Titolo originale | La Vie d'Adèle |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 179 minuti |
Regia di | Abdellatif Kechiche |
Attori | Léa Seydoux, Adèle Exarchopoulos, Salim Kechiouche, Mona Walravens, Jérémie Laheurte Alma Jodorowski, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Fanny Mourin, Benjamin Siksou, Sandor Funtek, Anne Loiret. |
Uscita | giovedì 24 ottobre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,99 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 14 maggio 2020
Argomenti: Film contro l'omotransfobia
Diretto dal regista Abdellatif Kechiche, la comedy-drama La vita di Adele ha vinto la Palma d'oro a Cannes 2013. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, ha ottenuto 2 candidature agli European Film Awards, ha ottenuto 8 candidature e vinto un premio ai Cesar, ha vinto 2 Critics Choice Award, In Italia al Box Office La vita di Adele ha incassato 1,6 milioni di euro .
La vita di Adele è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Adèle ha quindici anni e un appetito insaziabile di cibo e di vita. Leggendo della Marianna di Marivaux si invaghisce di Thomas, a cui si concede senza mai accendersi davvero. A innamorarla è invece una ragazza dai capelli blu incontrata per caso e ritrovata in un locale gay, dove si è recata con l'amico di sempre. Un cocktail e una panchina condivisa avviano una storia d'amore appassionata e travolgente che matura Adèle, conducendola fuori dall'adolescenza e verso l'insegnamento. Perché Adèle, che alle ostriche preferisce gli spaghetti, vuole formare gli adulti di domani, restituendo ai suoi bambini tutto il bello imparato dietro ai banchi e nella vita. Nella vita con Emma, che studia alle Belle Arti e la dipinge nuda dopo averla amata per ore. Traghettata da quel sentimento impetuoso, Adèle diventa donna imparando molto presto che la vita non è sempre un (bel) romanzo.
Ancora una volta Abdellatif Kechiche guarda a Pierre de Marivaux, maître dei sentimenti nella società francese del diciottesimo secolo, spiando il cuore della 'petites gens' dove si nasconde l'amore. L'amore che il suo cinema come la letteratura dello scrittore fa uscire allo scoperto, segnato da un movimento della parola e da una naturalezza di espressione che incanta. Sul romanzo "La Vie de Marianne" apre La vie d'Adèle, storia d'amore e di formazione di un'adolescente che concede alla macchina da presa ogni dettaglio e ogni sfumatura di sé. Eludendo il compiacimento dell'esibizione, il regista tunisino racconta una stagione d'amore dolorosa e irripetibile, senza psicologismi e con una carnalità priva di morbosità. Al centro del film due giovani donne che leggono la realtà con gli occhi del desiderio, il loro, che esplode sullo schermo accordando i capitoli della loro esistenza. L'abilità dell'autore a dirigere gli attori, già osservata nei lavori precedenti (La schivata, Cous cous, Venere Nera), produce periodi di pura bellezza come in occasione della lunghissima scena dell'amplesso, delle cene di presentazione e delle letture scolastiche. Con un movimento dall'esterno verso l'interno, Kechiche realizza un film che quanto più si distende nel tempo (quello diegetico e quello effettuale), tanto più si stringe nello spazio di una camera, di un'aula, di una cucina, placandosi nel ritmo e dentro un'appassionata ricerca di interiorità. La galleria di reincarnazioni dell'eterno femminino dopo la danzatrice del ventre di Cous cous e la 'schiava assoluta' di Venere Nera si arricchisce di un'altra figura, questa volta divorata dall'eros, spregiudicata, libera e bellissima. Adèle Exarchopoulos è l'Adèle del titolo, colta nell'incandescenza di un sentimento fervidissimo e totalizzante per Emma e congedata con una raggiunta consapevolezza. Dentro un abito blu, 'preso in prestito' dalla bande dessinée di Julie Maroh ("Le Bleu est une couleur chaude"), la protagonista comprenderà di poter sopravvivere agli amori che non possiamo trattenere, preferendo le lacrime (tante lacrime) e lo struggente languore all'innaturale rimozione. E la bellezza di La vita di Adele nasce proprio nei momenti di frattura, chiavi per aprire il futuro alla protagonista rimasta sola col suo sentimento infelice. Come nei romanzi, tutti francesi, che divora da studentessa e poi da insegnante, Adèle si cerca nel fondo del proprio amore, sopportando una solitudine che ha imparato a curare. Alla maniera di Antoine Doinel, la protagonista di Kechiche è iniziata alla vita adulta nel tempo di due capitoli, che la formano e la rimandano a una nuova avventura esistenziale, dopo averne determinato il sé sociale ed emotivo con tenace aspirazione. 'Ricomposto' il corpo freak di Saartjie Baartman, su cui si fissava il potenziale oppressivo dello sguardo, il regista 'assedia' quello vitalistico di Adèle, a cui corrisponde quello impressionista e languido di Léa Seydoux, magnifica ossessione che la introduce alla 'belle arti', all'arte amatoria e alla celebrazione dell'energia del corpo.
