luciano sibio
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domenica 31 marzo 2024
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remake personale dell''autore e basta
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Che AKI possieda un cifra stilistica di altisonante spessore è di evidenza, e credo che nell'ambiente siano oramai ben pochi quelli che non lo conoscono e non lo apprezzano.Ma ho la sensazione che questo film si limti a una semplice esposizione formale e basta , quasi una sorta di remake personale che ha in una elementare storia d'amore un semplice espediente e da cui peraltro io non ho intravisto alcuna "efficace" impronta di denuncia sociale. Mi ricorda un pò la fase finale della produzione Felliniana, in cui, terminata l'ispirazione, più volte Fellini Intervistava sè stesso o riproponeva senza più la verve iniziale la sua consueta filmografia anche se Fellini è Fellini e anche le sue molliche sono qualcosa
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Che AKI possieda un cifra stilistica di altisonante spessore è di evidenza, e credo che nell'ambiente siano oramai ben pochi quelli che non lo conoscono e non lo apprezzano.Ma ho la sensazione che questo film si limti a una semplice esposizione formale e basta , quasi una sorta di remake personale che ha in una elementare storia d'amore un semplice espediente e da cui peraltro io non ho intravisto alcuna "efficace" impronta di denuncia sociale. Mi ricorda un pò la fase finale della produzione Felliniana, in cui, terminata l'ispirazione, più volte Fellini Intervistava sè stesso o riproponeva senza più la verve iniziale la sua consueta filmografia anche se Fellini è Fellini e anche le sue molliche sono qualcosa di pregevole,qui non ci siamo invece e si rischia così di rimanere confinati nel mondo dei propri supporter affezionati
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ralphscott
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domenica 31 marzo 2024
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sig. aki, paladino di esistenze stentate
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Con il suo stile chiaramente identificabile, scarno nei dialoghi che sembrano scritti di malavoglia, iperrealistico nelle immagini con colori densi, il regista ci dona ancora una volta una piccola storia, di quelle che normalmente non hanno i riflettori a sostenerle, una tranche de vie paradigmatica e necessaria, un'altra esistenza stentata che ci fa riflettere e lo fa senza annoiare - altri registi impegnati del nord europa, ben più popolari, cadono nella trappola del tedio - anzi, con ironia e straniante senso dell'umorismo. L'amore per il cinema si affaccia anche spudoratamente, con splendide locandine protagoniste della scenografia. Pur consapevole che non tocca all'arte fare educazione, mi ha fatto male vedere quel mucchio di cicche di sigaretta gettate presso la fermata del bus: si potevano evitare senza togliere nulla all'opera.
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Con il suo stile chiaramente identificabile, scarno nei dialoghi che sembrano scritti di malavoglia, iperrealistico nelle immagini con colori densi, il regista ci dona ancora una volta una piccola storia, di quelle che normalmente non hanno i riflettori a sostenerle, una tranche de vie paradigmatica e necessaria, un'altra esistenza stentata che ci fa riflettere e lo fa senza annoiare - altri registi impegnati del nord europa, ben più popolari, cadono nella trappola del tedio - anzi, con ironia e straniante senso dell'umorismo. L'amore per il cinema si affaccia anche spudoratamente, con splendide locandine protagoniste della scenografia. Pur consapevole che non tocca all'arte fare educazione, mi ha fatto male vedere quel mucchio di cicche di sigaretta gettate presso la fermata del bus: si potevano evitare senza togliere nulla all'opera.
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pacana''
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lunedì 26 febbraio 2024
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cinema necessario
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Ci sono film che danno piacere per due ore (come ad es. “Anatomia di una caduta”) e altri che rendono più bella la nostra vita: “Foglie al vento” è uno di questi (e non fatevi fuorviare dai commenti che insistono solo sul “deprimente” e non mettono in risalto gli aspetti ironici e divertenti…).
