Scompartimento n.6

Film 2021 | Drammatico, 107 min.

Titolo originaleHytti Nro 6
Titolo internazionaleCompartment No. 6
Anno2021
GenereDrammatico,
ProduzioneFinlandia, Estonia, Germania, Russia
Durata107 minuti
Regia diJuho Kuosmanen
AttoriSeidi Haarla, Yuriy Borisov, Yuliya Aug, Lidia Kostina, Tomi Alatalo Dinara Drukarova, Vladimir Lysenko, Dmitriy Belenikhin.
Uscitagiovedì 2 dicembre 2021
TagDa vedere 2021
DistribuzioneBim Distribuzione
MYmonetro 3,58 su 28 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Juho Kuosmanen. Un film Da vedere 2021 con Seidi Haarla, Yuriy Borisov, Yuliya Aug, Lidia Kostina, Tomi Alatalo. Cast completo Titolo originale: Hytti Nro 6. Titolo internazionale: Compartment No. 6. Genere Drammatico, - Finlandia, Estonia, Germania, Russia, 2021, durata 107 minuti. Uscita cinema giovedì 2 dicembre 2021 distribuito da Bim Distribuzione. - MYmonetro 3,58 su 28 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Scompartimento n.6 tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento martedì 30 novembre 2021

Mentre un treno avanza verso il circolo artico, due estranei condividono un viaggio che cambierà il loro punto di vista sulla vita. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, ha ottenuto 3 candidature agli European Film Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, ha ottenuto 1 candidatura a Satellite Awards, ha ottenuto 1 candidatura a British Independent, ha ottenuto 1 candidatura a Spirit Awards, In Italia al Box Office Scompartimento n.6 ha incassato 486 mila euro .

Consigliato sì!
3,58/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,60
PUBBLICO 3,65
CONSIGLIATO SÌ
Un film nostalgico dal tocco dolce e lieve, perfetto per omaggiare una generazione.
Recensione di Tommaso Tocci
giovedì 15 luglio 2021
Recensione di Tommaso Tocci
giovedì 15 luglio 2021

Laura è una ragazza finlandese che vive a Mosca, dove ha una relazione con la professoressa Irina e si gode di riflesso la sua vita glamour fatta di ricevimenti intellettuali e mondani nel grande appartamento. Irina spesso la delude, come quando decide di non partire con lei per un viaggio verso Murmansk per vedere i petroglifi. Ma Laura non si perde d'animo e parte lo stesso, tutta sola, per un lungo, epocale viaggio in treno attraverso la Russia. Prima di raggiungere Murmansk, avrà tempo di stringere un'amicizia con il suo compagno di cuccetta, Ljoha.

È un film nostalgico e pieno di attenzione verso i sentimenti umani, Compartment no.6. La nuova regia dell'autore de La vera storia di Olli Mäki ha un sapore analogico e rivolto al passato, non soltanto in termini cronologici con una storia ambientata al tramonto degli anni novanta, ma grazie a una celebrazione dei suoi simboli che così tanto ci segnavano il modo di vivere: il treno su tutti, ma anche i telefoni a gettoni, i walkman, la telecamera portatile.

Laura, interpretata dall'attrice finlandese Seidi Haarla che ha la capacità di cambiare completamente il volto con un sorriso, li userà tutti lungo un tragitto che sarà un po' una scoperta di se stessa. E come tutte le scoperte, dovrà passare attraverso momenti difficili, che per il regista Juho Kuosmanen riguardano soprattutto un attento studio della solitudine. Non tragica, né distruttiva; e però a volte amara e buffa, scomoda e formativa. Una poetica dell'imperfetto che Kuosmanen centra in pieno, dando al suo film un fascino un po' sporco e immediato.

Decisiva in questo senso la fotografia, morbida e appannata, che sembra guardare gli eventi sempre attraverso un finestrino bagnato di rugiada. La macchina a mano, sempre vicina ai personaggi, abbraccia appieno il caos impacciato e claustrofobico del treno (in sé uno dei protagonisti del film) e cattura bene i dettagli scenografici del periodo.

Opera perfetta per omaggiare uno stato d'animo generazionale di un periodo schiacciato dai grandi movimenti della storia, Compartment no. 6 ha il tocco dolce e lieve del "coming of age" ma filtrato attraverso una memoria adulta, che sa come funzionano i road movie e quali sono le insidie della love story, e decide quindi di non fare nessuna delle due.

Powered by  
PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 22 marzo 2022
Eugenio

Sembra quasi di avvertire la nostalgica consapevolezza del disagio cechoviano in Scompartimento No. 6, presentato in concorso al Festival di Cannes 2021 e tratto dal romanzo di Rosa Liksom. Ma se nel narratore russo, il mondo della grande madre patria appariva umanità dolente e rassegnata in uno stallo da cui non pareva esserci una via d’uscita, nel film di Juho Kuosmanen, l’irrequietezza [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 dicembre 2021
francesca meneghetti

Prima di tutto ti vengono addosso gli odori, come nel famoso romanzo di Suskind, “Il Profumo”, anzi un cocktail insopportabile fatto di fumo di sigaretta, fiati alcolici, latrine, corpi sudati e poco lavati, l’odore ferroso dei binari, lo smog urbano. È insolito che un film solleciti tanto l’olfatto, il più primitivo dei sensi, ma è così in “Scompartimento n.