Il cinema di abdel kechiche rappresenta la realta , forse questo e proprio la summa di quel che alla fin fine possiamo definire come genere cinematografico.Il film ha fatto gridare allo scandalo per una scena di circa 10 minuti di sesso lesbo, non si puo difinire scandalosa una delle scene al limite dell'erotico,piu potente e dolce che si sia mai vista nell'intera storia della cinematografia.& [...] Vai alla recensione »
Adele è un'adolescente come tante, piena di vita e di curiosità, ai suoi primi approcci con la sessualità. Capisce che ad attrarla sono le donne, ma soffre dentro, in una società che vuole imporle i suoi standard. Ma lei affronta il proprio destino, entra in un locale lesbo e incontra Emma, ragazza più grande, con più esperienza, stravagante, un'artista [...] Vai alla recensione »
In molti hanno liquidato la trama di questo immenso esempio di cinema come una storia "tra due lesbiche" lasciando da parte l'elemento universale tanto caro a Spielberg che giustamente ha deciso di premiare il nuovo,coraggioso,lavoro di Kechice all'ultimo Festival di Cannes.Dopo aver assistito ad oltre tre ore di pellicola non so neanche so se classificare La vita di Adele come un [...] Vai alla recensione »
Un film finalmente scevro dei più comuni clichè nei quali comunemente si incappa trattando lo spinoso tema dell'omosessualità (specie nel periodo adolescenziale). Basterebbe questo a fare de "La vita di Adele" un film del tutto degno di nota, eppure non è tutto. Adele è DAVVERO la protagonista indiscussa della pellicola: questo personaggio perennemente sospeso nella sua "incapacità di essere o diventare", [...] Vai alla recensione »
Arriva nelle sale il fresco vincitore dell'ultima palma d'oro al festival di Cannes, il film che ha fatto innamorare il presidente Spielberg il quale, oltre al premio principale, ha forzato il regolamento riconoscendo due menzioni speciali alle due protagoniste....... E vedendolo si capisce il perché di tanto amore per la pellicola, La vita di Adele è un romanzo di formazione; [...] Vai alla recensione »
Non capita tutti i giorni di vedere un film come "La vita di Adèle". Capolavoro. Sì, il film dura 179 minuti, ma il film risulta molto scorrevole ed ogni singolo minuto è indispensabile nella storia. Lo spettatore assiste alla depressione della protagonista nell'essere non sincera con sè stessa, alla sua esperienza eterosessuale, il primo bacio ad una ragazza, la crisi, il mettersi in gioco, discriminazion [...] Vai alla recensione »
Con tutta probabilità non scriverò nulla che non sia già stato detto da critici, spettatori e "addetti ai lavori", ma queste sono le impressioni che ho maturato vedendo il film: benché in seguito abbia letto diverse recensioni in cui ho riscontrato concordanza di pensiero e concetti, si tratta sempre e comunque di un giudizio personale - leggi "farina del mio sacco"! Prima di tutto, mettiamo in chiaro [...] Vai alla recensione »
Ho visto questa sera al cinema "La Vita di Adele", che attendevo da parecchio. Ora, voglio essere sincero. Se mi facessero la domanda "Ti è piaciuto?" risponderei: "Si, certamente, ma non so se ce la farei a rivederlo una seconda volta" non che lo abbia trovato noioso, ma perchè il vincitore dell'ultima Palma d'Oro è uno di quei film [...] Vai alla recensione »
Film largamente ispirato all'opera classica "La vie de Marianne" di Marivaux ed al fumetto "Le bleu est une couleur chaude" in cui viene rappresentata una "tranche" di vita di una giovane ragazza, di nome Adèle, poco più che adolescente dall'età di 15 anni a circa 6/8 anni dopo. Nel corso di quest'arco di tempo ella ricerca [...] Vai alla recensione »