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cinzia
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giovedì 22 febbraio 2024
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come il vento con le foglie
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Lei è una cassiera che perde il lavoro perché sorpresa a rubare una merendina (scaduta)
e si arrabatta con qualsiasi altro lavoro, anche pesante come operaia in un cantiere; ha la
fortuna di avere ereditato un minuscolo appartamentino con un tavolo, due sedie, un
divano letto e una radio. Ed è tanto sola.
Lui fa l’operaio che perde il lavoro perché si presenta in cantiere già mediamente sbronzo
e, a differenza di lei, non ha nemmeno una stanza tutta sua in quanto dorme in un
container attrezzato con brandine e un lavandino, assieme ai colleghi di lavoro. Ed è tanto
solo.
Si incontrano in un bar che offre ai clienti anche il karaoke del fine settimana oltre alla birra
e i loro sguardi si incrociano, per caso.
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Lei è una cassiera che perde il lavoro perché sorpresa a rubare una merendina (scaduta)
e si arrabatta con qualsiasi altro lavoro, anche pesante come operaia in un cantiere; ha la
fortuna di avere ereditato un minuscolo appartamentino con un tavolo, due sedie, un
divano letto e una radio. Ed è tanto sola.
Lui fa l’operaio che perde il lavoro perché si presenta in cantiere già mediamente sbronzo
e, a differenza di lei, non ha nemmeno una stanza tutta sua in quanto dorme in un
container attrezzato con brandine e un lavandino, assieme ai colleghi di lavoro. Ed è tanto
solo.
Si incontrano in un bar che offre ai clienti anche il karaoke del fine settimana oltre alla birra
e i loro sguardi si incrociano, per caso. Si piacciono da subito, sembrano fatti l’uno per
l’altra: semplici, dolci, un po’ diffidenti, sembra l’inizio di una grande storia d’amore ma si
perdono di vista quasi immediatamente. Il caso li ha fatti incontrare, il caso e una folata di
vento li disperde come foglie secche per la città triste e fredda. Ci si sfiora e non ci si
vede, ci si cerca e non si ci trova ma il caso interverrà ancora una volta a sbaragliare tutte
le carte, anzi tutte le foglie, e occorre essere veloci e pronti per non lasciarsi sfuggire la
seconda occasione che il destino ci offre, ma sembra di capire che potrebbe esserci anche
una terza o quarta occasione perché se due si piacciono, tutto l'universo si muove per cercare di farli incontrare.
Un film che è una poesia, ogni immagine è un verso, ogni fotogramma è raffinato, ogni
battuta è velata di una leggera ironia, ogni sorriso scopre l’anima un pochino ammaccata
dei due protagonisti. Il contrasto tra la solidarietà e la pietas tra i colleghi e i pochissimi
amici, si scontra con la durezza del mondo del lavoro (competitivo, mal pagato, privo di
soddisfazioni), della società che non offre nulla se non alcool nei bar per annegare le sere
e le notti di solitudine dopo il lavoro; il regista Kaurismaki descrive una società triste e
desolata, un mondo arido che entra nella casetta della protagonista attraverso le notizie
della radio che descrivono la mostruosità della guerra in Ucraina. Ma la speranza è questo
primo amore, tra due persone che non si aspettavano più nulla dalla vita e che vivevano
alla giornata e che dopo essersi incontrati ritrovano sprazzi di pura gioia nelle piccole cose
(un film al cinema, dei fiori sul tavolo per la prima cena a due, una passeggiata, un
cagnolino abbandonato da adottare).
Un film assolutamente da vedere perché è fresco e delicato con dialoghi frizzanti e
divertenti con una vena di autoironia.
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[+] standing ovation!
(di pacana'')
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clod
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sabato 10 febbraio 2024
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questo neorealismo finlandese
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dice molto di più sulla natura dell'uomo nordeuropeo che tanti entusiasti reportage giornalistici secondo i quali la qualità della vita è massima. Certo, se siete inclini alla depressione NON andate a vedere questo film.
