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Makbul Mubarak ha avuto un sogno premonitore, e questo sogno è Autobiography – Il ragazzo e il generale. Eppure non si tratta di sogni e visioni che costruiscono una premonizione, no. Sta tutto nel titolo, Autobiography, che è un’idra a tre teste ardua da sbrogliare e spurgare dal suo veleno: la prima autobiografia è quella di Mubarak stesso; la seconda autobiografia è quella di tutta la famiglia di Mubarak che per decenni ha lavorato come “civil servants” nelle istituzioni guidate da Suharto, sempre leale al regime e non al popolo di cui faceva parte; la terza autobiografia è quella dell’intera nazione, che nasce con Suharto e sempre con Suharto sembra destinata a morire, visto che dopo la deposizione del ’98 e il passaggio a miglior vita del generale nel 2008, poco è cambiato in Indonesia, sempre attraversata dai fantasmi della dittatura. Autobiography non è una premonizione ma un avvertimento. Recensione ❯
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Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
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Lo stato di crisi dell'istituzione scolastica raccontato senza retorica e senza sconti. Drammatico, Germania2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'insegnante decide di indagare sulla questione che vede uno dei suoi alunni sospettato per furto. Espandi ▽
Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l'iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Eppure la sua azione finisce per innescare una reazione a catena, che sfocia proprio là dove Nowak non avrebbe mai voluto, in quell'immagine finale, che è iconograficamente associabile a una vittoria, ma racconta una tragica sconfitta.
La sala professori fotografa con la giusta drammaticità lo stato di un'istituzione in grossa crisi, esogena e endogena, in cui il rispetto che un tempo era precetto è stato sostituito dal sentimento umorale, per cui all'insegnante si dà retta finché è simpatico, sa intrattenere, non si fa scudo con il suo ruolo, perché allora quello scudo, sebbene di latta, diventa subito il bersaglio del tiro incrociato di alunni e genitori.
Con passo felpato e occhio lucido, sostenuto da una colonna sonora asciutta e perfetta, Çatak segue l'intensa Leonie Benesch affondare nella spirale del tutti contro tutti, senza mai smettere di opporre resistenza, anche solo con lo sguardo, e mantiene saggiamente il film nell'ambito del verosimile. Recensione ❯
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Il film ruota intorno al mistero di Laura scomparsa senza lasciare alcuna traccia a Trenque Lauquen, una piccola città della pampa argentina, dove aver svolto per diversi mesi una ricerca botanica. Espandi ▽
Argentina. Laura, un’esperta botanica ormai vicina ad ottenere una cattedra importante, scompare nella campagna. La cercano il suo fidanzato ufficiale Rafael ed Ezequiel, che è stato in più occasioni il suo autista accompagnatore. La donna sembra non voler essere ritrovata. Alla sua storia si intreccia quella di una relazione amorosa del passato emersa da una sua ricerca basata su un imponente epistolario erotico.
Laura Citarella fa parte di un gruppo di cineasti, denominato El Pampero Cine, che ha come proprio scopo quello di innovare il modo di fare cinema in Argentina.
Trenque Lauquen si presenta come una storia che contiene altre storie ed ha bisogno della lunga durata per potersi sviluppare appieno e propone un soggetto che basa sul mistero e sulla necessità di trovare risposte la propria scommessa produttiva.
