33ª edizione del Trieste Film Festival, il programma dei 38 film genere documentario. Trieste - 21/30 gennaio 2022. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Maria Eismont, avvocato coraggioso e intraprendente, si scontra con il sistema giudiziario russo mentre lotta per la libertà di un giovane attivista politico, all'indomani delle proteste dell'opposizione del 2019. Espandi ▽
Estate 2019, Mosca è in preda alle proteste dell'opposizione. Tremila persone vengono arrestate. Tra loro anche il giovane attivista politico Konstantin Kotov. La coraggiosa avvocatessa Maria Eismont si rende conto che si tratta di un'accusa a sfondo politico, il cui scopo è quello di scoraggiare i giovani dall'essere politicamente attivi. Così diventa portavoce e avvocato di Kotov. Nonostante gli sforzi di Maria, la protesta pubblica e l'evidente ingiustizia, il tribunale condanna Kotov a quattro anni di prigione. Nel dicembre 2019 durante una conferenza stampa con Vladimir Putin, un giornalista dell'opposizione riesce a chiedere al presidente del caso di Konstantin Kotov. Questo sembra rimettere in moto le cose e il caso viene inviato alla corte d'appello. Maria si sente combattuta: il suo assistito ha finalmente qualche speranza ma il suo lavoro come avvocato è svalutato, perché la giustizia è stata ottenuta per ordine supremo. Recensione ❯
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Gosia, Dominika, Ewelina e Alicja. Le loro vite nel Centro educativo giovanile di Goniadz vicino a Bialystok. Espandi ▽
Un riformatorio per ragazze adolescenti nella provincia polacca. Molte saranno ragazze madri. La camera le segue con dolcezza e a distanza (non troppo) ravvicinata. Uno sguardo che non giudica e apre a verità dolorose. Recensione ❯
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Due donne iniziano una missione per diminuire il numero di suicidi in una cittadina in Lituania. Espandi ▽
La coppia di cineasti italo-lituana Vareikyte/Dejoie ritrae la missione di due donne, una psicologa e una poliziotta, per ridurre il numero record di suicidi in una cittadina lituana. Un racconto in realtà positivo e non privo di humour. Recensione ❯
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Il racconto della quotidinità polacca dal balcone del regista. Espandi ▽
Il grande documentarista Pawel Lozinski racconta cosa accade nella Polonia di oggi semplicemente interagendo con le persone che passano sotto il balcone della sua casa a Varsavia. Un punto di vista (quasi) fisso che produce in realtà una grande ricchezza e profondità di sguardi su un paese controverso. Recensione ❯
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Un documentario che ricostruisce gli scioperi e le manifestazioni che si svolsero in Polonia nel 1970. Espandi ▽
1970. I lavoratori in sciopero nella Polonia comunista manifestano contro l'aumento dei prezzi. Negli uffici dei dignitari crescono la tensione e la repressione violenta con l'intensificarsi della rivolta. Recensione ❯
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Un padre si trova davanti a un conflitto morale dopo che la figlia è stata uccisa in una faida. Espandi ▽
Dopo che una diciottenne viene uccisa in una faida familiare nelle montagne albanesi, il padre si trova in conflitto tra il rispetto del codice tribale, il 'Kanun', e una difficile strada di riconciliazione. Recensione ❯
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L'incontro tra un giovane regista e un pescatore che vive isolato in un lago sperduto. Espandi ▽
Un giovane regista olandese di origini bosniache fa amicizia con un pescatore che vive isolato in un lago sperduto dopo la tragica esperienza della guerra civile. Un incontro basato su una comunicazione difficile che diventa sempre più intensa e poetica. Recensione ❯
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Il ritratto complesso di René, un asociale ma anche un grande intellettuale. Espandi ▽
L'ultimo episodio della serie di "osservazioni a lungo termine" della Treštíková è anche uno dei suoi ritratti più intensi e perturbanti. La storia del "deviante" René inizia proprio con la prima del precedente film su di lui (2008) e arriva fino ad oggi. Recensione ❯
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Un giovane regista torna al suo villaggio di provienza per raccontare le piccole storie dei suoi abitanti. Espandi ▽