martedì 23 agosto 2022
Felicity

La trama è prevedibile, la costruzione drammaturgica un poco schematica e in fondo Compartment No. 6 ha tutti i cliché più tipici del road movie. Ma a contare nel film non è tanto quello che si racconta, quanto tutto ciò che quel racconto evoca. Proprio come in una favola sono infatti i personaggi, le loro storie, i rapporti fra essi e lo spazio che li circonda a [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 marzo 2022
Duellante

  Come si dice "ti amo" in finlandese? "Haista vittu" [Vaffanculo] SCOMPARTIMENTO N°6  F O L G O R E di Salvo Grammatico  Duellante (Fb/Google) Il_duellante (Inst.am) Sto guardando un film brutto e inutile mentre scrivo e penso ancora cosa ho di meglio visto. Non dirò quale è il film brutto, dopotutto mi [...] Vai alla recensione »

martedì 2 agosto 2022
Greta Nika

Film molto ben fatto, attori bravissimi (Yuriy Borisov veramente da capogiro, è riuscito davvero a dare una profondità e una intensità al suo personaggio notevoli), ambientazione e connubio fra i due interpreti perfetto, unica piccola pecca: credo ci sia un errore storico, ossia se la storia è ambientata sul finire degli anni '80/ primi anni '90, la citazione del [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 marzo 2022
anna rosa

Film di un regista coraggioso nella misura in cui non adotta nessuno stratagemma per colpire lo spettatore, quali colonna sonora nonché accumulazione di eventi e loro rapido susseguirsi, e neanche "spiega" quel che racconta facendoli parlare molto (vedi i film americani), ma lascia che noi spettatori capiamo da noi stessi i sentimenti che provano i suoi personaggi semplicemente mostrandocel [...] Vai alla recensione »

martedì 11 gennaio 2022
robertola

Apprezzabile solo al frase iniziale del regista, poi 100 minuti di buio , grigio sporco , triste viaggio in uno dei posti più tristi ed angoscianti del mondo. Io l'ho trovato pessimo e noioso , gli altri amici invece si sono addormentati . TROPPO SOPRAVVALUTATO

martedì 11 gennaio 2022
robertola

Film sopravvalutato, triste , brutto , noioso , senza storia, poco plausibile .Talmente  grigio  che pensavo di  avere gli occhiali appannati , perdipiù girato in uno dei posti più brutti e lugubri del pianeta. . Forse l'ho trovato pessimo perchè gli altri 4 amici sono almeno riusciti a dormire, ma io  fino alla fine ho resistito nella speranza che ci fosse [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 dicembre 2021
giandolmen

C'è un film con una donna che viaggia in treno da Mosca a Murmansk, con dei telefoni a gettoni, neve sporca, walkman e liquoracci fatti in casa. C'è anche un vasone gigantesco di cetrioli.C'è anche un russo, che ricorda Ewan McGregor, ma come solamente un russo può ricordare Ewan McGregor.Poi arriva anche un finlandese con la chitarra, meno male che se ne va presto.

lunedì 20 dicembre 2021
giandolmen

E' un film con una donna che viaggia in treno da Mosca a Murmansk. Ci sono dei telefoni a gettoni, tanta neve sporca, uno walkman e bottiglie di liquoracci fatti in casa. C'è anche un vasone gigantesco di cetrioli.   A tutto questo si aggiunge un russo, che ricorda Ewan McGregor, ma come solamente un russo può ricordare Ewan McGregor.

lunedì 20 dicembre 2021
athos

Di questo film ricorderò le porte, reali e metaforiche. Le porte dell'esistenza di Laura, aperte poi chiuse poi riaperte, e le porte della carrozza del treno che porta a Murmansk. Aperte e chiuse e poi riaperte su nuove sensazioni. I film nordici sono densi e silenziosi, con sfumature delicate e notturne. Una bella storia d'amore dove nulla è scontato.

domenica 19 dicembre 2021
stellab

Una storia poetica e umana che ti coinvolge da subito

sabato 4 dicembre 2021
goldy

Per la serie “mai fermarsi alle apparenze” il film conferma la validità dell’affermazione. Su un treno della linea ferroviaria Mosca-Murmansk verso l’estremo Nord della Russia inizia e prende corpo la storia tra due passeggeri che con premesse scoraggianti perviene a una conclusione meravigliosamente vera quanto rara.

giovedì 23 dicembre 2021
Giovanni_B_southern

Nessuna recensione. Gli ottimi giornalisti di Mymovies sono preposti a questo. Da spettatore una cosa : una perla. Da vedere punto

giovedì 9 dicembre 2021
Emanuele 1968

Allora Laura e una ragazza tipicamente "taragna" di cui pare avere una relazione lgbt non corrisposta, tant'è vero che la sua compagna gli regala un viaggio che dura giorni per visitare un sito archeologico di "pietre" che "guardacaso" in questa parte dell'anno è praticamente irraggiungibile, e qui e sarebbe già un comment.

FOCUS
FOCUS
venerdì 26 novembre 2021
Roberto Manassero

Scompartimento n.6  è la storia di un viaggio. Un viaggio in treno, che negli spazi immensi e sconfinati della Russia significa trascorrere giorni e giorni in una carrozza angusta, attraversando paesaggi piatti e nevosi, dormendo in cuccette dove la privacy è un’illusione, ogni tanto scendendo per una sosta di qualche ora, bevendo tè e mangiando cibarie vendute dalle immancabili provodnitsa, le severe addette ai vagoni che fanno da controllore, hostess e cuccettiste. Viaggiare in treno, in Russia, oltre che una modalità di trasporto molto amata dalla gente comune perché molto economica, è un’esperienza, un’avventura.

