Un film semplice che fa da vettore al pragmatico e contagioso spirito filantropico di Amma. Documentario, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La determinazione, le emozioni e la gioia di una donna visionaria e travolgente, un personaggio globale che non si stanca di combattere per la pace e che, partendo dalla sua India, ha raccolto sostenitori e volontari in tutto il mondo. Espandi ▽
L'ashram di Amritapuri in Kerala, India, è il quartier generale di Amma, figura carismatica locale ma nota in tutto il mondo e detta "la madre di tutti". Mata Amritanandamayi Devi, detta Amma ("madre") è nata nel 1953 proprio in quel villaggio di pescatori, situato su un'isola dove oggi sorge una struttura imponente e, in aggiunta agli spazi per la meditazione e lo yoga, ha luogo una grande quantità di attività di beneficenza, umanitarie, educative e sociali, da lei supervisionate. Dall'età di diciassette anni Amma ha dedicato la sua esistenza agli altri e riceve di continuo persone per abbracciarle, ascoltarle e dare loro conforto. Nonostante le umili origini, ha viaggiato in ogni angolo del pianeta per dichiarare la sua missione umanitaria, anche alle Nazioni Unite. Il suo approccio non si limita alla predicazione dell'altruismo ma si concretizza in una varietà di occupazioni realizzate da volontari, a titolo gratuito: recupero dei rifiuti, mensa per i meno agiati, un orfanotrofio, un centro universitario di ricerca scientifica, un ospedale d'avanguardia, corsi professionali, diretti soprattutto alle donne indiane.
Esempio luminoso di carità e operosità, interviene anche nei contesti di disastro ecologico, come dopo l'uragano Katrina o il disastro nucleare di Fukushima, per manifestare solidarietà ed effettuare donazioni alle popolazioni colpite.
Il film insiste sulla straordinaria circolazione di amore e compassione che rende possibile l'impressionante numero di meritorie azioni solidaristiche di Amritapuri e sul cambiamento spirituale da lei incoraggiato negli individui, mentre il compito di integrare informazioni su tre decenni di attività solidaristica è lasciato ai dettagliati, estesi titoli di coda. Recensione ❯
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Un docu-film non scontato che restituisce una visione viva, in movimento, delle opere di Botticelli. Arte, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Espandi ▽
Ci sono due opere d’arte che vivono nell’immaginario collettivo di tutti. Questo “tutti” non è un termine generico, ma è scelto chiaramente per delineare un’idea collettiva di qualsiasi generazione e paese. Si tratta della “Primavera” (1477-1482) e della “Nascita di Venere” (1485) del Botticelli, due opere “cult” della storia dell’arte e dell’Italia rinascimentale riconoscibile da chiunque. Botticelli e Firenze - La Nascita della Bellezza, il film ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, non parte da queste opere - che naturalmente analizza anche in maniera complessa, riportando influenze e visioni che vanno dai Preraffaeliti fino a Terry Gilliam, passando per Andy Wharol e Giosetta Fioroni - ma narra di Botticelli come figura molto più attenta, attiva, pensante e d’esempio di quel periodo storico. Sandro Botticelli (Firenze, 1445 c.-1510) ha infatti modificato visioni e stile seguendo una forte passione non solo nei confronti del mezzo per cui era nato, quello della pittura, per cui la grazia, il talento sono indiscutibili, ma è stato un attento osservatore della sua contemporaneità. Recensione ❯
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Un evento speciale in occasione dello spettacolare Tour Mondiale Music of the Spheres dal vivo dallo Stadio River Plate di Buenos Aires. Espandi ▽
Un evento speciale in occasione dello spettacolare Tour Mondiale Music of the Spheres dal vivo dallo Stadio River Plate di Buenos Aires. L'evento in contemporanea mondiale sarà proiettato in migliaia di cinema in più di 70 paesi del mondo. L'evento offrirà ai fan di tutto il mondo la possibilità di assistere all'acclamato concerto dal vivo dei Coldplay, che ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte di fan e critici: The Guardian l'ha definito "genuinamente sbalorditivo", il New York Post ha parlato di "una serata da libri di storia" e il Glasgow Evening Times l'ha definito "il più grande spettacolo sulla Terra".
L'album Music Of The Spheres è già certificato oro in Italia e ha venduto oltre 1,5 milioni di copie in tutto il mondo. Recensione ❯
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Mega show "caldissimo" di Cremonini all'autodromo Ferrari: spartiacque di carriera e atto di gratitudine verso i fan. Musicale, 2022. Durata 130 Minuti.