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nino pellino
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domenica 28 gennaio 2024
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nascita di un amore finlandese di due solitudini
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Film del regista Aki Kaurismaki diretto con garbo, delicatezza e molta dolcezza. Siamo a Heksinki, capitale della Finlandia e dalle notizie che spesso giungono dalla radio che descrivono alcuni momenti violenti dell'attacco russo in terra ucraina, possiamo capire chiaramente che il periodo storico in cui si avvicenda la trama è proprio quello attuale. Sullo sfondo di una terra ricca, caratterizzata da un ottimo livello di sviluppo tecnologico, il regista ci descrive l'incontro casuale di due solitudini, quella di Ansa, impiegata in un supermercato e quella del non più giovane Holappa, operaio presso un'officina meccanica. Tra problematiche legate ai diversi licenziamenti dei due protagonisti, spesso causati da motivi futili e le diverse traversie che rischiano di ostacolare la nascita di un amore genuino e puro, questa pellicola ci trasporta in una realtà fatta di persone che vivono quasi ai margini della società che conta, ma caratterizzata da sentimenti di onestà e di condivisione.
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Film del regista Aki Kaurismaki diretto con garbo, delicatezza e molta dolcezza. Siamo a Heksinki, capitale della Finlandia e dalle notizie che spesso giungono dalla radio che descrivono alcuni momenti violenti dell'attacco russo in terra ucraina, possiamo capire chiaramente che il periodo storico in cui si avvicenda la trama è proprio quello attuale. Sullo sfondo di una terra ricca, caratterizzata da un ottimo livello di sviluppo tecnologico, il regista ci descrive l'incontro casuale di due solitudini, quella di Ansa, impiegata in un supermercato e quella del non più giovane Holappa, operaio presso un'officina meccanica. Tra problematiche legate ai diversi licenziamenti dei due protagonisti, spesso causati da motivi futili e le diverse traversie che rischiano di ostacolare la nascita di un amore genuino e puro, questa pellicola ci trasporta in una realtà fatta di persone che vivono quasi ai margini della società che conta, ma caratterizzata da sentimenti di onestà e di condivisione. Magari non è una pellicola che attrae vaste platee di pubblico, ma sicuramente convince e conquista per la spontaneità del racconto e per un amore che, piano piano, sa rinsaldarsi ed essere forte nonostante qualche sventura del destino
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enzo70
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domenica 14 gennaio 2024
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da vedere assolutamente
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Ennesimo capolavoro di Aki Kaurismaki che ripropone il tema della difficoltà di vivere con grande sensibilità. La cassiera di un supermercato ed un operaio sono i protagonisti perfetti per mettere in scena il tema della solitudine e della povertà. E così nella notte di Helsinki si incrociano due vite che si incontrano, si perdono, per poi ritrovarsi in una giostra di emozioni. Che i due protagonisti mantengono sempre sottotono, dando un senso alla dignità della povertà, del lavoro sottopagato, dell’umanità vera che si trova nella sostanza delle vite. Di tutti, anche degli ultimi, di quelli che trovano un ristoro alle loro solitudini in un karaoke dove Kaurismaki inserisce una colonna sonora perfetta, in cui il controaltare della tristezza è la speranza.
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Ennesimo capolavoro di Aki Kaurismaki che ripropone il tema della difficoltà di vivere con grande sensibilità. La cassiera di un supermercato ed un operaio sono i protagonisti perfetti per mettere in scena il tema della solitudine e della povertà. E così nella notte di Helsinki si incrociano due vite che si incontrano, si perdono, per poi ritrovarsi in una giostra di emozioni. Che i due protagonisti mantengono sempre sottotono, dando un senso alla dignità della povertà, del lavoro sottopagato, dell’umanità vera che si trova nella sostanza delle vite. Di tutti, anche degli ultimi, di quelli che trovano un ristoro alle loro solitudini in un karaoke dove Kaurismaki inserisce una colonna sonora perfetta, in cui il controaltare della tristezza è la speranza. E proprio la possibilità di vedere un futuro, anche quando già il domani sembra impossibile diventa l’apertura di questo bellissimo film, pieno di citazione cinematografiche e la cui chiusura, ispirata a tempi moderni, da sola vale la pena di correre al cinema a vedere questo bellissimo film.
