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cicalona63
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giovedì 23 maggio 2013
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la grande pesantezza.
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Mi sembra di scorgere nei faticosi dialoghi di questo film la verbosità didascalica del suo dimenticabile libro. Il suo gusto per il motto e l'aforisma fa parlare i suoi personaggi come Roberto Gervaso negli anni 80/90 faceva nei programmi di canale 5.
Dal suo esordio, amo di Sorrentino la sintassi asciutta, la poesia dei suoi impliciti, il gusto grafico delle sue inquadrature, le scelte musicali ironicamente scelte per contrasto, ne la Grande bellezza ritrovo qualcosa di tutto questo ma sotto forma di stilema, e questo è sempre un po' autocelebrativo, e mi sembra presto....le uniche due cose che mi sono veramente piaciute riguardano la Ferilli: è la più brava nell'interpretare un personaggio non grottesco ma struggente per la sua credibilità, e l'idea geniale del regista di vestirla con la tuta nude-look che indossò al circo massimo per lo scudetto alla Roma.
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Mi sembra di scorgere nei faticosi dialoghi di questo film la verbosità didascalica del suo dimenticabile libro. Il suo gusto per il motto e l'aforisma fa parlare i suoi personaggi come Roberto Gervaso negli anni 80/90 faceva nei programmi di canale 5.
Dal suo esordio, amo di Sorrentino la sintassi asciutta, la poesia dei suoi impliciti, il gusto grafico delle sue inquadrature, le scelte musicali ironicamente scelte per contrasto, ne la Grande bellezza ritrovo qualcosa di tutto questo ma sotto forma di stilema, e questo è sempre un po' autocelebrativo, e mi sembra presto....le uniche due cose che mi sono veramente piaciute riguardano la Ferilli: è la più brava nell'interpretare un personaggio non grottesco ma struggente per la sua credibilità, e l'idea geniale del regista di vestirla con la tuta nude-look che indossò al circo massimo per lo scudetto alla Roma.
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suxabe
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giovedì 23 maggio 2013
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ipnotico
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Grande fotografia, grande regia, Servillo perfetto e sullo sfondo una splendida Roma.
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luxlux
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giovedì 23 maggio 2013
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il grande jep
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Percorso emozionale all'alba per le vie di Roma. Attori mitici, tutti. Imperdibile esperienza cinematografica.
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iuras
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giovedì 23 maggio 2013
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roma eterna
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Il film si articolo e si svolge su due quadri distinti che si mischiano e si sovrappongono per metterne in risalto i diversi valori o disvalori.Uno:la rappresentazione del mondo dei cosiddetti salotti beni,degli intellettuali o pseudo,dei trasgressori,degli uomini di potere, dei faccendieri e relativi infiltrati , visto con ironia , con altezzoso distacco e a volte con disprezzo , sentimnenti ben resi dalla mimica di un perfetto Servillo nel principale personaggio di Jep Gambardella , che vive ancora in tale mondo malgrado non loddisfi più ; ormai ,dice lo stesso, " non ho più tempo per fare quello che non mi piace fare". Il secondo: la rappresentazione della Roma neisuoi tesori architettonici e
caplavori artistici più nascosti ( non solo cioè monumenti ed strutture della antica Roma ma anche palazzi della vecchia nobiltà con i suoi interni , quadri.
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Il film si articolo e si svolge su due quadri distinti che si mischiano e si sovrappongono per metterne in risalto i diversi valori o disvalori.Uno:la rappresentazione del mondo dei cosiddetti salotti beni,degli intellettuali o pseudo,dei trasgressori,degli uomini di potere, dei faccendieri e relativi infiltrati , visto con ironia , con altezzoso distacco e a volte con disprezzo , sentimnenti ben resi dalla mimica di un perfetto Servillo nel principale personaggio di Jep Gambardella , che vive ancora in tale mondo malgrado non loddisfi più ; ormai ,dice lo stesso, " non ho più tempo per fare quello che non mi piace fare". Il secondo: la rappresentazione della Roma neisuoi tesori architettonici e
caplavori artistici più nascosti ( non solo cioè monumenti ed strutture della antica Roma ma anche palazzi della vecchia nobiltà con i suoi interni , quadri. statue aredi capolavoro, rappresentazione che costituisce un giusto, felice ed erudito contraltare alla Roma delle chiassose osterie sulle strade e dei panni appesi ad una corda ad asciugare al piano terra di una casa popolare del film di Woody Allen . Questo è il miglior aspetto e pregio del film da cui peraltro trae il titolo.
