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Ultimo aggiornamento venerdì 24 dicembre 2021
Argomenti: Matrix
Diretto dalla regista visionaria Lana Wachowski, il nuovo film riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e Trinity. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 1 candidatura a CDG Awards, In Italia al Box Office Matrix Resurrections ha incassato 2,6 milioni di euro .
CONSIGLIATO NÌ
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All'interno di una simulazione realizzata perché un programma impari da se stesso, l'hacker Bugs osserva un rifacimento della fuga di Trinity dalla polizia e dagli agenti dopo una telefonata. Quindi finisce inseguita a sua volta, ma uno degli agenti è in realtà un nuovo Morpheus, programmato come tale da Thomas Anderson ma che ha assunto vita propria. Thomas è l'autore della trilogia videoludica di grande successo di "Matrix" e ora gli viene chiesto dalla compagnia per cui lavora, ossia la Warner Bros, di realizzare un nuovo capitolo e di trovare un'idea tanto buona quanto il "bullet time". Il suo solo vero interesse però è Tiffany, che vede spesso nel bar sotto l'ufficio, dove lei si serve insieme ai tre figli e al marito. Tiffany somiglia moltissimo alla Trinity del suo videogame, ma la loro sembra una storia d'amore impossibile finché... Morpheus non appare a Thomas offrendogli una pillola rossa.
Postmoderno, autoriflessivo e metanarrativo, Matrix Resurrections vuole disperatamente la botte piena e la moglie ubriaca: ossia incassare come un sequel basato sulla nostalgia ma al tempo stesso criticare i sequel basati sulla nostalgia.
Se incasserà rimane da vedere, di certo però non riesce ad apportare un granché di nuovo alla trilogia originale, a parte per il giochino - tirato troppo per le lunghe - del parodiare l'ossessione hollywoodiana per i sequel. Una satira facile che si rivela in ultima analisi disonesta, perché Matrix Resurrections non solo non trova qualcosa di analogo al bullet time, ma non riesce neppure lontanamente a ripetere la qualità delle scene d'azione dei capitoli precedenti.
Il kung fu, in cui per altro attori come Jessica Henwick e ovviamente Keanu Reeves sono ben preparati, è girato in modo tutt'altro che plastico, con molti tagli e una gran confusione nelle scene d'azione. Il combattimento di gruppo con il Merovingio e i suoi è in questo senso il punto più malamente pasticciato del film. Chissà che quello davvero bravo nell'azione dei due fratelli - ora sorelle - fosse Andy - ora Lilly - che a questo film non ha partecipato, lasciando il timone della regia alla sola Lana - che prima della transizione era nota come Larry.
Il primo atto ci presenta un Thomas che non ricorda di essere l'eletto Neo - e neppure la propria morte - e si rivolge alle cure dell'Analista, uno psicologo con occhiali dalla montatura molto molto blu, proprio come le pillole che prescrive a Thomas. È palesemente lui l'antagonista di questa storia, ma si tratta di un villain assai più debole del vecchio agente Smith, che per altro qui ritorna con il volto di Jonathan Groff (così come Morpheus, che ora è un programma, ha le fattezze di Yahya Abdul-Mateen II e non più di Laurence Fishburne).
Il film presenta spesso il rifiuto di una logica binaria e non a caso il casting strizza molto gli occhi al pubblico queer, con diversi attori che arrivano da Sense8, con Neil Patrick Harris nei panni dell'Analista e con Groff che praticamente fa il verso al suo ruolo più famoso dopo Hamilton, quello nella serie gay Looking, dov'era un programmatore di videogame a San Francisco e qui è dirigente di una software house nella stessa città. Non basta però esplicitare la queerness - che in fondo Matrix ha sempre lasciato trasparire, a partire dai vestiti al limite del fetish - per dare una ragion d'essere a questa operazione.
Si rivela poi un vero e proprio boomerang l'inesausto didascalismo, con personaggi che continuamente si spiegano cose. Se già i sequel precedenti franavano spesso nei numerosi e verbosi "spiegoni", qui tutto il film ha questo tono e persino durante le scene d'azione c'è chi le osserva e le spiega. L'esito è esasperante al punto da far sembrare Tenet o Inception come una passeggiata.