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domenica 14 gennaio 2024
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negativo!
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Ogni situazione, ogni nazione, ogni esperienza ha il bello e il brutto...apprezzo enormemente coloro che riescono a portare colore e positività nella mia vita, non coloro che si adoperano per sottolineare aspetti scialbi o negativi. Assolutamente negativo il mio parere!
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ludovico morandi
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martedì 9 gennaio 2024
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un quadro dimenticato che si ricorda di esistere
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Fallen leaves è l'ultima opera del regista Finlandese Aki Kaurismäki, che narra le vicende dell'incontro tra Ada, cassiera di un super mercato e Hoppa, operaio meccanico. Due persone sole che si riavvicineranno alla vita in un incontro fatto di tanti silenzi e poche parole.
Il film è ambientato Ad Helnsinki in Finlandia, e il regista sceglie di mettere in luce la vita nei bassifondi, una realtà coperta dall'ombra dell'apparente paese ideale in cui vivere, essendo uno dei più ricchi del mondo. La sottolineatura di differenze tra classi sociali viene esaltata dai saltuari riferimenti all'attuale guerra in ucraina, e vuole portarci a domandarci perchè ci sottonoponiamo a certi stili e decisioni di vita, per uno stato che non si cura minimamente della nostra integrità, se non nell'apparenza.
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Fallen leaves è l'ultima opera del regista Finlandese Aki Kaurismäki, che narra le vicende dell'incontro tra Ada, cassiera di un super mercato e Hoppa, operaio meccanico. Due persone sole che si riavvicineranno alla vita in un incontro fatto di tanti silenzi e poche parole.
Il film è ambientato Ad Helnsinki in Finlandia, e il regista sceglie di mettere in luce la vita nei bassifondi, una realtà coperta dall'ombra dell'apparente paese ideale in cui vivere, essendo uno dei più ricchi del mondo. La sottolineatura di differenze tra classi sociali viene esaltata dai saltuari riferimenti all'attuale guerra in ucraina, e vuole portarci a domandarci perchè ci sottonoponiamo a certi stili e decisioni di vita, per uno stato che non si cura minimamente della nostra integrità, se non nell'apparenza.
Il regista vuole mostrarci come molte persone sono sole e vivono una vita vuota, mancante di stimoli, e lo fà attraverso incquadrature fisse con personaggi altrettanti immobili, dove ognuna di esse sembra un quadro realista che ci mette faccia a faccia con la monotonia delle giornate, quando dedicate solo a un lavoro per sopravvivere, in assenza di una passione che possa realmente riaccenderci l'anima. Lo fa con poche parole e tanti silenzi, riempiti da un splendida interpretazione degli attori protagonisti, che con il loro sguardi vitrei riescono a rendersi trasparenti e parte integrante di questo quadro dimenticato. Un quadro però abbellito da una scenografia messa in scena splendidamente, dove ogni colore non torna mai a casa seguendo una strada casuale, ma sa bene dove sta andando e quanto vuole mettersi in mostra. A volte potrebbe sembrare fin troppo marcato, svelando l'artificio allo spettatore, ma è chiaro come nelle intenzioni del regista ci sia quello di mostrarci il suo punto di vista, puntando su una rappresentazione compositiva dichiarata, non secondaria alla narrazione. Non mancheranno infatti momenti messi in scena con un'aspetto onirico, ci troveremo nel sonno di persone in balia di un sogno, che non riesce a svegliarsi dalla realtà e che porta una forte componente di straniamento. La fotografia colora questo quadro con colori morbidi che si adagiano in risalto su qualsiasi superficie essi tocchino, dando all'atmosfera un'aspetto intimo e familiare e andando in contrasto con la realtà chiusa ed egoistica della realtà. La colonna sonora è poco presente, ma la musica non manca rendendosi protagonista diegeticamente recitando anch'essa la sua parte, dove l'interpretazione di una canzone dei Maustetytöt, vi farà, come il resto del film, sentire come foglie al vento.
