33ª edizione del Trieste Film Festival, il programma dei 16 filmitaliani. Trieste - 21/30 gennaio 2022. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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L'orrore della guerra raccontata con gli stilemi dell'horror: un'opera che rimane impressa. Drammatico, Serbia, Danimarca, Bulgaria, Grecia, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una dodicenne e la sua famiglia vivono nella paura che nella notte il male arrivi dalla foresta. Espandi ▽
È il marzo del 2004 e siamo nell'entroterra del Kosovo. La piccola Milica vive in una casa diroccata, circondata da una foresta che, al calar delle tenebre, sembra nascondere oscure presenze. Vive con la madre Vukica e il nonno Milutin: il padre e lo zio, usciti di casa un giorno, non vi hanno più fatto ritorno. È da quel momento che il nonno per aspettarli si rifiuta di lasciare la casa, nonostante lui, la figlia e la nipotina, la notte siano costretti a barricarsi in casa, rischiando la vita ogni momento. Intorno a loro i vicini intanto si arrendono pian piano agli attacchi subiti, e più passa il tempo più Milica, scortata nei carri armati dai funzionari della KFOR, vede la sua scuola svuotarsi gradualmente.
Milic è abile nella regia e nell'utilizzo di certi stilemi dell'horror, come l'invisibilità del fuoricampo e la potenza del sonoro, delegando così al genere il compito di mettere in scena l'orrore della guerra.
Darkling rimane impresso, rivelandosi anche, volente o no, un'opera legata a due temi che hanno e stanno tutt'ora stravolgendo certi aspetti del mondo come lo conoscevamo: la questione di un nemico invisibile che ci costringe chiusi in casa e quella della guerra, che di certo non è mai scomparsa dal Pianeta ma che oggi, come fu quella del Kosovo, è a noi molto più vicina. Recensione ❯
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Due donne iniziano una missione per diminuire il numero di suicidi in una cittadina in Lituania. Espandi ▽
La coppia di cineasti italo-lituana Vareikyte/Dejoie ritrae la missione di due donne, una psicologa e una poliziotta, per ridurre il numero record di suicidi in una cittadina lituana. Un racconto in realtà positivo e non privo di humour. Recensione ❯
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Un film miracoloso dove il classico viaggio dell'eroina è fatto di carne viva, dolore e di un'oscurità di straziante bellezza. Drammatico, Italia, Francia, Slovenia2021. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una giovane madre tenta un viaggio per riportare in vita la sua bambina morta. Espandi ▽
Italia, 1900. La bambina della giovane Agata è nata morta e quindi condannata a vagare nel Limbo. Agata sente parlare di un luogo in montagna dove i neonati possono essere riportati in vita d'un fiato, come un battesimo. Intraprende questo viaggio con il corpo della sua bambina nascosto in una scatola e incontra Lynx, un ragazzo solitario che le offre il suo aiuto. Si imbarcano in un'avventura che li avvicinerà entrambi a un miracolo che sembra impossibile. Recensione ❯
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A tre decenni dal conflitto, una lettura lirica e femminista su un Paese ferito che si aggrappa alla bellezza. Documentario, Italia2021. Durata 70 Minuti.
Religioni, donne... e assassini nella Bosnia di ieri e di oggi. Espandi ▽
Liberamente tratto dal libro omonimo di Luca Leone (Infinito edizioni, 2010) e terzo atto di un’ideale trilogia inaugurata da Adisa o la storia dei mille anni (2004) e proseguita con Sàmara (2009), Bosnia Express di Massimo D’orzi attinge a codici e linguaggi eterogenei e un montaggio che insegue più piani, procedendo per movimenti asimmetrici. L’obiettivo non è l’inchiesta giornalistica, che presto denuncia il proprio autosabotaggio, semmai la deviazione come metodo, la ricerca di momenti lirici, sospesi, che con la loro astrazione colgano l’indicibile, scartando il reportage accorato, il documento classicamente inteso, a favore di un approccio più liberamente sensoriale. La chiave che il film sceglie è rileggere la guerra attraverso l’impatto che ha avuto e ha sulle donne, che infatti costellano il tragitto, da un coro locale fino al gruppo che sale a piedi nudi verso il santuario cattolico. Si esplicita man mano la precisione del progetto politico del loro annientamento, e in conseguenza di questo, dell’intera società libera. Recensione ❯
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Un accampamento di migranti viene raccontata attraverso una performance teatrale. Espandi ▽
Lungo le sponde del fiume Isonzo, a Gorizia, c'è un accampamento spontaneo di migranti, la "Jungle", un luogo unico e speciale, sospeso tra due culture. Attraverso lo sguardo di Elisa Menon, regista di teatro sociale, entreremo in questa comunità per scoprirla attraverso una performance teatrale che presenta la migrazione in modo empatico e fuori dagli schemi. Recensione ❯
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Attraverso il racconto di un luogo ormai poetico, si traccia il grande cambiamento dato dall'industria pesante. Espandi ▽
Il film racconta il passaggio dall'industria pesante - che ha caratterizzato la produzione del XIX e del XX secolo - alla logistica gestita da sistemi digitali. Non è soltanto la mera narrazione di una trasformazione urbanistica quanto il racconto dei cambiamenti sociali legati allo sforzo di adeguare i contesti a nuove forme di produzione, più pulite anche se forse più anonime. La storia è quella della Ferriera, il famoso impianto siderurgico di Trieste, chiuso dopo 123 anni e numerosi passaggi di proprietà. La fabbrica del capoluogo giuliano, per il ruolo che ha avuto nell'economia e nella società del posto, è scelta a simbolo, ma non è un evento unico. Il documentario si dipana lungo un itinerario poetico intervallato dalle testimonianze degli operai, degli altri protagonisti della trasformazione e di esperti del settore: da Giulio Sapelli al presidente dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, dal sindaco della città, Roberto Dipiazza, allo scrittore e giornalista Pietro Spirito. Recensione ❯
