La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La grande bellezza
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il disfacimento sociale secondo Sorrentino.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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martedì 31 dicembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La dolce vita di oggi, cinquant'anni dopo Fellini, film attesissimo in cui dame dell'alta società, politici, super criminali, altissimi prelati, giornalisti, attori, nobili decaduti, artisti o presunti tali e intellettuali veri o fasulli tessono trame e rapporti inconsistenti fagocitati da una città tentacolare in una babilonia più che disperata che (soprav)vive tra palazzi antichi che hanno visto tempi migliori, villoni e terrazze mozzafiato. Jep Gambardella ne è il protagonista assoluto, il re della mondanità, giornalista e scrittore dolente e disincantato, lui che assiste a questa triste sfilata vacua di umanità disfatta e deprimente. Sullo sfondo Roma, calda, bellissima ma del tutto indifferente. Scritto da Sorrentino e Contarello, fotografato da Bigazzi, accanto ad un monumentale Toni Servillo un cast straordinario, da Verdone alla Ferilli (meravigliosi!) passando per Buccirosso, Herlitkza, Lillo fino a Isabella Ferrari, Iaia Forte e una più che decadente Serena Grandi. E' la rappresentazione di un naufragio colossale, fastoso ma inevitabile, di una decadenza sociale, di una perdita di sensi, di dignità e di valori assieme alla totale degenerazione dei comportamenti. C'è mescolanza di stili e di recitazioni, definirlo commedia è riduttivo, si avvolge dello sguardo del regista così surreale, spigoloso e a tratti durissimo, tratteggiando il personaggio di Jep come un moderno Virgilio che ci guida in un viaggio dantesco nei meandri di una società infernale, desolata e desolante. Film monumento simbolo di un'epoca, cinico come pochi altri, magnificamente scritto, diretto e interpretato, un vero fiume in piena dal quale si viene storditi con qualche piccola crepa che lo rende ancora più maestoso, come ogni buon monumento che si rispetti. Un bestiario caciarone della peggior specie pullulante di neocafoni DOC ma assolutamente elegante e mai trash in cui il marcio e la corruzione regnano incontrastati ma in cui un uomo non si rassegna continuando a cercare quella "grande bellezza" che si nasconde immutabile, eterna, assoluta.
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