Anno | 2011 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA, Francia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Duncan Jones |
Attori | Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright, Brent Skagford Cas Anvar, Michael Arden, Clarice Byrne, Kyle Allatt, Joe Cobden, Gordon Masten, Neil Napier, Craig Thomas (IV), Susan Bain, Nick Ferrin, Russell Peters. |
Uscita | venerdì 29 aprile 2011 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,75 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 giugno 2020
Risvegliarsi nel corpo di un altro e rivivere i suoi ultimi otto minuti di vita. Il capitano Stevens deve scoprire il responsabile dell'esplosione di un treno di pendolari di Chicago. In Italia al Box Office Source Code ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 1,9 milioni di euro e 767 mila euro nel primo weekend.
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Il capitano Colter Stevens, pilota di elicotteri e veterano della guerra in Afghanistan, si risveglia su un treno di pendolari senza avere la minima idea di dove si trovi. Di fronte a lui Christina, una bella ragazza che lo conosce ma che lui non riconosce affatto. In tasca (e nello specchio) l'identità di un giovane insegnante di nome Sean Fentress. Poi l'esplosione, che squarcia il convoglio. Ma Colter non è morto, da un monitor un ufficiale donna lo informa che dovrà tornare sul treno per identificare l'attentatore e prevenire un successivo, più micidiale attacco. Ogni volta che farà ritorno sul treno avrà solo 8 minuti a disposizione. Di più non gli è dato sapere, la missione è top-secret, il suo nome: "Source Code".
Ciò che più stupisce nel film di Duncan Jones, è che dentro un'idea tanto cerebrale, dentro una messa in forma calcolata al secondo, batta un cuore davvero caldo; e non è (solo) bravura attoriale o suggestione spetattoriale: è il cuore del film, l'anelito alla vita di ciò che resta del capitano Colter Stevens. Vita è conoscenza, conoscenza di sé. Al capitano serve molto più di una chance, molto più di una replica per arrivarci, ed è proprio questa fallibilità, questa necessità di ricominciare da capo (già alla base di altri bei film) a fare della sua vicenda straordinaria e fantascientifica una metafora della vicenda terrena di ogni essere umano. Non tutto torna o è comunque volontariamente talmente complesso da scorare chi si accingesse all'impresa, ma rientra nei patti, esattamente come avveniva per il televisivo Quantum Leap, dove i richiami alla fisica quantistica erano funzionali a mascherare alla meglio il vero concept della serie.
Le identità multiple indossate da Jake Gillenhall sono il tratto che narrativamente avvicina di più, nell'immediato, Source Code all'esordio del regista, Moon, ma non v'è dubbio che, nonostante gli abiti civili, le arterie stradali di Chicago, la realtà di un programma governativo e della sua sede operativa, Source Code sia quasi più fantascientifico del suo precedente ambientato nello Spazio. Laddove Moon, infatti, è una meravigliosa pagina di filosofia esistenzialista (solitudine, "individualità", assurdo dell'esistere), qui il gioco e il pensiero muovono attorno ad una molteplicità di dimensioni (non ultima quella del finale, tutt'altro che posticcio) e il tempo è la variabile chiave, l'unica, tant'è vero che lo spazio è individuato in un non-luogo -il treno-, più che altro una direttrice, un vettore.
L'azione, il thrilling, la velocità del film di Duncan Jones non nascono, dunque, solo dagli espedienti narrativi tipici del genere nella sua declinazione hollywoodiana (la bomba, il conto alla rovescia) ma sono fatti di tempo e movimento: sono fatti della materia di cui è fatto il cinema.
