Tra reale e rappresentato, il film di Grabsky racconta Hopper attraverso le più diverse angolazioni. Documentario, Gran Bretagna2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il pittore che più di ogni altro ha saputo raccontare la geografia delle emozioni, la solitudine, il silenzio e l'attesa. Espandi ▽
Le opere pittoriche di Edward Hopper hanno sempre rappresentato un momento particolare della storia dell'arte. Il film di Phil Grabsky inizia proprio da qui: dal contesto storico in cui un talento americano sviluppa i primi passi nel mondo dell'arte. Nei primi del Novecento, quando il giovane studente americano inizia a dipingere le sue tele di piccole dimensioni, e a creare illustrazioni che narravano il quotidiano, le avanguardie artistiche si stavano facendo strada attraverso sperimentazioni e forti rotture formali ed estetiche.
Una storia d'amore americana va in profondità nell'analisi di Hopper, analizzandone gli aspetti più privati. Grabsky fa intervenire professionisti dell'arte che raccontano di Hopper attraverso le più diverse angolazioni.
Piccole tracce di bellezza, di paesaggi americani, di riflessioni visive e introspezioni dell'anima, soprattutto femminile; i tetti, gli abbaini, i campi, le pompe di benzina, i bar semi vuoti, i colori accesi degli abiti delle donne, gli sguardi e pose immobili rivolte all'esterno.... questi sono i frammenti che Hopper ha, traccia dopo traccia, lasciato nel suo percorso, da pittore rigoroso di un quotidiano immobilizzato. Recensione ❯
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Un film che attiva e rende vivido ogni singolo dettaglio della vita e dei tormenti dell'artista spagnolo. Arte, Francia, Spagna, Portogallo2022. Durata 90 Minuti.
La ricca e sinuosa opera del genio spagnolo in questo affascinante documentario corale. Espandi ▽
Seguire le tracce di Francisco Goya sul filo narrativo di Jean-Claude Carrière è già un’azione che non può lasciare indifferenti. Due intelligenze speciali, quella dello scrittore in dialogo con quella del pittore; due narratori eccezionali. Visionari che, posti a confronto dal regista José Luis López-Linares, hanno lasciato, a loro modo, tracce incancellabili e sentimenti vividi. Il talento, l’osservazione e l’analisi del quotidiano, anche quello più duro; i volti delle dame, i loro piedi dentro a eleganti calzari di seta; quelle mani - che Goya non amava dipingere e dunque si faceva pagare in più -; i tori e la corrida; la morte, la guerra, il dramma, il dolore forte, i giochi di corte, i tessuti, le incisioni raffinate e dense di stratificazioni lineari; i volti espressivi e grevi, la critica. Si potrebbe colmare una pagina intera con le sole descrizioni dei dettagli e delle reazioni dei soggetti nei dipinti intensi di Goya. Recensione ❯
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Mega show "caldissimo" di Cremonini all'autodromo Ferrari: spartiacque di carriera e atto di gratitudine verso i fan. Musicale, 2022. Durata 130 Minuti.
Il concerto evento tenutosi all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari il 2 luglio 2022 che ha radunato oltre 75 mila persone. Espandi ▽
Imola, 2 luglio 2022: l'autodromo Enzo e Dino Ferrari è stracolmo dei circa settantamila spettatori di Cesare Cremonini. L'occasione è a suo modo storica: costruito dopo anni di piazze, c'è un tour trionfale alle spalle (poi proseguito anche in autunno), nella prima stagione di vera ripresa dei live post isolamento. Il live è generoso: ventiquattro brani, dalla recente "La ragazza del futuro" alla hit "Un giorno migliore", per due ore abbondanti di performance, pronto a diventare una registrazione disponibile come doppio cd o triplo vinile da collezione.
La regia del decano del videoclip Gaetano Morbioli potenzia al massimo l'energia della performance, fa "sentire" lo spettatore casalingo vicino al pubblico di quella serata, ad altezza prato. Soprattutto, non molla nemmeno per un attimo il suo protagonista.