Nel film di Juho Kuosmanen, regista finlandese nato sotto l’egida del Festival di Cannes, che con questo suo secondo lungometraggio ha vinto il Gran Premio della Giuria dopo aver già conquistato nel 2016 il Certain regard con il precedente La vera storia di Olli Mäki, il percorso in treno da Mosca a Murmansk, negli anni ’90 di un paese non ancora uscito dall’era comunista, segna anche il tragitto di una storia d’amore atipica, spigolosa e non del tutto compiuta, e proprio per questo bellissima.

I due protagonista del film, passeggeri di una carrozza di seconda classe e possibili innamorati, sono la finlandese Laura, studentessa di russo che fugge da una relazione incerta con la sua insegnante, e lo scontroso Vadim: si incontrano per caso nello scompartimento che dà il titolo al film e inizialmente si scambiano sguardi ostili e corrucciati. Lei è depressa per essere stata abbandonata dall’amante, lui ubriaco; lei sta andando a Murmansk, città vicina al polo artico, per visitare un sito archeologico, lui per lavorare nelle miniere della zona. Non potrebbero essere più diversi, eppure, un po’ alla volta, passati sia la sbornia di Vadim sia lo spaesamento di Laura (che conosce il russo ma non le abitudini dei russi), nello spazio ridotto della cuccetta, tra i tavolini del vagone ristorante, nei corridoi della carrozza e poi fuori dal treno, in una città innevata e nella casa di un’anziana, qualcosa accade.

Kuosmanen, che ha adattato con Andris Feldmanis e Livia Ulman l’omonimo romanzo della scrittrice finlandese Rosa Liksom (in Italia edito da Iperborea), racconta per piccoli particolari, per accenni e non detti, affidando ai gesti dei personaggi, ai loro sguardi, alle loro mezze parole, il compito di trasmettere un senso romantico struggente e appassionante.

La ricostruzione storica del film è perfetta, malinconica e mai nostalgica: nel film si vedono walkman, telefoni a gettoni, il samovar con le bevande bollenti, gli ambienti trasandati eppure seducenti di ciò che allora rimaneva (e probabilmente ancora oggi rimane, nella Russia più profonda) dell’Urss. Quello di Scompartimento n.6 è un mondo scomparso e rétro che fa da sfondo all’intensa relazione fra Laura e Vadim (lei è l’attrice finlandese Seidi Haarla, lui l’astro nascente del cinema russo, Yuriy Borisov, a Cannes visto anche in Petrov’s Flu e a Venezia in Captain Volkonogov).

Niente nel film è sottolineato, tutto è suggerito: la progressiva vicinanza fra i due sconosciuti; la relazione indefinita fra Vadim e la signora dalla quale si reca con Laura (con il ragazzo un po’ sbruffone che prima di tornare sul treno trova il tempo di tagliare la legna alla donna che forse l’ha cresciuto…); la visita al sito archeologico di Murmansk, in cui la forza impetuosa della natura silenzia, ma non cancella, il legame fra i due innamorati; il biglietto che a un certo punto lei si trova fra le mani…

La relazione fra Laura e Vadim è come il percorso del treno attraverso la Russia: una traccia nella sterminata vastità del paesaggio; un segnale di vitalità, di amore e di tenerezza, in un mondo senza identità, sospeso tra la fine di un impero e l’inizio di un futuro incerto. Nel corso del film i due restano forse sconosciuti l’uno all’altro, eppure riescono a trovare momenti d’intesa che segnano a fondo le rispettive vite e danno a noi spettatori la più bella delle storie: quella di un amore non consumato che vive, e può vivere, solo nel cinema.

CELEBRITIES
lunedì 22 novembre 2021
Tommaso Tocci

In Scompartimento n.6, Yuri Borisov entra in scena come un colpo di sfortuna. Il peggior vicino di posto che potremmo augurarci quando, appena saliti sul treno, apriamo la porta della cuccetta sperando di trovarla vuota, o almeno occupata da qualcuno di calmo e discreto. E invece eccolo lì, un uomo russo molesto, ubriaco e ciarliero, di nome Ljoha: il treno non ha ancora lasciato Mosca che la protagonista Laura sembra già pentirsi di aver intrapreso il lungo viaggio verso nord per vedere i petroglifi di Murmansk.

Nel bel film di Juho Kuosmanen, però, tutto si relativizza tendendo a un agrodolce esistenziale che ci impartisce una gran lezione di vita. Assoluta rimane invece l’impressione lasciata dall’attore, che attraverso la storia (raccontata, adattata e recitata da persone finlandesi) diventa un simbolo di come la Russia venga vista da una cultura vicina. Borisov, neanche trent’anni, ha vissuto un 2021 magico che lo ha reso il volto del suo paese anche nel mondo del cinema in senso lato. Oltre all’ottima accoglienza ricevuta da Scompartimento n.6 (Gran premio a Cannes, candidato finlandese per gli Oscar, e una nomination come migliore attore agli European Film Awards) il cinema russo “arthouse” sembra essersi coordinato per eleggerlo a suo avatar principale.