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Ci sarebbe tanto da dire su questo film,ma si può sintetizzare il tutto in una parola: CAPOLAVORO. (di seguito SPOILER) Il source code del titolo è un programma virtuale che crea universi virtuali e reali allo stesso tempo. Il SC estrapola gli ultimi 8 minuti dal cervello di un cadavere, e permette di riviverli modificandoli (solo su un piano virtuale) fondendo con i ricordi la realtà [...] Vai alla recensione »
Il parallelismo degli universi e le porte temporali sono lezioni tenute da un cinema fantascientifico di urgente attualità,spesso visitate da sceneggiature che fanno delle realtà alternative l'oggetto di osservazione per un audience sempre più indagatore sui termini probabilistici che influenzano gli eventi umani. "Source Code" è un bel lavoro del bravo Duncan [...] Vai alla recensione »
Usando un espediente collaudato nelle fiction e nella narrativa (da Wells a Stargate SG1), quello del viaggio a ritroso nel tempo per cambiare il futuro, Duncan Jones costruisce un film avvincente dal ritmo rapido e serrato. Al di là dell'inconsistenza delle premesse -un militare americano caduto in un'operazione in Afghanistan viene tenuto in vita da un programma che gli permette di viaggiare ripetutament [...] Vai alla recensione »
progetto :Source Code "this is not his body" l'intensità di Duncan Jones probabilmente prende corpo da una sofferto allontanamento dai suoi familiari all'età di 9 anni in conseguenza del divorzio del noto padre : un ambiente estraneo, un collegio svizzero, un mondo non familiare divengono la palestra [...] Vai alla recensione »
È se gli universi paralleli fossero solo un abbaglio?Magari come la teoria del tutto? Se dovessimo attendere alcuni centinaia di anni per avere possesso di una verità complessa? Se il paradosso temporale , lo spazio tempo fossero solo uno specchi di qualcosa ancora non ben compreso? Se “toe “ fosse solo vana gloria ? Se la fisica quantistica fosse [...] Vai alla recensione »
Colter Stevens: una forte coscienza noetica. Dicesi spazio Duncaniano \ Duncan Jones - regista / un limitato spazio fisico e cyber-psicologico. Al suo interno vive l’uomo duncaniano, bimodale e sapiens. Quanta umanità c’è nell’uomo Duncaniano? Tanta e coinvolgente, al punto da indurre a corpose riflessioni sull’affine homo monomorfo terrestre e sapiens; [...] Vai alla recensione »
Da quando film del calibro di Blade Runner sono usciti per la prima volta al cinema, si è venuto a creare un nuovo genere cinematografico completo in tutte le sue sfaccettature: il thriller di fantascienza. Matrix, Minority Report, Inception ed ora un nuovo figlio di questo filone, ovvero Source Code. La vicenda ruota attorno ad un programma, il Source Code appunto, che [...] Vai alla recensione »
Un film adatto per gli amanti della fantascienza, dove abbiamo un protagonista inizialmente confuso della sua identità e una ragazza incredula dei comportamenti del suo neo-collega. Ma dopo 8 minuti esatti, una bomba piazzata sul treno farà saltare in aria tutti i passeggeri. Il film parrebbe finito, ma il nostro protagonista si risveglia spaesato in una capsula, dove un capitano del' aeronautica cerca [...] Vai alla recensione »
Da vedere assolutamente!!! Un film adrenalinico che riflette sul tema ormai ampiamente sfruttato degli universi paralleli, offrendone un'interpretazione originale e coinvolgente. La suspance rimane sempre a livelli elevatissimi e ti ritrovi immerso nel film, lo vivi secondo per secondo, stazione dopo stazione. Particolarmente convincente è l'"ultimo" ciclo di otto minuti in cui il protagonista riflette [...] Vai alla recensione »
Source code. Di primo acchito il titolo non emoziona. Anzi personalmente mi fa pensare al solito film d’azione di primavera. Rapido e indolore. Insomma per capirci quei film ravvivati (a volte neanche tanto) solo da effetti speciali sempre più sorprendenti, ma che nulla regalano all’anima dello spettatore. Non è questo il film.
