Titolo originale | Sokea Mies, Joka Ei Halunnut Nahda Titanicia |
Titolo internazionale | The Blind Man Who Did Not Want To See Titanic |
Anno | 2021 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Finlandia |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Teemu Nikki |
Attori | Petri Poikolainen, Marjaana Maijala, Hannamaija Nikander, Matti Onnismaa Samuli Jaskio, Rami Rusinen. |
Uscita | martedì 14 settembre 2021 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,53 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 settembre 2021
Jaakko è cieco e sulla sedia a rotelle. Ama Sirpa, che ha conosciuto virtualmente e non ha mai incontrato. Un giorno decide di raggiungerla, affrontando un viaggio per lui non semplice. In Italia al Box Office Il cieco che non voleva vedere Titanic ha incassato 11,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il trentenne Jaakko è cieco e disabile e vive solo nel suo appartamento ancora pieno degli oggetti che risalgono al periodo in cui riusciva a vedere, in particolare centinaia di dvd. A fargli compagnia è la voce di Sirpa, una malata terminale conosciuta online alla quale telefona ogni giorno e della quale è innamorato, pur non avendola mai incontrata di persona. Sconvolto dal dolore di Sirpa dopo l'esito negativo di un esame, Jaako decide di andare immediatamente da lei, nonostante le sue condizioni. Ha "solamente" bisogno di cinque estranei che lo aiutino a raggiungere nel minor tempo possibile la sua amata.
Una commedia romantica; un melodramma giocato sul tema dell'impedimento amoroso; un thriller sulla sopravvivenza di un uomo solo e impotente: tre film in uno per un esperimento narrativo e visivo sulla condizione dell'handicap.
L'aspetto lodevole di Il cieco che non voleva vedere Titanic è il tentativo di risolvere visivamente il dilemma dei film sulla disabilità, di norma raccontati da un punto di vista "sicuro" che lascia allo spettatore la possibilità di immedesimarsi e al tempo stesso astrarsi dalla condizione incerta di personaggi mentalmente o fisicamente menomati. L'aspetto meno riuscito, purtroppo, è proprio la scelta estetica del regista finlandese Teemu Nikki, che volendo avvicinarsi all'esperienza del suo protagonista - malato di sclerosi multipla e condannato alla cecità totale dopo anni di progressiva perdita della vista - posiziona la macchina da presa a pochi centimetri dal volto dell'attore Petri Poikolainen (realmente affetto da sclerosi) e ne riprende le emozioni, dall'entusiasmo all'eccitazione, dallo sconforto alla rabbia, dalla paura al sollievo, con primissimi piani e soggettive sfocate e costantemente minacciate dall'irrompere del fuoricampo (persone, oggetti, suoni).
L'intenzione è quella di dare al film il medesimo punto di vista "cieco", o meglio ipovedente, del protagonista; ma nel momento in cui si rinuncia alla soggettiva come unica forma di racconto e si punta l'obiettivo anche sul corpo del disabile, diventa chiaro come le immagini che riproducono l'esperienza immersiva della cecità perdano la loro necessità e diventino fatalmente ridondanti: questo è ciò che succede a Il cieco che non voleva vedere Titanic, che finisce per smarrire la propria identità, indeciso tra l'essere un film sulla disabilità, oppure - cosa più difficile e complessa - un film dentro di essa.
La stessa traccia narrativa, passando dalla commedia al melodramma al thriller, appare pretestuosa, dal momento che innesca il dramma a partire dagli impedimenti che affliggono il protagonista, uomo dall'animo generoso e avventuroso ma purtroppo per lui in balia degli eventi e disposto a lottare con le sole armi a disposizione: l'intelligenza e la parlantina.
Il cieco che non voleva vedere Titanic è un film contro il tempo: da un punto di vista fisico, contro la degenerazione del corpo di Poikolainen, che ha spinto gli autori ad affrettare la lavorazione e a usare la sua esperienza personale come punto di partenza; da un punto di vista cinematografo, contro il passare dei minuti e l'ostica situazione in cui Jaakko viene a trovarsi, sempre più lontano dalla meta e al tempo stesso sempre più vicino alla risoluzione della storia.
I continui riferimenti al cinema d'azione americano e alla passione del protagonista per John Carpenter e James Cameron non sono ovviamente casuali; come non lo è, ironicamente, il riferimento al presunto "buco nero" nella carriera del regista di Aliens, ovviamente Titanic, che Jaakko si è sempre rifiutato di vedere e che rappresenta invece, per contrappasso, il nodo mancante della sua esistenza: la storia d'amore travagliata che la vita fa di tutto per negargli, ma che il film ha invece intenzione di regalargli.
E allora è forse giusto che Il cieco che non voleva vedere Titanic sia meno rigoroso di quello che vorrebbe essere, in cambio però di un lieto fine che dona ai suoi protagonisti - non solo Jakko ma anche Sirpa - una meritata ricompensa.
"Il cieco che non voleva vedere Titanic" (titolo fantastico) è un film d'amore, un film dentro e non sulla disabilità, un film per appassionati di cinema (soprattutto di Carpenter), un film drammatico, un film comico, un film sconsigliato ai fans degli Scorpions.
Come si racconta senza stereotipi la disabilità al cinema, nell'epoca in cui siamo divisi tra cinismo un tanto al chilo e derive da politicamente corretto 2.0? Forse non realizzando un film sulla disabilità, ma un film con protagonista una persona disabile, che non è affatto la stessa cosa. È la soluzione adottata dal bellissimo Il cieco che non voleva vedere Titanic (Sokea Mies, Joka Ei Halunnut Nahda [...] Vai alla recensione »
Ci sono vari modi in cui il cinema può trattare la condizione di non vedente, ovvero la negazione stessa della sua fruibilità per le persone con questa disabilità. Si può farlo con distacco, senza prendere il punto di (non) vista di un soggetto interno, affetto da cecità, come per esempio in Terrore cieco di Richard Fleischer, in cui la condizione di non vedente serve a generare un senso di impotenza [...] Vai alla recensione »
Jaakko è un cinefilo appassionato, con una gran collezione di dvd e Blu-ray e le idee chiare su cosa sia il cinema: il John Carpenter degli anni 80 è il suo ideale, mentre di Titanic ha ancora una copia incellophanata e mai visionata. Né tecnicamente ha in programma di farlo a breve, perché Jaakko è non vedente, a causa della stessa sclerosi multipla che lo costringe in sedia a rotelle.
Per raccontare un universo fragile bisogna usare delle note sensibili, e se devi raccontare una malattia debilitante, senza sconfinare in un quadro totalmente drammatico, devi ricorrere all'ironia. Proprio quello che succede in The Blind Man Who Did Not Want to See Titanic, film finlandese guidato sulle emozioni. Jaakko (Petri Poikolainen) è cieco a causa della sclerosi multipla, vive da solo in un [...] Vai alla recensione »
Quando cala il sipario su un Festival capita sempre di fare un proprio bilancio privato di emozioni. I film a volte li dimentichi, le emozioni restano. Le mie emozioni più forti sono legate a un piccolo film finlandese che molti qui si sono persi perché confinato in una sottosezione (Orizzonti Extra ), ma che si può trovare in sala e in streaming - su IWONDERFULL.
"C'è qualcuno?". Nel suo lungo viaggio per incontrare l'amata Il cieco che non voleva vedere Titanic lo chiede più volte. Sulla sua strada non sono molti gli incontri, e soprattutto non sono un granché. Senza dubbio però possiamo dire che dietro questa storia c'è qualcuno, anzi più di uno: il pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki e l'attore Petri Poikolainen, nel ruolo del protagonista.