Anno | 2023 |
Genere | Azione, Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Sam Hargrave |
Attori | Chris Hemsworth, Daniel Bernhardt, Golshifteh Farahani, Tinatin Dalakishvili Adam Bessa, Tornike Bziava, Dato Bakhtadze, Patrick Newall, Sammy John Heaney, Rayna Campbell, Anouar H. Smaine, Tornike Gogrichiani, Anthony J. Vorhies, Sebastien Sisak, Matous Brichcin. |
Tag | Da vedere 2023 |
MYmonetro | 3,16 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 16 giugno 2023
Il mercenario australiano sotto copertura Rake riceve l'incarico di un'altra missione letale.
CONSIGLIATO SÌ
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Sopravvissuto a stento all'apocalisse metropolitana scatenata a Dacca, ma gravemente ferito, Tyler Rake viene sistemato in un remota residenza in montagna dove riprendersi e forse godersi il riposo dalle sue imprese da mercenario. Presto però arriva un individuo misterioso a offrirgli un incarico che non può rifiutare: è infatti la ex moglie di Tyler, Mia, a chiedere il suo aiuto per salvare la sorella Ketevan e i suoi figli. Questi sono imprigionati insieme al fratello di un pericoloso criminale georgiano, così ossessionato dall'idea di controllare la moglie che preferisce averla con sé in galera insieme ai figli piuttosto che in libertà. Per affrontare l'impresa, Tyler tornerà ad avvalersi dell'aiuto di Nik e di suo fratello Yaz.
Tyler Rake 2 conferma l'alto livello di virtuosismo di riprese, stunt ed effetti speciali del precedente capitolo, spingendosi ancora oltre, ma perdendo di vista la compattezza del racconto.
Se il primo capitolo era infatti un incubo tutto claustrofobicamente inchiodato nella città di Dacca, qui ci si muove più tradizionalmente su tre set piece, in diversi luoghi della Georgia, inoltre Tyler è spesso al fianco del suo team e non è più un uomo solo che ogni tanto riceve supporto. Ha ancora persone da proteggere, ma anche questa è una cosa che viene via via limitata dopo il primo spettacolare tour de force. Se poi nel primo capitolo il protagonista incontrava un vecchio amico, qui rivede la ex moglie e sul finale ci sarà svelato cosa ha portato alla rottura del loro rapporto.
Ma formula che vince non si cambia: l'approfondimento psicologico rimane volutamente minimo, Tyler è emblema di un calvario che si consuma sul suo corpo e soprattutto su quello dei suoi nemici (e forse ci sarebbe da dire qualcosa su quanto siano sacrificabili i cattivi slavi sterminati dall'eroe ariano), in nome di una purificazione da peccati che non importa confessare, perché chi non ne ha? D'altra parte si potrebbe anche più prosaicamente dire che è una figura da videogame, come il primo Master Chief di Halo è poco definito per non ostacolare la sua sovrapposizione con il giocatore/spettatore - e del resto molte scene del film hanno lo stesso look di certe cutscene videoludiche.
Il piano sequenza, che già era ben presente nel primo film, non guarda infatti al vituosismo dei maestri del cinema, nemmeno di quelli del genere action, bensì a quello delle macchine da presa virtuali dei videogame - dove il piano sequenza può diventare letteralmente infinito, lungo come l'intero gioco (per esempio negli ultimi God of War). Come nel film precedente il lungo piano sequenza non è per altro il climax finale e arriva invece prima, giocando subito le carte esteticamente più sbalorditive. E che sia impressionante è davvero fuor di dubbio: inizia tra i corridoi di una prigione, si sposta in una rivolta in cortile, passa per un lungo inseguimento in auto e arriva a una fuga in treno con tanto di elicotteri che assaltano il convoglio.
Soprattutto la parte in treno lascia davvero ammirati e nonostante non ci si possa aiutare con gli stacchi di montaggio anche la gran parte delle scene corpo a corpo è di buon livello. Ancora non siamo ai vertici irraggiungibili del cinema asiatico e di opere come The Raid 2, evocato proprio dalla rivolta in carcere, ma non siamo nemmeno più così lontani.
Il regista è di nuovo l'ex stuntman Sam Hargrave, che nell'intervallo tra il primo e il secondo film non si è dedicato ad altro, cosa comprensibile vista la complessità della messa in scena e degli stunt. Alla sceneggiatura ritroviamo Joe Russo, ma anche se i titoli di coda citano il graphic novel di origine, Ciudad, scritto da Joe e da suo fratello Anthony Russo per i disegni di Ande Parks, la storia del fumetto era già totalmente esaurita con il primo capitolo. Si tratta dunque di un soggetto originale, che ricalca però il precedente ma non riesce a replicarne la tensione. Il problema è nella definizione di alcuni caratteri, su tutti il giovane Sandro, che nonostante sia stato chiuso in prigione per volere di suo padre continua a difenderlo anche... quando gli alleati del padre gli sparano addosso insieme alla famiglia con proiettile di grosso grosso calibro.
Le sue azioni di conseguenza non convincono affatto e lui risulta un personaggio che si muove solo per comodità di sceneggiatura. Allo stesso modo il nuovo arrivato interpretato da Idris Elba si rivela poco più che un cameo, una figura evanescente, che appare nel primo atto del film e poi nell'epilogo, di cui continueremo a non sapere niente a parte per il suo sfoggio di sense of humour.