Da uno spunto affascinante anche se non originalissimo (un po' “Matrix”, un po' “12 scimmie”, un po' “Ricomincio da capo”), Duncan Jones costruisce un avvincente fanta-thriller ricco di azione esplosiva, dialoghi non ovvii e continui colpi di scena. Gyllenhaal è una certezza nei ruoli dell'eroe spaesato (ricorda il giovane Harrison Ford), [...] Vai alla recensione »
Finchè sai che Duncan Jones è una bella speranza della Britannica regia va bene; quando ad un promettente esordio (Moon) segue un ottimo film come questo Source Code infatti, ti rendi conto di avere davanti uno di quei registi del quale non farsi scappare il prossimo film, e non è poco. Quando però scopri che il nome completo è Duncan Zowie Haywood Jones, cioè [...] Vai alla recensione »
A dieci anni esatti da "Donnie Darko", Jake Gyllenhall si immerge di nuovo nell'affascinante tematica dei viaggi nel tempo. Il source code è un complicato meccanismo appena scoperto e impiegato dal governo statunitense per "guardare" nel passato. A questo compito è stato assegnato il capitano Stevens, che si ritrova catapultato su un treno pochi minuti di un primo [...] Vai alla recensione »
Realtà parallele, paradossi spazio temporali, loop temporale, fisica quantistica. Lo script non è facile ma il film suscita emozione e presenta uno spessore culturale che spesso difetta al genere fantascientifico. Jones, facendo vivere allo spettatore, come al soldato Colter, contemporaneamente una realtà confusionale, crea la curiosità prima e poi [...] Vai alla recensione »
Il capitano Colter Stevens si risveglia su un treno; è confuso, non si ricorda perché è lì. Davanti a lui c’è una bella ragazza che gli sta parlando; da quello che dice, si direbbe che lo conosca bene, ma Colter non ha la minima idea di chi ella sia e non capisce perché si ostini a chiamarlo con un altro nome.
"Source code" affonda le sue radici in un terreno ignoto potenzialmente fertile di fantasiose e strabilianti trasposizioni cinematografiche: il tema della distorsione di tempo e spazio, degli ignoti labirinti della mente, del potere umano di cambiare il proprio destino, di modificare il passato e il futuro. Ampiamente accattivante, il film di Duncan Jones spalanca le porte allo spettatore, [...] Vai alla recensione »
Source code è un ottimo film di fantascienza ma soprattutto non è il solito film basato su viaggi con la macchina del tempo. Il capitano Colter Stevens si risveglia da un sonnellino in un treno diretto a Chicago e di fronte a lui trova Cristina, una bellissima ragazza che sta parlando con lui. Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che il capitano non ha idea del perchè [...] Vai alla recensione »
Donnie è cresciuto. Ma non ha perso il suo vizio. Questa può essere a primo impatto la reazione di chiunque veda questo film , già perchè jake a distanza di 10 anni si trova protagonista di un film unico e irripetibile costantemente incalzante e pieno d'azione incentrato sul tema a lui più caro,che l'ha cresciuto possiamo dire,solo che stavolta non c'è [...] Vai alla recensione »
Il giovane autore britannico dimostra ancora una volta quanto sia importante, per indagare la realtà del presente, poter immaginare il comportamento di personaggi che vivono in mondi immaginari, spesso verosimili, ma sempre innovativi ed estremi in più di un particolare. Prosegue, dunque, la rinascita della fantascienza ontologica, fondata sul fatto che al centro del film stia proprio [...] Vai alla recensione »
Poter rivivere gli ultimi 8 minuti della vita di una persona per ricostruire gli eventi trascorsi intorno a lui in quel lasso di tempo. Idea non certo nuova ma sfruttata egregiamente. La scelta di non approfondire la fisica su cui poggia il film è certamente vincente; lo spettatore rimane totalmente coinvolto nella trama senza sentirsi in dovere di sapere perché è possibile il suo fluire.
Un' interessante "applicazione filmica", meglio di inveramento filmico degli sviluppi delle teorie quantistiche, in"SOurce Code"(Duncan Jones, scritto da Ben Ripley, 2011)dove un capitano di aeronautica sventa un attentato su un treno, dopo essere morto in Afghansitan, mentre in realta'si tratta di realt'a parallelel, eodve apparrentamene l'uomo si trova a [...] Vai alla recensione »
Il capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal), elicotterista in missione in Afghanistan, si ritrova nel corpo di Sean Fentress, un insegnante, su un treno locale diretto a Chicago. Il protagonista, grazie al programma Source Code che proietta le capacità cognitive di un individuo in un altro, vive due vite contemporaneamente: la mente del pilota dovrà servirsi del corpo dell’insegna [...] Vai alla recensione »
Film di grande spessore teorico oltre che strettamente filmico(ma nel cinema il momento tecnico e quello"teorico"sono sempre ben fusi, quando si tratta di cinema vero), questo di Duncan Jones del 2011, in cui meccanica quantistica e la postulazione dei"Mondi paralleli"(realtà parallele, forse, meglio...)derivante dalla teoria della relatività einsteiniana e post-einsteinian [...] Vai alla recensione »
Dopo il grande successo con il film di esordio Moon, il regista Duncan Jones si è messo subito alla ricerca di un'altra pellicola per proseguire la sua carriera. La prossima pellicola di Duncan Jones è un thriller che rilascerà grandissima adrenalina, che raccoglie all'interno della sceneggiatura alcuni elementi di fantascienza e anche l'elemento clue del viaggio dietro nel tempo per prevenire un grande [...] Vai alla recensione »
Duncan Jones ritorna con un film di fantascienza e dimostra di saperci fare, giocando con la meccanica quantistica, la teoria del multiverso, l'ambizione della scienza e l'etica. Se in Moon Jones aveva portato le sue riflessioni all'interno di un film fondato sulle atmosfere, qui si scatena utilizzando gli stereotipi del catastrofismo hollywoodiano.