Il concerto evento tenutosi all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari il 2 luglio 2022 che ha radunato oltre 75 mila persone. Espandi ▽
Imola, 2 luglio 2022: l'autodromo Enzo e Dino Ferrari è stracolmo dei circa settantamila spettatori di Cesare Cremonini. L'occasione è a suo modo storica: costruito dopo anni di piazze, c'è un tour trionfale alle spalle (poi proseguito anche in autunno), nella prima stagione di vera ripresa dei live post isolamento. Il live è generoso: ventiquattro brani, dalla recente "La ragazza del futuro" alla hit "Un giorno migliore", per due ore abbondanti di performance, pronto a diventare una registrazione disponibile come doppio cd o triplo vinile da collezione.
La regia del decano del videoclip Gaetano Morbioli potenzia al massimo l'energia della performance, fa "sentire" lo spettatore casalingo vicino al pubblico di quella serata, ad altezza prato. Soprattutto, non molla nemmeno per un attimo il suo protagonista.
L'ex "ragazzo fortunato" dei Lùnapop e il cantautore introspettivo non sono mai andati via, ma a Imola va in scena il performer, la popstar tra effetti scenografici, raggi laser e fiamme sul piano. Che scende dal palco per toccare il pubblico che lo sostiene. Che si diverte e diverte. È un regalo che si è meritato, se lo prende e lo scarta insieme ai suoi. Che ora, oltre al video sullo smartphone, hanno una spettacolare produzione ricordo. Recensione ❯
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I giochi metatestuali di Hazanavicius raggiungono nuove vette di sfacciataggine per celebrare di nuovo il cinema come sforzo collettivo. Commedia, Francia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia si svolge sul set di un film di zombie che vira verso il disastro. Mentre si preparano a girare una scena, vengono sconvolti dall'arrivo dei veri morti viventi. Espandi ▽
Per il regista premio Oscar, autore di The Artist e dei primi due episodi della saga dell’agente speciale 117, mimare e ri-contestualizzare i codici dei generi cinematografici è diventata una missione, che con Coupez! raggiunge forse nuove vette tanto di sfacciataggine quanto di ri-appropriazione. Si tratta infatti di un remake di un piccolo film giapponese ormai di culto (One cut of the dead) a sua volta ispirato a uno spettacolo teatrale, quindi di originale c’è molto poco. Nulla di nuovo, diranno i detrattori di Hazanavicius che gli contestano quel modo di lucidare l’argenteria altrui e spacciarla per sua. Al tempo stesso, però, chi meglio di lui per adattare una trovata così, celebrazione ultima dell’artificio e dell’arrangiarsi prendendo dove si può? “Rapido, poco caro e dignitoso” è la filosofia del cinema di Remi, regista-protagonista che si situa a metà tra la creatività improvvisata dell’autore originale Shin'ichiro Ueda e quella inevitabilmente più curata e meno spontanea di Hazanavicius. Non c’è dubbio che la comicità e l’astuzia di questo doppio sguardo, davanti e dietro la macchina da presa, funzioni centrando in pieno tanto l’aspetto cameratesco delle relazioni sul set quanto la celebrazione del cinema come sforzo collettivo. Recensione ❯
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Tra reale e rappresentato, il film di Grabsky racconta Hopper attraverso le più diverse angolazioni. Documentario, Gran Bretagna2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il pittore che più di ogni altro ha saputo raccontare la geografia delle emozioni, la solitudine, il silenzio e l'attesa. Espandi ▽
Le opere pittoriche di Edward Hopper hanno sempre rappresentato un momento particolare della storia dell'arte. Il film di Phil Grabsky inizia proprio da qui: dal contesto storico in cui un talento americano sviluppa i primi passi nel mondo dell'arte. Nei primi del Novecento, quando il giovane studente americano inizia a dipingere le sue tele di piccole dimensioni, e a creare illustrazioni che narravano il quotidiano, le avanguardie artistiche si stavano facendo strada attraverso sperimentazioni e forti rotture formali ed estetiche.
Una storia d'amore americana va in profondità nell'analisi di Hopper, analizzandone gli aspetti più privati. Grabsky fa intervenire professionisti dell'arte che raccontano di Hopper attraverso le più diverse angolazioni.
Piccole tracce di bellezza, di paesaggi americani, di riflessioni visive e introspezioni dell'anima, soprattutto femminile; i tetti, gli abbaini, i campi, le pompe di benzina, i bar semi vuoti, i colori accesi degli abiti delle donne, gli sguardi e pose immobili rivolte all'esterno.... questi sono i frammenti che Hopper ha, traccia dopo traccia, lasciato nel suo percorso, da pittore rigoroso di un quotidiano immobilizzato. Recensione ❯
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Un film che attiva e rende vivido ogni singolo dettaglio della vita e dei tormenti dell'artista spagnolo. Arte, Francia, Spagna, Portogallo2022. Durata 90 Minuti.
