33ª edizione del Trieste Film Festival, il programma dei 66 film. Trieste - 21/30 gennaio 2022. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Guida ai 6 titoli della sezione che promuove un cinema oltre gli stili e le convenzioni. Su MYmovies dal 26 gennaio. Scopri i film | Vai all'articolo »
Un trattato sui rapporti fra uomini e donne che si attraggono ma che continuano a non capirsi. Drammatico, Germania, Ungheria, Italia2020. Durata 169 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un capitano di mare fa una scommessa in un caffè con un amico che sposerà la prima donna che entra. Espandi ▽
Storia di mia moglie è un film smaccatamente sentimentale, ma è anche un trattato sui rapporti fra uomini e donne che si attraggono irresistibilmente ma continuano a non capirsi, nonché sulla tendenza di certe persone a rifiutare l'aspetto fragile e volubile dell’esistenza. La messinscena è sontuosa, magnificamente fotografata da Marcell Rév e abbigliata dai bellissimi costumi di Andrea Flesch, e i due protagonisti, l'attore olandese Gijs Naber e soprattutto l'attrice francese Léa Seydoux, sono fisicamente ed emotivamente perfetti nei ruoli di Jakob e Lizzy. Il paragone inevitabile è con Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick e soprattutto con il "Doppio Sogno" di Arthur Schnitzler, il romanzo breve del 1925 cui era ispirato. La regia di Enyedi è fluida come il mare che il capitano attraversa, come l'acqua sotto i ponti di Parigi e di Amburgo e come il nostro destino inconoscibile. A porte chiuse però tutto si raggela, diventa immobile e claustrofobico, la compostezza formale prende il sopravvento interrotta solo dal movimento sensuale del corpo di Lizzy, che si sottrae alle costrizioni intorno a lei. Recensione ❯
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Un film miracoloso dove il classico viaggio dell'eroina è fatto di carne viva, dolore e di un'oscurità di straziante bellezza. Drammatico, Italia, Francia, Slovenia2021. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una giovane madre tenta un viaggio per riportare in vita la sua bambina morta. Espandi ▽
Italia, 1900. La bambina della giovane Agata è nata morta e quindi condannata a vagare nel Limbo. Agata sente parlare di un luogo in montagna dove i neonati possono essere riportati in vita d'un fiato, come un battesimo. Intraprende questo viaggio con il corpo della sua bambina nascosto in una scatola e incontra Lynx, un ragazzo solitario che le offre il suo aiuto. Si imbarcano in un'avventura che li avvicinerà entrambi a un miracolo che sembra impossibile. Recensione ❯
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Un racconto in tre atti di risonanze intime di una tragedia storica. Un film che comprime il tempo e lo spazio per sondare il futuro. Drammatico, Germania, Ungheria2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre generazioni si confrontano con l'eredità della Shoah, dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di concentramento fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua madre nella Berlino di oggi. Espandi ▽
Piombati nell'inferno concentrazionario tre soldati polacchi provano a lavare l'impossibile. A turno gettano secchi d'acqua sul pavimento, insieme spazzano con vigore le pareti fino a rimuovere dall'intonaco ciocche di capelli intrecciati come un enigma. Poi un grido sorge da quel luogo sotterraneo dove la morte inghiottiva in massa. È il pianto vivo di Eva. Anni dopo, il trauma di quella bambina, sopravvissuta alla Shoah, passa come una maledizione a sua figlia, Lena, che ha un figlio adolescente e una vita senza pace, e poi al nipote, Jonas, che vive con la madre a Berlino e si innamora per scongiurare le aggressioni razziste di un nuovo secolo. Tre esistenze, la stessa famiglia marcata dalla Storia. Recensione ❯
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A tre decenni dal conflitto, una lettura lirica e femminista su un Paese ferito che si aggrappa alla bellezza. Documentario, Italia2021. Durata 70 Minuti.