Source Code è un programma sperimentale militare che,sfruttando la fisica quantistica,la teoria della relatività e gli universi paralleli,attraverso un sofisticato processo di scambio d'identità virtuale tra due soggetti umani (un soldato-cavia ed un civile),è in grado di viaggiare indietro nel tempo e sventare attacchi terroristici neutralizzandoli all'origine.Durata [...] Vai alla recensione »
Ciò che rimane del capitano stevens, morto in iraq salvando un suo compagno, è un frammento di memoria latente...un impulso cerebrale che, sfruttato a dovere, può riprodurre verosimilmente 8 minuti di una realtà trascorsa :il governo degli stati uniti tenta di usarla per catturare un terrorista che ha già compiuto un attentato per evitare che colpisca di nuovo e ci [...] Vai alla recensione »
Una trama che aderisce alla fantascienza classica(come Moon esordio di Duncan Jones), il regista dimostra di trovarsi a suo agio e ripete il successo di Moon. Il film induce a riflettere, sulle possibilità di una vita dopo la morte, su esitenze parallele, e perchè no sulla reincarnazione. Ben recitato, nel complesso un ottimo film.
Capisco farsi prendere dall'entusiasmo ma mettere addirittura quattro o cinque stelle definendo "Source Code" straordinario, mi lascia alquanto perplesso. L'intelligente regista realizza un film certamente interessante e degno di essere visto ma, siamo sinceri, non c'è davvero nulla di originale e propositivo nella sceneggiatura il che non sminuisce la qualità della [...] Vai alla recensione »
Un americano anche in condizioni impossibili riesce a salvare il mondo da una minaccia terrorista e al contempo a crearsi una nuova vita in un mondo parallelo.L'uomo coinvolto nella "prova" è inizialmente circondato da mura e legato a una sedia,poi con lo svolgersi dell'azione si libera e questo già dice tutto.Con l'ausilio della donna dietro il monitor scopre [...] Vai alla recensione »
Il film narra di un soldato americano che deve compiere una missione molto particolare: scoprire chi è l'attentatore che ha fatto esplodere un treno uccidendo centinaia di persone, compiendo la sua indagine... nel corpo di un altro uomo. Senz'altro il prodotto è interessante e ben concepito, nulla da ridire su regia, recitazione, sceneggiatura e via discorrendo.
Per la sceneggiatura di questo film ci si è sicuramente trovati di fronte a grandi insidie: come rendere avvincenti 8 minuti abbastanza da trattenere gli spettatori nella sala per tutta la proiezione? bhe la soluzione al problema è stata trovata, e nel migliore dei modi, dando al protagonista ampia libertà nel ricordo del povero Sean Fentress.
