione ❯
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