Magnetico nello sguardo e angolare nei tratti del viso, l’eccesso controllato delle sue performance era già chiaro proprio a Cannes, dove figurava da comprimario anche nel grande ritorno sulle scene di Kirill Serebrennikov, Petrov’s flu. Alla Mostra del cinema di Venezia è poi tornato come assoluto protagonista di Captain Volkonogov Escaped, uno dei film più peculiari dell’ultima edizione. Come Scompartimento n.6 è un’opera di movimento e percorso, ma tarata su registri ipercinetici e brutali. Borisov, nelle mani dei registi Chupov e Merkulova, sembra grosso il triplo e può liberare quell’energia che per Kuosmanen lasciava sopita.

Specialista in personaggi ambigui, da cui non si può non essere attratti ma che al contempo sono spesso definiti da un senso di pericolosità, Borisov ha dato ulteriore dimostrazione del suo stato di grazia in Gerda, che Natalya Kudryashova ha presentato all’ultimo festival di Locarno. Qui Borisov si riaffaccia ai confini del metafisico dopo Petrov’s flu, e torna a un ruolo al servizio di una protagonista femminile come in Scompartimento n.6. Un’altra relazione a metà tra il romantico e il platonico, ma dall’indiscussa e sorprendente solidità. Anche in Mama, I’m home, presentato in Orizzonti a Settembre, deve cavalcare questa identità ambivalente nel ruolo di un presunto figlio tornato dalla madre che lo crede morto, tra tensione sessuale, bugie e cultura del sospetto.

Pazzo e sensibile, dolce e folle, elettrico e pericoloso: l’ascesa fulminea di Borisov non è cementata dalla semplice quantità di ruoli che lo hanno reso così memorabile in questo ultimo anno, ma sembra dovuta al fatto che ognuno di essi dice qualcosa della Russia di oggi, e che ognuno appaia in dialogo con gli altri. Un volto del contemporaneo che però viene da lontano, e che si è formato nel passato ricostruito dai blockbuster dell’epica bellica. Ad esempio vestendo i panni di un mito sovietico come Kalashnikov, l’ingegnere inventore del celebre fucile, in AK-47 del 2020.

La carriera di Borisov è ancora giovane, ma era iniziata con un ruolo al servizio di un autore d’eccezione come Andrey Zvyagintsev (in Elena del 2011), e impreziosita anche prima di un 2021 da protagonista con opere del calibro di The Bull, che gli ha dato spazio da protagonista e un personaggio gangster che ne avrebbe poi indirizzato le caratteristiche future. Quelle che ora lo fanno assomigliare parecchio a una star dell’oggi e del domani.

FOCUS
giovedì 18 novembre 2021
Simone Emiliani

È tratto dal romanzo omonimo di Rosa Liksom ma in Scompartimento n. 6, Gran Premio della Giuria al 74esimo Festival di Cannes, c’è l’ombra di Anton Cechov e della letteratura russa. Già il titolo richiama un racconto dello scrittore e drammaturgo russo, "La corsia n. 6", scritto nel 1892. Si passa dal reparto di un ospedale di provincia allo scompartimento di un treno. Si respira però la stessa atmosfera di decadenza, nostalgia del passato e di morte.

Nel treno viaggiano una ragazza diretta da Mosca al sito archeologico di Murmansk alla ricerca dei petroglifi e un minatore completamente diverso da lei. Hanno un carattere diametralmente opposto e non hanno nulla da condividere. Durante il tragitto la distanza tra i ‘compagni di viaggio’ diminuisce sempre di più. Una sosta li avvicina sempre di più e si ritroveranno immersi in un paesaggio innevato da dove arriva uno degli scambi più fulminanti del film”. “L’hai visto Titanic?” – “Anche noi moriremo presto?”. In "La corsia n. 6" diventa molto stretto il rapporto tra il medico e il filosofo afflitto da manie di persecuzione. In entrambi i casi, ci si trova davanti a personaggi diversissimi tra loro che, nell’economia del racconto, non possono fare a meno l’uno dell’altro. Anzi, si alimentano a vicenda e si crea un rapporto di sottile e necessaria dipendenza.

Il film del cineasta finlandese Juho Kuosmanen sembra firmato da un regista russo. S’impregna infatti delle sue atmosfere, dei suoi paesaggi, dei suoi personaggi letterari che vanno incontro al proprio destino. Dopo La vera storia di Olli Mäki, il regista realizza un altro viaggio. Quello precedente era attraverso il tempo. Questo invece è una specie di percorso on the road. Da Mosca a San Pietroburgo fino alla tappa finale di Murmansk. C’è la notte, il gelo, la neve. Ma soprattutto la necessità di raccontare la vicenda mentre accade, di scoprire i personaggi: le loro paure, emozioni, desideri. Cechov lo faceva attraverso la scrittura, Laura con la sua telecamera che è, insieme, il suo blocco per gli appunti e il diario privato.Nei video che ha registrato rimbalza ancora l’eco della sua vita a Mosca: risate, gente, festicciole, appartamenti e musica. Sono gli stessi suoni e voci che, sensorialmente, potrebbero arrivare anche dallo Zio Vanja o Il giardino dei ciliegi. Sono voci presenti e, contemporaneamente, echi lontani.

Oltre ai riferimenti diretti, sono proprio le atmosfere del teatro e della letteratura di Cechov ad essere dentro ogni inquadratura. Negli sguardi, negli occhi, nei silenzi. L’irrequietezza sentimentale e l’infelicità di Laura richiama anche l’angoscia d cui era assalita Nadja in "La fidanzata", un racconto del 1903, ma anche di Maša e Irina in "Tre sorelle", il dramma teatrale scritto nel 1900. In quest’ultimo caso Mosca diventa la meta desiderata per scappare alla monotona vita di provincia. Per Laura invece c’è, forse, il desiderio di una stabilità sentimentale ma anche la sua impossibilità.