Interminabili primi piani, dialoghi spesso serratissimi per lo più fatti di contenuti banali a rappresentare il martellante bisogno di dare risposte alle necessità che vengono dall'esterno. L'adolescenza, la ricerca dell'identità permette l'incontro tra due ragazze molto diverse, quasi opposte. Il mondo di Adele, concreto, immediato, fatto di risposte dirette alle proprie necessità ed emozioni, che [...] Vai alla recensione »
È un film struggente, di rara e consapevole libertà espressiva, una storia d’amore a tutto tondo tra due ragazze, un film nel quale la passione amorosa libera tutta la sua energia, sia sotto l’aspetto sentimentale (specialmente in Adele, la protagonista), che erotico. La m.d.p. a spalla si muove inseguendo le due donne in ogni loro movimento, in ogni loro più piccolo spostamento, fissandosi spessissimo [...] Vai alla recensione »
Ho visto questa sera al cinema "La Vita di Adele", che attendevo da parecchio. Ora, voglio essere sincero. Se mi facessero la domanda "Ti è piaciuto?" risponderei: "Si, certamente, ma non so se ce la farei a rivederlo una seconda volta" non che lo abbia trovato noioso, ma perchè il vincitore dell'ultima Palma d'Oro è uno di quei [...] Vai alla recensione »
La vita di Adèle di Abdel Kechiche Anna (Adèle Exarchopoulos) è poco più che un’adolescente, che grazie alla spinta dell’insegnante di francese legge molti libri. In classe gli studenti leggono a turno brani di un bel testo di Marivaux. La giovane passa i pomeriggi con le compagne di classe in un bar, dove si aggira un ragazzo palesemente attratto da lei. [...] Vai alla recensione »
“La vita di Adele” può anche essere definito come un romanzo di iniziazione: la storia di una ragazza che passa dall’adolescenza all’età adulta e che, quindi, prende in mano il proprio destino, malgrado le prove, gli ostacoli e i dolori che si troverà di fronte. Per cui possiamo definire il film come il ritratto di una giovane donna, forse anche un’eroina [...] Vai alla recensione »
Interminabili e ossessivi primi piani, dialoghi spesso serratissimi per lo più fatti di contenuti banali a rappresentare il martellante bisogno di dare risposte alle necessità che vengono dall'esterno. L'adolescenza, la ricerca dell'identità permette l'incontro tra due ragazze molto diverse, quasi opposte. Il mondo di Adele, concreto, immediato, fatto di risposte dirette alle proprie necessità ed emozioni, [...] Vai alla recensione »
Affrontare una tematica come questa in una società come la nostra è profondamente difficile. E' molto facile cadere in fallo, ricalcare stereotipi sciocchi, banalizzare uno stato d'animo. Ma questo film non cade in errore, mai. Trovo che sia una pellicola a dir poco ECCELLENTE. Tre ore e passa di film sono difficili da sopportare, prima di entrare in sala temevo di addormentarmi [...] Vai alla recensione »
Cibo e Sesso. Si, sono questi i particolari e le immagini che rimangono impresse dopo aver visto “la vita di Adele”, film del regista tunisino Abdellatif Kechiche. Un binomio sempre attuale nella storia del cinema, due bisogni che diventano piacere, ma soprattutto due temi che ci riportano alla parte più semplice e vera della nostra vita. La passione e il desiderio sono sempre vivi negli occhi della [...] Vai alla recensione »
La vie d'Adèle. Capolavoro assoluto! Potentemente carnale,declina tutte le categorie della tragedia classica - che è volutamente citata nel film - Amore Voluttà e Morte,quest'ultima metaforicamente rappresentata come incapacità di amare e ineluttabilità del dolore. Il tutto è sapientemente reso dal regista con primissimi piani sugli occhi della protagonista, [...] Vai alla recensione »