Duncan Jones è entrato al cinema nel 2009 come figlio di David Bowie -Zowie Bowie, lo chiama(va)no- e ne è uscito come regista di Moon, film diventato oggettino di culto. Meritatamente, aggiungo. Quest’opera seconda non ha l’ideale coerenza dell’esordio, dove Jones era anche autore del soggetto e sceneggiatore con Nathan Parker, ma la sceneggiatura di Ben Ripley per [...] Vai alla recensione »
se il film si fosse fermato alla scena in cui tutti restavano immobili, sereni nel loro ultimo minuto di esistenza, sarebbe stato molto meglio. infatti nel complesso non è male, buono per i tempi, per la recitazione...per i dialoghi, ma se stiamo parlando degli ultimi minuti di memoria di un cervello di un corpo deceduto, non è secondo alcuna logica possibile che questi ultimi minuti [...] Vai alla recensione »
La cosa che fa più male è questo attaccamenteo viscerale al terrorismo in America, una sorta di malattia a cui non riescono a staccarsi. Già! perchè le basi del film potevano essere sfruttate in altra maniera. Bill Murray nel mitico "ricomincio da capo" affrontava altre tematiche, così come nel più noto remake italiano "è già [...] Vai alla recensione »
Guardando questo film non si può fare a meno di pensare che ad ispirare il regista sia stato 'Dèjà vu' (film con Denzel Washington) anche se diverso in molti aspetti.Source Code non è nè un capolavoro nè un filmone ma cmq un buon film che si lascia vedere volentieri con un ottimo montaggio,trama semplice ma efficace,buon ritmo e ottime interpretazioni degli attori,forse un pò prevedibile ma vale la [...] Vai alla recensione »
Rivivere il passato per trarne informazioni, senza poterlo modificare. Questo è il progetto Source Code, che utilizza un militare per fargli rivivere gli ultimi otto minuti di vita di un soggetto in cui si può identificare per sesso corporatura,atteggiamento, su un treno che esploderà, al fine di individuare il terrorista che ha messo la bomba. Il protagonista in questi flash sul treno si innamora [...] Vai alla recensione »
Un film noioso,ripetitivo e insensato con una trama a dir poco penosa. All'inizio non si sa come mai dopo l'incidente questa persona rimane viva e lo vediamo dentro quel Source Coude un macchinario che permette di ritornare indietro nel tempo, così è costretto a rivivere gli 8 minuti prima dell'esplosione ma non una volta 5-6-7 volte (ho perso il conto)ed e a questo punto [...] Vai alla recensione »
Film semplicemente geniale.Ottima l'interpretazione di Gyllenhaal e del resto del cast,trama originale e mai noiosa.Buoni gli effetti speciali,curata la fotografia e la regia riesce totalmente a gestire gli "inconvenienti" del soggetto. Un film come non se ne vedevano da un po'. Assolutamente consigliato
Siamo sul campo molto molto sottile di ipotesi fisiche quando si parla di mondi paralleli, fisica quantistica e tracce di memoria, perchè su questo si basa il film. Ma il tutto è giocato con grande bravura, in modo che, come ho scritto in altri commenti, il cinema faccia la magia di trasformare l'inverosimile in verosimile, o quantomeno riesca a farlo accettare.
un poderoso film d'azione dove prevalgomo i sentimenti e le emozioni,dove il fantastico e l'impossibile diventano credibili proprio perchè dietro a tutto si sente un cuore che batte e le persone soffrono e amano .
Ciao. Thriller fantascientifico davvero ben realizzato, di elevato valore in tutte le sue componenti, si presta ad una piacevole visione mantenendo un'elevato il livello di tensione per tutta la sua durata. La trama è incentrata su un pilota d'elicotteri militari, il Capitano Stevens (Jake Gyllenaahll) il quale, senza sapere come e perchè, si risveglia [...] Vai alla recensione »
Visto in anteprima, è veramente fatto bene. Bravissimo attore, bellissimo film. Sono rimasta soddisfatta. Consigliatissimo!
non avevo letto nulla su questo film. Una piacevolissima sorpresa. Ben fatto, avvincente. Stupendo
Questo regista è bravo, originale, ispirato. Ogni suo film è coinvolgente, e porta una ventata di rinnovo. Dialoghi e inquadrature mai banali, azione funzionale al contenuto. Questo è buon cinema, per fortuna ogni tanto se ne vede ancora.
Ci tenevo particolarmente a vedere il secondo film di Duncan Jones, che oltre ad essere regista di “Moon” (film che ho molto gradito) è anche figlio di David Bowie (di cui apprezzo la musica da anni). Onestamente devo dire che “Source Code” haq soddisfatto le mie attese. E’ vero che non propone una trama del tutto nuova, ma argomenta con sapienza, rischiando di cadere in qualche falla di scenggiatura [...] Vai alla recensione »
Sarà perché ci sono andato aspettandomi una cavolata pazzesca, ma il film mi è piaciuto parecchio. Molti film partono da una buona idea (come questo), ma poi non la sanno sviluppare bene, cadendo nello scontato, nel ridicolo. Qui la trama tiene fino alla fine e, in più, c'è una morale, un pensiero "buonista" retrostante che non rende il film banale, ma lo addolcisce.
