rita
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martedì 26 dicembre 2023
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l amore muto
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Silenzi che parlano molto piu' di tante parole. Siamo zombi che camminano e solo l amore ci potra' salvare...forse... Gioiellino omaggio al grande Chaplin.
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martedì 26 dicembre 2023
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se questa è arte
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Film parrocchiale. Poi ci Si lamenta se non si va al cinema.... Neanche nel 1986 sarebbe stato apprezzato
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corebo
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lunedì 25 dicembre 2023
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scontato
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Mi sono recato a vedere queato film suggestionato dalle critiche sopratutto quelle del poubblico e contro corrente dico: banale, non originale, lento in una storia d'amore non consumata. Dialogo inesistente che si svolge in un paese buio al confine russo, con continue informazioni radiofoniche contro i russi invasori, si salva la musica con un cammeo italiano "mambo itraliano" infine "Pëtr Il'ič Čajkovskij", sinfonia nm. 6 Patética, che ci rimpacia con la noia da sbadiglio.
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maugam
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domenica 24 dicembre 2023
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disagio e precarieta'' degli schiavi.
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Disagio e precarieta’ con un incontro che dà speranza, illusoria, nel futuro.
Eccelso il regista che, come alcuni dei grandi pittori del Medioevo e Rinascimento usano la loro enorme bravura, per messaggi politici che nemmeno chi commissiona le loro opere riesce a capire.
Il titolo italiano, secondo me, stravolge il significato di questo film.
“Foglie al vento” porta a concludere che la vita e’ un combattimento e una resistenza alle difficolta’ che con fiducia vengono superate.
“Foglie morte” ( traduzione letterale del titolo finlandese) porta ad una “Battaglia contro i mulini a vento”.
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Disagio e precarieta’ con un incontro che dà speranza, illusoria, nel futuro.
Eccelso il regista che, come alcuni dei grandi pittori del Medioevo e Rinascimento usano la loro enorme bravura, per messaggi politici che nemmeno chi commissiona le loro opere riesce a capire.
Il titolo italiano, secondo me, stravolge il significato di questo film.
“Foglie al vento” porta a concludere che la vita e’ un combattimento e una resistenza alle difficolta’ che con fiducia vengono superate.
“Foglie morte” ( traduzione letterale del titolo finlandese) porta ad una “Battaglia contro i mulini a vento”.
Questo film, anzi, per meglio dire, questo regista, infatti, ci ricorda, senza possibilita’ di scampo, in che mondo viviamo, rammentandoci che non siamo altro che foglie che servono all’albero (la societa’) solo sino a quando non muoiono. Esistiamo e viviamo, insomma, solo per essere sfruttati (schiavi).
Ma chi lo puo’ capire ? non certo i produttori o la casa cinematografica.
Bravo Aki Kaurismäki, uno degli ultimi baluardi del proletariato.
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mahleriano
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domenica 24 dicembre 2023
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film intenso
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Questo regista ha da sempre il dono di far parlare il silenzio e, quasi a sottolineare l'inutilità della parola, i pochi dialoghi presenti sono spesso simili a quelli di bambini, teneri e surreali insieme, oltre che avvolti da un sottile senso dell'umorismo. In compenso, quanto invece parlano le espressioni intense, soprattutto della protagonista, che affronta il duro presente con la forza che le deriva da un duro passato... Sfruttamento, alcolismo e dolore da una parte, bisogno di amore delicato dall'altra. Un amore che mantiene ancora il magico sapore dell'adolescenza, forse perché negato nel passato, e affrontato con la timidezza e i turbamenti di chi ancora non rinuncia a sognare e non si arrende alle storture o agli orrori della realtà.