La cosa più interessante del nuovo capitolo sarebbe quindi la centralità della storia d'amore tra Neo e Trinity, che nella trilogia originale era quasi data per scontata anche se aveva svolte drammatiche, e qui invece ha una sua tenerezza, amplificata dall'umanità di attori che hanno una bellezza più matura, segnata dal tempo e non più impeccabile.
Purtroppo questa storia, nonostante una sorta di ribaltamento finale di ruoli, trascura enormemente il personaggio di Trinity/Tiffany e rimane invece sulla più risaputa figura di Neo, con la sua ben nota dinamica di Eletto da risvegliare. È infatti esattamente questa la motivazione di vari nuovi personaggi del film, nessuno dei quali ha però il carisma del Morpheus originario.
Riassumendo: il villain è piuttosto evanescente, i nuovi eroi rimangono all'ombra dei vecchi e l'azione è caotica e schiacciata dall'inarrestabile flusso di parole. Non ha insomma funzionato quasi nulla e non basta un po' di autoironia a far digerire due lunghissime ore di parlata pseudo-tecnica (technobabble dicono gli inglesi) e dialoghi sopra le righe.
Ѐ difficile immaginare in quale forma si sarebbe concretizzato questo film con entrambe le sorelle Wachoswki al timone, ma sin dai primi minuti “Matrix Resurrections” esprime chiaramente un’aspirazione che va oltre il mero auto-citazionismo metareferenziale: mai come in questo universo fittizio la decisione di decostruire l’eredità consolidata nel corso delle iterazioni [...] Vai alla recensione »
Il primo livello di lettura di Matrix Resurrections è facile: in un’epoca in cui ogni grande Studio cerca di capitalizzare sulle sue storie più forti e amate, era difficile pensare che Matrix non venisse toccato, a maggior ragione ora che Warner Bros. ha lanciato la sua piattaforma di streaming, HBO Max, su cui arriveranno sequel, serie e spin-off di ogni tipo.
Effetto saudade quello di Matrix che dopo venti anni riesce ancora a far parlare di se con un Keanu Reeves incanutito e con barbetta e capello lungo che ricordano i bravi hipster degli anni '60. Un Neo/Keanu/Thomas Anderson che dopo i primi venti minuti, ritroviamo insieme a all'amore della sua vita, Trinity, ora donna sposata che chiaramente nulla si ricorda di lui.
Anche le idee più visionarie e ricche di articolazioni prima o poi si esauriscono. I fratelli Wachowski, poi divenuti sorelle a seguito del cambio di sesso, sono stati gli artefici di una delle più famose e ben riuscite saghe fantascientifiche della cinematografia, che ha alla propria base ha un’idea originalissima e persino geniale per certi versi.
Il film che ha definito il mood degli anni a cavallo del secolo, torna sugli schermi con un quarto episodio, ben 19 anni dopo il suo terzo. Alla regia torna Lana Wachovsky, una dei due fratelli Wachowski al tempo (ora sorelle – e questo è il mood degli anni attuali). A dire la verità il primo Matrix rimane anche un gran bel film, fantastico mix di fantascienza, kung fu, filosofia. [...] Vai alla recensione »
il primo matrix non era un capolavoro da oscar ma con effetti speciali originali ed idee comunque semplici nelle loro complessità filosofica era piaciuto e lanciato mode. Poi con reloaded e revolution tutto questo si era un po' perso arrivando a complessità come i superpoteri nella vita reale mischiate ad altrettante complessità date dai videogiochi, i comics e la serie animatrix [...] Vai alla recensione »
Sequel o prequel?Mega gioco cybernetico iniziato piu'di 20anni fa che tenta di fondersi con il mondo reale.Questo Matrix 2021 tanto atteso parte complicato per potersi collegare ai 3 famosi precedenti capitoli dei quali il primo a lasciato il segno di cinema tecnologico a 5 stelle.Qui ce'un parziale collegamento col la storia di Neo(K.Reeves)che deve salvare Trinity(C.
"EMBEH?" Questo è quello che ho detto arrivati ai titoli di coda (titoli con consueta scenettina finale, come ormai da moda attuale) di codesto "polpettone". Qua di Matrix c'è veramente ben poco. Non so se per la mancanza di un "Waciosko" o di incapacità di sceneggiatura. Onestamente, dopo diversi minuti di "Nulla" espressivo, [...] Vai alla recensione »
Il ritorno non è stato entusiasmante..forse era meglio non farlo.A volte confusionario per ricollegare anche i precedenti.
