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La nuova commedia di Fausto Brizzi interpretata da uno stuolo di poppanti. Espandi ▽
Luca, ex surfista quarantenne, trova lavoro presso l'avveniristica azienda Green Light che si occupa di energie rinnovabili e sostenibilità ambientale ed è guidata da un amministratore delegato "illuminato". Grazie all'aiuto dell'ex compagno di banco delle medie Ivano, che lavora alla Green Light come scienziato, Luca ottiene un posto presso il nido aziendale popolato dai figli dei dipendenti, fra cui quello di una traduttrice appena assunta, Silvia.
Un giorno Luca mangia un omogeneizzato di platessa che gli regala un talento da supereroe: la capacità di interpretare ciò che i bambini pensano ed esprimono in modo incomprensibile agli adulti. E userà questo superpotere sia per conquistare Silvia che per cercare di sventare una truffa aziendale.
Bla Bla Baby rimanda alla minisaga di Senti chi parla, che tanto successo ha avuto fra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta.
Alessandro Preziosi nel ruolo di Luca sarebbe efficace e carismatico, se la sceneggiatura non gli affidasse azioni più insensate che surreali. Massimo De Lorenzo, Maria Di Biase e Chiara Noschese, da caratteristi affidabili, cercano di conservare una credibilità umana anche all'interno della situazione comica. Ma le svolte e i dettagli implausibili aumentano di sequenza in sequenza. Recensione ❯
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Il capitolo più riuscito della saga per il respiro narrativo più ampio e l'infantile e coinvolgente entusiasmo. Commedia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Terzo capitolo della saga che vede i protagonisti viaggiare nel tempo. Espandi ▽
“Pijamose la Gioconda”. Suonava così il grido di battaglia di Moreno alla fine di Ritorno al crimine, secondo capitolo della trilogia che già annunciava l’ambientazione negli anni della Seconda Guerra Mondiale. L’omaggio cinefilo alla saga di Zemeckis di Ritorno al futuro era già evidente. Ma C’era una volta il crimine si avvicina soprattutto a Non ci resta che piangere nel modo in cui i protagonisti si trovano in una dimensione da cui non riescono ad uscire e nella quale, gradualmente, riescono ad ambientarsi. Questo terzo capitolo ha un respiro più ampio e complesso, guarda a forme di ‘commedia all’italiana’ del passato (la ‘guerra’ di Mario Monicelli e Luigi Comencini) ma mostra anche l’impossibilità oggi, da parte del cinema italiano, di farla rivivere. Non trova la purezza del gioco di Benigni e Troisi, ma recupera l’infantile entusiasmo davanti a celebri figure storiche: il servizio fotografico a Mussolini e la partita a scopa con Sandro Pertini che nell’immaginario anticipa quella sull’aereo al ritorno dalla vittoria dei Mondiali di calcio in Spagna nel 1982 (anno che ricollega proprio a Non ci resta che il crimine) sono alcune delle intuizioni più azzeccate. Recensione ❯
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Un camorrista e una bambina vedranno stravolte le loro viste per sempre. Espandi ▽
Totò, quarant'anni, è un boss emergente della criminalità organizzata del napoletano. Rosetta è una bambina di dieci anni che frequenta la quinta elementare. Una mattina Totò viene colpito al petto da un proiettile. In quello stesso istante Rosetta cade da un'altalena e batte la testa. La bambina e il boss vengono operati, ma quando si riprendono dal coma entrambi sono cambiati. Totò, il camorrista, si risveglia nel corpo di Rosetta, Rosetta in quello di Totò. Recensione ❯
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Un anziano si troverà suo malgrado a salvare la casa di riposo in cui vive dalle mire della cinica proprietaria. Espandi ▽
Se la trama di Vecchie canaglie sulla carta appare convoluta e improbabile, lo è ancora di più sul grande schermo: un’accozzaglia di accadimenti senza capo né coda, popolata da personaggi improbabili che riescono ad essere irritanti e offensivi praticamente per tutti – donne, gruppi etnici e soprattutto gli stessi anziani, dipinti come patetici vecchietti nonostante la loro voglia di riscatto. La regista Chiara Sani, che si ritaglia il ruolo della vedova arpia, ha parecchie intuizioni di regia interessanti, compresi alcuni effetti speciali dal sapore artigianale e alcune vignette (disegnate da lei stessa) che intermezzano la narrazione. La sua capacità di osare con inquadrature insolite dimostra coraggio e vivacità, ma la storia in sé fa acqua da tutte le parti e spreca il talento comico di molti dei partecipanti, da Lino Banfi a Greg, da Andrea Roncato a Andy Luotto fino a Pippo Santonastaso. Recensione ❯
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Un documentario su Kobe Bryant e la sua scalata verso il successo. Espandi ▽
Joe Bryant, da Philadelphia, gioca a basket. Sono 8.7 punti, 4 rimbalzi e 1.7 assist su otto stagioni, tra gli amati 76ers, i San Diego Clippers e gli Houston Rockets. Poi si trasferisce in Italia, dove passa altri otto anni tra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Al suo seguito nei trasferimenti di vita e di basket c'è la famiglia, la moglie Pamela, le figlie Sharia e Shaya. E c'è il figlio, Kobe Bean, da Philadelphia. Come il padre inizia ad allenarsi con la palla a spicchi, come il padre gioca nelle città dove si spostano. Poi i Bryant tornano a Philly, Kobe spacca ogni record durante l'high school e il resto è la gloria eterna dell'NBA. Eppure Kobe Bean da Philadelphia non ha mai dimenticato l'Italia e i suoi amici. E nemmeno loro.