Si è quindi di fronte ad un progetto ambizioso che non è privo di una sua struttura portante e che, sebbene senta a tratti la mancanza di potenti cliffhanger, unisce la necessità di fare chiarezza nell’evoluzione della vicenda unita a una complessità dell’intreccio. Recensione ❯
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Quando il sistema di protezione all'ONU inizia a deteriorarsi, Aida si trova a dover salvare ancora una volta la propria famiglia. Espandi ▽
Aida è un'insegnante di inglese di mezza età che vive con suo marito e i due figli in una base ONU da quando l'esercito serbo ha occupato Srebrenica. Lavora alle Nazioni Unite come traduttrice e crede di essere al sicuro. Tuttavia, quel sistema di protezione inizia pian piano a sgretolarsi e Aida si trova a dover salvare ancora una volta la sua famiglia. Recensione ❯
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Una donna riappare davanti al figlio dopo averlo lasciato da piccolo. Dovrà ricostruire il rapporto. Espandi ▽
Una donna, insegnante di danza e madre, ha lasciato il figlio Mario con la propria madre quando era piccolo. Ora è riapparsa sulla soglia di casa sua, alla ricerca di una vicinanza che conosce sempre meno confini. Un film intransigente sui rapporti familiari. Recensione ❯
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In un'azione di pulizia etnica Diritti trova l'occasione per delineare con rigore un personaggio seducente e complesso. Drammatico, Italia, Germania2023. Durata 175 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia è incentrata su Lubo, un nomade costretto a trovare un nuovo senso di giustizia dopo che lo stato svizzero gli ha portato via i suoi bambini. Espandi ▽
Lubo Moser è un nomade del popolo Jenisch. Nella Confederazione Elvetica del 1939 gira di luogo in luogo esibendosi nelle piazze insieme alla moglie Mirana e ai loro bambini. Fino a quando la Seconda Guerra mondiale incombente fa sì che il governo dichiari la mobilitazione degli uomini per la difesa delle frontiere. Lubo, mentre è in servizio, viene a sapere che i figli sono stati prelevati e portati in un istituto mentre la moglie, nel tentativo di proteggerli, ha trovato la morte. Da quel momento il senso della vita per lui consiste nel conseguire un duplice obiettivo: ritrovarli e vendicarsi.
Diritti trova in un'azione di pulizia etnica, che si stenterebbe a credere che sia accaduta in Svizzera, l'occasione per delineare il personaggio più complesso della sua filmografia.
Franz Rogowski dà corpo, voce e inflessioni a un personaggio che la camera scruta seguendone e assecondandone l'azione. Diritti ci racconta un seduttore suo malgrado che, al contempo, non smette mai la ricerca dei propri figli anche se gli anni scorrono. Su tre di queste relazioni si sofferma e, in particolare, su quella di una cameriera d'albergo di origine italiana in cui Lubo vede qualcosa di più di un corpo che possa tenere viva la sua vendetta. Recensione ❯
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Un ritratto dalla fantasia brutale e virtuosa. Che suscita emozioni violente, fa paura, rivolta ed esalta. Drammatico, Germania, Italia, Paesi Bassi2022. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fatih Akin scrive e dirige con tutta l'energia del giovane rapper, mescola generi, stili e suggestioni, attraversa due continenti, colora, smorza, rallenta, accelera. Espandi ▽
Il primo ricordo di Giwar Hajabi è quello di una prigione. In cella ci tornerà più volte e a ogni età. Tra una dose di cocaina e un pugno sferrato, Giwar coltiva il sogno di fare la sua musica. Il padre, celebre compositore curdo, gli ha insegnato a suonare il pianoforte, la madre, combattente resiliente, gli ha pagato per anni le lezioni private. Giwar sogna l'oro del Reno e trova la redenzione nelle rime musicali.
Fatih Akin dirige un film che suscita emozioni violente, provoca scariche di adrenalina, fa paura, rivolta ed esalta. Questa fantasia brutale e virtuosa si appoggia su una costante attenzione alla realtà e ai suoi dettagli: dal décor al vocabolario, dalle posture ai costumi, dai suoni ai nomi dei personaggi.
A fare la singolarità di Rheingold è l'audacia della storia, la tensione permanente, il rigore febbrile della messa in scena e un cast di attori portati all'incandescenza. Fatih Akin conferma ancora una volta che il ritratto, in senso fotografico, è il cuore del suo lavoro. Recensione ❯
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Due donne danno vita a una rivoluzione all'interno di una clinica psichiatrica. Espandi ▽
Julie ha compiuto una scelta di vita legata a una sua teoria sull’immobilità. Entra ed esce da una clinica psichiatrica in cui si sente seguita dal dottor Hermann, il quale sta ora per andare in pensione. Le viene affidata come supervisore l’infermiera Agnes la quale non riesce a controllarla sentendosene in qualche misura attratta a causa anche della sua difficile condizione familiare.