Ho visto il primo Matrix per caso. Ricordo che prima che nascesse internet andavo al cinema sperando di vedere dei bei film, senza tante aspettative. Oggi il cinema è diverso. Il pubblico va in sala aspettandosi esattamente quello che vedrà poi sullo schermo. È un'esperienza pigra che toglie allo spettatore lo stupore della scoperta.
Dopo aver visto il voto dato da MyMovies ed il voto medio degli utenti mi sarei aspettato un pessimo sequel, invece il film ha più che superato le mie aspettative e sinceramente non riesco a capire il motivo di votazioni tanto basse. Gran bel sequel in perfetto stile Matrix. Non mi sarei potuto aspettare di meglio. Molto figo il fnale. Ripeto e sottoscrivo: completamente in disaccordo con il [...] Vai alla recensione »
Struttura narrativa, personaggi ed azione ci sono ed abbondano anche i naturali, necessari, per quanto ovvi, appoggi e richiami alla trilogìa d'origine... anche se definirlo un sequel mi appare quasi un "reato" artistico. In merito, rispetto alla trilogìa orinale, per quanto cronologicamente adattato lo considero "parallelo" alla precedente collocazione.
Come programmatore (e ai tempi che furono anche hacker) ritengo di essere stato sufficientemente ispirato dalla trilogia originale e di ritenemrmi sufficientemente titolato per esprimere un giudizio su questo episodio. Ma vorrei partire in primo luogo da una valutazione squisitamente di marketing: diciamo che il target di un sequel é perlomeno il pubblico già fidelizzato, e in questo [...] Vai alla recensione »
Non ho visto il film, ma la trama e' originale, a quando una serie ad episodi con attori in carne e ossa per la TV?
È inevitabile che ogni prodotto cinematografico riuscito (e pochi sono riusciti come il primo Matrix) debba prima o poi affrontare la prospettiva (la tentazione) della dilatazione: un tempo declinata con numerazione latina, poi tramite apposizioni varie (“ritorno” o “scontro finale”), oggi diramata in sequel o prequel o spinoff - ce ne offre invadenti esempi la [...] Vai alla recensione »
Ho notato molti commenti in cui si esprime il distacco tra la trilogia originale e questo quarto film. Il distacco è chiaro ed è anche dovuto ai venti anni trascorsi tra i due ultimi film della serie. Non dimentico, però, che anche tra il primo film e i due sequel vi è un solco importante. Resurrections è chiaramente molto impregnato di fanservice, ma ha una sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
Pessimo sequel. La trilogia era videogioco che le macchine gli avecano messo davanti agli occhi per nascondergli il solito mondo reale. Tutto ricomincia come allora.Il film è un continuo riferimento agli altri tre film. Noioso e ripetitivo. Veramente, certi capolavori dovrebbero essere lasciati stare come sono.
Approcciare dopo anni al sequel di una saga che ha cambiato la storia della settima arte non era facile, Lana Wachoswchi ha fatta la magia: dovrei spoilerare per spiegare perchè considero Resurrections al pari del primo Matrix e non sono così sadico. L'idea di fondo per agganciarsi ai tre film precedenti è geniale. gli attori sono pressochè perfetti, la sceneggiattura [...] Vai alla recensione »
Ritengo che abbiano sbagliato a far uscire questo 4º capitolo. Durante il film ho avuto la sensazione di veder qualcosa di lontano al Matrix che abbiamo avuto modo di conoscere. Soprattutto per come è stato girato. Le scene dei combattimenti, i costumi, le voci, i suoni rivisitati, nessun filtro “verde”, le battute e i personaggi. Mi è sembrato un film senza autenticità e identità.
Questo film è il peggiore della saga. Totalmente inutile. La storia non sta in piedi. Inizia decentemente e finisce oscenamente. Hanno distrutto un mito banalizzando la storia e i personaggi. Un vero peccato
Premesso che la recensione introduttiva è assolutamente fedele a ciò che il film mostra (per cui è corretto il giudizio negativo su combattimenti e banali spiegoni, non mi ripeterò), quello che più dispiace di questo Matrix è che mentre il primo era avanti rispetto ai tempi, questo è decisamente indietro.