Voyage voyage, il brano del cantante francese Desireless, che ritorna nel corso del film, segna in modo netto il nomadismo della protagonista così come quello delle figure femminili di ?echov, chiuse nella loro provincia e nella loro proprietà ma che con la testa e il cuore sono da tutt’altra parte.

Il treno è al centro di un altro racconto dello scrittore, "Il viaggiatore di prima classe", del 1886. Due passeggeri, che non si conoscono, viaggiano in un vagone di prima classe. Non c’è la diffidenza e il fastidio che si percepisce, inizialmente, nel rapporto tra Vadim e Laura. Emerge al contrario un’apparente cordialità ma alla fine resta la distanza tra i personaggi.

Kuosmanen, probabilmente, ha catturato anche frammenti da Tolstoj in "Anna Karenina". Lì il treno ha un ruolo fondamentale. Non c’è l’epilogo tragico, ma il film condivide anche l’impeto di un amore appassionato, forse non corrisposto. La tragicità è più sfumata. Laura, rispetto ad Anna, guarda avanti in quell’auto che la porta in un altro viaggio senza meta. Quegli stessi viaggi che nella letteratura russa possono durare un attimo o anche essere infiniti, da quello di Il dottor Zivago di Boris Pasternak a un altro racconto di Cechov del 1888, La steppa, in cui emerge soprattutto la percezione soggettiva del paesaggio. In ogni caso bisogna tornare all’inizio di Scompartimento n. 6 per rintracciare i legami più o meno diretti con i romanzi russi. Durante la serata festosa nell’appartamento di Mosca, viene fatto un gioco dove bisogna indovinare il titolo del libro basandosi su alcuni frammenti del testo. Il primo romanzo dichiaratamente citato è "Chapaev e il vuoto" di Victor Pelevin. Nel film di Kuosmanen questa sfida potrebbe andare avanti anche a oltranza.

FOCUS
martedì 16 novembre 2021
Tommaso Tocci

Il nuovo film del regista finlandese Juho Kuosmanen è, tra le altre cose, costruito sulle limitazioni tecnologiche di un ventesimo secolo in rapido esaurimento. Centrali nella storia di Laura, ragazza in viaggio per la Russia, sono le frustrazioni del telefono a gettoni, del walkman, delle telecamere d’epoca, che la rendono a volte più sola e a volte più presente a se stessa. Nessun simbolo è però più grande del treno, mito fondativo della modernità a cui Scompartimento n.6 fa un bellissimo omaggio.

Quello tra treno e cinema è del resto un rapporto lungo e proficuo che si è spesso intrecciato, anche se oggi sa di desueto (e il film di Kuosmanen, nel regno del teneramente e malinconicamente desueto, si sente a casa). Entrambi vessilli del progresso e dell’innovazione tecnologica, sono nati più o meno negli stessi anni e sono accomunati da un senso di spaesamento; quella confusione sensoriale che non ha accompagnato nessuno degli altri salti in avanti tecnologici dell’ottocento. Tutti sanno come Dickens, scrittore popolare che quella modernità ha provveduto a raccontarla, abbia un legame indiretto con il cinema. Meno noto è il suo rapporto con il treno, di cui ha scritto spesso (compreso un incidente in tarda età che lo scosse molto) e che potrebbe adattarsi bene anche a descrivere l’esperienza nel buio della sala: “sulle rotaie non sono mai certo del tempo o dello spazio. Non riesco a leggere, non riesco a pensare né a dormire - soltanto sognare.” Una “lussuosa confusione” la definisce poi il romanziere, che lo porta a sapere di provenire da qualche parte e di dirigersi ancora altrove, ma nulla più: “per quanto ne so, potrei venire dalla Luna.”

Treno che va e cinema che viene, uniti in matrimonio nella coscienza comune dalle leggende sugli spettatori nel panico di fronte alla proiezione di L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, dei fratelli Lumière. Non importa che non sia vero, perché è troppo suggestivo il rapporto tra le due invenzioni capaci di alterare la percezione degli occhi. Dal 1986, il sodalizio prosegue con The Great Train Robbery nel 1904, che introduce e cementa molte delle situazioni narrative che per un secolo avremmo visto utilizzate laddove si mescolavano treni e genere western. Come, per citarne giusto uno, avviene poi in C’era una volta il West di Leone: non solo per l’utilizzo davvero granulare del “mostro di ferro” e di tutto ciò che gli sta attorno (dai rumori della stazione nel celebre incipit ai silenzi “letali” del vagone in corsa più tardi), ma soprattutto per la valenza elegiaca della ferrovia come forza inarrestabile che cancella e riscrive la storia, separando le terre senza legge del passato da quella che in futuro diventerà una bella città, Sweetwater.

Quando il treno, superato in velocità da tecnologie ancora più mirabolanti, ha smesso poi di rappresentare il progresso, è diventato al cinema una costrizione romantica, un modo di ingabbiare le storie in una prossimità forzata. Piattaforma ideale per intrighi e fughe, nonché di suspense: si veda l’uso che ne fa il maestro Hitchcock, prima in La signora scompare con il suo viaggio a tappe, poi con Intrigo internazionale, in cui Cary Grant, braccato dalla polizia, è impegnato in una peripezia dopo l’altra ma fa in tempo a incontrare la bella Eva sul vagone ristorante del 20th century limited in direzione Chicago.

