35ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 26 filmitaliani. Torino - 24 novembre/2 dicembre 2017. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Due agricoltori e un sommozzatore ambientalista cercano di dimostrare i danni economici e sanitari provocati dalla vita a pochi metri da una centrale a carbone e da un petrolchimico. Espandi ▽
Come si vive in una città del sud Italia, a pochi metri da una centrale a carbone e da un petrolchimico tra i più grandi d'Europa? Cos'è rimasto delle iniziali promesse di progresso? Due agricoltori, che lavorano sotto le centrali, e un sommozzatore ambientalista cercano di dimostrare i danni economici e sanitari subiti dalle industrie. Mentre l'addetto stampa della Centrale racconta una realtà opposta. Recensione ❯
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Quando gli animali selvatici incontrano l'uomo in un ambiente cittadino: qual è il dialogo tra loro? Espandi ▽
Il rospo, la cicogna e la rondine. Diorama, come in un affresco, racconta l'incontro tra l'uomo e l'animale selvatico in città. Le voci degli uomini diventano quelle degli animali e i corpi di quest'ultimi quelli degli uomini. Non c'è metamorfosi né trasformazione. Sono sovraimpressioni, fantasmi, il tentativo utopico di delineare un'unica mente come matrice del vivente. Recensione ❯
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1977. Rivolta di classe e cospirazione: ma la rivoluzione è terminata. Espandi ▽
Il regista Luis Fulvio commenta così il film: "È il '77, finalmente il cielo (rosso) è caduto sulla terra. (A) Soffiare sul fuoco, attraverso la zizzania, la gioia (armata), rivolta (di classe) e cospirazione, senza tregua, è uno strano movimento di strani studenti, congiura dei pazzi senza famiglia, senza galere. La prateria è in fiamme, la rivoluzione è finita abbiamo vinto". Recensione ❯
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La questione di vivere in un'area sismica diviene lo strumento per riflettere sul senso stesso del fare cinema. Espandi ▽
Un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L'Aquila, la città del regista, e prosegue con il terremoto di Amatrice e Arquata del Tronto e la vita in albergo dopo i terremoti di Norcia e di Montereale-Campotosto. Un racconto intimo e ironico, lirico e geometrico. Recensione ❯
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Due persone muoiono durante la costruzione di un'arena ma si incontrano al di là del mondo reale. Espandi ▽
Tra gli anfratti e le golene del fiume Senio, nella bassa provincia romagnola, la piccola comunità di Cotignola si prepara a costruire una grande arena fatta di paglia per ospitare letture, spettacoli, concerti. Due banali incidenti, però, provocano due morti tra gli organizzatori. Le vittime s'incontreranno in una dimensione parallela, dove i confini con il mondo reale diverranno sempre più sottili. Recensione ❯
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Un documentario sui diversi modi di amarsi nel mondo, dall'Italia all'India, dalla Germania alla Francia. Espandi ▽
Un viaggio che percorre Paesi diversi e socialmente molto differenti per cercare di scoprire quali forme assume l'amore nelle più diverse latitudini e modalità di rapporto. Si susseguono dichiarazioni/confessioni di donne che, con grande semplicità e chiarezza, esprimono la loro visione dell’amore. Anna Marziano gira in super8 e 16 mm la sua indagine sull'amore facendo sì che questi formati assumano una significatività particolare. C'è poi un'immagine che fa da guida all'intera visione ed è quella del collage. In fondo un rapporto amoroso è ben rappresentato da un avvicinamento di personalità diverse che cercano modalità di unione. Esattamente come in un collage. La regista fa parlare le donne che ha incontrato rinunciando produttivamente allo schema dell’intervista/confessione. Mentre se ne ascoltano le voci le immagini ci mostrano le situazioni più diverse senza per questo distrarre dall’ascolto. Proprio per l'interesse che queste testimonianze assumono finisce con il dispiacere che a un certo punto della visione la ripetitività delle immagini di viaggio finisca con il perdere il suo indubbio valore allusivo in (s)favore della sensazione che qualche intervento in più (che sicuramente la regista aveva registrato) avrebbe occupato più produttivamente il tempo della visione. Recensione ❯
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Un'indagine sul popolo napoletano e come riesce a trasformare la vita in uno spettacolo teatrale quotidiano. Espandi ▽
Racconti che non raccontano Napoli, ma il teatro che la città in maniera naturale è capace di produrre, facendosi ispirare dalle favole del "Cunto de li Cunti" di G.B. Basile dove linguaggio sublime e lazzi volgari s'incontrano e si nutrono reciprocamente. Recensione ❯
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Sulle ceneri di un Sud colonizzato nel segno della civilizzazione e del progresso, un ritorno alla creazione dell'Italia unificata. Espandi ▽
Ritorno al 1861, alla creazione dell'Italia unificata sulle ceneri di un Sud colonizzato nel segno di civilizzazione e progresso: Lavorato e D'Agostino tessono una trama storica e immaginifica che tiene insieme tutti i Sud del mondo e le rivoluzioni mancate, le derive della Storia e quelle degli esodi perenni, tra archivio filmico e scena brechtiana, storiografia menzognera e antropologia visuale. Ardimentoso e ardente. Recensione ❯
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Ancora un percorso di vita, nei bassifondi dell'America e dell'animo.L'intento, probabilmente, era quello di dimostrare che, nonostante tuto, l'Amore (tra madre e figlio) si salva sempre, ma a che prezzo? Espandi ▽
Asia Argento torna a dirigere un film provocatorio e mai gratuito. La storia è quella di Jeremiah, nella realtà lo scrittore di culto JT Leroy, ragazzino strapazzato dalla vita, che ha cercato di affrancarsi raccontando nei libri quel che gli è capitato. E gli è capitata Sarah come mamma. Giovane, sbarellata e incosciente, che un giorno decide di affrontare la sua maternità, strappando il pargolo alla famiglia che l’aveva felicemente adottato. Per Jeremiah comincia una discesa agli inferi in nome dell’affetto. Dopo i primi infruttuosi tentativi di darsi una regolata, mamma ricomincia la sua vita di sempre, si prostituisce, si porta in casa chiunque, quando la casa c’è, altrimenti rovista tra i rifiuti in cerca di cibo. Recensione ❯
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David Grieco trasferisce su pellicola il libro da lui stesso firmato dieci anni fa: un reportage romanzato delle efferate gesta del più abominevole serial killer moderno, quel mostro di Rostov che nei '70 fece scempio di oltre 50 bambini. Espandi ▽
Kiev, anni Ottanta: Andrej Evilenko, insegnante apparentemente mansueto, è in realtà un serial killer sanguinario e impotente, dotato di capacità ipnotiche, protetto dalla sua vicinanza al KGB. Il film d'esordio di David Grieco, assistente alla regia per Pasolini e Bertolucci, è l'adattamento, tra thriller e metafora, del suo romanzo "Il comunista che mangiava i bambini", ispirato ai reali misfatti di Andrej Cikatilo, il Mostro di Rostov. Nel ruolo del protagonista, Malcolm McDowell. Recensione ❯
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Un vecchio stravagante ha doti di ipnotizzatore e le sperimenta su un gatto nero cui comanda, più volte, di compiere assassini. Ma una giornalista sospetta qualcosa. Espandi ▽
In mezzo alla sua delirante trilogia gore, Fulci si ispira vagamente al racconto "Il gatto nero" di Edgar Allan Poe per un mystery medianico ad altezza micio, ambientato in un sonnacchioso paesino inglese tra nebbie e zoom. Con parte del gotha del fanta-thriller italiano e uno spiritato Patrick Magee. Recensione ❯
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