Il giovane Karl Marx

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zarar mercoledì 2 maggio 2018
due giovani improbabili si aggirano per l'europa Valutazione 2 stelle su cinque
84%
No
16%

   Film molto modesto del regista haitiano Raoul Peck, con un tono che richiama gli aspetti più superficiali della letteratura romantica ottocentesca, costruito in studio apparentemente con pochi mezzi (nonostante il  contributo di produttori francesi, tedeschi e belgi…)  e un manierismo da serie televisiva. Manca qualsiasi approfondimento storico, filosofico, psicologico. Il giovane Marx (August Diehl), esule, perseguitato da censura e polizia, con problemi economici, isolato da quelli stessi che avrebbero dovuto essere suoi sodali, con una strenua dedizione alla definizione di una nuova identità politica e di un nuovo modello di società, è qui rappresentato con fanciullesca leggerezza e dotato di un sorrisino fisso tra ironico e ingiustificatamente gaio, con cui sembra far l’occhiolino allo spettatore per segnalare di non prendere sul serio l’intera faccenda. [+]

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kimkiduk lunedì 9 aprile 2018
forse non è cambiato niente Valutazione 4 stelle su cinque
94%
No
6%

Parlare di questo film si rischia di esprimere ideale politico e non vorrei, ma certo che uscendo dal cinema sembra che quei pensieri siano più attuali adesso che allora.
Altra sensazione disturbante è che nel 1840 la gente pensasse a 500 mila persone senza lavoro come un dramma quando ora noi ne abbiamo milioni ... forse miliardi.
Il lavoro e la dignità prima di tutto ... anche sotto la bandiera francese al posto di fraternità c'era lavoro.
Parole e concetti che ora dovrebbero essere un verbo ed invece lo erano nel 1800.
Uscendo e chiaramente discutendone con tutti, è apparso palese che a quel tempo era logico lottare, a me sembrerebbe logico anche adesso. [+]

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ruzzante domenica 15 aprile 2018
fatti e idee ben amalgamati: film riuscito Valutazione 5 stelle su cinque
87%
No
13%

Non era assolutamente facile fare un film su due filosofi, sia pure rivoluzionari e con una vita non proprio tranquilla, come Marx ed Engels. Certo con Che Guevara, Zapata e Pancho Villa la trasposizione scenica è meno complicata ... qui invece si trattava di fare un film su delle idee, le idee rivoluzionarie di due giganti della filosofia, dando loro forma attrraverso fatti (reali) che coinvolgano lo spettatore e gli facciano toccare con mano la realtà da cui quelle idee sono nate e hanno preso consistenza. 
Direi che l'operazione è riuscita: le due ore volano via che nemmeno te ne accorgi, e lasciano il segno. La loro vita privata di giovani "contro" viene rappresentata con sincerità e realismo: Engels che sfida il padre, ricco industriale del tessile, e va a convivere con un'operaia irlandese scegliendo una vita da sovversivo; Marx, sposato con una nobile a sua volta in rotta con la famiglia, con i suoi scritti denuncia i soprusi delle classi dominanti ed è costretto ad un vita precaria,  da esule perenne, in povertà assolouta e con l'unico appoggio dell'amico. [+]

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sergiodalmaso domenica 14 ottobre 2018
il giovane karl marx Valutazione 5 stelle su cinque
52%
No
48%

"… è giusto rendere onore alle grandi idealità nate dal marxismo e alla sua gente. La violenza criminale del gulag, lo stalinismo, gli errori, non possono cancellare gli ideali che hanno fatto vibrare milioni di uomini, di intellettuali, di operai, milioni di creature che hanno dato la vita non per Stalin, ma per un'idea di riscatto del mondo. L'identità di questi uomini lascia aperto un ammaestramento morale imprescindibile…”   Moni Ovadia – Ballata di fine millennio
 
Meno di due secoli fa, in piena rivoluzione industriale, le condizioni di lavoro delle masse operaie erano disumane. Orari di lavoro pesantissimi, mediamente dalle 13 alle 15 ore giornaliere, in ambienti di lavoro malsani, per salari che permettevano a stento la sopravvivenza. [+]

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enricodanelli domenica 29 aprile 2018
film perfettino che mal si addice .. Valutazione 3 stelle su cinque
83%
No
17%

... al protagonista. Onore al merito di aver portato sugli schermi questo gigante della storia sempre attualissimo: nella ricorrenza dei 200 anni dalla nascita meno male che qualcuno ci ha pensato !!! I meriti del film e del regista però finiscono qua. Stridente la manifattura e la sceneggiatura di questo film (classica, scontata, scolastica, televisiva, buonista, quasi da libro Cuore) con il personaggio stesso e i suoi insegnamenti rivoluzionari: qualcosa di più originale nel film doveva esserci. Un Marx più travagliato, con più pathos e meno englishman ci sarebbbe voluto. In fin dei conti era un uomo che a torto o a ragione considerava la violenza come "la levatrice della storia" e quelli che predicavano gentilezza verso i borghesi li ha esplulsi dal partito: dal film Marx ne esce appena un po' più "agitato" di un predicatore della non violenza (ma l'avete visto "il giovane Mussolini" del 1993 con Antonio Banderas ? tutt'altro vigore e colore). [+]