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Questo regista ha da sempre il dono di far parlare il silenzio e, quasi a sottolineare l'inutilità della parola, i pochi dialoghi presenti sono spesso simili a quelli di bambini, teneri e surreali insieme, oltre che avvolti da un sottile senso dell'umorismo. In compenso, quanto invece parlano le espressioni intense, soprattutto della protagonista, che affronta il duro presente con la forza che le deriva da un duro passato... Sfruttamento, alcolismo e dolore da una parte, bisogno di amore delicato dall'altra. Un amore che mantiene ancora il magico sapore dell'adolescenza, forse perché negato nel passato, e affrontato con la timidezza e i turbamenti di chi ancora non rinuncia a sognare e non si arrende alle storture o agli orrori della realtà. Orrori ben evidenziati dai continui bollettini radio sulla contemporanea guerra russo-ucraina, che non credo sia un caso sia sempre solo la protagonista ad ascoltare: quasi un riflesso di un dolore ben diverso, ma pur sempre profondo, che non può non risuonare in lei.
Non è invece dato sapere perché l'uomo di cui si è innamorata sia un alcolista, perché nulla trapela del suo passato. E ciononostante Kaurismäki ne fa una figura altrettanto tenera e capace di reazione pur di non perdere ciò che intuisce essere anche da parte sua un amore vero.
I personaggi di questo regista vivono quasi sempre ai margini della società, spesso prossimi a una miseria dura che affrontano con ogni tipo di lavoro e in dignitosa solitudine, ma senza mai perdere una speranza di fondo: quella di un sentimento.
Sentimento che può vacillare e anche cadere, e mirabili sono alcuni momenti del film accompagnati da uno dei passi più toccanti, lirici e insieme cupi della sesta di Čajkovskij, ma che non smette mai di rinascere. Kaurismäki è grande perché riesce a cogliere l'essenza umana ironizzandoci sopra e amandola alla follia. Film intenso, come lo fu L'uomo senza passato e molti altri dei suoi.
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[+] catarsi
(di max aquila)
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(di mahleriano)
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goldy
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sabato 23 dicembre 2023
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continuità che non innova ma meglio così
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Lo stile i luoghi della narrazione e l'estrazione sociale dei protagonisti è all'insegna della continuità con i film precedenti- Ma va bene così. per quanto mi riguarda ì. Kaurismaki , con lassi di tempo piuttosto ampi arriva comunque a ricordarci quanto apprezzabile sia un mondo esente dalla volgarità del superfluo., Nessuno come lui riesce a farlo con modalità credibili e mai ideologiche. Un rifiuto del superfluo che è del tutto assente anche nell'agire dei personaggi mossi esclusivamente dalòl'eesenzialità da esigenze affettive imprescindibili. Il dialogo non rischia di stancare le orecchie ma è parte essenziale dell'agire per sottrazione.
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Lo stile i luoghi della narrazione e l'estrazione sociale dei protagonisti è all'insegna della continuità con i film precedenti- Ma va bene così. per quanto mi riguarda ì. Kaurismaki , con lassi di tempo piuttosto ampi arriva comunque a ricordarci quanto apprezzabile sia un mondo esente dalla volgarità del superfluo., Nessuno come lui riesce a farlo con modalità credibili e mai ideologiche. Un rifiuto del superfluo che è del tutto assente anche nell'agire dei personaggi mossi esclusivamente dalòl'eesenzialità da esigenze affettive imprescindibili. Il dialogo non rischia di stancare le orecchie ma è parte essenziale dell'agire per sottrazione. Un inno alla bellezza del silenzio e una condanna all'eccesso di inutili sguaiatezze .
Non mancano espressioni di profondo dissenso rispetto alle condizioni dei lavori più più umili che sfatano un po' le convinzioni di una Finlandia paese virtuoso per qualità delle condizioni di vita dei cittadini.
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rosmersholm
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venerdì 22 dicembre 2023
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grazioso
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Una fiaba delicata e vintage, recitato secondo i canoni bressoniani dei "modelli". Le citazioni cinefile mandano in sollucchero la critica, ma mi pare eccessiva l'enfasi con cui è stato accolto. Monicellianamente"grazioso".
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