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hurricane81
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giovedì 23 maggio 2013
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film pompato
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Penso che molti a cui sia piaciuto questo film diranno a quelli che non gli e' piaciuto che non l'hanno capito.Sara',allora io sono uno di quelli che il film non l'hanno capito.Pero' ripensandoci bene cosa c'è da capire? In fondo il film parla di uno scrittore che dopo aver scritto un romanzo a cui è piaciuto a tutti,persino a quella suora che forse non so',chi doveva rappresentare, Madre Teresa di Calcutta? Comunque,dicevo, il film parla di uno scrittore che dopo aver scritto un romanzo,si è abbandonato alla vita mondana di Roma,non scrivendo piu' nulla,campando forse di rendita,e godendosi la vita tra feste private,festini,etc.. con tutta una serie di gente del suo livello,ricca,fancazzista,senza morale ed ipocrita.
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Penso che molti a cui sia piaciuto questo film diranno a quelli che non gli e' piaciuto che non l'hanno capito.Sara',allora io sono uno di quelli che il film non l'hanno capito.Pero' ripensandoci bene cosa c'è da capire? In fondo il film parla di uno scrittore che dopo aver scritto un romanzo a cui è piaciuto a tutti,persino a quella suora che forse non so',chi doveva rappresentare, Madre Teresa di Calcutta? Comunque,dicevo, il film parla di uno scrittore che dopo aver scritto un romanzo,si è abbandonato alla vita mondana di Roma,non scrivendo piu' nulla,campando forse di rendita,e godendosi la vita tra feste private,festini,etc.. con tutta una serie di gente del suo livello,ricca,fancazzista,senza morale ed ipocrita.Un bel giorno,si accorge che il suo vicino di casa,di cui era particolarmente curioso ed interessato,con cui mai aveva interloquiato, proprio perchè non frequentava la mondanità e non si mescolava con loro,era in realtà un pericoloso boss latitante che nel momento del suo arresto lo sbeffeggia dal balcone di casa sua, dicendogli in pratica che il sarto da cui si faceva fare il vestito non era lo stesso dello scrittore,ma un sarto molto piu' bravo,facendogli capire e dicendogli che lo scrittore che forse si credeva chi sa' chi, vivendo e frequentando la mondanita', era in realtà solo un fancazzista a cui piace solo fare, e partecipare ai festini,mentre lui il boss fa' girare il mondo.Poi infine nel finale del film,lo scrittore domanda ad una coppia cosa faranno la sera, e loro gli rispondono che berranno del vino,si rilasseranno e poi andranno a dormire,mentre lui a 65 anni suonati risponde loro: bene,io invece usciro',berro' qualche drink e poi quando voi domani mattina vi sveglierete io andro' a dormire.Ecco,questa è l'unica cosa che ho capito realmente da questo film,credo che ognuno di noi è libero di vivere la vita come meglio crede,puo' viverla di eccessi o viverla in tranquillita', purchè sia felice,ma non avevo bisogno di questo film per capirlo.
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aesse
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giovedì 23 maggio 2013
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"resta ancora qualcosa di bello da fare"
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LA GRANDE BELLEZZA
Se “la domanda” la pone la Santa non la si può eludere nè con cazzeggi né con complici autoreferenzialità.