8 minuti e poi?...triste scadenza o l'esatto momento eterno, un bacio e andrà tutto bene, un bacio cambia l'ordine delle cose, un bacio risveglia come sempre e non solo nelle favole, eroi e principesse che decidono di cambiare il loro destino e di "salvare anche il mondo". Geniale film di grande sentimento.
E' un film particolare, piuttosto originale. A poco più della metà sembra già finito, invece si conclude con un finale "strano", anche se forse prevedibile. Fa meditare molto, ed è l'ennesima pellicola che parla di soldati. E' comunque ben studiato, non stanca, anche se non bisogna aspettarsi effetti speciali mirabolanti.
Un film che potrebbe essere tratto da un racconto di Philip Dick, a causa del felice connubio tra trama avvincente e psicologia. Il gioco è quello degli universi temporali paralleli (grande topos del cinema fantastico), ma l'essenza della trama è l'umanità dell'attore rendono tutto originale. Da vedere anche per i non appassionati di science fiction
Capita raramente che un film sia applaudito al termine di una proiezione per la stampa, e il successo riscosso in sala da Source Code, bel thriller fantascientifico di Duncan Jones al cinema dal 29 aprile in 300 copie, si ripercuote sull’incontro con l’autore e il suo interprete, Jake Gyllenhaal, generando un clima di festosa convivialità. Jones, al suo secondo film dopo l’acclamato Moon, si presenta ai giornalisti in t-shirt e pantaloni sdruciti, con tutta l’aria di ignorare l’ottimo risultato che il film ha già registrato in America, 15 milioni di dollari al botteghino per un budget di appena [...]
Il primo pensiero che ti coglie durante la visione di questo interessante Source Code è il richiamo ad una commedia come la memorabile Ricomincio da capo nella quale il povero Bill Murray era costretto a rivivere, all’infinito, il giorno della Marmotta. Qui, i toni sono differenti, trattandosi di thriller, ma partendo da medesimi meccanismi narrativi.
Espressione del lessico informatico, Source Code riguarda un' applicazione sperimentale che permette a un soggetto di reiterare gli ultimi 8 minuti della vita. Così un capitano, Colter Stevens, è costretto a rivivere molte volte quel breve periodo per scoprire l' attentatore che ha fatto esplodere un treno della metropolitana di Chicago. In questo suspenser germogliato sull' immaginario di Philip K.Dick, [...] Vai alla recensione »
David Bowie fa solo capolavori. Persino quando si tratta della sua discendenza: se continua così, infatti, il suo pargolo Duncan Jones finirà per mettere in ombra lo stesso Duca Bianco. Un giorno, magari alla notte degli Oscar, qualcuno potrebbe dire della rockstar: "ma chi è quello? Ah, il padre di Duncan Jones". Scherzi a parte, il giovane cineasta, dopo Source Code, può essere definito un genio. [...] Vai alla recensione »
Dove sono finiti i grandi titolisti di una volta, quelli che facevano la fortuna di un film azzeccando una formula magari infedele ma attraente (esempio tipico: «Ombre rosse» per «Stagecoach», cioè La diligenza)? Imposta da un misto di pigrizia e calcolo commerciale, l’anglomania coatta del pubblico italiano genera mostri linguistici come questo «Source Code», titolo impronunciabile e difficile da [...] Vai alla recensione »
Come la lampadina fulminata sprigiona un lampo, un'esplosione crea una coda di 8 minuti che è possibile tornare ad abitare. Così un bravo soldato si trova a rivivere gli istanti precedenti un attentato terroristico sul treno per Chicago, alla ricerca della bomba e del colpevole. Il figlio di David Bowie, già autore dell'ottimo "Moon", innesta la struttura del videogioco in un cinema insieme d'autore [...] Vai alla recensione »
Un programma segreto dell’esercito e un viaggio a ritroso nel tempo, un cofano dove un uomo «morto» è vivo in altra dimensione e un action thriller ambientato su un treno in corsa che ricomincia sempre dallo stesso punto, per sventare uno spaventoso attentato. Non capite? Infatti il mistero si dipana al contatto tra presente e passato e si risolve nel finale a sorpresa.