L'ex "ragazzo fortunato" dei Lùnapop e il cantautore introspettivo non sono mai andati via, ma a Imola va in scena il performer, la popstar tra effetti scenografici, raggi laser e fiamme sul piano. Che scende dal palco per toccare il pubblico che lo sostiene. Che si diverte e diverte. È un regalo che si è meritato, se lo prende e lo scarta insieme ai suoi. Che ora, oltre al video sullo smartphone, hanno una spettacolare produzione ricordo. Recensione ❯
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Un balletto che conquista gli appassionati ma anche chi si avvicina per la prima volta al mondo del balletto. Espandi ▽
La produzione del Royal Ballet di Peter Wright rimane fedele allo spirito del balletto russo originale, con un mix di assoli e ensemble che mostrano la Compagnia al suo meglio. Creata nel 1984, ma sostanzialmente rielaborata da allora, questa versione de Lo Schiaccianoci è un'opera dalla magia duratura - musicata dall'irresistibile partitura di Tchaikovsky e caratterizzata da ampi paesaggi di neve, seducenti scenografie e una serie di danze eseguite nell'onirica Terra dei Dolci. Recensione ❯
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Un docu-film non scontato che restituisce una visione viva, in movimento, delle opere di Botticelli. Arte, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Espandi ▽
Ci sono due opere d’arte che vivono nell’immaginario collettivo di tutti. Questo “tutti” non è un termine generico, ma è scelto chiaramente per delineare un’idea collettiva di qualsiasi generazione e paese. Si tratta della “Primavera” (1477-1482) e della “Nascita di Venere” (1485) del Botticelli, due opere “cult” della storia dell’arte e dell’Italia rinascimentale riconoscibile da chiunque. Botticelli e Firenze - La Nascita della Bellezza, il film ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, non parte da queste opere - che naturalmente analizza anche in maniera complessa, riportando influenze e visioni che vanno dai Preraffaeliti fino a Terry Gilliam, passando per Andy Wharol e Giosetta Fioroni - ma narra di Botticelli come figura molto più attenta, attiva, pensante e d’esempio di quel periodo storico. Sandro Botticelli (Firenze, 1445 c.-1510) ha infatti modificato visioni e stile seguendo una forte passione non solo nei confronti del mezzo per cui era nato, quello della pittura, per cui la grazia, il talento sono indiscutibili, ma è stato un attento osservatore della sua contemporaneità. Recensione ❯
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Dal libro di Paola Calvetti "Elisabetta II: Ritratto di regina". Espandi ▽
La storia della regina Elisabetta attraverso sette decenni, vista attraverso gli obiettivi dei più grandi fotografi del mondo mentre creavano un'immagine iconografica che rimane unica, mentre tutto ciò che la circonda, cultura, società e politica, cambia alla velocità della luce. Recensione ❯
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L'imperdibile opportunità di vedere insieme sul palco una straordinaria lista di Primi ballerini, i più ricercati della Compagnia. Espandi ▽
The Royal Ballet: A Diamond Celebration festeggia i 60 anni degli Amici della Royal Opera House, regalando una serata di perle classiche e contemporanee che celebrano l'ampiezza e la varietà del repertorio della Compagnia. Il gala includerà la prima rappresentazione del Royal Ballet di For Four realizzata da Christopher Wheeldon, Artistic Associate della Compagnia, e tre prime mondiali: la prima è una coreografia di Pam Tanowitz, la seconda è di Joseph Toonga, uno dei coreografi emergenti del Royal Ballet, e la terza del Primo solista del Royal Ballet Valentino Zucchetti. La serata si concluderà con la rappresentazione di Diamonds, tratto da Jewels di George Balanchine. Recensione ❯
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Tratto dai light novel di Reki Kawahara che hanno riscosso un enorme successo in tutto il mondo: circa 30 milioni di copie. Espandi ▽
Sono passati oramai due mesi da quando Asuna è rimasta intrappolata dentro il mondo di Sword Art Online (SAO). Lei e altri diecimila giocatori sono le pedine del folle piano di Akihiko Kayaba. L'unico modo per guadagnare la libertà è quello di finire i cento livelli che compongono Aincrad, ognuno con un'ambientazione, dinamiche e boss finali diversi l'uno dall'altro. Ed è quello che provano a fare Asuna, Kirito, Argo, Mito e tutti gli altri, procedendo livello dopo livello, cercando di tenere assieme le due principali gilde e scansando gli attacchi dei Player Killer...
Tra light novel, manga, serie tv e film, le avventure dentro il mondo di Sword Art Online continuano ad appassionare da oltre un decennio.
