Titolo originale | Le jeune Karl Marx |
Anno | 2017 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Francia, Germania, Belgio |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Raoul Peck |
Attori | August Diehl, Stefan Konarske, Vicky Krieps, Olivier Gourmet, Hannah Steele Eric Godon, Rolf Kanies, Stephen Hogan, Niels-Bruno Schmidt, Ulrich Brandhoff, Denis Lyons. |
Uscita | giovedì 5 aprile 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,12 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 12 aprile 2018
L'incontro tra Karl Marx e Friedrich Engels e l'ideazione di una delle più grandi trasformazioni teoriche e politiche dell'Ottocento. In Italia al Box Office Il giovane Karl Marx ha incassato 458 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Alla metà del Diciannovesimo secolo l'Europa è in fermento. In Inghilterra, Francia e Germania i lavoratori scendono in piazza per protestare contro le durissime condizioni nelle fabbriche, e gli intellettuali partecipano come possono all'opposizione. Uno di loro, il tedesco Karl Marx, a soli 26 anni è costretto a rifugiarsi a Parigi insieme alla moglie Jenny. Qui Karl conosce un suo coetaneo, Friedrich Engels, che, nonostante provenga da una ricca famiglia di industriali, simpatizza con le sue idee rivoluzionarie. Superate le prime resistenze, fra i due ragazzi nasce una solida amicizia che li porterà a conquistarsi la stima dei capi dei movimenti dei lavoratori. Fino a diventarne leader a loro volta.
Diciamolo subito, che non sarà certo la confezione del film a portarci al cinema sulle tracce del giovane Marx.
Che già dal titolo (identico all'originale, Le jeune Karl Marx), predispone a una visione pedagogica, da prima serata in tv: il filone è quello delle grandi biografie storiche, delle agiografie laiche con interpreti di tendenza, non fosse che il personaggio al centro della "lezioncina" è un uomo che il cinema non era mai riuscito a raccontare. Almeno finora.
Apparso di sbieco solo in un paio di sceneggiati tv, Karl Marx entra qui in scena, per la prima volta da protagonista, nel film di Raoul Peck, con il volto e il corpo di August Diehl. Un interprete in parte ma sopra le righe, a volte troppo compiaciuto, che tuttavia serve a perfezione l'obiettivo: rappresentare Marx come uomo prima che come filosofo, come artista prima che come teorico, raccontarlo arrabbiato, innamorato, umiliato, ubriaco, come fosse una persona normale.
Se la struttura del film è esile, con una regia classica e ricostruzioni che soffrono un budget non adeguato, è potente invece la lettura storica che il regista compie attraverso i personaggi, con Karl Marx e Friedrich Engels (Stefan Konarske, volto azzeccato) trasfigurati nel Giano Bifronte della sinistra: da una parte la faccia creativa, passionale, bohémienne in bilico con l'autodistruzione, dall'altra quella solidamente borghese, oggi diremmo radical chic, che foraggia e sostiene la prima. Ed è chiaro che la simpatia dell'autore è tutta per lo "scapestrato Marx", le cui radici - le sue e quelle del comunismo - per Peck affondano e si nutrono degli ideali di un preciso movimento artistico e culturale: il Romanticismo.
Quella raccontata ne Il Giovane Karl Marx è un'epoca in cui fare politica non è una carriera, ma un percorso fatto di slancio e passione, ricerca di risposte a domande urgenti, elaborazione di ideali necessari. E chi ci si lancia anima e corpo, rischiando la vita e la galera, la povertà o la solitudine, sono ragazzi di poco più di vent'anni (quando La Lega dei Giusti diventa, grazie all'apporto di Marx ed Engels, la Lega dei Comunisti, Marx ha solo 29 anni). È una politica che è davvero discorso della polis, della comunità, e Peck ce lo dice mettendo in scena ogni volta che può filosofi e lavoratori schiacciati l'uno contro l'altro in sale piene di fumo e di sudore, tutti rigorosamente in piedi, a fare la conta delle mani per prendere le decisioni. Una politica in cui a contare sono sì le idee - solo le più forti si propagano per davvero - ma anche le persone che di quelle idee sanno farsi ambasciatrici, portandole fisicamente oltre le frontiere, tessendo reti, scambiando libri, stampando clandestinamente pubblicazioni proibite.