“ Perché non ha più scritto nessun altro libro?” chiede allo svagato Jep Gambardella, abituale masochistico scialacquatore di talento, protagonista de “ LA GRANDE BELLEZZA”, l’ultracentenaria che si nutre esclusivamente di radici… “ perché le radici sono importanti!”. E’ a lei, che per la sua conseguita sapienzialità che le concede saperi sconosciuti che la rendono confidente con un mondo che gli umani confusi sono abituati a intendere come alieno (conosce il nome proprio di ciascuno dei fenicotteri rosa che induce al volo con un semplice roco soffio) che Jep deve una risposta.
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LA GRANDE BELLEZZA
Se “la domanda” la pone la Santa non la si può eludere nè con cazzeggi né con complici autoreferenzialità.
“ Perché non ha più scritto nessun altro libro?” chiede allo svagato Jep Gambardella, abituale masochistico scialacquatore di talento, protagonista de “ LA GRANDE BELLEZZA”, l’ultracentenaria che si nutre esclusivamente di radici… “ perché le radici sono importanti!”. E’ a lei, che per la sua conseguita sapienzialità che le concede saperi sconosciuti che la rendono confidente con un mondo che gli umani confusi sono abituati a intendere come alieno (conosce il nome proprio di ciascuno dei fenicotteri rosa che induce al volo con un semplice roco soffio) che Jep deve una risposta. Per la prima volta forse la verità deflagra, incrina il torpore esistenziale e riconduce alla ricerca : “ perché cercavo la grande bellezza e non l’ho trovata”.
Sarà nel luogo del naufragio per antonomasia ( il mostro della Concordia) che riscoprirà , nel lucore dell’inizio, quella virginea perfezione che gli affanni della vita pongono alle spalle.
E’ questo bla bla defatigante, tutto fatto di strumentali nascondimenti che, come un caleidoscopio del 3° millennio costituisce l’ordito di questo nuovo film di Paolo Sorrentino sempre più ambizioso quanto sempre più bello. Un Carnevale rumoroso e colorato dal quale se si sottraggono la seconda Repubblica.,tangentopoli e la caduta del muro, le morti di mafia, gli anni di piombo e il ’68 si arriva a “ La Dolce Vita” di Fellini dalla quale dista di un’età che è quasi quella del protagonista interpretato da un meraviglioso Servillo, napoletano a Roma come lo è Sorrentino che di Roma è ancora alla meravigliata scoperta e che come Fellini è fautore del “ cinema falsità” in cui il primato dell’autenticità spetta all’emozione che riesce a comunicare con una cifra ineguagliabile. Solo le monache sono sempre le stesse ma il modo di uccidere il tempo e l’ aspirazione alla spiritualità e alla consapevolezza sono meno ingenui: i party botox e la cocaina sono i segni di questo tempi di cui è protagonista una Roma più sfatta e a cui l’igiene della notte non toglie il sapore dell’inarrestabile dissoluzione così come avviene per i cittadini dell’Urbe.
Ma niente è perduto, la fatica di vivere si stempera se ora come ieri e sempre “ resta ancora qualcosa di bello da fare!”
ANTONELLA SENSI
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lollo-brigida
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giovedì 23 maggio 2013
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servillo-sorrentino vi amo
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Film s t r a o r d i n a r i o , mai vista una cosa del genere. Due ore e mezza di show, di spettacolo, di opera d’arte. Altro che LA DOLCE VITA, permettetemi di dire che LA GRANDE BELLEZZA è molto più visionario e sconvolgente del capolavoro Felliniano. Un film sublime e per sublime intendo la definizione che il vocabolario Zingarelli riporta: La manifestazione di un fatto estetico o etico nel suo massimo grado, e il conseguente sentimento che si determina in chi lo contempla.
La cosa che più addolora è che molta gente lo reputa brutto. Anzi no... è meglio che molta gente lo reputa brutto. Non tutti si meritano di toccare l'estasi che un film del genere regala.
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Film s t r a o r d i n a r i o , mai vista una cosa del genere. Due ore e mezza di show, di spettacolo, di opera d’arte. Altro che LA DOLCE VITA, permettetemi di dire che LA GRANDE BELLEZZA è molto più visionario e sconvolgente del capolavoro Felliniano. Un film sublime e per sublime intendo la definizione che il vocabolario Zingarelli riporta: La manifestazione di un fatto estetico o etico nel suo massimo grado, e il conseguente sentimento che si determina in chi lo contempla.