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ludovico morandi
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martedì 9 gennaio 2024
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un quadro dimenticato che si ricorda di esistere
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Fallen leaves è l'ultima opera del regista Finlandese Aki Kaurismäki, che narra le vicende dell'incontro tra Ada, cassiera di un super mercato e Hoppa, operaio meccanico. Due persone sole che si riavvicineranno alla vita in un incontro fatto di tanti silenzi e poche parole.
Il film è ambientato Ad Helnsinki in Finlandia, e il regista sceglie di mettere in luce la vita nei bassifondi, una realtà coperta dall'ombra dell'apparente paese ideale in cui vivere, essendo uno dei più ricchi del mondo. La sottolineatura di differenze tra classi sociali viene esaltata dai saltuari riferimenti all'attuale guerra in ucraina, e vuole portare a domandarci perchè ci sottonoponiamo a certi stili e decisioni di vita, per uno stato che non si cura minimamente della nostra integrità, se non nell'apparenza.
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Fallen leaves è l'ultima opera del regista Finlandese Aki Kaurismäki, che narra le vicende dell'incontro tra Ada, cassiera di un super mercato e Hoppa, operaio meccanico. Due persone sole che si riavvicineranno alla vita in un incontro fatto di tanti silenzi e poche parole.
Il film è ambientato Ad Helnsinki in Finlandia, e il regista sceglie di mettere in luce la vita nei bassifondi, una realtà coperta dall'ombra dell'apparente paese ideale in cui vivere, essendo uno dei più ricchi del mondo. La sottolineatura di differenze tra classi sociali viene esaltata dai saltuari riferimenti all'attuale guerra in ucraina, e vuole portare a domandarci perchè ci sottonoponiamo a certi stili e decisioni di vita, per uno stato che non si cura minimamente della nostra integrità, se non nell'apparenza.
Il regista vuole mostrarci come molte persone sono sole e vivono una vita vuota, mancante di stimoli, e lo fà attraverso incquadrature fisse con personaggi altrettanti immobili, dove ognuna di esse sembra un quadro realista che ci mette faccia a faccia con la monotonia delle giornate, quando dedicate solo a un lavoro per sopravvivere, in assenza di una passione che possa realmente riaccenderci l'anima. Lo fa con poche parole e tanti silenzi, riempiti da un splendida interpretazione degli attori protagonisti, che con il loro sguardi vitrei riescono a rendersi trasparenti e parte integrante di questo quadro dimenticato. Un quadro però abbellito da una scenografia messa in scena splendidamente, dove ogni colore non torna mai a casa seguendo una strada casuale, ma sa bene dove sta andando e quanto vuole mettersi in mostra. A volte potrebbe sembrare fin troppo marcato, svelando l'artificio allo spettatore, ma è chiaro come nelle intenzioni del regista ci sia quello di mostrarci il suo punto di vista, puntando su una rappresentazione compositiva dichiarata, non secondaria alla narrazione. Non mancheranno infatti momenti messi in scena con un'aspetto onirico, ci troveremo nel sonno di persone in balia di un sogno, che non riesce a svegliarsi dalla realtà e che porta una forte componente di straniamento. La fotografia colora questo quadro con colori morbidi che si adagiano in risalto su qualsiasi superficie essi tocchino, dando all'atmosfera un'aspetto intimo e familiare e andando in contrasto con la realtà chiusa ed egoistica della realtà. La colonna sonora è poco presente, ma la musica non manca rendendosi protagonista diegeticamente recitando anch'essa la sua parte, dove l'interpretazione di una canzone dei Maustetytöt, vi farà, come il resto del film, sentire come foglie al vento.
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