marx821966
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martedì 19 maggio 2015
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....e' tornato l'ispettore callaghan......
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Eastwood come attore , a parte un paio di film è sempre stato mediocre, ridicolo come gli altri xsonaggi nei films di Leone. irritante fascista nell'isp. Callaghan......poi invecchiando, è passato alla regia, regalandoci autentici capolavori......non mi ricordo un suo film brutto........in American sniper, però si lascia travolgere dal patriottismo becero e ottuso dell'americano medio, repubblicano e pure texano. Le critiche non l'hanno nemmeno sfiorato, si è nascosto dietro al fatto di aver girato un film tratto da una storia vera.......d'accordo, ma qui siamo al livelli de "I berretti verdi" di John Wayne........nessun accenno all'inganno delle armi di distruzione di massa.
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Eastwood come attore , a parte un paio di film è sempre stato mediocre, ridicolo come gli altri xsonaggi nei films di Leone. irritante fascista nell'isp. Callaghan......poi invecchiando, è passato alla regia, regalandoci autentici capolavori......non mi ricordo un suo film brutto........in American sniper, però si lascia travolgere dal patriottismo becero e ottuso dell'americano medio, repubblicano e pure texano. Le critiche non l'hanno nemmeno sfiorato, si è nascosto dietro al fatto di aver girato un film tratto da una storia vera.......d'accordo, ma qui siamo al livelli de "I berretti verdi" di John Wayne........nessun accenno all'inganno delle armi di distruzione di massa.... nessun accenno ai 750.000 morti iraqeni........nulla di nulla sul fatto che gli americani hanno combattuto una guerra insulsa,inutile,condotta male e che solo grazie al ritiro delle truppe non si è trasformata in un altro Vietnam....inoltre la regione in questione adesso è + inacasinata di prima. Le scene finali dei funerali di kyle, sono irritanti......
L'unica parte che si salva del film è quella strettamente tecnica: recitazione buona, scene di battaglia xfette, bellissimo il duello tra Kyle e Mustafa......ma nulla di più....evidentemente il buon Clint ha ormai la mente offuscata dall'età e dalla polvere tossica aspirata da lui e dalla maggior parte del popolo americano durante e dopo l'11 settembre.........Fox populi.......
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floyd80
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domenica 17 maggio 2015
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pessimista
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Una pellicola divisa tra un film di guerra e un film drammatico.
Tra la voglia di non scombussolare troppo con effetti shock ma portando lo spettatore all'interno dell'inferno dell'Iraq quasi con leggerezza.
Ottima regia senza fronzoli particolari a servizio della storia, che ha dell'incredibile e che è tratta da una storia vera. Bravi gli attori, secondo me non eccelsi, ma bravi.
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Una pellicola divisa tra un film di guerra e un film drammatico.
Tra la voglia di non scombussolare troppo con effetti shock ma portando lo spettatore all'interno dell'inferno dell'Iraq quasi con leggerezza.
Ottima regia senza fronzoli particolari a servizio della storia, che ha dell'incredibile e che è tratta da una storia vera. Bravi gli attori, secondo me non eccelsi, ma bravi.
Insomma una pellicola che gioca sull'animo più nascosto di quello umano, l'animale, la belva, una visione se si vuole andare a vedere quasi pessimista. Una volta assaggiato il sangue, la violenza non se ne riesce più a fare a meno? Ne vogliamo sempre di più?
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kronos
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sabato 16 maggio 2015
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rambo last, last blood
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Difficile credere che il regista di questo svaccato polpettone stelle e strisce sia lo stesso di "Flags of our fathers" o "Lettere da Ivo Jima" ... ma purtroppo così pare.
Comunque, che l'autore sia davvero Clint o piuttosto un suo sosia rincitrullito, resta il fatto che "American sniper" è l'incarnazione filmica dei peggiori (e più pericolosi) autostereotipi yankee: il solito eroico e invincibile bisteccone americano, portatore di giustizia e civiltà sulla punta del proiettile, solo contro il male assoluto (vale a dire quattro cenciosi partigiani irakeni).
Qualche lacrima da coccodrillo, versata quà e là nel tentativo d'infondere alla pellicola un tocco d'autore, non basta ad elevare il film rispetto a un qualunque "Navy seals - pagati per morire".
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Difficile credere che il regista di questo svaccato polpettone stelle e strisce sia lo stesso di "Flags of our fathers" o "Lettere da Ivo Jima" ... ma purtroppo così pare.
Comunque, che l'autore sia davvero Clint o piuttosto un suo sosia rincitrullito, resta il fatto che "American sniper" è l'incarnazione filmica dei peggiori (e più pericolosi) autostereotipi yankee: il solito eroico e invincibile bisteccone americano, portatore di giustizia e civiltà sulla punta del proiettile, solo contro il male assoluto (vale a dire quattro cenciosi partigiani irakeni).
Qualche lacrima da coccodrillo, versata quà e là nel tentativo d'infondere alla pellicola un tocco d'autore, non basta ad elevare il film rispetto a un qualunque "Navy seals - pagati per morire".
