Un film consapevole che, tra commedia e thriller, mette insieme lotta di classe, ritratto generazionale e stoccate all'attualità. Commedia, Thriller - Italia2023. Durata 72 Minuti.
Il film è una black comedy esclusivamente finanziata grazie a una campagna di crowdfunding. Espandi ▽
Un casale sparso in mezzo al verde, nove amici che si conoscono da una vita, un bambino che dorme. Poi si accorgono di un intruso, tale Marco. Ma Marco dice che quella è casa sua, anzi, che la sta vendendo e per questo ha lasciato la porta d’ingresso aperta. Il film sembra non andare mai avanti, eppure di volta in volta i dieci personaggi dicono qualcosa che li fa arrivare alla fine. Ogni singolo personaggio non fa altro che ragionare, proferire, arringare, confabulare, blaterare, ciarlare, in un flusso di (in)coscienza che sembra provenire solo dall’esterno e solo e unicamente all’esterno essere rivolto. C’è una così precisa consapevolezza industriale e di scrittura ne Gli ospiti che vai a trovarla nella parte alta come in quella bassa della nostra produzione nazionale. Questo gruppo di amici in un interno della Tuscia, questo dieci piccoli indiani de noantri parte come una commedia, si lascia andare al thriller, passa al mystery e ritorna alla commedia, mettendo insieme ritratto generazionale e stoccate dentro la contemporaneità, accenni di lotta di classe e letture meta. Recensione ❯
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Un campionato di judo è il teatro metaforico di una lotta di resistenza e di affermazione. Thriller, Iran2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La judoka iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam partecipano al Campionato mondiale di judo, intente a portare a casa la prima medaglia d'oro dell'Iran. Espandi ▽
Tbilisi, Georgia. Campionati mondiali di Judo. L'iraniana Leile Husseini è in forma straordinaria e batte le avversarie una dopo l'altra. La medaglia d'oro è possibile. Da lontano la seguono il marito e il figlio piccolo, con gli amici di sempre; da vicino, a pochi metri dal tatami, la sostiene Maryam, la sua coach. Ma la possibilità che in finale Leila posso incontrare un'atleta israeliana è sgradita alla Repubblica Islamica. L'israeliano Guy Nattiv e l'iraniana Zar Amir Ebrahimi sono consapevoli della forza intrinseca del conflitto a cui è sottoposta la protagonista e lo portano alla massima intensità, non aggiungendo distrazioni né altri elementi fondamentali al racconto. La lotta fisica è metafora di una lotta psicologica che è anche politica ed esistenziale, e trascende il singolo. Il bianco e nero universalizza quest'idea e materializza la natura estrema del ricatto. Recensione ❯
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John Wick trova una via per sconfiggere la Gran Tavola. Ma prima di guadagnare la libertà, Wick deve affrontare un nuovo nemico. Espandi ▽
John Wick è tornato. Rinfrancato nel corpo e in quel che resta dello spirito, il leggendario-killer dal leggendario-soprannome Baba Yaga ha vissuto sotto protezione nel regno del Re della Bowery, in attesa di avere la sua vendetta. E l'occasione è arrivata: la Gran Tavola, all'unanimità, ha dato pieni poteri al Marchese de Gramont per riportare l'ordine nelle sue enclave, e questi come primo atto ha stabilito la destituzione di Winston e l'abbattimento del Continental. Inizia così l'ultimo periplo di Wick, lungo il quale incontrerà vecchi e nuovi nomi, come l'assassino cieco Caine, la Ruska Roma, Shimizu il direttore del Continental di Osaka, il Reggente e altri più o meno letali amici-nemici. E dopo aver perso la moglie, il cane e la macchina, il finale non può che essere uno...
Le lunghe e logoranti sequenze action senza uno stacco né una pausa raggiungono il puro post-realismo, non si rinuncia a niente, si mostra tutto a partire dagli stunt e dalle loro evoluzioni. Ogni cosa viene dopo il disegno grafico dei corpi e delle armi, perché non è John Wick con i suoi massacri ad essere immerso nel mondo, è il contrario.