Profondo, emotivo, realistico, appassionante. Un film che coglie totalmente la realtà di una intensa storia d’amore tra due persone, due ragazze, Adele ed Emma. La prima è un adolescente alle prese con le sue prime storie d’amore, tra cui anche quella seppur breve con un ragazzo suo coetaneo, mentre la seconda è una ragazza già veterana delle emozioni e [...] Vai alla recensione »
Adele è una persona semplice, stupenda perchè ingenua e curiosa Un grande contenitore di umanità e valori veri: l'amicizia, la sincerità, la trasparenza.... Un attrice di grande dote con una interpretazione vera e intensa che fatichi a distinguere tra recitazione e realtà Il film è bello solo perchè c'è lei!!!! Il resto un inutile [...] Vai alla recensione »
“La vita di Adele” non è un film su una storia omosessuale. In realtà,rappresenta l’universalità di certe esperienze interiori che compongono il cammino amoroso. La storia è quella di un’adolescente inquieta che, ad un certo momento, vede trasformare la sua identità dall’incontro casuale con uno sguardo, quello della “ ragazza dai capelli blu”. Da quel momento, tutto cambia per lei e, il sogno erotico [...] Vai alla recensione »
Cominciamo dal titolo del libro (strisce-fumetto) da cui è ispirata la storia. Effettivamente in molte scene importanti del film è presente tale colore quindi qualche significato lo si dovrebbe scoprire, ma l'impresa fra tantissime interpretazioni possibili è ardua.Quella che mi piace di più è che il blu esprime il bisogno di assoluto come l'amore della protagonist [...] Vai alla recensione »
Capolavoro saffico parnasiano, lungo (179 minuti), intenso, profondo, come l'orgasmo femminile. Mai come in questo coinvolgente film ho desiderato essere una donna lesbica, per quanto le donne sappiano amarsi in tutti e con tutti i sensi, con la testa, con il cuore, con il corpo. E qui c'e' un vero tripudio di splendidi corpi femminili in amore.
Adele (Exarchopoulos) è una sedicenne normalissima, frequenta il liceo, ama terribilmente leggere, è bella, un po’ timida e sta passando la tipica tempesta ormonale. Fino a quando, per caso, non conosce Emma (Seydoux), studentessa dell’Accademia di Belle Arti ben conscia della propria omosessualità. Le due iniziano una relazione amorosa fatta di amore profondo [...] Vai alla recensione »
Film largamente ispirato all'opera classica "La vie de Marianne" di Marivaux ed al fumetto "Le bleu est une couleur chaude" in cui viene rappresentata una "tranche" di vita di una giovane ragazza, di nome Adèle, poco più che adolescente dall'età di 15 anni a circa 6/8 anni dopo. Nel corso di quest'arco di tempo ella ricerca ed alla fine trova la propria collocazione individuale e la propria inclinazione [...] Vai alla recensione »
Adele è adolescente e non ha alcun dubbio sulla propria sessualità, fino a quando incontra Emma, una ragazza dai capelli blu: tra le due nascerà un amore travolgente che, però, non durerà. Palma d'oro a Cannes 2013, il film non è stato da tutti apprezzato. Parte del pubblico e della critica (soprattutto italiana) hanno trovato il film eccessivamente lungo [...] Vai alla recensione »
Mi domando come fa la gente a dire che questo sia un film bellissimo, in alcuni casi ho sentito anche il termine ''capolavoro''. Non giudico i gusti degli altri, però una volta che avete detto che è bellissimo basta e avanza, i capolavori sono altri e andateveli a vedere. Analizziamo questa palla assurda: il film dura tre ore (?!) grosso modo e di queste tre ore 90 min. [...] Vai alla recensione »
Abdelatif Kechiche è un regista di origini tunisine che già accese l’attenzione di pubblico e critica per La schivata e Cous Cous( Grand Premio della Giuria a Venezia 2007). Poi, l’atteso Venere nera, deluse le aspettative. Oggi, Kechiche torna a volare alto con La Vie d’Adele (Capitoli 1 et 2), dove si conquista saldamente la Palma d’Oro 2013 di Cannes.