Come tutti i critici, di qualsiasi arte, sport etc, sei un mancato , nel tuo caso, regista sceneggiatore od altro.......ergo to "vendichi" criticando tutto o quasiio. Ho visto un film ben diverso, che omaggia , soprattutto il primo, senza scopiazzature e poi: "inferiore x scene d'azione? Probabilmente eri stanco e ti sei addormentato xchè forse solo il primo ne aveva di +.
Capolavoro....non spoilero niente, dovete vederlo: 150 min . che volano appassionandoti....- Non perdetevelo ASSOLUTAMENTE
Per questo ritorno nell'universo della matrice, Lily ha lasciato il campo a Lana. A 20 anni dal capostipite, il mondo e il cinema sono cambiati irrimediabilmente. Lana, accentuando l'aspetto metalinguistico sviluppato nei film post Matrix e, soprattutto, nella serie Sense 8, crea un vero e proprio antiblockbuster. I meccanismi dell'industria culturale e della natura di commessa alla base del film sono [...] Vai alla recensione »
Visto il quarto capitolo, il primo aggettivo che mi sovviene parlando di Matrix (la saga) è: preterintenzionale. Il Matrix originario era un capolavoro il cui impatto è andato forse oltre i suoi meriti intrinseci: intanto il sostrato filosofico, con tutto il discorso sul libero arbitrio, sulla verità che ti renderà libero (ma solo quando avrà finito con te), sul mondo come volontà e rappresentazione, [...] Vai alla recensione »
Nell'ultima scena di Matrix Revolutions (Wachowskis, 2003), in chiusura di una trilogia da molti considerata ingiustamente negletta - il primo capolavoro, gli altri due immondizia - la piccola Satì chiedeva all'Oracolo se avremmo ancora rivisto Neo. "Suppongo di sì": così rispondeva uno dei personaggi più iconici della saga che aveva accompagnato il mondo intero nel passaggio dal vecchio al nuovo millennio, [...] Vai alla recensione »
È tutto nel titolo. Matrix risorge. Due parole (nella versione originale è presente anche l'articolo ma cambia poco), soggetto e verbo, che fungono da mappa concettuale per quello che vuole essere il quarto capitolo della saga creata dalle sorelle Wachowski (ma qui co-scritto e diretto unicamente da Lana). Sono passati circa vent'anni da quando abbiamo salutato i corpi senz'anima dei due amanti Trinity [...] Vai alla recensione »
È difficile dire quale potrebbe essere un blockbuster ideale nella Hollywood contemporanea. Quelli che escono spesso sono deboli, popolati di personaggi con dimensioni interiori ridotte e inquadrati in una rappresentazione comprensiva che riduce genere, etnia e sessualità a categorie di marketing. Questa è la realtà cinematografica su cui si affaccia Matrix resurrections, più di vent'anni dopo l'originale [...] Vai alla recensione »
Attenzione: prima di entrare in sala si consiglia vivamente di rivedere, a scopo di ripasso, gli episodi 1, 2 e 3. Altrimenti si finisce per idealizzare il passato, come con le storie d'amore finite da troppo tempo, e rendere il confronto con il presente più impietoso di quanto sia davvero necessario. Perché, chiariamolo subito: Matrix: Resurrections non è un film perfetto, ma poteva essere molto, [...] Vai alla recensione »
A più di vent' anni dal capostipite, film che ha riscritto completamente le leggi del cinema d' azione statunitense, Lana Wachowski, senza l' ausilio della sorella Lily, ritorna all' universo di Matrix, conferendo così un nuovo significato all' enigmatica chiusa di Revolutions del 2003. Il nuovo film parte dal presupposto che dal mondo concentrazionario delle macchine non è uscito nessuno.
Resuscitare a distanza di quasi 20 anni una saga come quella di Matrix significa compiere un'operazione simile, in un certo senso, a quella che fece J.J. Abrams con Star Wars: Il risveglio della Forza, o lo stesso Steven Spielberg col suo discusso Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Un'operazione analoga a quella dei più illustri colleghi, quindi, quella compiuta da Lana Wachowski in [...] Vai alla recensione »
Sono passati vent'anni da Matrix Revolutions e Neo (Reeves) è tornato a un'apparente normalità come Thomas A. Anderson. Thomas è in analisi da un terapeuta (Harris) che gli prescrive pillole blu perché possa distinguere la realtà dalle strane immagini che lui vede nei suoi sogni a occhi aperti. Thomas incontra anche Tiffany, una donna che sembra Trinity (Moss), ma nessuno dei due riconosce l'altro. [...] Vai alla recensione »
Regia: una delle sorelle Wachowski, Lana che al momento del primo "Matrix" ( anno 1999) si chiamava Larry. Il fratello Andy diventato Lilly ha scelto di stare fuori da questo seguito- revival operazione nostalgia- ripensamento sul fatto che abbiamo fatto troppa confusione tra finzione e realtà. O forse no: la finzione è quel che riuscirà a tirarci fuori da una vita miserabile e senza ideali.