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aldamar
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sabato 16 maggio 2015
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clint eastwood,il n.1
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Un film crudo,con molti stereotipi tipici Americani,ma nello stesso tempo una pellicola che sa coinvolgere lo spettatore fino in fondo,senza tralasciare i dettagli di quanto e' Brutta la guerra,e di come puo' sconvolgere la vita delle persone che ci sono dentro,in poche parole Fantastico!
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ruggero
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giovedì 14 maggio 2015
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deluso
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Dopo aver visto quel capolavoro di Kathryn Bigelow dal titolo Hurt Locker da cui evidentemente Eastwood ha preso ispirazione,non posso che constatare che in American Sniper manca la drammaticità che il testosterone della Bigelow ha seminato lungo tutto lo svolgemento del film condendolo di scene che ben descrivono gli orrori a cui questi soldati vengono mandati incontro in un paese totalmente ostile.Non é un brutto film,ma manca di colpi di scena e tutto sembra divenire aspettato e scontato.Il buon Eastwood mostra segni di stanchezza ed é giusto così.
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napos
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mercoledì 13 maggio 2015
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ipocrisia americana
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Niente di eccezionale, con il solito eroe americano che prima uccide e poi ha gli incubi per aver fatto il soldato.
[+] hahahahahha , che assurdità
(di gerry 94)
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kondor17
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mercoledì 13 maggio 2015
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bang bang ... una colt per l'ispettore callaghan
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Forse se ne meriterebbe ache tre di stelle, questo film, ma più di due a quell'icona del cavaliere pallido tutto revolver e fede non gliene do. Repubblicano sfegatato, sostenitore di tutti i premier guerrafondai a stelle e strisce da Nixon a Bush jr passando per.il senior e per Reagan, Il vecchio Clint, ottimo regista, dovrebbe un tantino rivedere, come molti suoi altri compari e lauti sostenitori (lobbies), le sue informazioni in termini di interventismo USA dal Vietnam sino ad ora.
Aspettando Ed Snowden e la diffusione pubblica del controllo e depistaggio informativo perpetrato negli ultimi 100 dagli States, con Fbi e Cia prima, con la NSA poi.
Per la mia generazione, nata con Trinità e Il cavaliere pallido, sino a John Waine ed Henry Fonda e Lee Van Cleef, i cowboy erano i buoni e gli indiani i cattivi, per fare i fighi fumavamo sigarette estere, anche a scuola o negli ospedali.
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Forse se ne meriterebbe ache tre di stelle, questo film, ma più di due a quell'icona del cavaliere pallido tutto revolver e fede non gliene do. Repubblicano sfegatato, sostenitore di tutti i premier guerrafondai a stelle e strisce da Nixon a Bush jr passando per.il senior e per Reagan, Il vecchio Clint, ottimo regista, dovrebbe un tantino rivedere, come molti suoi altri compari e lauti sostenitori (lobbies), le sue informazioni in termini di interventismo USA dal Vietnam sino ad ora.
Aspettando Ed Snowden e la diffusione pubblica del controllo e depistaggio informativo perpetrato negli ultimi 100 dagli States, con Fbi e Cia prima, con la NSA poi.
Per la mia generazione, nata con Trinità e Il cavaliere pallido, sino a John Waine ed Henry Fonda e Lee Van Cleef, i cowboy erano i buoni e gli indiani i cattivi, per fare i fighi fumavamo sigarette estere, anche a scuola o negli ospedali. I tempi cambiano, l'ecosistema cambia, ma molti americani potentissimi non cambieranno mai, mi sa. Cowboy texani del passato in giacca e cravatta. Magari in divisa da parata con mostrine in fila, una decina ... una ogni 100.000 circa di civili iracheni innocenti sterminati. Guerra di pace? ha!
Anche il personaggio di Chris Kyle - bravo Bradley Cooper - è stato un tantino ritoccato così solo da renderlo ... più adatto allo scopo. Propaganda militarista di medio basso livello, ma ben confezionata. Voto 7 realizzazione. Zero assoluto per i contenuti.
Ah già... me lo sono visto in streaming ... non ti dò neanche un dollaro bucato :p
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beppe baiocchi
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giovedì 7 maggio 2015
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ottimo film dal messaggio discutibile
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American Sniper racconta la vera storia di guerra di Chris Kyle, un SEAL, texano, arruolatosi per difendere la patria dopo la tragedia dell'11 Settembre. L'esercito americano considera Chris il più letale cecchino della storia Americana, i compagni lo definiscono un eroe. Clint Eastwood ci racconta la sua storia.
American Sniper è un bel film però ha una grossa grossa pecca. Il problema principale del film è l'autocelebrazione dell'eroe Americano, l'esaltazione del patriottismo. In questa pellicola infatti (o purtroppo) non si oltrepassano mai i limiti delle bandiere. Le persone di entrambi i fronti non vengono mai viste come persone uguali.
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American Sniper racconta la vera storia di guerra di Chris Kyle, un SEAL, texano, arruolatosi per difendere la patria dopo la tragedia dell'11 Settembre. L'esercito americano considera Chris il più letale cecchino della storia Americana, i compagni lo definiscono un eroe. Clint Eastwood ci racconta la sua storia.