Pedagogico il giusto, certo non rivoluzionario, Il Giovane Karl Marx evita la trappola del film-bignami raccontando, con relativa leggerezza, un'epoca in cui i lavoratori di tutto il mondo si univano senza per forza condividersi. E non erano i like ad accendere le rivoluzioni, ma uomini in carne e ossa. Con i loro appetiti e le loro passioni.
IL GIOVANE KARL MARX disponibile in DVD o BluRay |
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Film molto modesto del regista haitiano Raoul Peck, con un tono che richiama gli aspetti più superficiali della letteratura romantica ottocentesca, costruito in studio apparentemente con pochi mezzi (nonostante il contributo di produttori francesi, tedeschi e belgi…) e un manierismo da serie televisiva. Manca qualsiasi approfondimento storico, filosofico, [...] Vai alla recensione »
Parlare di questo film si rischia di esprimere ideale politico e non vorrei, ma certo che uscendo dal cinema sembra che quei pensieri siano più attuali adesso che allora. Altra sensazione disturbante è che nel 1840 la gente pensasse a 500 mila persone senza lavoro come un dramma quando ora noi ne abbiamo milioni ... forse miliardi. Il lavoro e la dignità prima di tutto .
Non era assolutamente facile fare un film su due filosofi, sia pure rivoluzionari e con una vita non proprio tranquilla, come Marx ed Engels. Certo con Che Guevara, Zapata e Pancho Villa la trasposizione scenica è meno complicata ... qui invece si trattava di fare un film su delle idee, le idee rivoluzionarie di due giganti della filosofia, dando loro forma attrraverso fatti (reali) che coinvolgano [...] Vai alla recensione »
"… è giusto rendere onore alle grandi idealità nate dal marxismo e alla sua gente. La violenza criminale del gulag, lo stalinismo, gli errori, non possono cancellare gli ideali che hanno fatto vibrare milioni di uomini, di intellettuali, di operai, milioni di creature che hanno dato la vita non per Stalin, ma per un'idea di riscatto del mondo.
... al protagonista. Onore al merito di aver portato sugli schermi questo gigante della storia sempre attualissimo: nella ricorrenza dei 200 anni dalla nascita meno male che qualcuno ci ha pensato !!! I meriti del film e del regista però finiscono qua. Stridente la manifattura e la sceneggiatura di questo film (classica, scontata, scolastica, televisiva, buonista, quasi [...] Vai alla recensione »
Rendere la teoria per immagini e'difficile, ma questa coproduzione che realizza"Le Jeune Karl Marx"e'riuscita nell'impresa, Il film, di Raoul Peck, anche autore della sceneggiatura, insieme a Pascal Bonitzer, e'riuscito nell'impresa, dove bisogna precisare che l'unico soggetto che ha ispirato l'opera e in primis la sceneggaitura, soo gli scritti [...] Vai alla recensione »
IL GIOVANE KARL MARX di Raoul Peck 2017 Quando si intraprende un lavoro su di un personaggio storico, conosciuto in tutto il mondo, una biografia che non vuole essere pedagogica o una lezione di storia, e quando il lavoro Ë un film con lo scopo di coinvolgere un vasto pubblico ,allora bisogna apprezzare lo sforzo e le intenzioni del regista che ha voluto interpretare la figura [...] Vai alla recensione »
Nel 1843 un grande fermento agita il mondo occidentale ed una Europa già sviluppata industrialmente, ancora inceppata in stati monarchici i cui sovrani frenano qualsiasi cambiamento. Karl Marx (August Diehl) all’epoca ha 25 anni e Friedrich Engels (Stephan Konarske) appena 23, ma già i due hanno chiaro che può esserci un futuro alle porte per i diseredati e per gli operai [...] Vai alla recensione »
In questo film Marx viene dipinto come un liberale liberista piuttosto che come l'ideatore di un'economia che è l'antitesi del capitalismo. La "collettivizzazione dei mezzi di produzione" e la "fine della proprietá privata" di tali mezzi diventa cosí la liberalizzazione di essi, cioé privatizzazione con concorrenza di mercato.