La cosa che più addolora è che molta gente lo reputa brutto. Anzi no... è meglio che molta gente lo reputa brutto. Non tutti si meritano di toccare l'estasi che un film del genere regala. Preferiscono avatar, scary movie, preferiscono divertirsi come ci si diverte al circo.
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[+] bellissimo
(di andycosworth )
[ - ] bellissimo
[+] il cinema italiano
(di lollo-brigida)
[ - ] il cinema italiano
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giuliacampanile
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giovedì 23 maggio 2013
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amarezza ( e non a causa del film )
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Non ho intenzione di fare recensioni , nè lunghissimi commenti alle altre che ho letto , ma voglio solo esprimere l'amarezza che ho provato sentendo le piu svariate critiche (negative) e le grandissime stupidaggini espresse da chi ha cercato disperatamente di capire questo film e di trovare una trama.
Credo che chiunque si intenda anche solo per hobby di cinema, debba riconoscere oggettivamente che questo film è un capolavoro da tutti i punti di vista. Ascoltando i vari pareri, ho iniziato a dubitare del mio voto positivo perchè non riuscivo a credere di essere una delle pochissime persone ad averlo apprezzato totalmente, e quindi ho provato e riprovato a ripensare a tutti i difetti che sono stati trovati nel film, arrivando alla conclusione che a mio parere non ci sono, e che probabilmente sono stati dettati dall'arroganza dell'uomo di distruggere quello che non riesce a comprendere del tutto.
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Non ho intenzione di fare recensioni , nè lunghissimi commenti alle altre che ho letto , ma voglio solo esprimere l'amarezza che ho provato sentendo le piu svariate critiche (negative) e le grandissime stupidaggini espresse da chi ha cercato disperatamente di capire questo film e di trovare una trama.
Credo che chiunque si intenda anche solo per hobby di cinema, debba riconoscere oggettivamente che questo film è un capolavoro da tutti i punti di vista. Ascoltando i vari pareri, ho iniziato a dubitare del mio voto positivo perchè non riuscivo a credere di essere una delle pochissime persone ad averlo apprezzato totalmente, e quindi ho provato e riprovato a ripensare a tutti i difetti che sono stati trovati nel film, arrivando alla conclusione che a mio parere non ci sono, e che probabilmente sono stati dettati dall'arroganza dell'uomo di distruggere quello che non riesce a comprendere del tutto.
Mi dispiace , perchè molte persone prima di andare al cinema (dal momento che ormai gli 8 euro del biglietto lo permettono massimo una volta a settimana, e quindi la scelta deve essere meditata) , controllano le varie recensioni e specialmente quelle di questo sito, di cui la maggior parte delle volte mi fido ciecamente.
Ma in questo modo, molti si lasceranno convincere da quel voto ridicolo che è 2,44 su 5 , ed eviteranno di andare a vedere un film che, piaciuto o meno, merita il rispetto di una visione.
E poi, fondamentalmente, proviamo ad apprezzare quello che c'è ancora di buono in Italia, questo ipercriticismo ci sta portando alla rovina.
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andycosworth
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giovedì 23 maggio 2013
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per molti ma non per tutti
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Accade ormai di rado che all'uscita del cinema io continui per ore ed ore a ripensare, rielaborare e gustare l'aroma del "retrogusto" del film visto, un po' come si fa con un buon vino dopo aver deglutito il primo sorso. Questo film è un capolavoro, sicuramente "il" capolavoro di un Sorrentino più maturo , ardito e complesso. Affiancato da una fotografia semplicemente perfetta, impeccabile curata, bella all'inverosimile e allo stesso tempo ardita per essere un film italiano: ecco, la prima impressione è stata che non fosse un film italiano. Ci hanno fatto abituare ormai da tempo che i film ( italiani s'intende) di qualità debbano essere film Low budget perché in Italia non si investe se non in cinepanettoni dichiarati ( vacanze di qua e di là) o cinepanettoni mascherati da altro ( vedi quella vergogna di "Italians" ).