E vista l'immersione di fede nel mito, nel western, nel romanticismo, allora ecco quello che è forse il primo piano sequenza iper-stilizzato fino all'astrazione della saga, tutto girato dall'alto con un crane, dentro un edificio, con una selva di corpi indistinti ricacciati e ributtati da Wick. Recensione ❯
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Un poliziesco che procede con grande conoscenza degli stilemi del genere non tralasciando mai il fattore umano. Thriller, Italia2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un tenente di polizia di nome Franco Amore la notte prima del suo pensionamento viene chiamato per indagare sulla scena del crimine in cui il suo migliore amico e compagno di lunga data Dino è stato ucciso. Espandi ▽
Franco Amore è un poliziotto all'ultimo giorno di lavoro dopo trent'anni di integerrimo servizio nelle forze dell'ordine. Ha già anche a lungo meditato il discorso d'addio in cui ricorda di non avere mai sparato a nessuno anche se gli incarichi pericolosi non gli sono mancati. La sua nuova moglie, la figlia che studia all'estero e gli amici hanno organizzato una festa a sorpresa per lui quando, all'improvviso, viene richiamato in servizio perché è accaduto un fatto grave.
Andrea Di Stefano ha realizzato un film di genere nel quale ci si occupa del mondo del crimine e per il quale sarebbe un crimine rivelare anche pochissimo di più di quanto esposto nella breve sinossi. Siamo di fronte ad un film poliziesco che procede con grande conoscenza degli stilemi del genere non tralasciando mai l'elemento del fattore umano.
Il cinema di genere in Italia abbisogna di film come questo e di registi come Di Stefano che ha la giusta passione ed empatia per affrontarlo. Recensione ❯
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In una società finanziaria due colleghi hanno una relazione che viene mesa in crisi quando lei ottiene una promozione. Espandi ▽
Emily e Luke costituiscono una coppia affiatata e pronta per un rapporto duraturo. Entrambi lavorano in una società finanziaria che vieta relazioni extra professionali tra i propri dipendenti. Non è però difficile nascondere il loro legame fino a quando Emily viene promossa e Luke diventa il suo sottoposto. Da quel momento la loro vita privata subisce un progressivo cambiamento.
Chloe Domont scrive e dirige un film che scava nelle dinamiche di coppia e di potere.
La donna, ci ricorda Domont, in questo sedicente 'mondo libero' è ancora incatenata a stereotipi che, per quanto occultati, finiscono con l'emergere con violenza. Verbale e non solo. Recensione ❯
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Abel e Gordon si muovono nei territori inesplorati del noir senza mai rinunciare all'originalità e alla poesia. Thriller, Belgio, Francia2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Boris, latitante da 35 anni, lavora come barista. Il suo passato rischia di riaffiorare quando un misterioso sconosciuto appare al bar, armato e desideroso di vendetta. Espandi ▽
Da più di trent’anni l’ex terrorista Boris si nasconde dietro l’apparenza del silenzioso e innocente barista del café L’Etoile Filante, insieme alla sua compagna, l’astuta e intraprendente Kayoko, e al fedele amico di entrambi, il buttafuori Tim. Una sera di pioggia torrenziale, però, un uomo si presenta al bancone pronto ad ucciderlo, poiché ha riconosciuto in lui il responsabile dell’attentato in cui è rimasto gravemente menomato tanto tempo prima. L’unica soluzione, per Boris, sembra essere la fuga, ma ecco che Tim incontra per caso Dom, un individuo solo e depresso, che assomiglia a Boris come una goccia d’acqua: il candidato ideale per pagare al suo posto. Al quinto lungometraggio, il duo composto dal belga Dominique Abel e dalla compagna di vita e d’arte Fiona Gordon, australiana, si muove, come di consueto sopra le righe, nel territorio finora inesporato del noir, senza per questo rinunciare alla poesia. Recensione ❯
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Shyamalan riesce ancora una volta a utilizzare il cinema di genere per indagare nella paura che attanaglia la specie umana. Thriller, Horror - USA2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Durante una vacanza, una ragazza ei suoi genitori vengono presi in ostaggio da sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di fare una scelta per scongiurare l'apocalisse. Tratto da un romanzo di Paul Tremblay. Espandi ▽
Eric e Andrew sono i due papà felici della piccola Wen, perspicace ben al di là della sua tenera età. Stanchi di subire atti di intolleranza omofobica, si ritirano in un cottage nei boschi per godersi un po' di pace. Un giorno quattro sconosciuti, guidati dal gigantesco Leonard, bussano alla loro porta. Le loro intenzioni sembrano bellicose ma le loro azioni sono contraddittorie, finché Leonard rivela la ragione della loro visita: a Eric e Andrew tocca compiere una scelta dolorosa e insostenibile, senza la quale il mondo è destinato a finire.
L'uomo deve ancora una volta arrendersi all'inspiegabile e accettarlo, per ritrovare la fiducia e un fine ultimo nella comunità dei propri simili. La morale cristiana, sempre più ricorrente in Shyamalan, si mescola alla classicità greca e alla riproposizione del dilemma inestricabile che caratterizza Ifigenia in Aulide di Euripide in una riflessione che sa di definitivo sui pericoli del nostro presente e sulla totale inadeguatezza della nostra capacità di discernimento dei medesimi.
Tra le scelte felici di casting, impossibile non citare quella dell'ex wrestler Dave Bautista che incarna alla perfezione il ruolo da orco della fiaba, che irrompe a spezzare l'idillio della famiglia. In un film che si concentra sull'inganno delle apparenze la sua presenza e il suo ruolo sono semplicemente perfetti. Recensione ❯
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Winterbottom firma un esperimento coraggioso che parla della Palestina, tra thriller politico, archivi originali e love story. Thriller, Gran Bretagna, Italia2023. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un thriller politico ambientato negli anni Trenta che affronta il modo in cui l'estremismo politico e la violenza creino una separazione tra le persone costringendole a scegliere da che parte stare. Espandi ▽
Shoshana Borochov è un'ebrea arrivata a Tel Aviv alla fine degli anni Venti con madre e fratello dall'Ucraina, insieme ad altri circa centomila europei. Una popolazione di esuli che a metà anni Trenta raggiungerà il mezzo milione di individui. È il periodo tra le due guerre, detto Mandatory Palestine, ossia la Palestina mandataria sotto il controllo britannico (1920-1948). Un prologo di immagini tratte da immagini di cronaca e cinegiornali d'epoca commentate dalla voce di Shoshana in voce fuori campo riassume i primi scontri tra arabi e ebrei per la rivendicazione della Palestina.
Shoshana sceglie di concentrarsi su un aspetto meno noto della questione israelo-palestinese, cioè il ruolo del colonialismo britannico tra le due guerre, per criticarne violenza e paternalismo.
Si tratta di un esperimento coraggioso, che torna ad un tempo antecedente alla fase più violenta del conflitto, è più che apprezzabile lo sforzo di approfondire una pagina storica dimenticata e di mettere la questione in relazione al contesto più ampio e complesso delle conseguenze della Prima guerra, dell'imminenza della Seconda, e dei pesi in gioco sullo scacchiere della politica globale. Recensione ❯
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Un film non sempre risolto ma imprevedibile e affascinante. E con una colonna sonora ipnotica. Thriller, USA2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un assassino in pensione viene coinvolto in un gioco crudele messo in piedi da un trio di terroristi assetati di vendetta. Espandi ▽
Il peccato e la ricerca della redenzione. Sospeso tra Belfast e una cittadina costiera, In the Land of Saints and Sinners recupera il clima del cinema sul terrorismo dell’Irlanda del Nord con l’esplosiva sequenza d’apertura. Il realismo, l’intensità, la tensione di questo momento rimandano insieme a Belfast e a Bloody Sunday. Non è tanto la scena che richiama direttamente Branagh e Greengrass ma proprio il clima dove la violenza può esplodere da un momento all’altro e dove la strada può diventare uno spazio di guerra.
In the Land of Saints and Sinners si confronta così dall’inizio con il cinema sul terrorismo nell’Irlanda del Nord con un impatto immediato. Il film non sempre è in equilibrio ma è anche imprevedibile e affascinante soprattutto nel modo in cui prendono forma le atmosfere del cinema Irish (con tracce del cinema di Martin McDonagh e Jim Sheridan) arricchito anche da una colonna sonora che è una specie di danza ipnotica. Recensione ❯
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Un horror vigoroso e spettacolare che tiene in pugno lo spettatore. Horror, Thriller - Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Zampaglione torna dietro la macchina da presa con un horror thriller soprannaturale. Espandi ▽
1993. La giovane restauratrice americana Lisa Gray arriva in un paesino italiano con il compito di restaurare un antico dipinto nella villa della duchessa Emma Fosca Malvisi. Il dipinto è completamente annerito come conseguenza di un fuoco che fortunatamente non l'ha bruciato. Lisa ha solo due settimane di tempo per svolgere il suo lavoro, con una forte penalità a livello economico qualora non ci riuscisse. La restauratrice fa la conoscenza di Giulia, la figlia tredicenne della duchessa e la trova scontrosa e reticente, come se qualcosa la turbasse. Lisa procede nel suo lavoro, ma incubi e visioni la turbano, mentre un terribile segreto aleggia intorno a lei.
Dopo Shadow e Tulpa, Federico Zampaglione torna al cinema horror con un film convincente che si inserisce in modo autorevole nella migliore tradizione dell'orrore italico. La storia è raccontata con sapienza, vigore, suspense e capacità di tenere in pugno lo spettatore. Simpatico anche il sottofinale ambientato ai nostri giorni, che chiude con un tocco di sarcasmo e di inventiva un film riuscito.
Lauren LaVera regge con bravura e notevole padronanza il suo ruolo, dando il giusto spazio alla fragilità e nel contempo alla forza e alla determinazione della protagonista. Ottima anche la prova della sempre affidabile Claudia Gerini, nella parte della nobildonna che ha qualcosa da nascondere. Recensione ❯
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Un'originale opera prima, con due interpreti esordienti ma molto autentici. Drammatico, Thriller - Francia, Marocco, Belgio, Qatar2023. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto notturno, teso e avvincente, in bilico tra cinema di genere e dramma esistenziale. Espandi ▽
Il capoclan Dib in una lotta tra cani si è visto umiliare da un avversario. Assolda quindi Hassan, che ha bisogno di denaro, affinché sequestri a titolo dimostrativo il braccio destro del rivale. L'uomo chiede collaborazione al figlio che si procura da vivere grazie a lavori occasionali. Nulla andrà come previsto e i due si troveranno ad attraversare una notte densa di pericoli in cui cercare di trovare una soluzione al loro problema.
Il film di Kamal Lazraq dirige un'opera prima in cui si mettono alla prova sia gli interpreti non professionisti sia le doti tecniche della crew.
Dove sta l'originalità di questo film che ha spinto la giuria di Un Certain Regard ad assegnargli il Premio della giuria? Innanzitutto l'avere scelto due assoluti esordienti sul grande schermo (Abdellatif Masstouri nel ruolo del padre e Ayoub Elaid in quello del figlio) che sanno entrambi offrire una assoluta e disarmante autenticità a due personaggi che si trovano dinanzi alla messa in atto di un reato non previsto. Recensione ❯
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Il film segue il sergente John, che nel suo ultimo turno di servizio in Afghanistan è accompagnato dall'interprete locale Ahmed, che rischia la propria vita per portare in salvo John ferito. Espandi ▽
Nel 2018 il sergente John Kinley sta supervisionando con i suoi uomini un posto di blocco sulle strade dell'Afghanistan. Nel corso dell'operazione un camion bomba esplode uccidendo uno dei soldati e l'interprete assegnato alla squadra. Kinley si affiderà quindi ai servizi di Ahmed, un nuovo interprete dalla storia personale ricca di ombre e con un forte spirito indipendente, tanto che sarà a volte lui a prendere in mano la situazione, risultando per altro assai utile alla squadra. Quando un'operazione finisce in tragedia, toccherà ad Ahmed cercare di salvare Kinley nel bel mezzo dei territori talebani. Ma se anche ci riuscisse, l'esercito degli Stati Uniti saprà davvero ricompensarlo per i suoi eroici sforzi?
Con The Covenant Guy Ritchie affronta un tema insolitamente serio rispetto alla propria carriera e anche la sua regia opera all'insegna di un maggior contegno. Purtroppo, nonostante il messaggio di denuncia, il film scivola nei fatti in una retorica militarista del buon soldato.
Nel complesso Ritchie però cerca di restare mimetico alla materia trattata. Ma non basta per farne un film davvero importante come avrebbe voluto il regista, ma si tratta comunque di un'opera dignitosa, tesa e morale pur se, in conclusione, troppo hollywoodiana. Recensione ❯
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Il mercenario australiano sotto copertura Rake riceve l'incarico di un'altra missione letale. Espandi ▽
Sopravvissuto a stento all'apocalisse metropolitana scatenata a Dacca, ma gravemente ferito, Tyler Rake viene sistemato in un remota residenza in montagna dove riprendersi e forse godersi il riposo dalle sue imprese da mercenario. Presto però arriva un individuo misterioso a offrirgli un incarico che non può rifiutare: è infatti la ex moglie di Tyler, Mia, a chiedere il suo aiuto per salvare la sorella Ketevan e i suoi figli. Questi sono imprigionati insieme al fratello di un pericoloso criminale georgiano, così ossessionato dall'idea di controllare la moglie che preferisce averla con sé in galera insieme ai figli piuttosto che in libertà. Per affrontare l'impresa, Tyler tornerà ad avvalersi dell'aiuto di Nik e di suo fratello Yaz.
Tyler Rake 2 conferma l'alto livello di virtuosismo di riprese, stunt ed effetti speciali del precedente capitolo, spingendosi ancora oltre, ma perdendo di vista la compattezza del racconto.
Il regista è di nuovo l'ex stuntman Sam Hargrave, che nell'intervallo tra il primo e il secondo film non si è dedicato ad altro, cosa comprensibile vista la complessità della messa in scena.
È interessante rilevare che, nel replicare la formula del primo film, dopo un elaborato piano sequenza, per tenere alta la tensione, inizi a scorrere il sangue e si moltiplichino le ferite e i sacrifici dei personaggi, come se l'estetica potesse arrivare solo fino a un certo punto. Recensione ❯
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Un'amabile rivisitazione dello slasher dei tempi d'oro con un serial killer spietato in cerca di vendetta. Horror, Thriller - USA2023. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ispirato al fake trailer realizzato da Eli Roth per Grindhouse e diretto dallo stesso Roth. Espandi ▽
Nella cittadina di Plymouth, un misterioso serial killer travisato con la maschera di una storica figura cittadina esige vendetta per una strage avvenuta un anno prima e comincia a massacrare chi ne era stato coinvolto. Jessica e i suoi amici capiscono ben presto d’essere tra i bersagli del killer. All’origine c’è uno dei famosi “falsi” trailer realizzati nel 2007 nell’ambito dell’operazione Grindhouse messa insieme da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Il risultato è qui un film tutto sommato simpatico, senza particolari pretese se non quella, principale, di riportare in vita certe atmosfere e certe dinamiche narrative di cui si erano negli ultimi tempi perdute le tracce. È una versione un po’ “ripulita”, per così dire, dello slasher dell’epoca d’oro, ma Eli Roth conduce la vicenda con buon ritmo senza proporre innovazioni, ma sfruttando le occasioni per inscenare qualche delitto cruento con buoni effetti speciali che ricordano abbastanza il gore e lo splatter tipici del genere. Manca la carica erotico-morbosa che caratterizzava di solito lo slasher doc, ma questo è un segno che i tempi sono nel frattempo cambiati. Recensione ❯
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Gianluca Vicari è la faccia perfetta per un film calibrato al millimetro. In un'atmosfera opprimente di cui si può sentire l'olezzo. Thriller, Drammatico - Italia2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un true crime psicologico che racconta la prima strage familiare italiana del Novecento. Espandi ▽
Franco ha ventisei anni nella Bari del 1956. Vive a casa con i suoi genitori. Ci sono anche due fratelli, il maggiore Vittorio, ora in carcere per alcuni furti, e quello minore, Giulio, affetto dalla sindrome di Down. Franco ha tutte queste cose nella sua vita e niente di queste è vera. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1956 stermina i genitori e il fratello minore con un coltello da cucina, ammassa i loro corpi in una stanza e si dà alla bella vita per dieci giorni.
Franco Percoco, forse a sua insaputa, ha rappresentato tante cose, e la sua storia ne racchiude altre e altre ancora. Ferrandini tenta di mappare la decade fantasmagorica di Franco Percoco, colui che venne marchiato come il "mostro di Bari", "la Belva di via Celentano", e altri non era che un figlio del suo tempo.
Il regista, soprattutto, cesella un'atmosfera opprimente, soffocante, di cui quasi si può sentire l'olezzo, il tutto immerso in una sorta di melassa avvelenata che rallenta ogni cosa. Gli viene dietro il protagonista Gianluca Vicari, dallo sguardo laido e obliquo, facciazza perfetta nell'indossare la maschera di Franco, fatta di sorrisi imbarazzanti e sguardi nel nulla. Recensione ❯
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