In questo film vediamo il giovane Marx muoversi col suo amico e collega Hengels nei quartieri più poveri di Parigi Londra e Bruxelles, attenti osservatori degli effetti devastanti della prima rivoluzione industriale, Hengels british Karl ironico disincantato e attivo critico soprattutto di quei movimenti che credevano di poter mettere fine all'ingiustizia con dottrine [...] Vai alla recensione »
Per quanto Peck sia un regista militante, la rappresentazione del giovane Marx risulta banalmente didascalica e, mentre vorrebbe rappresentare un uomo normale (ma che ha fatto cose straordinarie), naviga troppo nella oleografia. Tante "vicende" sono inverosimili e alcune ridicole: su tutte quando sembra che alla "Lega dei Giusti" Marx e Engels stiano per essere cacciati [...] Vai alla recensione »
Una ventata di aria pulita Un film fresco e classico allo stesso tempo Un film sospeso tra speranza e realismo Un film fuori tempo ma la fiducia verso il futuro è sempre fuori tempo. Un film abbastanza ibrido Sospeso tra storia e passione Un film forse non riuscito del tutto Un film reso "umano" dalle sue imperfezioni Un film controcorren [...] Vai alla recensione »
il film è didattico quindi interessante anche per i giovani che non hanno vissuto le lotte politiche ispirate agli ideali marxisti e che spesso assueffatti al liberismo non capiscono quanto siano stati importanti i principi che hanno promosso il welfare negli stati europei. Una cosa che vorrei far notare, ma questo ha poco a che fare col film, è il pessimo doppiaggio che alterna [...] Vai alla recensione »
Quesyto"Le jeune Karl Marx"(Raoul Beck, anche coautore della sceneggiatura, insieme con Pascaal Pobitzer, 2017)mette in scena o meglio sullo schermo quel torrente d'idee che tta gli anni 1830 e la metà degli anni '40 del 1800 tra Germania, Francia, Belgio e infine Gran Bretagna sorse per metito dei"GIovani Hegeliani"(Sinistra Hegeliana/Junghelianer, Linkshegelian [...] Vai alla recensione »
A chi vorrebbe vedere questo film per comprendere l'ideologia di Marx sconsiglio di perdere tempo perchè per tutta la sua durata, per carità il film è ben fatto e ben recitato (gli attori sono credibilissimi), non solo non si assiste alla composizione dell'ideologia di Marx, cosa che una biografia dovrebbe fare, ma fino alla fine della pellicola davvero non si capisce quale [...] Vai alla recensione »
Non sono affatto d'accordo con le critiche negative al film, che, al contrario, mi ha gradevolmente colpito. La figura ed il temperamento di Marx sono fedelmente rappresentate e, sia pure in misura minore quella degli altri protagonisti. Anche Bakunin, Weitling e Proudhon sono ben rappresentati e sfuggono ai soliti stereotipi. In particolare la disputa fra Marx e Weitling è stata riportata [...] Vai alla recensione »
Il filosofo che guarda il mondo con la vivacità "ormonale" di chi, pur privilegiato, si trova a combattere contro la povertà e lo sfruttamento con idee forti e tanto studio. Un film con sentimenti forti -l'amicizia con Enel, la moglie- ma senza troppo coinvolgimento proprio nei confronti di coloro per cui il filosofo lotta. Spesso didascalico e divulgativo delle idee ormai da molti considerate obsolete; [...] Vai alla recensione »
Il giovane Karl Marx, diretto da Raoul Peck, nella sale dal 5 aprile, si fa... notare. È quasi una "prima" assoluta, perché nonostante l'importanza, e il peso storico del personaggio che, anche in privato non ebbe una storia banale, il cinema, quello importante, della grande distribuzione, lo ha praticamente ignorato. Registriamo un film russo del 1966, e uno della Germania. Vale un'intenzione, quella di Roberto Rossellini che poco prima di morire pensò a un progetto, una sorta di compromesso ideologico e storico: affiancare Marx a Gesù. I titoli iniziali raccontano: "All'inizio del 1843 l'Europa, governata da monarchie assolute, devastata da crisi, carestie e recessione si trova sull'orlo di un cambiamento. In Inghilterra la rivoluzione industriale soppianta l'ordine mondiale, dando origine alla nuova classe operaia. Nascono le organizzazioni per i lavoratori fondate su un'utopia "comunista", secondo cui tutti gli uomini sono fratelli. Due giovani tedeschi metteranno in discussione questo assunto trasformando la lotta e ... il futuro del mondo".