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La vita assurda di un giovane ragazzo che vive in un ambiente insolito. Espandi ▽
Tra genitori litigiosi, fratelli beffardi e pazienti psichiatrici, Josse cresce in un ambiente insolito. Non c'è da stupirsi che lotti con la sensazione di essere sopraffatto. Una celebrazione tragicomica della vita e delle sue assurdità. Recensione ❯
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La poesia del quotidiano nella provincia tedesca tra monotonia, grigiore e squallore. Drammatico, Germania2018. Durata 125 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La nuova vita del ventisettenne Christian, addetto al carrello elevatore in un supermercato. Espandi ▽
Neo dipendente di un supermercato, Christian è alla scoperta di un mondo sconosciuto: le infinite corsie, il maniacale ordine del deposito, il meccanismo del carrello elevatore. Un giorno incrocia lo sguardo di Marion, responsabile del reparto dolci, e qualcosa scatta tra loro. Interpretato con estro da un'affascinante Sandra Hüller, Un Valzer tra gli scaffali è il racconto della vita ripetitiva dei lavoratori che trovano amicizia, amore, orgoglio e dignità tra gli scaffali di un supermercato. La provincia tedesca è fatta di quotidianità, grigiore e rassegnazione, ma il regista, esplorando abitudini, sogni, passioni e segreti, riesce a trovare nella banalità del quotidiano momenti di rara poesia. Recensione ❯
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Una storia di emancipazione femminile che ci obbliga a interrogarci sulle pari opportunità. Drammatico, Austria, Svizzera, Germania2021. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Per scappare dalla sua vita borghese una donna compie un viaggio e scopre l'amore per la fotografia. Espandi ▽
Hanna Leitner, vuole sfuggire al corsetto borghese e al marito Anton, che la molesta sessualmente. Va in terapia con Otto Gross e lo segue al Monte Verità, dove scopre il fascino della fotografia. Recensione ❯
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Una relazione con una donna porta a vivere un incubo la famiglia di un uomo. Espandi ▽
Ricco e divorziato, Chris inizia una relazione con la misteriosa e affascinante Sky, la quale però si rivela pericolosa: Chris e la sua famiglia si troveranno intrappolati in una lotta per la sopravvivenza. Recensione ❯
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Un'opera potente, calda e sensoriale che si insinua sotto la pelle. Drammatico, Francia, Germania2023. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una continua lotta di desiderio tra tre persone, dove la felicità è appena fuori portata. Espandi ▽
Tomas è un regista di successo, irascibile e pieno di incertezze, ma anche felicemente sposato con Martin. Dopo aver concluso le riprese del suo nuovo film incontra per caso Agathe, una giovane insegnante, e prova per lei un'attrazione irrefrenabile. La passione supera i dubbi, i giorni passano e Tomas finisce per lasciare la casa condivisa con Martin, salvo tornare sui suoi passi non appena scopre che quest'ultimo si sta facendo consolare da un affascinante scrittore. Non intende tuttavia rinunciare del tutto ad Agathe, e in questo andirivieni sentimentale finirà per far soffrire tutti quanti.
È un film potente, Passages. Un film che s'insinua sotto la pelle di chi guarda e sa farsi strada, rimanendo impresso. Il regista Ira Sachs mette in scena una giostra di sentimenti, seduzioni, ricatti morali ed eccitazioni firmando un film caldo e sensoriale sulla complessità delle relazioni umane.
Alla profondità dell'introspezione psicologica dei personaggi si abbina una cura estetica notevole, non solo nella scelta di costumi raffinati e scenografie assolutamente appropriate, ma anche nella volontà ammirevole di liberare i corpi anche da un punto di vista formale Recensione ❯
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A metà fra fantascienza e horror, la riproduzione del mondo adolescente attraverso il filtro emozionale di una ragazza. Drammatico, Fantastico - Italia, Germania, Polonia2017. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nella vita di Jessica realtà e fantasia si confondono, fino ad arrivare a un punto in cui, nonostante il "vero" faccia paura, si è costretti a decidere da che parte stare, se crescere o no. Espandi ▽
Jessica è una diciassettenne dai capelli viola che abita in un condominio-alveare di una cittadina scandinava. I compagni di scuola la chiamano "stramba", due ragazzi la bullizzano, e le tre "belle" della scuola la trattano come una pezza da piedi. A casa non va meglio: Jessica è in lotta perpetua con la madre Maria, colpevole di avere una visione mesta e pragmatica della vita in cui non sembra esserci spazio per i sogni, e antagonizza la sorellastra minore Aurora, che vorrebbe da lei solo un po' di attenzione. Recensione ❯
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