La compattezza di questo seguito è garantita dalla conferma in blocco del team creativo del precedente capitolo. Il concentrarsi sempre più sullo sviluppo di personaggi come Asuna e Mito, le dinamiche tra le gilde, l'ampliamento del world building e la costruzione narrativa e grafica di un boss di livello davvero efficace rendono il film un passaggio importante nel multi-mondo di SAO. Fino al prossimo livello. Recensione ❯
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Un vivido ritratto di uno degli indiscussi protagonisti delle estetiche del tempo. Forse il più grande per la pittura. Arte, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il Nord di Edvard Munch, in perenne oscillazione tra passato e presente, amori e tormenti, donne vampiro, troll e ninfe, ossessioni e spiriti. Espandi ▽
Raccontare Munch significa indicare i diversi aspetti e le svariate suggestioni che l’Europa del nord aveva messo in atto culturalmente tra fine ottocento e l’inizio del nuovo secolo. Intellettuali, artisti, letterati, drammaturghi, fotografi, si raccoglievano nelle grandi città - dagli atelier fino ai bar oggi diventati mitologici - per dar vita a movimenti culturali e artistici che continuano a perpetuare nella nostra storia. Edvard Munch (1863-1944) era già, nella sua contemporaneità, uno degli indiscussi protagonisti delle estetiche del tempo. Forse il più grande per la pittura. Munch - Amori, Fantasmi E Donne Vampiro, denso documentario firmato dal regista Michele Mally e la sceneggiatrice Arianna Marelli, crea un vivido ritratto dell’artista, del suo stile e della sua vita. Recensione ❯
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I giochi metatestuali di Hazanavicius raggiungono nuove vette di sfacciataggine per celebrare di nuovo il cinema come sforzo collettivo. Commedia, Francia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia si svolge sul set di un film di zombie che vira verso il disastro. Mentre si preparano a girare una scena, vengono sconvolti dall'arrivo dei veri morti viventi. Espandi ▽
Per il regista premio Oscar, autore di The Artist e dei primi due episodi della saga dell’agente speciale 117, mimare e ri-contestualizzare i codici dei generi cinematografici è diventata una missione, che con Coupez! raggiunge forse nuove vette tanto di sfacciataggine quanto di ri-appropriazione. Si tratta infatti di un remake di un piccolo film giapponese ormai di culto (One cut of the dead) a sua volta ispirato a uno spettacolo teatrale, quindi di originale c’è molto poco. Nulla di nuovo, diranno i detrattori di Hazanavicius che gli contestano quel modo di lucidare l’argenteria altrui e spacciarla per sua. Al tempo stesso, però, chi meglio di lui per adattare una trovata così, celebrazione ultima dell’artificio e dell’arrangiarsi prendendo dove si può? “Rapido, poco caro e dignitoso” è la filosofia del cinema di Remi, regista-protagonista che si situa a metà tra la creatività improvvisata dell’autore originale Shin'ichiro Ueda e quella inevitabilmente più curata e meno spontanea di Hazanavicius. Non c’è dubbio che la comicità e l’astuzia di questo doppio sguardo, davanti e dietro la macchina da presa, funzioni centrando in pieno tanto l’aspetto cameratesco delle relazioni sul set quanto la celebrazione del cinema come sforzo collettivo. Recensione ❯
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Un evento speciale in occasione dello spettacolare Tour Mondiale Music of the Spheres dal vivo dallo Stadio River Plate di Buenos Aires. Espandi ▽
Un evento speciale in occasione dello spettacolare Tour Mondiale Music of the Spheres dal vivo dallo Stadio River Plate di Buenos Aires. L'evento in contemporanea mondiale sarà proiettato in migliaia di cinema in più di 70 paesi del mondo. L'evento offrirà ai fan di tutto il mondo la possibilità di assistere all'acclamato concerto dal vivo dei Coldplay, che ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte di fan e critici: The Guardian l'ha definito "genuinamente sbalorditivo", il New York Post ha parlato di "una serata da libri di storia" e il Glasgow Evening Times l'ha definito "il più grande spettacolo sulla Terra".