Lo scenario si apre a Colonia nell'aprile del 1843, Karl è con alcuni amici attivisti. Le loro discussioni vengono interrotte dalla polizia che fa irruzione. Dopo qualche giorno di prigione riesce a raggiungere Parigi, per fondare un foglio. Vive in povertà, con la giovane moglie e una bambina, ma la sua azione non si ferma. Ascolta i discorsi di Pierre-Joseph Proudhon, l'anarchico cha ha già un seguito.
Appare Friedrich Engels: appartiene a una ricca famiglia luterana di industriali e da giovanissimo il suo destino è organizzato in quel senso. Ma durante un visita a Manchester, dove il padre possiede una manifattura tessile, assiste alla condizioni di lavoro impossibili di donne e bambini. Friedrich e Karl si incontrano a Parigi ed è immediata passione reciproca. L'uno conosce le idee e le prime opere dell'altro. Qualche spiegazione iniziale è necessaria. Engels domanda: "Voi conoscete sia la miseria degli operai che i privilegi della borghesia, come fate?". "È la condizione migliore per fare" risponde Marx. Preso atto delle affinità si dichiarano. Engels: "Sei il più grande filosofo materialista del nostro tempo... un genio". Marx: "Il tuo lavoro sulle classi operaie è colossale". Il patto viene sancito da un bacio sulla bocca.
Magari non è uno spettro quello che si aggira per l'Europa e per il mondo negli ultimi anni, e forse è più che altro simile a un morto vivente. Eppure il marxismo, magari con un "neo-" davanti, è una delle correnti di pensiero politico e filosofico più in auge in questo periodo. Filosofi del calibro di Slavoj Zizek o Alain Badiou, che possiamo tranquillamente considerare superstar dell'editoria e del dibattito internazionale, si professano apertamente marxisti, e oggi - a ormai trent'anni dalla caduta del Muro di Berlino - non è più tabù professarsi tali, anche a causa dell'aggressività del capitalismo globale e l'evidente arretramento delle democrazie occidentali.
Questo clima culturale, dunque, non deve essere stato estraneo alla decisione di mettere in cantiere Il giovane Karl Marx (guarda la video recensione), curioso caso di film storico in costume di produzione indipendente (e internazionale), dove il budget limitato non impedisce la passione biografica.
E del resto non è un caso che a trovarsi dietro la macchina da presa sia Raoul Peck, regista militante haitiano che dopo anni di clandestinità cinematografica e militanza documentaristica dirige ora un affresco storico. Nato ad Haiti, cresciuto a Berlino, vissuto in Congo, poi cosmopolita, e ancora ministro della cultura del suo paese, poi spesso negli Stati Uniti, Peck ha una biografia movimentata e coraggiosa, e una filmografia altrettanto imprevedibile. Giusto lo scorso anno, con
Tra i venticinque e i trent'anni Marx elabora e consolida il suo pensiero, denunciando le malefatte del capitalismo e diventando l'ideologo della lotta di classe. In esilio da Berlino, vive tra Parigi Londra e Bruxelles: gli sono accanto la moglie Jenny von Westphalen e Friedrich Engels, figlio in rivolta di un ricco industriale. Assieme scriveranno Il Manifesto del partito comunista, il libro che [...] Vai alla recensione »
Gli anni d'esordio del filosofo squattrinato Karl Marx e del filosofo figlio d'industriali Engels fino al Manifesto del partito comunista (1848). Tra barbe risorgimentali, rivendicazioni, scontri filosofici è un parziale biopic piuttosto convenzionale, ma c'è modo di ripassare per cenni la mirabile analisi critica del capitalismo, di un certo capitalismo, e le premesse di prassi responsabili della [...] Vai alla recensione »
Qualcuno lo ha definito un «buddy movie» per via del rapporto di amicizia che Marx ed Engels stringono proprio nei cruciali anni 1843-'48 presi in considerazione dal regista Raoul Peck e dal suo co-sceneggiatore Pascal Bonitzer, ma la definizione ci sembra riduttiva per un film intenzionato a tirar fuori dai clichés il filosofo di Treviri. Sia conferendogli una dimensione umana - il matrimonio con [...] Vai alla recensione »