Sono andata a vedere questo film spinta dai riconoscimenti cinematografici e senza alcuna cognizione di quella che fosse la storia narrata nel fumetto, se non quanto riportato dalle trame su internet e visibile dai trailer.... e non so quanto questo sia stato un bene o un male. Sinceramente non sono sicura di aver compreso quale fosse l'intento del regista nel narrare questa storia, [...] Vai alla recensione »
Intenso racconto dell'amore come gioia piena e carnale e della sua privazione come dolore intenso e lancinante, senza alcuna scivolata nel melodrammatico. E che sarebbe errore interpretare innanzitutto come storia d'amore saffico. Kechiche pone la tematica omoerotica sullo sfondo di una vera, profonda storia d'amore, dalla quale escono due personaggi dotati di uno spessore inusuale per [...] Vai alla recensione »
Tratto dall’omonimo libro e presentato in concorso al Festival di Cannes 2013, in un primo momento quasi sottovalutato dalla critica, La Vita di Adele – Capitoli 1 & 2 è riuscito, alla fine del concorso, ad aggiudicarsi la Palma d’Orocome miglior film, seguito immediatamente da un numero notevole di curiosi e giornalisti i quali, assaporata la pellicola [...] Vai alla recensione »
Non avevo volutamente letto le recensioni per non essere condizionata durante la visione del film, perciò non avevo aspettative particolari. Ho trovato straordinarie le due protagoniste e ho apprezzato le lunghe inquadrature sui primi piani che riuscivano a trasmettere – anche nel sonno – l’evoluzione della consapevolezza di Adele riguardo il suo orientamento sessuale, l’innamoramento e poi la passione. [...] Vai alla recensione »
Cibo e Sesso. Si, sono questi i particolari e le immagini che rimangono impresse dopo aver visto “la vita di Adele”, film del regista tunisino Abdellatif Kechiche. Un binomio sempre attuale nella storia del cinema, due bisogni che diventano piacere, ma soprattutto due temi che ci riportano alla parte più semplice e vera della nostra vita. La passione e il desiderio sono sempre vivi negli occhi della [...] Vai alla recensione »
Il regista ha messo in evidenza molte cose che sono intrinsiche nei sentimenti e che spesso sono ovattate nel melodramma culturale cinematografico ma anche morale. la capacità e l'impossibilità di modulare la propria vita anche senza ritorsioni morali o dogmatiche . Lei Adele tradisce ma lo fa con quella insensatezza che non preclude alcuna forma dogmatica e impegnativa.
Dalla graphic novel "Il blu è un colore caldo" di Julie Maroh(e "La vita di Marianne",citato all'inizio),un film smisurato ed eccessivo,ma innegabilmente potente e sentito,non tanto sulla difficoltà della diversità sessuale(appena accennata) quanto sull'impossibilità di trovare la vera gioia e la realizzazione in un mondo dove la solitudine sembra [...] Vai alla recensione »
Era da tanto che non vedevo un film "francese". Dico francese non come origine, ma come stile. Mi son sentita rassicurata, perché il film francese è un altro spartito, un altro registro musicale rispetto all'americano a cui purtroppo i nostri occhi si sono abituati, come le nostre orecchie si sono assuefatte alla scala di Do e ai ritmi reggaeton estivi.
Il film narra solo una piccola parte della vita di Adele :dal liceo [ cioe adolescenza ] alla prima occupazione in un asilo [maturita ] .Nel frattempo passa da amori veri a passeggeri innamoramenti ,da donne ad uomini ,da ostriche a spaghetti ,il tutto in una moderna boeme con contorno lla primavera francese.Triste e un po musona Adele si accompagna con una frizzante e disinibita pittrice ,piena di [...] Vai alla recensione »
“La vita di Adele” mette a fuoco uno stralcio di vita di una studentessa francese di letteratura, la giovinezza, quando la prepotenza degli impulsi vitali è al massimo vigore. L’angelicamente arruffata Adele, alle prese con questa tempesta, punta il primo bersaglio vicino Thomas, studente innamorato di lei che si rivela ben presto un oggetto insoddisfacente.