Religioni, donne... e assassini nella Bosnia di ieri e di oggi. Espandi ▽
Liberamente tratto dal libro omonimo di Luca Leone (Infinito edizioni, 2010) e terzo atto di un’ideale trilogia inaugurata da Adisa o la storia dei mille anni (2004) e proseguita con Sàmara (2009), Bosnia Express di Massimo D’orzi attinge a codici e linguaggi eterogenei e un montaggio che insegue più piani, procedendo per movimenti asimmetrici. L’obiettivo non è l’inchiesta giornalistica, che presto denuncia il proprio autosabotaggio, semmai la deviazione come metodo, la ricerca di momenti lirici, sospesi, che con la loro astrazione colgano l’indicibile, scartando il reportage accorato, il documento classicamente inteso, a favore di un approccio più liberamente sensoriale. La chiave che il film sceglie è rileggere la guerra attraverso l’impatto che ha avuto e ha sulle donne, che infatti costellano il tragitto, da un coro locale fino al gruppo che sale a piedi nudi verso il santuario cattolico. Si esplicita man mano la precisione del progetto politico del loro annientamento, e in conseguenza di questo, dell’intera società libera. Recensione ❯
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Tre giovani donne cercano l'indipendenza in un villaggio del Kosovo. Espandi ▽
Da qualche parte in Kosovo, in un villaggio isolato, tre giovani donne vedono soffocare i loro sogni e le loro ambizioni. Nella loro ricerca di indipendenza, nulla può fermarle: è giunto il momento di far ruggire le leonesse. Recensione ❯
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Un'opera che cerca il contrasto tra leggerezza e letterarietà con la stessa foga dei film rivoluzionari. Drammatico, Germania, Austria2021. Durata 176 Minuti.
In una Berlino tormentata, Fabian coltiva i suoi sogni ideologici. Espandi ▽
Tratto dall’omonimo romanzo di Erich Kästner, pubblicato nel 1931 e messo poi al rogo dalla Gestapo, il film di Graf allestisce un esplicito parallelo con il presente a partire dal piano sequenza iniziale, che dalla metropolitana di Berlino dei giorni nostri passa senza soluzione di continuità all’inizio degli anni Trenta. Girato con una camera mobile e nervosa, illuminato da una fotografia a bassa definizione, che con la sua asprezza sottolinea l’atemporalità della ricostruzione storica, il film ha la foga di un’opera delle Nouvelle Vague o più ancora degli albori della rivoluzione digitale. Graf non cerca dunque l’eleganza della Berlino d’epoca, ma al contrario la tensione di una metropoli al centro del mondo e pronta a fare un salto nel buio. Recensione ❯
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L'orrore della guerra raccontata con gli stilemi dell'horror: un'opera che rimane impressa. Drammatico, Serbia, Danimarca, Bulgaria, Grecia, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una dodicenne e la sua famiglia vivono nella paura che nella notte il male arrivi dalla foresta. Espandi ▽
È il marzo del 2004 e siamo nell'entroterra del Kosovo. La piccola Milica vive in una casa diroccata, circondata da una foresta che, al calar delle tenebre, sembra nascondere oscure presenze. Vive con la madre Vukica e il nonno Milutin: il padre e lo zio, usciti di casa un giorno, non vi hanno più fatto ritorno. È da quel momento che il nonno per aspettarli si rifiuta di lasciare la casa, nonostante lui, la figlia e la nipotina, la notte siano costretti a barricarsi in casa, rischiando la vita ogni momento. Intorno a loro i vicini intanto si arrendono pian piano agli attacchi subiti, e più passa il tempo più Milica, scortata nei carri armati dai funzionari della KFOR, vede la sua scuola svuotarsi gradualmente.
Milic è abile nella regia e nell'utilizzo di certi stilemi dell'horror, come l'invisibilità del fuoricampo e la potenza del sonoro, delegando così al genere il compito di mettere in scena l'orrore della guerra.
Darkling rimane impresso, rivelandosi anche, volente o no, un'opera legata a due temi che hanno e stanno tutt'ora stravolgendo certi aspetti del mondo come lo conoscevamo: la questione di un nemico invisibile che ci costringe chiusi in casa e quella della guerra, che di certo non è mai scomparsa dal Pianeta ma che oggi, come fu quella del Kosovo, è a noi molto più vicina. Recensione ❯
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C'è un corto circuito tra la fuga, il timore della persecuzione, della follia omicida e l'affabulazione di una felicità spensierata in un presente dove negare l'invecchiamento, il dramma del mondo e la morte Espandi ▽
Una villa sopra il confine tra Italia e Francia, vicino a Ventimiglia. Negli anni '20, il chirurgo francese, ebreo, di origine russa Serge Voronoff, uno degli uomini più affascinanti ed influenti del suo tempo, condusse qui le sue ricerche sull'immortalità, allevando scimmie importate dall'Africa per trapiantare i loro testicoli sui suoi facoltosi pazienti, nel tentativo di creare un uomo "potenziato". Oggi, sopra la villa, passa uno stretto sentiero che attraversa il confine, l'ultimo ostacolo da superare per i migranti in cerca di una speranza di vita. Le gabbie delle scimmie, la frontiera, la fuga, la vita, la morte, si fondono in un cortocircuito tra il C'era una volta e il presente, in una favola come se fosse vista da molto lontano, da un altro pianeta. Una favola dal Pianeta degli Umani. Una favola. Atroce, ma una favola. Recensione ❯
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Tramite la figura di Giovanna Marini si attraversa la grande musica popolare italiana. Espandi ▽
Omaggio a Giovanna Marini, icona della musica folk italiana e protagonista della Storia italiana. Il doc racconta l'impegno di una vita a sostegno della musica popolare e il meticoloso lavoro di raccolta e studio dei canti popolari, che parlano di amore, famiglia e difficolta della cultura subalterna del nostro Paese. Una riflessione sull'utilizzo della voce, veicolo di ricerca e azione sulla realtà. Recensione ❯
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Natia ed Eka sono due georgiane di quattordici anni. La prima ha un padre alcolizzato e violento; la seconda è cresciuta senza il padre. Espandi ▽
Eka e Natia sono due adolescenti costrette a vite difficili: famiglie povere, con padri ubriaconi o in carcere e un'esistenza in cui occorre lottare e guadagnarsi (letteralmente) il pane a ogni piè sospinto. Quando l'innamorato di Natia le regala una pistola, gli equilibri già precari rischiano di essere definitivamente compromessi. Recensione ❯
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Un'opera affascinante e originalissima dove il cinema di Bellocchio diventa chiave di interpretazione della storia. Documentario, Italia, Francia2021. Durata 142 Minuti.