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L'attività poliedrica di un grande intellettuale: critico cinematografico, produttore, autore teatrale e scrittore. Espandi ▽
Avvalendosi del materiale di archivio dell'Istituto Luce, e attraverso brani tratti da testi autobiografici e interviste di repertorio, il documentario ripercorre, a mo' di una vera e propria "autobiografia", la vita e la carriera di Tullio Kezich, ridando voce alla sua grande personalita` culturale e artistica, e permettendoci di riscoprire la quantita` multiforme di progetti che ha saputo realizzare come critico cinematografico, sceneggiatore, produttore, scrittore e drammaturgo. Recensione ❯
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Un trattato sui rapporti fra uomini e donne che si attraggono ma che continuano a non capirsi. Drammatico, Germania, Ungheria, Italia2020. Durata 169 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un capitano di mare fa una scommessa in un caffè con un amico che sposerà la prima donna che entra. Espandi ▽
Storia di mia moglie è un film smaccatamente sentimentale, ma è anche un trattato sui rapporti fra uomini e donne che si attraggono irresistibilmente ma continuano a non capirsi, nonché sulla tendenza di certe persone a rifiutare l'aspetto fragile e volubile dell’esistenza. La messinscena è sontuosa, magnificamente fotografata da Marcell Rév e abbigliata dai bellissimi costumi di Andrea Flesch, e i due protagonisti, l'attore olandese Gijs Naber e soprattutto l'attrice francese Léa Seydoux, sono fisicamente ed emotivamente perfetti nei ruoli di Jakob e Lizzy. Il paragone inevitabile è con Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick e soprattutto con il "Doppio Sogno" di Arthur Schnitzler, il romanzo breve del 1925 cui era ispirato. La regia di Enyedi è fluida come il mare che il capitano attraversa, come l'acqua sotto i ponti di Parigi e di Amburgo e come il nostro destino inconoscibile. A porte chiuse però tutto si raggela, diventa immobile e claustrofobico, la compostezza formale prende il sopravvento interrotta solo dal movimento sensuale del corpo di Lizzy, che si sottrae alle costrizioni intorno a lei. Recensione ❯
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Tramite la figura di Giovanna Marini si attraversa la grande musica popolare italiana. Espandi ▽
Omaggio a Giovanna Marini, icona della musica folk italiana e protagonista della Storia italiana. Il doc racconta l'impegno di una vita a sostegno della musica popolare e il meticoloso lavoro di raccolta e studio dei canti popolari, che parlano di amore, famiglia e difficolta della cultura subalterna del nostro Paese. Una riflessione sull'utilizzo della voce, veicolo di ricerca e azione sulla realtà. Recensione ❯
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La vita di un lettore geniale ed eclettico, grande intellettuale del Novecento. Espandi ▽
Roberto Bazlen è l'unica figura del Novecento italiano, che dichiara ufficialmente che non si possono scrivere più libri. Disse: "io scrivo sole note senza testo". Nasce a Trieste nel 1902, orfano di padre l'anno dopo, frequenta in città scuole tedesche, cresce in un milieu intellettuale di matrice ebraica; lascia Trieste nel 1937, dicendo che non sarebbe tornato mai più ... Lettore geniale ed eclettico vivrà da nomade solitario con una fitta rete di rapporti umani e professionali, che faranno di lui un rabdomante della letteratura da scoprire, un dispensatore d'illuminazioni letterarie, un protagonista d'imprese editoriali, come la nascita della casa editrice Adelphi nel 1962. Il film è una ricerca della persona attraverso chi l'ha conosciuto e i suoi percorsi letterari e psicanalitici. Parlano di lui Daniele Del Giudice, Mathieu Amalric, Gian Pietro Calasso, Elisa Debenedetti, Anna Foà, Franca Malabotta, Mary De Rachewiltz e altri che hanno seguito le cangianti tracce che ha lasciato. Lui non voleva apparire. Recensione ❯
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C'è un corto circuito tra la fuga, il timore della persecuzione, della follia omicida e l'affabulazione di una felicità spensierata in un presente dove negare l'invecchiamento, il dramma del mondo e la morte Espandi ▽
Una villa sopra il confine tra Italia e Francia, vicino a Ventimiglia. Negli anni '20, il chirurgo francese, ebreo, di origine russa Serge Voronoff, uno degli uomini più affascinanti ed influenti del suo tempo, condusse qui le sue ricerche sull'immortalità, allevando scimmie importate dall'Africa per trapiantare i loro testicoli sui suoi facoltosi pazienti, nel tentativo di creare un uomo "potenziato". Oggi, sopra la villa, passa uno stretto sentiero che attraversa il confine, l'ultimo ostacolo da superare per i migranti in cerca di una speranza di vita. Le gabbie delle scimmie, la frontiera, la fuga, la vita, la morte, si fondono in un cortocircuito tra il C'era una volta e il presente, in una favola come se fosse vista da molto lontano, da un altro pianeta. Una favola dal Pianeta degli Umani. Una favola. Atroce, ma una favola. Recensione ❯
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Un'opera affascinante e originalissima dove il cinema di Bellocchio diventa chiave di interpretazione della storia. Documentario, Italia, Francia2021. Durata 142 Minuti.