"Un trionfo dell amore che finisce senza il trionfo"Adele e' una sedicenne alle prese con la propria sessualità, inizia a conoscere il suo corpo, a capire ciò che vuole e a fare le prime esperienze. La prima parte del film mi ha colpito particolarmente, mi ha appassionato , le compagne di Adele alle prese con la loro prima volta, i soliti discorso da adolescenti e liceali,le [...] Vai alla recensione »
E’ una storia d’Amore meravigliosa. Ciò che colpisce del film è l’originalità con cui la storia viene raccontata al pubblico. E’ un amore Reale, una storia che fa sognare per il modo in cui nasce ma che tiene con i piedi per terra per tutta la durata del film..Fa sognare perché racconta di un colpo di fulmine ricambiato da entrambe le protagoniste, [...] Vai alla recensione »
Un film che he tocca le corde più sensibili della nostra esistenza. Una pellicola di sincerità e veridicità vicino agli ideali della Nouvelle Vague. Una storia d'amore di cui il film prende tempo per mostrare tutte le fasi, delicatamente e lentamente costruendo un contesto. Quasi un documentario sulla natura dove nulla è superfluo. Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos hanno due ruoli eccezionali, complementari [...] Vai alla recensione »
Adèle è una ragazza come tante. E' bella, semplice, solare, tuttavia qualcosa la distingue dalle sue coetanee: non riesce ad essere soddisfatta dall'amore. Così cresce basandosi su tanti ideali, attraverso storie e racconti che in un modo o nell'altro riescono alla fine a influenzare anche la sua vita. Ma c'è qualcosa, una sensazione, un pensiero forse, un particolare che la spinge a non accontentarsi, [...] Vai alla recensione »
Dire che sto film è mediocre è anche troppo, la pellicola non vale niente, non è che il film ha vinto la Palma d'oro dev'essere bello per forza, in alcuni casi ho che ''La vita di Adele'' è capolavoro. Capolavoro????????????? Ma lo sapete cosa sono i capolavori? Perchè se non lo sapete andate a vederveli.
Lacrime ed applausi, “La vita di Adele” incanta Cannes e vince l’edizione del 2013. Troppo si è scritto sugli amplessi saffici -il primo, lungo 6 minuti, è di straordinaria intensità: impresa ardua trovare qualcosa di simile negli annali del cinema- che lasciano poco spazio all’immaginazione e dove la passione sfrenata vede, come unico elemento di mistificazione, [...] Vai alla recensione »
La vita di Adele diretto da Abdellatif Kechiche ispirato al romanzo grafico" Il blu è un colore caldo" di Julie Maro si è aggiudicato la Palma d'oro al Festival di Cannes di 2013. La pellicola mi ha molto impressionato, non solo per il tema che tratta ma per come viene affrontato dal regista. Il lungometraggio è costruito tutto su primi piani, viene data rilevanza [...] Vai alla recensione »
Ottimo film, veramante ottimo film, del resto la Palma d'Oro difficilmente viene assegnata a films che non lasciano il segno. Il segno secondo me lo lascia eccome! In tre ore di film si prova continuamante l'ansia e il desiderio di scoprire cosa succede dopo e questo per un periodo così lungo è prerogativa di una grande regia e di meravigliose protagoniste.