Ancora più classica è l’ambientazione tipica del giallo di Agatha Christie, del cui Assassinio sull'Orient Express sono stati tratti due adattamenti per il grande schermo nel 1974 e nel 2017. Una traccia, quella di un delitto e di un colpevole da identificare sul treno in corsa, che arriva fino ai giorni nostri, con il fantascientifico Source code di Duncan Jones e l’ennesima variazione sul “one-man-genre” Liam Neeson impegnato in L'uomo sul treno. Sempre nel thriller, le mani sicure del Tony Scott dell’ultimo periodo di carriera hanno regalato addirittura un’accoppiata a tinte ferroviarie, con due titoli basati sull’idea del treno fuori controllo: Unstoppable e Pelham 1-2-3 (ma qui si sconfina nel territorio della metropolitana).

E se il treno si presta a sequenze memorabili, come nel “testacoda” tra l’inizio di Indiana Jones e l’ultima crociata e la conclusione del primo Mission Impossible, il meglio lo dà sempre quando viene adottato come set e metafora completa, allo stesso modo di Scompartimento n.6. Kuosmanen si mette in scia di precedenti illustri, come la magia dell’animazione di Zemeckis in Polar Express, e più ancora in modo degno di due film diversissimi ma perfetti nel centrare l’idea del treno come condizione esistenziale: Il treno per il Darjeeling di Wes Anderson e Snowpiercer di Bong joon-ho. Meditativo e familiare uno, furibondo e politico l’altro. In entrambi il treno si fa società, orizzonte dell’esistenza, costante temporale. E il cinema contento sale a bordo.
 

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 30 novembre 2022
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

Sapete che cosa sono i petroglifi? Francamente ignoravo che si chiamassero così le incisioni rupestri, insomma su roccia; la Treccani le definisce "manifestazioni dell'arte dei popoli preistorici e di alcune popolazioni primitive". Nel film "Scompartimento n. 6 - In viaggio con il destino" un'aspirante archeologa finlandese, Laura, si mette in viaggio alla volta della remota Murmansk, nell'estremo [...] Vai alla recensione »

domenica 30 gennaio 2022
Niccolò Rangoni Machiavelli
Gli Spietati

Le sensibili modifiche all'omonimo romanzo di Rosa Liksom (pseudonimo di Anni Ylävaara), sono il segnale delle intenzioni del regista, cui poco interessano l'allegoria della fine del "sogno" russo, la Storia e la Politica rispetto al Breve Incontro fra due personaggi che s'attraggono e respingono a vicende alterne. Nel romanzo, ambientato nel 1985 (nel film si fuma ovunque e il walkman restituisce [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 dicembre 2021
Massimo Causo
Duels.it

La traiettoria è netta, precisa e determinata come l'intenzione che muove Laura: vedere i petroglifi del Lago di Kanozero. Il tracciato è quello della linea ferroviaria che da Mosca la porta nella regione russa di Murmansk, passando per San Pietroburgo: circa duemila chilometri da percorrere in gran parte in treno, nello Scompartimento n. 6 che questa ragazza finlandese si ritrova a condividere con [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 dicembre 2021
Paolo Lughi
Il Piccolo

Una storia d'amore negli anni'80 sugli interminabili binari della ferrovia Transiberiana, in un viaggio verso Ulan Bator. Nell'intimità forzata del piccolo spazio chiuso, la tensione sale fra Laura (Seidi Haarlem) e Ljoha (Yuriy Borisov). Lui è un minatore sovietico sciovinista, misogino, antisemita, avvezzo al carcere e ai campi di correzione, ma con l'irriducibile passione per la vita di chi si aggrappa [...] Vai alla recensione »

domenica 5 dicembre 2021
Fabio Ferzetti
L'Espresso

È vero, è la storia più vecchia del cinema, "boy meets girl", anzi "girl meets boy" perché qui è lei a condurre il gioco. E poi certo, i due non potrebbero essere più diversi, sappiamo già che l' amore è impossibile, proprio qui sta il gioco, sai che novità. Però... Però gli attori sono magnifici e lo spaesamento ci avvolge e ci avvince fin dalle prime scene.

domenica 5 dicembre 2021
Alberto Cattini
Gazzetta di Mantova

Premio speciale della giuria di Cannes 2021, Scompartimento n.6 è l'opera seconda del finnico Juho Kuosmanen. Sullo schermo fanno coppia la connazionale Seidi Haarla e la star russa Yuriy Borisov. Ci regalano la storia gradevole di due sconosciuti che dividono lo stesso scompartimento ferroviario, dapprima litigando ma prevedibilmente finendo per innamorarsi lungo i 1487 chilometri di strada ferrata [...] Vai alla recensione »

sabato 4 dicembre 2021
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Tre film su quattro usciti questa settimana raccontano strane coppie. Il cowboy e il ragazzino da riportare al padre in "Cry Macho" di Clint Eastwood. La coltivatrice di fiori da concorso e lo scassinatore in "La signora delle rose". Questa è la versione da cineclub. Una ragazza finlandese che viaggia da Mosca a Murmansk, oltre il circolo polare artico, per vedere i petroglifi ( accento sulla "i", [...] Vai alla recensione »

sabato 4 dicembre 2021
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

La finlandese Laura studia archeologia a Mosca e ha una relazione sentimentale con la docente Irina. Dovrebbero partire in coppia alla volta della remota Murmansk per visitare i petroglifi, incisioni rupestri che risalgono alla preistoria. All'ultimo però Irina dà 'forfait'; delusa, Laura decide di andare ugualmente. Durante il lungo e travagliato viaggio in treno conosce l'operaio russo Ljoha, che [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 dicembre 2021
Valerio Caprara
Il Mattino