Il giovane regista Aleksey Lapin torna nel suo villaggio natale vicino al confine ucraino con il pretesto di un casting per un film storico. In realtà osserva le storie minime che si offrono al suo sguardo con una sorprendente partecipazione emotiva mai priva di ironia. Recensione ❯
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Un operaio si batte affiché la sua fabbrica in Croazia non venga chiuse. Espandi ▽
Una fabbrica modello in Croazia nata negli anni gloriosi dell'autogestione e sopravvissuta per molti lustri alle leggi dell'economia capitalista è sull'orlo della chiusura. Un vecchio operaio si batte con ostinazione per far sopravvivere la visione collettiva del lavoro, ma la realtà è molto complessa. Recensione ❯
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La storia di madre e una figlia che vivono tra le rovine del Museo della Rivoluzione di Belgrado. Espandi ▽
Il Museo della Rivoluzione di Belgrado è in realtà un edificio rimasto per 60 anni incompiuto e "abitato" solo da homeless e emarginati. Il regista osserva la precaria (ma fiera) vita quotidiana di una ragazzina e di sua madre intorno alle simboliche rovine di un'utopia. Recensione ❯
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Il regista ritrova alcune bobine mai viste sull'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel '68. Non è soltanto un'avventura cinematografica "archeologica", ma anche un appassionante incontro con i testimoni filmati e sull'eredità di quei tragici eventi. Espandi ▽
Il regista di documentari Jan Šikl ha trascorso molti anni a cercare e a raccogliere archivi cinematografici privati e amatoriali. Filmati sbiaditi di vita familiare, rievocazioni su celluloide di celebrazioni e momenti di vita quotidiana. Grazie a questo lavoro, Šikl ha ritrovato parecchie ore di materiale girato che mostra l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Queste immagini uniche sono rimaste a lungo invisibili. Un'avventura cinematografica di natura archeologica in cui dei volti anonimi si trasformano in testimoni viventi dei giorni che hanno costretto la Cecoslovacchia ad altri due decenni di schiavitù. Recensione ❯
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A tre decenni dal conflitto, una lettura lirica e femminista su un Paese ferito che si aggrappa alla bellezza. Documentario, Italia2021. Durata 70 Minuti.
Religioni, donne... e assassini nella Bosnia di ieri e di oggi. Espandi ▽
Liberamente tratto dal libro omonimo di Luca Leone (Infinito edizioni, 2010) e terzo atto di un’ideale trilogia inaugurata da Adisa o la storia dei mille anni (2004) e proseguita con Sàmara (2009), Bosnia Express di Massimo D’orzi attinge a codici e linguaggi eterogenei e un montaggio che insegue più piani, procedendo per movimenti asimmetrici. L’obiettivo non è l’inchiesta giornalistica, che presto denuncia il proprio autosabotaggio, semmai la deviazione come metodo, la ricerca di momenti lirici, sospesi, che con la loro astrazione colgano l’indicibile, scartando il reportage accorato, il documento classicamente inteso, a favore di un approccio più liberamente sensoriale. La chiave che il film sceglie è rileggere la guerra attraverso l’impatto che ha avuto e ha sulle donne, che infatti costellano il tragitto, da un coro locale fino al gruppo che sale a piedi nudi verso il santuario cattolico. Si esplicita man mano la precisione del progetto politico del loro annientamento, e in conseguenza di questo, dell’intera società libera. Recensione ❯
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Un accampamento di migranti viene raccontata attraverso una performance teatrale. Espandi ▽
Lungo le sponde del fiume Isonzo, a Gorizia, c'è un accampamento spontaneo di migranti, la "Jungle", un luogo unico e speciale, sospeso tra due culture. Attraverso lo sguardo di Elisa Menon, regista di teatro sociale, entreremo in questa comunità per scoprirla attraverso una performance teatrale che presenta la migrazione in modo empatico e fuori dagli schemi. Recensione ❯
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Un documentario sullo sterminio ebreo da parte delle truppe naziste. Espandi ▽
Un resoconto del massacro di 30.000 ebrei da parte delle truppe naziste nel giro di tre giorni nel settembre 1941. Costruito su immagini d'archivio. Recensione ❯
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