Il problema è nello specchio. Nell’immagine riflessa che rinvia. Quando il capitano Colter (Jake Gyllenhaal) entra nella toilette del treno in corsa verso Chicago e si guarda nello specchio, vede un uomo vestito come lui, con la sua stessa giacca, con la medesima cravatta, ma che non è lui. Lo scarto è destabilizzante: perché lo specchio è lo strumento indiscusso di accertamento autoscopico della nostra [...] Vai alla recensione »
Sempre più spesso il cinema americano, soprattutto quello indirizzato ai giovani, propone una narrazione non lineare in cui il tempo e lo spazio diventano dimensioni parallele e sovrapponibili, e il concetto stesso di spazio arriva a coincidere con quello di tempo. La coesistenza spazio-temporale e la percezione orizzontale di una realtà in cui passato e presente possono alternarsi in modo quasi casuale [...] Vai alla recensione »
Per la trama servirebbe tempo, ma in sostanza la storia e questa: il soldato Colter Stevens si risveglia su un treno in corsa e l’ultima cosa che ricorda è il suo elicottero bersagliato dai proiettili in Afghanistan. Si guarda allo specchio e scopre di essere nel corpo di un altro. Infine capisce di far parte di un programma segreto governativo che lo costringe a rivivere continuamente gli ultimi 8 [...] Vai alla recensione »
Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) si sveglia su un treno in corsa: così comincia “Source Code” Usa e Francia, 2011, 93’). Di fronte a lui siede una giovane donna (Michelle Monaghan) che lo chiama Sean. Christina - questo è il suo nome - gli parla con una tenerezza che si direbbe amore. Lui non sa chi sia, né sa perché si trovi su quel treno. Si guarda attorno.
Con Moon aveva mano libera e immaginifica, qui fa di commissione virtù: Duncan jones, che chiama papà David Bowie, prende Jake Gyllenhaal e ne fa l’alfiere di una fantascienza coi piedi per terra, giocata tra guerra e anima, terrorismo e cervello. Jake è l’elicotterista Colter Stevens, impiegato in Afghanistan ma a bordo di un treno per Chicago che sta per esplodere: di fronte a lui, c’è Christina [...] Vai alla recensione »
Confessiamo un’antica, morbosa passione per quel particolare sottogenere della fantascienza che riguarda i viaggi nel tempo. E confessiamo di cascare letteralmente dentro un libro, o un film, quando i viaggi nel tempo producono la loro «naturale» conseguenza, gli universi alternativi. Di recente Quentin Tarantino hagiocato sul secondo tavolo senza passare dal primo: Bastardi senza gloria permette di [...] Vai alla recensione »
Perché si trova su un treno? Perché la sconosciuta di fronte a lui (Monaghan) gli parla con familiarità chiamandolo Sean? E lo shock più grande Colter (Gillenhaal), pilota militare Usa, lo riceve quando in uno specchio vede riflesso il volto di un altro. A questo punto si ode un boato e il vagone salta in aria. Ma non è la fine, è solo l’inizio. Riprendendo i sensi, l’ufficiale si scopre all’interno [...] Vai alla recensione »
Gli otto minuti della marmotta, rivissuti sei volte. Non c’è solo da corteggiare una ragazza, qui. C’è da sventare un attentato a Chicago, perpetrato da un killer che come primo avvertimento ha messo una bomba sul treno dei pendolari. Ci siete fin qui? Bene, perché arriverà parecchio altro. Anatre in volo, treno in corsa, interno scompartimento dove Jake Gyllenhaal - nel film ha nome Colter Stevens [...] Vai alla recensione »
Non chiedetemi cosa significhi “Source Code” o, meglio, a parte il suo significato letterale, cosa esattamente significhi in questo film diretto da Duncan Jones che già una prima volta, con “Moon”, si era cimentato nella fantascienza. Ecco, proprio la fantascienza è alla base di “Source Code”, impegnata a dirci di un pilota americano di elicotteri, caduto in Afghanistan, al quale un cinico scienziato, [...] Vai alla recensione »