Se ci limitassimo a riassumerlo sbrigativamente al lettore, potremmo farlo fuggire a gambe levate. E invece ci troviamo di fronte a uno dei film imperdibili dell' annata, un gioiello ambientato nella Russia di metà anni 90 che può per una volta senza finte magniloquenze fregiarsi dell' aggettivo cecoviano. Il finlandese Kuosmanen, specialista di storie sentimentali ricche di sfumature e prive di retoriche [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 dicembre 2021
Mathieu Macheret
Le Monde

Ai giorni nostri al cinema domina la complessità. Trame e universi che s'intrecciano. Tutto per agguantare lo spettatore che scappa da ogni parte. A volte però, all'improvviso, un'opera si affida alla semplicità e colpisce dritto al cuore. Scompartimento n. 6, secondo lungometraggio del finlandese Juho Kuosmanen - che da outsider si è aggiudicato il gran premio della giuria a Cannes - è quel tipo di [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 dicembre 2021
Marina Visentin
Cult Week

Gran Prix Speciale della Giuria all'ultimo festival di Cannes, Scompartimento N. 6 del finlandese Juho Kuosmanen si presenta come un lunghissimo, faticoso, perturbante viaggio in treno da Mosca a Murmansk, dalla cosmopolita capitale della Russia al suo estremo lembo nord-occidentale, ben oltre il circolo polare artico. Un viaggio che è fuga ma soprattutto scoperta, perché anche quando il percorso nasce [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 dicembre 2021
Stefano Giani
Il Giornale

Un rude e rozzo minatore russo fa pesanti avances a una studentessa finlandese senza sapere che è gay. Il treno è troppo stretto per i due, diretti a Murmansk uno per lavoro e l'altra per vedere le incisioni dei primitivi sulle rocce. La Bestia studia da Bella e ogni sorpresa diventa possibile. Giocosa e divertente commedia che inizia fra atmosfere cupe per stemperarsi e mostrare di che cosa è capace [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 dicembre 2021
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Da Mosca, dove lascia amici intellettuali e un amore, la finlandese archeologa Laura viaggia in treno verso l'artica Murmansk, città mineraria dove spera di vedere rari petroglifi. L'incontro con il violento e tenero compagno di cuccetta volge la solitudine della ragazza in lampi di sorpresa, delusione e speranza tra il volto della bravissima Haarla, le savane ghiacciate e popolazioni lontane.

giovedì 2 dicembre 2021
Eugenio Renzi
Il Manifesto

Laura (Seidi Haarla), studentessa finlandese di archeologia, accetta la proposta di una sofisticata collega moscovita e decide di partire alla volta della remota regione di Mumarks per osservare dei pietroglifi (disegni simbolici incisi nella pietra). Al momento della partenza, l' amica la pianta in asso. Rimasta sola, Laura deve condividere lo scompartimento con il giovane proletario Loykha (Yuri [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 dicembre 2021
Emiliano Morreale
La Repubblica

Una studentessa finlandese è in viaggio verso Murmansk, all' estremo nord-ovest della Russia, per visitare dei graffiti preistorici. Sarebbe dovuta partire con la sua coinquilina e amante, ma all' ultimo lei non può: dunque parte con uno stato d' animo frastornato, sola e straniera. Il film si svolge in gran parte in treno, dove la ragazza conosce un giovane russo dall' apparenza minacciosa.

giovedì 2 dicembre 2021
Tiziana Morganti
Asbury Movies

Nella narrazione letteraria il viaggio in treno ha sempre rappresentato una terra di nessuno, un luogo sospeso nel tempo e nello spazio all'interno del quale tutto può accadere. Soprattutto l'insolito. Tra la fine dell'ottocento e gli inizi del novecento, poi, l'Orient Express non ha fatto altro che alimentare ancora di più l'immaginazione, rimandando il riflesso di ambienti lussuosi dove, tra arredi [...] Vai alla recensione »

martedì 30 novembre 2021
Roberto Manassero
Film TV

Juho Kuosmanen, finlandese, classe 1979, è un regista con una visione semplice del cinema e delle cose. I suoi film - prima di questo, l'inedito The Painting Sellers (2010) e La vera storia di Olli Mäki (2016) - sono storie di persone che si incontrano e scelgono di stare insieme; storie umaniste e minime, saldamente ancorate ai sentimenti che le animano.

lunedì 29 novembre 2021
Daniele De Angelis
Cineclandestino

Poggia su equazioni esistenziali piuttosto semplici - ma al contempo di insondabile profondità - un'opera cinematografica come Scompartimento n. 6 del regista finlandese Juho Kuosmanen. Viaggiare è incontrare, incontrare è conoscere, conoscere è conoscersi. Laura è una ragazza finlandese che studia a Mosca, dove ha una relazione con una donna di poco più grande di età.