L'album Music Of The Spheres è già certificato oro in Italia e ha venduto oltre 1,5 milioni di copie in tutto il mondo. Recensione ❯
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La Boheme nella produzione di Richard Jones, con le superbe luci di Mimi Jordan Sherin e le splendide scenografie e costumi di Stewart Laing. Espandi ▽
Il capolavoro di Puccini ha incantato il pubblico fin dalla sua prima rappresentazione nel 1896, diventando rapidamente una delle opere più rappresentate al mondo. La produzione di Richard Jones propone le superbe luci di Mimi Jordan Sherin e le splendide scenografie e costumi di Stewart Laing, che si snodano a partire da una gelida soffitta che evoca perfettamente la Parigi di fine secolo. Una storia d'amore senza tempo, un'opera perfetta per gli appassionati di cinema e una delizia anche per gli spettatori più esperti. Recensione ❯
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L'incredibile storia di uno dei talenti più amati della scena musicale italiana di oggi: un artista che parla la lingua dei suoi fan, li rappresenta e dà loro una voce. Espandi ▽
Partito dal Bataclan di Parigi ad aprile - con date a Londra, Madrid, Milano, e in mezzo l’Eurovision in tandem con Blanco - il Ghettolimpo Tour 2022 di Mahmood si è concluso a luglio al Teatro greco di Taormina. Un palco dalla posizione spettacolare e quindi altamente cinematografico, da cui infatti inizia e su cui si chiude Mahmood. Un riepilogo ampiamente autorizzato, della rivelazione musicale italiana più rilevante e innovativa degli ultimi anni: una figura il cui gesto artistico va ben oltre i dischi di platino e oro, i numeri dello streaming e sui social e il tutto esaurito dei concerti. Il film è un mix di estratti di live, interviste, archivi e animazione che sembra voler essere prima di tutto una sintesi dell’affermazione inaspettata, e altrettanto desiderata, di Alessandro Mahmoud, nato nel 1992 da madre italiana e padre egiziano. Il quale piuttosto presto abbandona la famiglia e così facendo, suo malgrado, dà il via alla spinta creativa del figlio. È una storia che conosce chiunque abbia ascoltato Soldi, la hit con cui Mahmood ha vinto, nella sorpresa sua e di molti, il Festival di Sanremo nel 2019, vedendosi spalancare tante altre strade all’estero.
Coprodotto da Red Carpet, con Pulse Films come produttore esecutivo, Mahmood è diretto da Giorgio Testi, già regista di altri documentari monografici.
Il trentenne autore di Soldi, solitamente molto riservato, si concede qua a un racconto piuttosto intimo, che non si limita alla carriera e all’ascesa artistica ma va a scavare nella profondità dei rapporti soprattutto familiari.
In uno stile tra il fiabesco e l’urban, sembra proprio che si sia voluto fissare in immagini, con un documentario celebrativo, il legittimo orgoglio per la realizzazione di un sogno. Recensione ❯
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Le notti rossonere della UEFA Champions League. Espandi ▽
Cosa si può chiedere in genere al documentario sportivo, sottogenere sempre più gettonato in epoca di piattaforme streaming? Passione, immagini memorabili, aneddoti inediti dei dietro le quinte, nostalgia. Ma la chimica non riesce sempre alla perfezione, complici il personalismo dei protagonisti o l'esigenza di sovraccaricare il lato emozionale e trasformare il documentario in agiografia. Sfugge a queste trappole Stavamo bene insieme di Mattia Molinari, in virtù della forza di un'idea semplice ma efficace: privilegiare la testimonianza rispetto al materiale di repertorio e la spontaneità dei campioni che hanno fatto la storia di quel Milan.
Molinari pone Alessandro Nesta, Andrea Pirlo, Rino Gattuso, Massimo Ambrosini e Filippo Inzaghi, insieme al mentore Paolo Maldini, in un salottino al centro dello stadio di San Siro.
Sono campioni e sono amici, conoscono pregi e difetti dell'uno e dell'altro, oggi come ieri. Insieme sono stati un corpus unico che ha affrontato sfide impossibili e ne è uscito vincitore. Recensione ❯
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L'Aida di Giuseppe Verdi, messa in scena dall'acclamato direttore canadese Robert Carsen. Espandi ▽
L'opera ha debuttato per la prima volta al Cairo nel 1871 e ora detiene un posto centrale nel corpus operistico mondiale. È stata messa in scena più di 500 volte a Covent Garden e, con la sua grandiosa marcia trionfale Gloria all'Egitto, è quasi sempre descritta come epica - un lavoro monumentale sia per il suo prestigio che per la partitura.
La nuova produzione di Carsen colloca il dramma politico su vasta scala composto da Verdi in un contesto contemporaneo, enfatizzando lo strappo tra il dovere pubblico e la passione privata, e rappresentando le lotte di potere della storia sullo sfondo di uno stato moderno e totalitario. Recensione ❯
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