"Che senso ha creare un nuovo programma usando vecchio contenuto?" si chiede l'hacker Bugs mentre si aggira all'interno di uno spazio che vorrebbe ricalcare quello della scena d'apertura del primo Matrix. È la prima domanda esistenziale di Matrix Resurrections, quarto capitolo di un franchise che, vent'anni dopo il primo episodio, pare essere diventato l'ombra di ciò che era.
Neo si trova nuovamente nel mondo reale, ma tormentato da sogni e visioni a cui non riesce a dare un senso, teme di essere in preda alla follia. Nonostante non ricordi molto di quanto accadutogli in precedenza, tanto da non riconoscere Trinity, sembra consapevole di come le persone siano vittime della tecnologia. Neo non si accorge però di essere intrappolato in una falsa realtà a causa di una pillola [...] Vai alla recensione »
Parte bene il quarto Matrix, soprattutto quando spinge sull' operazione nostalgia. Con Thomas/Neo tormentato da sogni e visioni, in cura dall' analista, scordando il passato a partire da Trinity. Ma la scelta di abbondare troppo nel metacinema crea una trama a volte incomprensibile anche a un ingegnere informatico. Figuratevi uno spettatore medio che, dopo quindici minuti, si arrende passivo.
In realtà non c'è alcun bisogno di scrivere una recensione di Matrix Resurrections. Basta guardarlo, e soprattutto ascoltarlo, Matrix Resurrections, per scriverne una recensione. È tutto nel film: il racconto, il meta-discorso, l'ironia, l'autoironia, il commento a parte, la glossa, la citazione, la ripresa del discorso, il remake, il reboot, l'ammiccamento, il gioco di specchi, Alice nel paese delle [...] Vai alla recensione »
La verità è che non siamo mai usciti da Matrix. Ma neppure da Matrix. Da questo presupposto parte il sequel che, a 22 anni dal primo capitolo, ci riporta nell'universo distopico delle Wachowski, stavolta mettendoci nel ruolo di chi ha ingoiato la pillola rossa, quella della rivelazione: lo spettatore sa già tutto, mentre Neo è tornato a essere soltanto Thomas Anderson, creatore di videogiochi (tra [...] Vai alla recensione »
Resuscitare personaggi e situazioni di una saga fantasy di culto è una faccenda generalmente costosa, sempre delicata. Ventidue anni fa le sorelle Lana e Lilly Wachowski diedero vita al primo Matrix , prototipo di enorme successo cui si aggiunsero due sèguiti, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions , entrambi nel 2003. Originale e complessa, la mitologia del film diede adito a una quantità di interpretazioni: [...] Vai alla recensione »
A distanza di oltre vent'anni è possibile affermare con ragionevole certezza che Matrix fu un film capace di intercettare - e di conseguenza "caratterizzare" - uno specifico momento storico. Correva l'anno 1999. Fine millennio. Timori, poi dimostratisi assai fondati, nei confronti di un futuro sino ad allora vagheggiato unicamente in opere di finzione.
Nella battaglia di fine d'anno dei blockbuster di fantasy, si affaccia, ultimo in Italia a marcare il terreno, la quarta parte della serie Matrix che in ogni caso ci sembra essere assai più interessante dei vari Diabolik (https://close-up.info/diabolik-di/) o Spider-Man (https://close-up.info/spider-man-no-way-home-di-jon-watts/) di cui abbiamo già parlato.
Riecco Thomas Anderson (Keanu Reeves), ma come non lo conoscevamo: dietro una scrivania, designer di videogiochi, anzi, di un videogioco, The Matrix, che altro non è che la trilogia dei fratelli e quindi sorelle Wachowski. Non ne è solo la mente, ma la memoria, giacché dai suoi ricordi è venuto l'ipertesto, dalla sua vita lo storytelling: non quella di Thomas, ma di Neo, s'intende.