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Accade ormai di rado che all'uscita del cinema io continui per ore ed ore a ripensare, rielaborare e gustare l'aroma del "retrogusto" del film visto, un po' come si fa con un buon vino dopo aver deglutito il primo sorso. Questo film è un capolavoro, sicuramente "il" capolavoro di un Sorrentino più maturo , ardito e complesso. Affiancato da una fotografia semplicemente perfetta, impeccabile curata, bella all'inverosimile e allo stesso tempo ardita per essere un film italiano: ecco, la prima impressione è stata che non fosse un film italiano. Ci hanno fatto abituare ormai da tempo che i film ( italiani s'intende) di qualità debbano essere film Low budget perché in Italia non si investe se non in cinepanettoni dichiarati ( vacanze di qua e di là) o cinepanettoni mascherati da altro ( vedi quella vergogna di "Italians" ). So già che l'italiano medio dirà che è lungo, che non capisce la morale, che i dialoghi sembrano parlare di nulla... In realtà è un film complesso non adatto a tutti, ogni frase detta non è mai detta a caso nel film, ogni espressione, ogni inquadratura non è mai casuale, e la bellezza dilaga ovunque in un mondo meschino e frivolo. Dalla bellezza della città avvolta dalla notte, agli occhi di una sconosciuta che si vedono comparire per un istante da una limousine in corsa. Tutto a questo mondo è bellezza ma bisogna avere gli occhi giusti per vederla: per dirla con le parole di un saggio: la bellezza è negli occhi di chi guarda. Questo vale anche per chi guarda il film stesso.
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ando_89
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giovedì 23 maggio 2013
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qualcuno ha una copia dell'apparato umano?
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La bellezza è trattata su più piani, il grande amore giovanile, la città eterna, la religione, la carriera. Tutti hanno esordi spettacolari e memorabili ma svaniscono troppo presto, evaporano, limitati dalla perfidia della vita o dalla povertà umana. Altro non si può che non pensarci e programmare la serata di baldoria. La fuga, la ricerca e il ricordo caratterizzano una narrazione che è sempre fulminea, caotica. Sferzate, riflessioni, attimi gistapposti si sommano e si ammassano per creare una sfera amara. Ne vediamo una parte di quel mondo che è Roma, il lato forse più invidiato e invidioso, dove le contraddizioni e le perfidie si fondono con la tragicità dei personaggi.
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La bellezza è trattata su più piani, il grande amore giovanile, la città eterna, la religione, la carriera. Tutti hanno esordi spettacolari e memorabili ma svaniscono troppo presto, evaporano, limitati dalla perfidia della vita o dalla povertà umana. Altro non si può che non pensarci e programmare la serata di baldoria. La fuga, la ricerca e il ricordo caratterizzano una narrazione che è sempre fulminea, caotica. Sferzate, riflessioni, attimi gistapposti si sommano e si ammassano per creare una sfera amara. Ne vediamo una parte di quel mondo che è Roma, il lato forse più invidiato e invidioso, dove le contraddizioni e le perfidie si fondono con la tragicità dei personaggi. Ci si scontra con le frustrazioni e i rimpianti che sono propri di qualsiasi vita: sono reali anche se relegati in un'aura mondana, ed è per questo che non si può che aver pena di loro, dopo averli svelati e derisi. Qui trovo ci sia la differenza fra una visione materna di Fellini, carezzevole, quasi senza giudizio, e quella di Sorrentino, che ferisce e comprende. Molti simboli, molta emotività visiva ad arricchire questo teatro dell'assurdo. Non mancano gli attimi di fuga, il mare, l'estasi artistica, la festa, l'incontro passeggero, motivi di sopportazione di un percorso che non da scampo agli attori, traghettandoli verso una fine che non ha spiegazione o che in qualche modo non si riesce a comprendere, come il motivo per cui Gep è stato lasciato molti anni fa o come ha fatto la giraffa a sparire.
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