Una riflessione sull'Italia di ieri e di oggi che parte dai film di Marco Bellocchio. Espandi ▽
Meditazione per immagini e parole che tenta di indagare i movimenti storici, politici e culturali dell’Italia della seconda parte del ventesimo secolo. Segmenti di animazione e immagini di repertorio si uniscono a interviste originali per tracciare un parallelo tra il “crepuscolo” storico del paese e il cinema di Marco Bellocchio. Da I pugni in tasca fino a Buongiorno, notte, le opere del regista sono analizzate da storici, giornalisti e critici, e diventano chiave di interpretazione degli eventi più importanti e dolorosi degli anni sessanta e settanta. Il risultato è un’opera affascinante eppure nebulosa, ricca di interventi e analisi incisivi ma che rimane irrisolta, intrappolata proprio nelle pieghe di quel torbido che sceglie di indagare. Più si va avanti e più il puzzle di un’identità nazionale ancora incompleta inizia a gravare sul film, il cui doppio discorso tra cinema e storia non trova mai un vero punto d’incontro. Che una cronaca espressionista di un fallimento morale sia condannata a fallire anch’essa è forse il punto d’arrivo più coerente che potessimo augurarci. Recensione ❯
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La registrazione della piece teatrale che porta in scena la difficile situazione politica che sta vivendo la Bielorussia. Espandi ▽
In principio era un testo teatrale, firmato dal drammaturgo Andrej Kurejcik, rappresentato in venticinque paesi diversi e tradotto da Giulia Dossi in italiano. È diventato un documentario di denuncia e sensibilizzazione per mano dell'attrice bielorussa Caterina Shulha, che per il suo esordio dietro la macchina da presa sceglie una storia che conosce da vicino. Si tratta delle elezioni dell'agosto 2020, che hanno confermato il sesto mandato presidenziale di Aleksandr Lukashenko. Il popolo bielorusso è sceso in strada a manifestare contro il dittatore, ma quando ci si allontana dalla democrazia ogni protesta viene messa brutalmente a tacere. Non potrebbe essere altrimenti, Insultati. Bielorussia è un film militante di grande attualità, che sacrifica l'estetica sull'altare della denuncia. È un documento visivo importante e vibrante di appassionata protesta firmato da una regista appena trentenne. Da segnalare, soprattutto, è l'ottima prova di un cast di livello, capace di trascinare chi guarda nella lotta di un popolo ancora costretto a battersi per la propria libertà. Recensione ❯
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Le vite di chi dal 2014 al 2019 ha dovuto subire la guerra civile in Ucraina. Espandi ▽
Il 24 Febbraio 2022 le truppe della Federazione Russa hanno avviato l'invasione dell'Ucraina. Da allora una violenta guerra di propaganda ha impedito di rendere conto delle premesse che hanno disegnato lo scenario attuale. Il conflitto ha radici in una crisi che già aveva portato alla guerra nel 2014. Questo documentario racconta ciò che ha preceduto i drammatici fatti del 2022. Recensione ❯
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Un racconto corale che evidenzia il nuovo desiderio di incontro con l'altro. Espandi ▽
Ogni immagine porta sempre in sé il ritratto intimo di chi l'ha creata. Un racconto corale di voci soliste, un patchwork di più di settanta sguardi personali, di singolari visioni del mondo, frammenti sensibili di un'attualità incerta e mutevole che invita a pensare, a riflettere. Recensione ❯
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