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fabiofeli lunedì 9 aprile 2018
come ti senti, tu, pietra rotolante? Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Nel 1843 un grande fermento agita il mondo occidentale ed una Europa già sviluppata industrialmente, ancora inceppata in stati monarchici i cui sovrani frenano qualsiasi cambiamento. Karl Marx (August Diehl) all’epoca ha 25 anni e Friedrich Engels (Stephan Konarske) appena 23, ma già i due hanno chiaro che può esserci un futuro alle porte per i diseredati e per gli operai che vendono la loro forza lavoro per salari di fame. Non basta l’umanitarismo di Proudhon o il ribellismo anarchico di Bakunin; si deve incidere sull’economia, sui rapporti di produzione: la classe operaia deve conquistare spazio e peso mentre l’Europa entra in ebollizione. [+]

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mauridal martedì 15 maggio 2018
la futura umanità Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

  IL GIOVANE KARL MARX di Raoul Peck 2017 
Quando si intraprende un lavoro su di un personaggio storico, conosciuto in tutto il mondo, una biografia che non vuole essere pedagogica o una lezione di storia, e quando il lavoro Ë un film con lo scopo di coinvolgere un vasto pubblico ,allora bisogna
apprezzare lo sforzo e le intenzioni del regista che ha voluto interpretare la figura complessa di Karl Marx , riuscendoci adottando il punto di vista della gioventù˘, ovvero degli slanci, delle passioni, delle ingenuità  di un trentenne Karl che come spesso accade ha un insieme di idee e di ideali che non coincidono con una realtà di vita comune. [+]

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eugen lunedì 12 giugno 2023
la teoria per immagini Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

Rendere la teoria per immagini e'difficile, ma questa coproduzione che realizza"Le Jeune Karl Marx"e'riuscita nell'impresa,  Il film, di Raoul Peck, anche autore della sceneggiatura, insieme a Pascal Bonitzer, e'riuscito nell'impresa, dove bisogna precisare che l'unico soggetto che ha ispirato l'opera e in primis la  sceneggaitura, soo  gli scritti giovnale di Marx ed Engels, di cui si narra l'inizio  della loro straordinaria amcizia e collaborazione, ossia "La situazione della classe operaia in Inghilterra"di Friedrich Engels, "Per la critica della filofia del dirittto di Marx"(ma nelll'jncipit si accenna anche allo scritto  ipergionvanile"Sul furto della legna"fino all descisione di scrivere insieme "La sacra famiglia"che segna la rottura con Arnold Ruge, Moses Hess, Buno e Edgar Bauer, Max Stirner, ma anche con Ludwig Feuerbach, ossia quei pensatori ancora troppo intrisi di hegelismo, non a caso detti"giovani hegeliani"o"hegeliani di sinistra"che non riuscivnao ad uscire dall'astrattezza delle categorie hegeliane, mentre Marx ed Engels(e qui Engels si caratterizza gia'come "secondo violino"rispetto a Marx, l'autodefonizione celebre e in parte dettata da eccessiva modestia, ma soprattutto da vera amicizia, dettata dalla venerazione per il genio di Marx)che caratteriza poi il prosieguo della loro opera sinergicamente endiadica. [+]

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zim mercoledì 18 aprile 2018
like a rolling stone Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
100%

 In questo film vediamo il giovane Marx muoversi col suo amico e collega Hengels   nei quartieri più poveri di  Parigi Londra e Bruxelles, attenti osservatori degli effetti devastanti della prima rivoluzione industriale, Hengels british Karl ironico disincantato e attivo critico soprattutto di quei movimenti che credevano di poter mettere fine all'ingiustizia con dottrine filantropiche. E invece lui e l'amico vanno nocciolo della questione. L'economia. Il conflitto tra  modi e forze di produzione.
I  dialoghi del film fanno da sfondo ad una umanità raccontata per immagini forti di un corrusco realismo dove i telai a spoletta volante luccicano di grasso quanto di sudore scuro il volto delle sfruttate e i tuguri visitati svelano impietosamente condizioni di esistenza subumana anche quando si tratta dello studio del pittore Courbet o anche peggio quando si va fuori fuori nella natura nel  bosco dove una fascina di legna può costare la vita. [+]

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[+] ma... (di misesjunior)
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alberto lunedì 8 ottobre 2018
marx, il liberale precursore dei tempi Valutazione 5 stelle su cinque
0%
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In questo film Marx viene dipinto come un liberale liberista piuttosto che come l'ideatore di un'economia che è l'antitesi del capitalismo.
La "collettivizzazione dei mezzi di produzione" e la "fine della proprietá privata" di tali mezzi diventa cosí la liberalizzazione di essi, cioé privatizzazione con concorrenza di mercato.
Marx nel film parla di rendere i lavoratori "liberi" di vendere il proprio lavoro, con l'intenzione quindi di trasformare i lavoratori in imprenditori di sé stessi, che si mettono su mercato.
In questo film si vede la mano del capitalismo di sinistra che ha vinto, di quel liberalismo liberista che ha emancipato il capitalismo dagli stati usando i diritti civili (che sono l'unica cosa che il comunismo ha un comune con il liberalismo) come cavallo di troia. [+]

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