La ricca e sinuosa opera del genio spagnolo in questo affascinante documentario corale. Espandi ▽
Seguire le tracce di Francisco Goya sul filo narrativo di Jean-Claude Carrière è già un’azione che non può lasciare indifferenti. Due intelligenze speciali, quella dello scrittore in dialogo con quella del pittore; due narratori eccezionali. Visionari che, posti a confronto dal regista José Luis López-Linares, hanno lasciato, a loro modo, tracce incancellabili e sentimenti vividi. Il talento, l’osservazione e l’analisi del quotidiano, anche quello più duro; i volti delle dame, i loro piedi dentro a eleganti calzari di seta; quelle mani - che Goya non amava dipingere e dunque si faceva pagare in più -; i tori e la corrida; la morte, la guerra, il dramma, il dolore forte, i giochi di corte, i tessuti, le incisioni raffinate e dense di stratificazioni lineari; i volti espressivi e grevi, la critica. Si potrebbe colmare una pagina intera con le sole descrizioni dei dettagli e delle reazioni dei soggetti nei dipinti intensi di Goya. Recensione ❯
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26 anni dopo gli storici concerti degli Oasis del 1996, Liam Gallagher è tornato a Knebworth e ha raccolto 170.000 spettatori. Espandi ▽
Un documentario che riporta Liam Gallagher nel luogo delle esibizioni più importanti della sua ex band, con interviste inedite, dietro le quinte e filmati dei concerti ripresi da 20 camere. Ma il docu-film si spinge anche oltre, alla ricerca di storie e punti di vista di collaboratori e fan di diverse generazioni provenienti da tutto il mondo, confrontando il contesto emotivo e sociale degli spettacoli degli anni '90 rispetto al tumulto della nostra epoca attuale. Recensione ❯
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L'incredibile storia di uno dei talenti più amati della scena musicale italiana di oggi: un artista che parla la lingua dei suoi fan, li rappresenta e dà loro una voce. Espandi ▽
Partito dal Bataclan di Parigi ad aprile - con date a Londra, Madrid, Milano, e in mezzo l’Eurovision in tandem con Blanco - il Ghettolimpo Tour 2022 di Mahmood si è concluso a luglio al Teatro greco di Taormina. Un palco dalla posizione spettacolare e quindi altamente cinematografico, da cui infatti inizia e su cui si chiude Mahmood. Un riepilogo ampiamente autorizzato, della rivelazione musicale italiana più rilevante e innovativa degli ultimi anni: una figura il cui gesto artistico va ben oltre i dischi di platino e oro, i numeri dello streaming e sui social e il tutto esaurito dei concerti. Il film è un mix di estratti di live, interviste, archivi e animazione che sembra voler essere prima di tutto una sintesi dell’affermazione inaspettata, e altrettanto desiderata, di Alessandro Mahmoud, nato nel 1992 da madre italiana e padre egiziano. Il quale piuttosto presto abbandona la famiglia e così facendo, suo malgrado, dà il via alla spinta creativa del figlio. È una storia che conosce chiunque abbia ascoltato Soldi, la hit con cui Mahmood ha vinto, nella sorpresa sua e di molti, il Festival di Sanremo nel 2019, vedendosi spalancare tante altre strade all’estero.
Coprodotto da Red Carpet, con Pulse Films come produttore esecutivo, Mahmood è diretto da Giorgio Testi, già regista di altri documentari monografici.
Il trentenne autore di Soldi, solitamente molto riservato, si concede qua a un racconto piuttosto intimo, che non si limita alla carriera e all’ascesa artistica ma va a scavare nella profondità dei rapporti soprattutto familiari.
