All’inizio(ma proprio all’inizio) resti perplesso. Balli scatenati, svenimenti,esibizioni. Ti chiedi:dove vuole arrivare Sorrentino?possibile che presenti una storia senza un senso,almeno apparente?
Poi la storia gradualmente si amplia,lentamente, ma progressivamente,con un crescendo che si può definire “rossiniano”.
La prima svolta è con la comparsa del protagonista,Jepp Gambardella(T. Servillo) scrittore e giornalista .Ha scritto solo un libro a 20 anni e poi non più.
Poi il dialogo con Stefane, durante il quale il cinico,ironico ,freddo Jepp esprime il suo pensiero, la differenza tra l’apparire e l’essere.
Per proseguire,scena cruciale nell’approfondimento delle storia e del significato del film,con la descrizione e lo svolgimento di un funerale, con un rituale ripetitivo, con scene da rappresentazione teatrale che riducono la cerimonia a mera forma,a discapito del sentimento.
In una splendida città,Roma,dove si cerca la grande bellezza, ma la bellezza non si trova. L’ambiente medio=borghese romano,quello intellettuale(o pseudo),quello ecclesiastico. Tutti coinvolti in una atmosfera del vivere in superficie.
In questo senso e verso questo significato va il magnifico finale. Jepp Gambardella non ha scritto nessun libro dopo il primo e unico, perché sperava in una grande bellezza(della vita, non di Roma) che non ha trovato. Gioie,dolori,illusioni,speranze,tutte coperte da un continuo interminabile bla-bla-bla, come aveva suggerito l’inizio del film,senza che in quel momento iniziale si potesse intuire. Memorabile,come al solito,l’interpretazione di T. Servillo.
(mericol venerdì 5/7/2013)
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camiglia
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lunedì 15 luglio 2013
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la grande bellezza e la dolce vita
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Sinteticamente lasci la tua analisi del film,che condivido. Mi piacerebbe un confronto con "La dolce vita" dato che lo stanno facendo in molti.Penso che la dolce vita esaminava il caso particolare di una certa società romana, mentre il film di Sorrentino,pur svolgendosi a Roma, fa riferimento alla intera società italiana e universale. Inoltre il finale della dolce vita lascia spazio alla speranza,mentre nel finale di Sorrentino non trovo alcuna speranza. In ogni caso è probabilmente sbagliato fare raffronti tra film di epoche diverse e ,in particolare,con un capolavoro come "la dolce vita"
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maopar
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lunedì 12 agosto 2013
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quando la condivisione scaturisce la sintesi....
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E' evidente che il" crescendo" era anche nel condividere, da parte di mericol, la triste realtà di questa società tanto bene inquadrata da Sorrentino... Grazie per avermi prestato il libro della sceneggiatura,adesso ho più chiaroil tutto...Complimenti.Maopar PS "la Santa dice che la povertà si vive non si racconta".Jepp racconta la "povertà" sua e dei suoi contemporaneinel suo libro mai scritto ma vissuto con l'energia delpoeta...
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