Una riflessione sull'Italia di ieri e di oggi che parte dai film di Marco Bellocchio. Espandi ▽
Meditazione per immagini e parole che tenta di indagare i movimenti storici, politici e culturali dell’Italia della seconda parte del ventesimo secolo. Segmenti di animazione e immagini di repertorio si uniscono a interviste originali per tracciare un parallelo tra il “crepuscolo” storico del paese e il cinema di Marco Bellocchio. Da I pugni in tasca fino a Buongiorno, notte, le opere del regista sono analizzate da storici, giornalisti e critici, e diventano chiave di interpretazione degli eventi più importanti e dolorosi degli anni sessanta e settanta. Il risultato è un’opera affascinante eppure nebulosa, ricca di interventi e analisi incisivi ma che rimane irrisolta, intrappolata proprio nelle pieghe di quel torbido che sceglie di indagare. Più si va avanti e più il puzzle di un’identità nazionale ancora incompleta inizia a gravare sul film, il cui doppio discorso tra cinema e storia non trova mai un vero punto d’incontro. Che una cronaca espressionista di un fallimento morale sia condannata a fallire anch’essa è forse il punto d’arrivo più coerente che potessimo augurarci. Recensione ❯
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Un uomo muore per i maltrattamenti della polizia. La madre e un testimone si batteranno per ottenere giustizia. Espandi ▽
1983. Polonia. Grzegorz Przemyk è uno studente del liceo figlio di una nota poetessa. Per un eccesso di esuberanza adolescenziale viene arrestato e picchiato brutalmente dalla polizia. Morirà due giorni dopo in ospedale. Jurek Popiel è un amico che è stato fermato insieme a lui ed è stato testimone dell'accaduto. In seguito alla partecipazione di massa al funerale, si troverà al centro dell'attenzione dei membri del potere che pretenderanno che taccia su quanto ha visto accadere.
Jan P. Matuszynski riesce a mostrare con maestria le macchinazioni del Potere mantenendo un ritmo e una tensione che impediscono a chi guarda di perdere dei passaggi e si fa promotore di un cinema che si impegna a far conoscere alle nuove generazioni eventi che hanno segnato la storia di un Paese. Recensione ❯
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Una giovane ragazza che vive in un'isola remota inizia a legarsi profondamente a un'amica di famiglia. Espandi ▽
Su una remota isola al largo della costa della Croazia, l'adolescente Julija e la sua giovane madre vivono una vita isolata sotto il dominio oppressivo del padre in pensione. Ma le cose cambiano con l'arrivo di un'affascinante amica di famiglia, con la quale Julija inizia a sentire un legame innegabile. Recensione ❯
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Un accampamento di migranti viene raccontata attraverso una performance teatrale. Espandi ▽
Lungo le sponde del fiume Isonzo, a Gorizia, c'è un accampamento spontaneo di migranti, la "Jungle", un luogo unico e speciale, sospeso tra due culture. Attraverso lo sguardo di Elisa Menon, regista di teatro sociale, entreremo in questa comunità per scoprirla attraverso una performance teatrale che presenta la migrazione in modo empatico e fuori dagli schemi. Recensione ❯
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Circondata da sole donne, Lesya cerca di ritrovare un equilibrio per stare a galla. Espandi ▽
Lesya ha commesso un delitto passionale che la condanna a sette anni di reclusione in una delle strutture femminili di Odessa. Ha appena dato alla luce il suo primo figlio, e ora sta entrando in un mondo popolato solo da donne: detenute, infermiere e guardiane. Recensione ❯
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