angelo umana
|
martedì 9 aprile 2024
|
i regimi autoritari e il loro potere deificato
|
|
|
|
Un film spettacolare, un thriller teso, che fa parteggiare per chi cerca la libertà e non le imposizioni di un sistema. La macchina da presa sapiente inquadra il paesaggio che scorre dai finestrini del pullman, monotono, è l'Iran. Chiuderà con delle immagini più varie, viste dai finestrini di un autobus che corre verso Parigi, con le atlete di judo che concorreranno sul tatami tra i rifugiati. I visi inquadrati all'inizio raccontano di atlete determinate, pensano alle medaglie che meritano e ai duri allenamenti fatti, ai sacrifici. L'inquadratura si sofferma su Leila Hosseini, la più quotata, in Iran con lo hijab a coprirle i capelli, da rifugiata in Francia con la chioma libera.
[+]
Un film spettacolare, un thriller teso, che fa parteggiare per chi cerca la libertà e non le imposizioni di un sistema. La macchina da presa sapiente inquadra il paesaggio che scorre dai finestrini del pullman, monotono, è l'Iran. Chiuderà con delle immagini più varie, viste dai finestrini di un autobus che corre verso Parigi, con le atlete di judo che concorreranno sul tatami tra i rifugiati. I visi inquadrati all'inizio raccontano di atlete determinate, pensano alle medaglie che meritano e ai duri allenamenti fatti, ai sacrifici. L'inquadratura si sofferma su Leila Hosseini, la più quotata, in Iran con lo hijab a coprirle i capelli, da rifugiata in Francia con la chioma libera.
E' “guida suprema” la parola chiave del film: quella che tutto determina nella vita degli uomini e ancor più delle donne, il falso volere di un dio chissà quale: ogni regime autoritario ne ha uno tutto suo, a propria immagine e somiglianza, quello del potere, iraniano in questo caso. Ci si può ricordare del recentissimo Kafka a Tehran (“lo Stato che s'infiltra nel vissuto dei cittadini”). La medaglia per Leila “non s'ha da fare”, perché in finale dovrebbe incontrare l'atleta israeliana, e la politica o guida suprema non riconosce Israele. E tutti i loschi figuri del regime sguinzagliati dapprima per controllare i parenti dell'atleta “dissidente” da ricattare (altre persone in pericolo per colpa mia!), poi nello stadio dove si gareggia, per monitorare i comportamenti e le intenzioni dell'atleta e della sua allenatrice, Maryam, che a suo tempo ubbidì al regime ed ora si redime contagiata dalla convinzione della judoka. Leila è incoraggiata via telefono dal marito che col loro bambino oltrepassa la frontiera e la sostiene. Una speranza dei tanti che si rassegnano e piegano la testa, ma solo il coraggio di pochi spinge alla fuga.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a angelo umana »
[ - ] lascia un commento a angelo umana »
|
|
d'accordo? |
|
habar
|
giovedì 4 aprile 2024
|
masterpiece
|
|
|
|
Brilliant. Don't miss it on the big screen. Amazing acting and cinematography. Give Arienne Mandi and zar all the awards.
|
|
[+] lascia un commento a habar »
[ - ] lascia un commento a habar »
|
|
d'accordo? |
|
habar
|
giovedì 4 aprile 2024
|
masterpiece
|
|
|
|
What a film !!! watched it once and will watch it again when its released. It deserves all the awards and recognition. I urge people to not miss it on the big screen, if its available near you, go watch it. Brilliant acting from the protagonists, especially arienne mandi
|
|
[+] lascia un commento a habar »
[ - ] lascia un commento a habar »
|
|
d'accordo? |
|
clara
|
mercoledì 27 marzo 2024
|
donne coraggiose
|
|
|
|
Meraviglioso film sulla forza ed il coraggio delle donne Iraniane.
Ho tenuto il fiato sospeso fino all ultimo!
Consigliato!!
|
|
[+] lascia un commento a clara »
[ - ] lascia un commento a clara »
|
|
d'accordo? |
|
peer gynt
|
lunedì 4 settembre 2023
|
lotta di una donna per il diritto alla libertà
|
|
|
|
Leila, judoka iraniana, arriva a Tbilisi in Georgia per i campionati mondiali di judo. Concentrata, fortissima e determinata, sconfigge le sue prime avversarie, e probabilmente dovrà affrontare in finale la brava atleta israeliana. Ma questo scontro finale Iran-Israele non s'ha da fare, né domani né mai! Arriva pertanto l'ordine, prima dalla Federazione e poi da organi istituzionali governativi (che mandano i loro "bravi", funzionari dell'ambasciata, a proferire concrete minacce), di costringere l'atleta iraniana al ritiro, pena pesanti ritorsioni sulla famiglia dell'atleta e del suo coach. Cosa farà Leila di fronte al sopruso? E cosa farà la sua coach? Film di grande intensità emotiva, dotato di un ottimo e cupo bianco e nero e di un formato in 4:3 scelto (come confermato dei registi) per far capire allo spettatore il senso di claustrofobia che vive chi è oppresso da un regime dittatoriale (e la prova della scelta politico-psicologica del formato è che le ultime scene ambientate a Parigi vedono riapparire il classico formato in 35 millimetri).
[+]
Leila, judoka iraniana, arriva a Tbilisi in Georgia per i campionati mondiali di judo. Concentrata, fortissima e determinata, sconfigge le sue prime avversarie, e probabilmente dovrà affrontare in finale la brava atleta israeliana. Ma questo scontro finale Iran-Israele non s'ha da fare, né domani né mai! Arriva pertanto l'ordine, prima dalla Federazione e poi da organi istituzionali governativi (che mandano i loro "bravi", funzionari dell'ambasciata, a proferire concrete minacce), di costringere l'atleta iraniana al ritiro, pena pesanti ritorsioni sulla famiglia dell'atleta e del suo coach. Cosa farà Leila di fronte al sopruso? E cosa farà la sua coach? Film di grande intensità emotiva, dotato di un ottimo e cupo bianco e nero e di un formato in 4:3 scelto (come confermato dei registi) per far capire allo spettatore il senso di claustrofobia che vive chi è oppresso da un regime dittatoriale (e la prova della scelta politico-psicologica del formato è che le ultime scene ambientate a Parigi vedono riapparire il classico formato in 35 millimetri). Il ritmo è incalzante e serrato, sia dal punto di vista sportivo (per gli appassionati di judo si vedono diversi combattimenti, nelle loro fasi principali) che dal punto di vista politico (la condanna per la violazione dei diritti umani messa in atto dall'Iran è denunciata in modo netto e senza mezzi termini). Opera coraggiosa di un regista israeliano e una regista iraniana, il film è stato girato a Tbilisi, in Georgia, per sfuggire al controllo censorio iraniano e si ispira ad un fatto vero avvenuto nel 2019, quando una pugilatrice iraniana, minacciata nello stesso modo, ha dovuto chiedere asilo politico. Alla prima visione del film, il 2 settembre 2023 all'80. Mostra del cinema di Venezia, il film ha avuto un'ovazione del pubblico con almeno 10 minuti di applausi. Era un'acclamazione per il film, ma si sentiva, nel clamore degli applausi, anche la viva protesta contro chiunque attenti ai diritti fondamentali delle persone: qualcosa di sacrosanto che abbiamo il dovere di tutelare, sempre, tutti, contro ogni forma di fondamentalismo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a peer gynt »
[ - ] lascia un commento a peer gynt »
|
|
d'accordo? |
|
|