Adele è una ragazza di quindici anni, ansiosa di vivere l’amore e la vita. Con le compagne di liceo condivide le prime cotte e le prime curiosità sessuali, e si invaghisce di un ragazzo della sua età, Thomas, al quale si concede senza troppa voglia. Ma l’amore, come scrive Marivaux, è predestinazione: sarà una ragazza dai capelli blu incontrata [...] Vai alla recensione »
L'argomento è scottante, difficile riuscire a non farne un film "di genere", o peggio ancora a fare un film che sulla carta parla di una storia ma nella pratica, è ridotto esclusivamente all'omosessualità dei protagonisti (come lo scadente Dietro ai Candelabri dello stesso anno). Eppure questo film ci riesce, tratteggiando persone vere, drammi veri, e lasciando [...] Vai alla recensione »
La vita di Adele è di diritto l’anello mancante tra il cinema e il soft-porn. Facendo memoria non si ricorda una tale esplicita messa in scena del sesso. E non è solo un discorso legato alla mera inquadratura da primo piano, è proprio l’atto in sé. La lingua lecca proprio il punto proibito, le dita entrano nei più sacri dei buchi e, nel tripudio di sfregamenti e penetrazioni manuali, un insaziabile [...] Vai alla recensione »
I primi 50 minuti di film sono superflui e ricchi di situazioni inverosimili, come l'amica di Adele che dal suo odore capisce che ha avuto rapporti sessuali, insomma tutte situazioni analoghe senza capo nè coda. Le restanti 2.10 h sono, al contrario, memorabili. Scened'amore di un esplicito senza precedenti in un film d'amore (tra omosessuali), ma che già ci portanoacapire [...] Vai alla recensione »
Una storia d'amore. Senza aggettivi. Il film che ha conquistato Cannes dura tre ore e racconta la cosa più bella e terribile del mondo. Un amore che nasce, cresce, trionfa, si consuma, si spezza. Uno di quegli amori che potrebbe durare una vita e invece sbatte contro ostacoli eterni e insormontabili. Le differenze di classe e cultura, le mentalità che separano mentre i corpi si attraggono, i diversi [...] Vai alla recensione »
Quello che si spera sempre di vedere durante un festival è un film che s'innalzi sopra gli altri, un grande film capace di farci dimenticare tutto il resto, soprattutto in annate particolarmente cupe. Ed eccolo qui, dopo otto giorni di proiezioni a Cannes (un periodo che in termini di festival equivale a un secolo), un film che vale anche come gesto di riconciliazione.
I supporter - in testa Spielberg, presidente della giuria che ha assegnato la Palma d'oro - dicono che La vita di Adele di Abdellatif Kechiche è una grande e potente storia d'amore e passione. E che il film è portatore di spiccate qualità espressive, estetiche, propriamente cinematografiche. Siamo a Lille, media città del nord francese. La liceale Adele non ha diciotto anni.
Era dai tempi de "La schivata" che il franco-tunisino Abdellatif Kechiche non riusciva a trovare una perfetta coniugazione tra l'energia dei dialoghi e i comportamenti trascinanti dei personaggi. Anche stavolta, verrebbe da aggiungere, c'è nelle tre ore (mai noiose) de "La vita di Adele" qualcosa di debordante, ma rispetto all'ingombrante (in tutti i sensi) "Venere nera" e anche alle ritualità codificate [...] Vai alla recensione »
È interessante raffrontare La vita di Adele, Palma d'oro allo scorso festival di Cannes, con la graphic novel Il blu è un colore caldo di Julie Maroh (Rizzoli Lizard) cui si ispira: perché, pur in spirito di sostanziale fedeltà, appare evidente con quanta autorevolezza (e autorialità) il regista Abdellatif Kechiche abbia trasformato l'opaco materiale della pagina in cinema palpitante di vita.
Alla prima proiezione, al festival di Cannes, tutti (o quasi) sono impazziti. Non esistevano che La vie di Adèle, il film di Abdellatif Kechiche, e le sue protagoniste, Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulous, belle, sfrontate e fragili al tempo stesso, con la loro storia d'amore che come tutte le storie d'amore finirà male ... La critica d'oltralpe lo osanna, e ancor di più quando il presidente della giuria [...] Vai alla recensione »
Conoscendo l'esilità del soggetto e contando sull'assenza di un produttore da presa, Monsieur Kechiche lo ha dilatato (tre ore di durata), puntellato, imbandito e posizionato affinché svettasse al festival di Cannes: al momento dell'annuncio della Palma d'oro a «La vita di Adele», infatti, il regista franco-tunisino ha pianto, ma avrebbe pianto ancora di più di rabbia se non gliel'avessero data.