lunedì 22 novembre 2021
Giovanni Spagnoletti
Close-up

Magari a molti non serve ma per poi non rompersi la testa, vorrei subito fornire una duplice informazione, credo utile, a chi andrà a vedere il film del finlandese Juho Kuosmanen. Dopo aver consultato il web, per chi non lo sapesse come era accaduto al sottoscritto, vi informo che: 1) i "petroglifi" sono delle incisioni rupestri, delle manifestazioni dell'arte dei popoli preistorici, dei segni scavati [...] Vai alla recensione »

martedì 2 novembre 2021
Giorgio Amadori
Sentieri Selvaggi

Il terzo lungometraggio di Juho Kuosmanen è un tutt'altro che scontato road movie in cui il viaggio in treno assume il valore metaforico di una ricerca di empatia e di condivisione umana. Laura sta "scappando" in treno da Mosca, città nella quale si è trasferita dalla Finlandia e in cui vive con la sua compagna Irina. La loro è una relazione misteriosa, che non appaga allo stesso modo entrambe.

martedì 20 luglio 2021
Adriano De Grandis
Film TV

Non bisognerebbe mai attaccare discorso con gli sconosciuti in treno, ma provarci aiuta ad avere un brivido nella vita: può andare male come insegna Hitchcock, può andare meglio come illustra Linklater. A una giovane finlandese, in viaggio verso un sito archeologico del mar Glaciale Artico, fa scoprire come la solitudine di due esseri (lei ha una storia d'amore, che sta svanendo, con una donna) possa [...] Vai alla recensione »

domenica 18 luglio 2021
Raffaele Meale
Quinlan

A cinque anni di distanza dal bianco e nero gelido ma kaurismäkiano de La vera storia di Olli Mäki il finlandese Juho Kuosmanen torna alla regia con Compartment no. 6 (Hytti nro 6 in originale), un film che in modo forse anche inconsapevole ragiona sull'abitacolo chiuso, sullo spazio apparentemente immenso ma in realtà ristretto, sul quadro non allargabile, tutti elementi che hanno assunto un ruolo [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 luglio 2021
Lorenzo Rossi
Cineforum

Una ragazza che viaggia da sola, un treno, un compagno di scompartimento, la Russia nordoccidentale in pieno inverno. A volte basta davvero poco per fare un grande film. E Compartment No. 6, se vogliamo, è tutto qui. La ragazza si chiama Laura, è finlandese ma studia archeologia a Mosca, parla il russo molto bene e lascia la compagna nella capitale in un momento stagnante della loro relazione per andare [...] Vai alla recensione »

domenica 11 luglio 2021
Francesco Alò
Il Messaggero

Infine arriva in competizione l' adorabile Hytti n.6 ovvero il numero dello scompartimento del treno da Mosca verso Murmansk dove l' aspirante archeologa Laura incontra l' intrallazzatore russo Ljoha. Lei cerca millenarie incisioni nella roccia (petroglifi: che ridere la sua frustrazione quando spiega cosa sono) schiacciata da fidanzata paternalista rimasta a Mosca.

domenica 11 luglio 2021
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Una studentessa finlandese di archeologia vuole recarsi nella città di Murmansk, in Russia, per vedere reperti importanti. Ha appena lasciato Irina, con la quale sente che la storia d'amore sta terminando. Sul treno incontra Ljoha, un giovane russo, piuttosto ruvido e gran bevitore di vodka. I due cominceranno a conoscersi strada facendo. Dopo alcuni cortometraggi di rilievo e il suo primo meritevole [...] Vai alla recensione »

domenica 11 luglio 2021
Teresa Marchesi
Huffington Post

Non basta una smagliante colonna sonora per spremere emozioni da un film, ma basta saper catturare lampi di verità umana, con poverissimi mezzi, per colpire al cuore. Come fa il finlandese Juho Kuosmanen con il suo "Hytti n.6"( Compartimento n.6), agli antipodi del film di Penn. In viaggio da Mosca a Murmansk su un treno scassato, una studentessa di archeologia e un minatore russo chiuso e aggressivo [...] Vai alla recensione »

sabato 10 luglio 2021
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Opera seconda di Juho Kuosmanen, il regista finlandese classe 1979 di The Happiest Day in the Life of Olli Mäki (2016), Compartment no. 6 è in Concorso a Cannes 74. Dal romanzo omonimo di Rosa Liksom, segue una giovane donna finlandese, Laura (Seidi Haarla), che lascia a Mosca - ma forse è vero il contrario - l'amante, una professoressa di letteratura, e prende il treno alla volta del porto artico [...] Vai alla recensione »

NEWS
CELEBRITIES
lunedì 22 novembre 2021
Tommaso Tocci

Torna in Scompartimento n.6 l’attore divenuto quest’anno uno dei volti più rappresentativi del suo paese. Dal 2 dicembre al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
venerdì 12 novembre 2021
 

Regia di Juho Kuosmanen. Un film con Yuriy Borisov, Dinara Drukarova, Seidi Haarla, Vladimir Lysenko, Dmitriy Belenikhin. Dal 2 dicembre al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
lunedì 25 ottobre 2021
 

Regia di Juho Kuosmanen. Un film con Yuriy Borisov, Dinara Drukarova, Seidi Haarla, Vladimir Lysenko, Dmitriy Belenikhin. Da giovedì 2 dicembre al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
lunedì 4 ottobre 2021
 

Due uomini si trovano a condividere un viaggio fino al circolo polare artico. Vai all'articolo »

winner
gran premio della giuria
Festival di Cannes
2021
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati