Anno | 2023 |
Genere | Commedia, Thriller |
Produzione | Italia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Svevo Moltrasio |
Attori | Svevo Moltrasio, Simona Di Bella, Leonardo Bocci, Federico Lima Roque, Giulia Bolatti Quentin Darmon, Chiara Tomei, Paola Moscelli, Giorgia Narcisi, Nathan Garcia, Federico Iarlori. |
Uscita | giovedì 12 ottobre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
MYmonetro | 3,64 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 ottobre 2023
Il film è una black comedy esclusivamente finanziata grazie a una campagna di crowdfunding. In Italia al Box Office Gli ospiti ha incassato 61 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Un casale sparso in mezzo al verde, nove amici che si conoscono da una vita, un bambino che dorme. Stanno poco fuori Roma, loro sono Diego, Serena, Leonardo, Bertrand, Giulia, Giorgia, Chiara, Fabrizio e Paola, il bambino è Luca. C'è un temporale, uno stereo che parte quando si riavvia la corrente, la luce che va e viene. Tutti litigano con tutti, nessuno sembra ricordarsi realmente perché. Poi si accorgono di un intruso, tale Marco. Ma Marco dice che quella è casa sua, anzi, che la sta vendendo e per questo ha lasciato la porta d'ingresso aperta. Gli altri rispondono che la casa non è sua, ma loro. Di Diego. No, di Serena. No, di Leonardo. Inizia così.
Il film sembra non andare mai avanti, eppure di volta in volta i dieci personaggi dicono qualcosa che li fa arrivare alla fine.
E quindi? Cosa potrà mai succedere mettendo insieme un gruppo di amici in un casale lontano da tutto? Magari con un visitatore inatteso? Perfino in dubbio, amici e visitatore, su quello che sta succedendo? E quindi l'attenzione si sposta sul meccanismo, sulla ricerca del senso emotivo e narrativo che ne sta alla base. Quante cose passano davanti agli occhi e affondano nella memoria iconografica del genere, del mezzo - così, a mitraglia, L'angelo sterminatore, Polanski, Invito a cena con delitto, i bottle episode della tv americana, Knives Out, qualunque delitto della camera chiusa, Ai confini della realtà, certe commedie francesi, alcune pellicole indipendenti americane... Però Svevo Moltrasio mette subito le mani avanti e sposta Gli ospiti da tutt'altra parte, sporzionando ogni titolo dell'elenco qua sopra per creare la sua tavola-tavolozza. E ne esce a modo suo. Perché se c'è una cosa che a Moltrasio non si può negare è la consapevolezza di quello che fa. E non solo su Gli ospiti, un progetto tirato su grazie ad una campagna di crowdfunding che partita a novembre 2022 a fine anno aveva raccolto la non indifferente cifra di 100.000 euro (l'obiettivo iniziale era un quarto di quel numero), una sceneggiatura scritta nel gennaio successivo e un set aperto e chiuso a marzo. Già prima Moltrasio, youtuber, scrittore, creativo, era riuscito a ideare e realizzare webserie di culto come Ritals - erano lui e il suo amico expat e compagno spirituale Federico Iarlori - e Il rimpatriato, traslare su carta l'esperienza francese con Parigi senza ritorno - per Sperling & Kupfer -, colpire basso e veloce con video-tutorial e video-pamphlet sul cinema italiano.
Così Moltrasio taglia e cuce Gli ospiti su quello che ha, per quanto ne ha e nel modo che ha. Non ci sono però i soliti flussi di coscienza o i cartelli esplicativi a strappare la narrazione, ad accelerare o rallentare l'assurdo, l'astratto, il capovolgimento che sta alla base di ogni sua costruzione comica. Stavolta Moltrasio - qui sceneggiatore, regista, attore, montatore e produttore, in questa ultima veste assieme a Simone Bracci con il quale ha fondato la Renaissance Produzioni - si affida solo e unicamente alla parola, occupando verbalmente quasi ogni inquadratura, sorreggendo intere sequenze su terzine e quartine di dialogo. Ogni singolo personaggio non fa altro che ragionare, proferire, arringare, confabulare, blaterare, ciarlare, in un flusso di (in)coscienza che sembra provenire solo dall'esterno e solo e unicamente all'esterno essere rivolto. La parola assume su di sé il ruolo di agnizione e deus ex-machina, climax e MacGuffin, ma nonostante questo palazzo retorico che viene edificato fin dal primo momento, i personaggi ogni volta che aprono bocca diventano sempre più estranei e lontani l'uno dall'altro: è una koiné inintellegibile, una Torre di Babele che va verso il basso il linguaggio usato ne Gli ospiti. Va bene, forse i personaggi hanno così tante voci dentro che sembrano parlare tutti allo stesso modo; va bene, non c'è un vero e proprio ragionamento sull'immagine, sulla forma; va benissimo, Moltrasio alla fine non mostra zanne così affilate da affondare il colpo, eppure, ancora e ancora, c'è una così precisa consapevolezza industriale e di scrittura ne Gli ospiti che vai a trovarla nella parte alta come in quella bassa della nostra produzione nazionale. Questo gruppo di amici in un interno della Tuscia, questo dieci piccoli indiani de noantri parte come una commedia, si lascia andare al thriller, passa al mystery e ritorna alla commedia, mettendo insieme ritratto generazionale e stoccate dentro la contemporaneità, accenni di lotta di classe e letture meta, portandoti per mano verso una rivelazione del meccanismo che ha dei tempi e delle modalità invidiabili, prima di abbandonarsi lentamente ad un finale trattenuto, preciso, silenzioso. E quindi?
Atmosfera surreale e sospesa. I dialoghi sono molto curati, c'è qualche momento comico ben riuscito, ma nel complesso il mistero e la tensione continuano a crescere durante tutto il film. Le attrici e gli attori sono bravissimi, si fatica a credere che siano esordienti, e ci sono alcune "scene madri" davvero sconvolgenti. L'ho visto due volte e la seconda ho seguito anche meglio [...] Vai alla recensione »
Atmosfera surreale e sospesa. I dialoghi sono molto curati, c'è qualche momento comico ben riuscito, ma nel complesso il mistero e la tensione continuano a crescere durante tutto il film. Le attrici e gli attori sono bravissimi, si fatica a credere che siano esordienti, e ci sono alcune "scene madri" davvero sconvolgenti. L'ho visto due volte e la seconda ho seguito anche meglio [...] Vai alla recensione »
Per chi ama il cinema è una gioia vedere un film realizzato con poco e che riesce a dire così tanto. Stupenda metafora del momento storico che viviamo, in cui sono rappresentate un po' tutte le tipologie umane contemporanee, con una regia che asseconda le nevrosi dei protagonisti. Il finale lascia una porta aperta alla speranza. Un film che ci invita a riflettere sul nostro presente [...] Vai alla recensione »
Sono appena uscito dal cinema. Ho salutato Svevo Moltrasio, dicendogli che il film a me è piaciuto. Gli ho anche consigliato di fare tutti i suoi prossimi film bypassando le produzioni e i meccanismi del mercato che ormai svolgono una funzione di censura "da iperproduzione". Sono andato consapevole del lavoro svolto finora da Moltrasio, ho visto Ritals e i suoi altri corti.
(...) Paradigmatico a tal proposito il fatto che una grossa produzione televisiva ha acquisito a un buon prezzo i diritti di sfruttamento di Ritals per trarne una serie TV, ovviamente nelle intenzioni scritta e diretta da me. Abbiamo lavorato per tre anni prima su un soggetto di stagione poi nella stesura di un episodio pilota. Tre anni per tirare fuori la scrittura di un episodio di 25 minuti come [...] Vai alla recensione »
Siamo convinti che chiunque non ami quel recinto, quei confini asfittici, quell'angusta "comfort zone" che il cinema italiano destinato alle sale il più delle volte propone, amerà invece Gli ospiti. In sala, peraltro, il cinema così personale, tagliente, sottile e comunque godibilissimo di Svevo Moltrasio ci è approdato attraverso un percorso tutt'altro che ordinario.
All'interno di un casale della campagna romana dieci persone (più una) sono riunite per trascorrere una serata insieme. Sono per lo più coppie; ci sono Diego e Giulia, Serena e Giorgia, Bertrand e Paola e Fabrizio e Chiara. Insieme a loro anche Leonardo, Marco e il piccolo Luca - che riposa nella sua camera da letto. Non è chiaro il motivo per cui si siano ritrovati; quel che appare evidente è invece [...] Vai alla recensione »
Gli ospiti è una caustica commedia scritta diretta prodotta e interpretata da Svevo Moltrasio, già autore della webserie Ritals sugli italiani residenti in Francia. Qui fa parte di un gruppo eterogeneo di persone (lui è quello dallo spiccato romanesco) che si ritrovano in una casa da dove però un "intruso", tale Marco, afrodiscendente, li invita a uscire sostenendo non sia di loro proprietà.