Passages è, essenzialmente, il film su un uomo narcisista, descritto alla perfezione. Non condivido la visione di Catalli, che vede nel personaggio interpretato da Rogowski - estremamente carismatico e sensuale - la rappresentazione di una persona psicologicamente multidimensionale. Tutto raccolto nell'immagine di sé e nei propri impulsi, Tomas manipola per farsi amare: strilla, piange, tocca le sue vittime, impone baci e carezze. Sceglie con cura chi irretire, fiutando la debolezza altrui e non aspettandosi, nel finale, quanto sia resiliente la dignità delle sue prede. Fotografia e regia particolarmente curate - si apprezzano gli sguardi che non vediamo, nascosti a tutela dell'intimità dei protagonisti - così come la scrittura e l'interpretazione degli attori, i cui personaggi risultano vivi di un'umanità grandiosa.
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Passages è, essenzialmente, il film su un uomo narcisista, descritto alla perfezione. Non condivido la visione di Catalli, che vede nel personaggio interpretato da Rogowski - estremamente carismatico e sensuale - la rappresentazione di una persona psicologicamente multidimensionale. Tutto raccolto nell'immagine di sé e nei propri impulsi, Tomas manipola per farsi amare: strilla, piange, tocca le sue vittime, impone baci e carezze. Sceglie con cura chi irretire, fiutando la debolezza altrui e non aspettandosi, nel finale, quanto sia resiliente la dignità delle sue prede. Fotografia e regia particolarmente curate - si apprezzano gli sguardi che non vediamo, nascosti a tutela dell'intimità dei protagonisti - così come la scrittura e l'interpretazione degli attori, i cui personaggi risultano vivi di un'umanità grandiosa. Consigliatissimo (anche a fine didattico, per rifuggire i narcisisti che si intrufolano nelle nostre vite).
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