In uno stile tra il fiabesco e l’urban, sembra proprio che si sia voluto fissare in immagini, con un documentario celebrativo, il legittimo orgoglio per la realizzazione di un sogno. Recensione ❯
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Un vivido ritratto di uno degli indiscussi protagonisti delle estetiche del tempo. Forse il più grande per la pittura. Arte, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il Nord di Edvard Munch, in perenne oscillazione tra passato e presente, amori e tormenti, donne vampiro, troll e ninfe, ossessioni e spiriti. Espandi ▽
Raccontare Munch significa indicare i diversi aspetti e le svariate suggestioni che l’Europa del nord aveva messo in atto culturalmente tra fine ottocento e l’inizio del nuovo secolo. Intellettuali, artisti, letterati, drammaturghi, fotografi, si raccoglievano nelle grandi città - dagli atelier fino ai bar oggi diventati mitologici - per dar vita a movimenti culturali e artistici che continuano a perpetuare nella nostra storia. Edvard Munch (1863-1944) era già, nella sua contemporaneità, uno degli indiscussi protagonisti delle estetiche del tempo. Forse il più grande per la pittura. Munch - Amori, Fantasmi E Donne Vampiro, denso documentario firmato dal regista Michele Mally e la sceneggiatrice Arianna Marelli, crea un vivido ritratto dell’artista, del suo stile e della sua vita. Recensione ❯
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Il film cattura l'umore e lo spirito di Nick Cave e Warren Ellis mentre si muovono attraverso una nuova ottimistica fase della vita. Espandi ▽
Nello stallo dell'isolamento pandemico, Nick Cave e il suo sodale di palco, il polistrumentista e compositore Warren Ellis non se ne stanno certo con le mani in mano. Il cantante dei Bad Seeds (che ha un omonimo, ugualmente artista in attività) si dedica al disegno e alla ceramica, modellando e dipingendo statuine antropomorfe di santi, ma anche un ciclo di diciotto soggetti, sulla storia del diavolo. Poi, prima del tour programmato, a primavera del 2021 i due tornano davanti alla macchina da presa di Andrew Dominik, il regista australiano di Chopper per il quale hanno già composto la colonna sonora di L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007) e quella di Blonde, tratto da Joyce Carol Oates, su Marilyn Monroe.
Dominik nel 2016 li ha ripresi in One More Time With Feeling, sulla creazione dell'album Skeleton Tree, realizzato dopo la morte del figlio di Cave, Arthur; a quel film This Much I Know to Be True è legato a doppio filo, come una metà mancante. Ritornano gli stessi temi: la creatività costante, inarrestabile, la relazione con il lutto, lo scambio misterioso, quasi telepatico, tra Cave e Ellis (quest'ultimo, già esplorato in 20.000 Days On Earth di Iain Forsyth e Jane Pollard).
Al centro dello spazio vuoto, Ellis (al piano, campionatore, violino) e Cave; poco distanti da loro tre coristi, un quartetto d'archi. Per il tempo di un trionfale cameo, anche Marianne Faithfull ci onora della sua presenza. Recensione ❯
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Il raccono di una malattia attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono, incoerenti e irrazionali. L'Alzheimer. Espandi ▽
Mario è stato un tempo un direttore d'orchestra. Ora si trova praticamente ricoverato in un resort in Inghilterra a causa del morbo di Alzheimer che lo ha colpito. La sua è una vita costantemente sospesa tra ricordi che lo raggiungono senza preavviso e il timore di perdere completamente la memoria del passato. L'immagine della moglie morta e l'esistenza complicata di una figlia non sufficientemente amata lo tormentano di continuo.
Un lungometraggio che costituisce il punto di arrivo di un lungo percorso di studio e riflessione sulla tematica dell'Alzheimer.
Nuzzo conferma le sue doti di sguardo sulle situazioni e di attenzione alle location di cui valorizza la presenza non trattandole come puro sfondo dell'azione. Recensione ❯
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Dal libro di Paola Calvetti "Elisabetta II: Ritratto di regina". Espandi ▽
La storia della regina Elisabetta attraverso sette decenni, vista attraverso gli obiettivi dei più grandi fotografi del mondo mentre creavano un'immagine iconografica che rimane unica, mentre tutto ciò che la circonda, cultura, società e politica, cambia alla velocità della luce. Recensione ❯
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L'Aida di Giuseppe Verdi, messa in scena dall'acclamato direttore canadese Robert Carsen. Espandi ▽
L'opera ha debuttato per la prima volta al Cairo nel 1871 e ora detiene un posto centrale nel corpus operistico mondiale. È stata messa in scena più di 500 volte a Covent Garden e, con la sua grandiosa marcia trionfale Gloria all'Egitto, è quasi sempre descritta come epica - un lavoro monumentale sia per il suo prestigio che per la partitura.
La nuova produzione di Carsen colloca il dramma politico su vasta scala composto da Verdi in un contesto contemporaneo, enfatizzando lo strappo tra il dovere pubblico e la passione privata, e rappresentando le lotte di potere della storia sullo sfondo di uno stato moderno e totalitario. Recensione ❯
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La Boheme nella produzione di Richard Jones, con le superbe luci di Mimi Jordan Sherin e le splendide scenografie e costumi di Stewart Laing. Espandi ▽
Il capolavoro di Puccini ha incantato il pubblico fin dalla sua prima rappresentazione nel 1896, diventando rapidamente una delle opere più rappresentate al mondo. La produzione di Richard Jones propone le superbe luci di Mimi Jordan Sherin e le splendide scenografie e costumi di Stewart Laing, che si snodano a partire da una gelida soffitta che evoca perfettamente la Parigi di fine secolo. Una storia d'amore senza tempo, un'opera perfetta per gli appassionati di cinema e una delizia anche per gli spettatori più esperti. Recensione ❯
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