American Sniper è un bel film però ha una grossa grossa pecca. Il problema principale del film è l'autocelebrazione dell'eroe Americano, l'esaltazione del patriottismo. In questa pellicola infatti (o purtroppo) non si oltrepassano mai i limiti delle bandiere. Le persone di entrambi i fronti non vengono mai viste come persone uguali. Gli Americani sono alleati, sono i buoni, gli altri invece sono il nemico, i cattivi. Il personaggio di Chris infatti avrà dei dubbi, dei problemi personali legati alle atrocità della guerra, ma mai un dubbio se quello che ha fatto sia stata la cosa giusta.
Ma questo ne fa automaticamente un brutto film? No, perchè alla macchina da presa c'è Clint Eastwood. L'ormai ottantacinquenne "uomo senza nome" sembra vivere dietro la macchina da presa una eterna giovinezza. Non sbaglia un inquadratura, sa intrattenere, mantiene il ritmo. Un mostro. E' proprio la regia di Eastwood che rende il film, nonostante un messaggio "quantomeno discutibile" un bel film, o almeno un film da vedere.
L'Iraq sembra vero, ottimo il lavoro fatto con gli effetti sonori e bravo Bradley Cooper (da molti lodato come attore da Oscar in questo film, ma non da me) che recita una parte impegnativa con grande intensità.
Un film che farà discutere, ma sicuramente non per il sempreverde talento del suo regista
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angelo franco giordi
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martedì 5 maggio 2015
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se pensi che questa guerra non ti cambi, ti sbagli
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Ci troviamo prima e dopo l'11 settembre, nei cieli di un'America spossata, in volo verso il miraggio di un delirio universale. Settimane di disastri, mille giorni di guerra e una sola leggenda.
Chris Kyle è cresciuto con qualche storiella di troppo per la testa. Quando era piccolo suo padre gli raccontava che le persone si distinguono in tre tipi, le pecore, i lupi e i cani da pastore. Le pecore pensano che il male non esista e non sono in grado di proteggersi. I lupi usano la violenza per sopraffare i deboli, mentre i cani da pastore sono quelli a cui Dio ha donato la capacità di aggredire e il bisogno incontenibile di difendere un gregge.
"Hai sempre voluto fare il soldato? O, no, volevo fare il Cowboy"
La leggenda è il patriottismo delirante di un uomo privo di grandi interrogativi.
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Ci troviamo prima e dopo l'11 settembre, nei cieli di un'America spossata, in volo verso il miraggio di un delirio universale. Settimane di disastri, mille giorni di guerra e una sola leggenda.
Chris Kyle è cresciuto con qualche storiella di troppo per la testa. Quando era piccolo suo padre gli raccontava che le persone si distinguono in tre tipi, le pecore, i lupi e i cani da pastore. Le pecore pensano che il male non esista e non sono in grado di proteggersi. I lupi usano la violenza per sopraffare i deboli, mentre i cani da pastore sono quelli a cui Dio ha donato la capacità di aggredire e il bisogno incontenibile di difendere un gregge.
"Hai sempre voluto fare il soldato? O, no, volevo fare il Cowboy"
La leggenda è il patriottismo delirante di un uomo privo di grandi interrogativi. Un cecchino intuitivo, preciso e freddo. Di certo non lo giudicherò. Sta sul fronte per difendere l'umanità nel cuor suo. Sua moglie è disperata, incinta, preoccupata, lo chiama sul fronte in preda a bizzarri picchi ormonali. Lui in Iraq uccide 160 persone per via di quella storia sulle pecorelle raccontatagli dal padre.
"Sono pronto a rispondere di ogni sparo davanti al Creatore"
Tra i suoi colleghi di guerra mi piace ricordare il cecchino che compra il brillante di fidanzamento per la sua ragazza americana, in Iraq, perché costa meno.
Mi piace anche ricordare il cecchino nero che si presenta a un comandate dicendo: "Sono un nero nuovo modello, corro piano, salto poco, nuoto bene, vesto Gap, rendo orgogliosi i bianchi quando mi sbatto le loro donne, si, io me le sbatto".
Fastidiosa la tempesta di sabbia, non mi esprimo sul finale.
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barone16
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lunedì 4 maggio 2015
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american sniper fa centro
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Clint Eastwood non delude le aspettative e tira fuori dal cilindro un ottimo film, carico di emozioni oltre che d'azione. Questo film ha saputo intrattenermi senza che vi fosse mai un momento di noia. Belle le scene in cui Cooper si estranea dalla quotidianità, infatti, è molto bravo nel far trasparire lo stato di trans in cui si trova che gli fa rivivere le tremende esperienze vissute in Iraq. È palpabile il suo spirito patriottico che trascina anche lo spettatore nelle vicende. Un film diretto ed interpretato a regola d'arte che non si fa mancare nulla sia sotto l'aspetto emotivo, sia sotto quello più maschio della crudele realtà offerta dalla guerra. Film ottimo!
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