È interessante rilevare che, nel replicare la formula del primo film, dopo un elaborato piano sequenza, per tenere alta la tensione, inizi a scorrere il sangue e si moltiplichino le ferite e i sacrifici dei personaggi. Come se l'estetica potesse arrivare solo fino a un certo punto e sia, in un film come questo, ancora considerata fine a se stessa, mentre è solo il dolore - per lo più fisico - dei personaggi che può far avanzare il coinvolgimento empatico. Sarebbe invece forse stato meglio rivisitare la formula e sposare meglio estetica e trasporto emotivo, perché così com'è Tyler Rake 2 è come un film che ha il suo vero climax alla fine del primo atto e poi deve ripartire, con inciampi di sceneggiatura non da poco, per alzare la posta in gioco nel finale. Ne esce comunque bene, ma con maggior fatica del precedente capitolo.
Non e'mai facile fare un seguito che sia al pari del primo EXTRACTION..da noi Tyler Rake.Qui nel secondo sequel si inizia dove finisce esattamente il primo bellissimo film.Tyler(Chris Hemsworth)e'un super mercenario piuttosto umano con un problema interiore di famiglia che qui uscira'alle scoperto.Il primo film si svolgeva in India,qui siamo nell'est Europa e,Vienna e per qualche sequenza [...] Vai alla recensione »
Tyler Rake è di nuovo tra noi, pronto per dispensare un altro po’ di giustizia di frontiera contro il malcapitato villain che gli metterà i bastoni tra le ruote. Stavolta c’è da salvare niente meno che sua cognata che avuto due figli da un boss della mala georgiano, che la tiene con sé in carcere perché ha le manie di controllo.
Tyler Rake è di nuovo tra noi, pronto per dispensare un altro po’ di giustizia di frontiera contro il malcapitato villain che gli metterà i bastoni tra le ruote. Stavolta c’è da salvare niente meno che sua cognata che avuto due figli da un boss della mala georgiano, che la tiene con sé in carcere perché ha le manie di controllo.
'Sti film nei quali il nostro eroe si piglia pistolettate nelle mani, decine di coltellate in varie parti del corpo, badilate in testa da uccidere un dinosauro, con la faccia sempre grondante di liquidi rossi vari, e continua a saltare come un grillo indemoniato, a me personalmente cominciano leggermente a dare un pò fastidio...
Dopo l'enorme successo del primo capitolo, l'ex stuntman Sam Hargrave propone nuovamente le avventure dell'eroe impersonato da Chris Hemsworth muovendolo dal Bangladesh attraverso Austria (la zona moderna di Vienna), Georgia e Costiera Amalfitana. Stavolta la "mission: impossible" è quella di prelevare da una prigione Georgiana la cognata Ketevan (Tinatin Dalakishvili) e i suoi due figli.
L'ultima immagine in cui nel film precedente avevamo visto Tyler Rake (Chris Hemsworth), lo mostrava trarre in salvo il ragazzo liberandolo da Dacca, men- tre lui, crivellato di proiettili (l'ultimo al collo e apparentemente letale), precipitava nel fiume, cadendo dal ponte dove aveva combattuto la batta- glia. Tyler Rake 2 riprende da quel tuffo letale: la squadra del mercenario australiano lo recupera [...] Vai alla recensione »
L'estetica dello stuntman spazza via dallo schermo (Netflix) regista e sceneggiatore per un puro gioco adrenalico di azione-astrazione, l'opposto delle serie tv centrate sul racconto. Sam Hargrave, stuntman dei fratelli Russo, registi Marvel, dirige la seconda avventura di Tyler Rake interpretato dall'australiano Chris Hemsworth, ex Thor, qui ex agente dei servizi segreti del suo paese (SASR), passato [...] Vai alla recensione »
Che bella sorpresa questo seguito, uno dei migliori film d'azione degli ultimi anni. Già il finto piano sequenza iniziale, con l'estrazione di cognata e nipoti, da parte di Tyler Rake, da un carcere georgiano, è da applausi convinti. E poi è tutto un crescendo, regalando agli spettatori due ore piene di azione allo stato puro, lasciando il giusto spazio ai sentimenti e senza dimenticare i personaggi [...] Vai alla recensione »
Torna l'ex ufficiale del corpo scelto dei Sas australiani Tyler Rake, diventato da anni mercenario strapagato. Eppure questa seconda avventura dello statuario guerriero interpretato da Chris Hemsworth, sempre su Netflix dove sta spopolando, ricorda il suo passato da soldato governativo quando rinunciò alla paternità per una missione in Afghanistan di 20 anni prima («Avevano bisogno di me a Kandahar»). [...] Vai alla recensione »
Ecco la differenza tra l'evoluzione dell'action targata John Wick (che proprio nell'attitudine meccanica e parossistica trova il senso del presente) e quelli di Netflix. Il virtuosismo si conferma: anche nel sequel troviamo un piano-sequenza (23 minuti) vertiginoso, a dire il vero non purissimo per un paio di evidenti interventi al montaggio. Ma la domanda è: chi se ne frega? Rake non racconta nulla, [...] Vai alla recensione »