Kobe - Una storia italiana è il tirare fuori gli archivi personali di chi era suo amico negli anni italiani e suo amico è rimasto, contro il tempo e la distanza.
Un racconto di radici, legami, appartenenze. E anche se il suo impianto estetico ed emozionale rimane spesso intrappolato nella più semplice enunciazione di tutto questo, non importa, non qui. Recensione ❯
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Un ritratto audace di Ornella Vanoni e della sua carriera multiforme e colossale, tra metafora acquatica e cornice elegante. Documentario, Italia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto, un omaggio ma soprattutto la ricerca del modo giusto di raccontare Ornella Vanoni. Espandi ▽
Una località termale fuori dal tempo, un hotel anni '40, un luogo che sposta il presente chissà dove. Non la
vita di Ornella Vanoni ma la rivelazione della sua intimità esibita. L'energia, il carattere, la musica, le sue
bizze da diva che costringono la troupe a fermarsi più volte. Elisa, la regista, che riprende tutto, senza
risparmiare niente, nemmeno le discussioni. Poi gli incontri. Amici, musicisti, la tromba di Paolo Fresu che
risuona negli spazi vuoti del grande albergo dove tra giornate identiche scandite da cure e trattamenti
prende spazio il racconto, la memoria, ma anche il futuro mentre Ornella si prepara a diventare creatura
fantastica, destinata all'eternità. Recensione ❯
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L'amore per la cucina fa incontrare un camorrista e una chef. Espandi ▽
Carmine Giordano è cresciuto a Napoli all'ombra del boss della camorra Pasquale Rizzuto detto "Scimitarra". Il padre di Carmine ha salvato la vita a Scimitarra, e questo è valsa al figlio una protezione costante anche se Carmine è "troppo buono e non ce la può fare" a condurre una vita nel crimine. Dunque il boss lo spedisce a Roma e gli affida la gestione di un ristorante che servirà a riciclare il denaro sporco della camorra. Il ristorante serve solo cibo scongelato e non si cura di fare bene il suo lavoro. Ma Carmine incontra Consuelo, una giovane chef di origine argentina che punta ad ottenere una stella Michelin, e le consegna lo scettro della cucina del ristorante. Lei è bravissima, ma per rientrare nelle spese di un ristorante di lusso ci vogliono tempo e molto, molto denaro: dunque sarà assai difficile per Carmine smarcarsi dalla continua sudditanza con Scimitarra.
Davide Minnella dirige un soggetto di Stefano Sardo, da quest'ultimo anche sceneggiato insieme a Giordana Mari e Gianluca Bernardini, con la collaborazione di Salvatore Esposito che interpreta il ruolo di Carmine.
Ed è proprio Esposito la marcia in più di una storia parecchio improbabile che ha più la dimensione della fiaba che della storia di vita (credibile). Con la sua presenza tranquilla e la sua recitazione minimalista Esposito compensa le implausibilità della storia, evidenti a chi ha recitato per anni in una serie come Gomorra nella quale le dinamiche del crimine organizzato campàno, nonché la sua spietatezza ineludibile, venivano rappresentate con estrema franchezza. Recensione ❯
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Quattro guardie giurate s'improvvisano criminali per amicizia. Espandi ▽
Riccardo, Bruno, Pietro e Amir sono guardie giurate che pensano di recitare in un telefilm d'azione e si autoproclamano "falchi della notte". Quando Amir si addormenta sul lavoro e non riesce ad evitare un attacco alla gioielleria Meyer, situata nel pieno centro di Roma, il capo lo licenzia in tronco: e per un uomo di mezza età, iraniano e panzone, non è facile trovare un altro lavoro. Dunque i suoi amici escogitano un piano per fargli restituire l'incarico: insceneranno un finto furto alla gioielleria, Amir ritroverà miracolosamente la refurtiva e diventerà un eroe. Quel che i membri della banda improvvisata (e parecchio scombinata) non sanno è che la polizia, che cerca un modo per incastrare il padrone della Meyer, ha riempito le loro abitazioni e i loro luoghi di incontro di cimici per intercettare tutte le loro conversazioni.
L'ispirazione sono le commedie all'italiana di fine anni '50 e inizio anni '60 come I soliti ignoti, ovvero quelle in cui un gruppo di sprovveduti tenta un "colpo grosso" senza averne minimamente le capacità. Quel che non è immediatamente percepibile è che gli autori utilizzano quel sottogenere rivoltandolo come un calzino, in modi che non è lecito rivelare.
Questo fa sì che, oltre ad essere una commedia da grande pubblico, (Im)perfetti criminali è anche una divertente riflessione metacinematografica. Recensione ❯
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Un classico film di spettri con un inizio originale e una convincente atmosfera
macabra, ma senza troppe sorprese. Horror, Italia, Francia2022. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un gioco di ruolo in live action viene interrotto dopo che diversi e misteriosi incidenti sono accaduti. Espandi ▽
In un vero bunker realizzato all'epoca del fascismo, viene organizzato un suggestivo LARP (Live Action Role Playing), una sorta di evoluto gioco di ruolo, ambientato in una realtà alternativa nella quale i nazifascisti hanno vinto la guerra e gli americani, per contrastarli, hanno avviato una guerra atomica. La premessa è molto interessante con la presentazione di un'affascinante realtà alternativa che fa presagire un film insolito e originale. La storia non riserva particolari sorprese e soffre di qualche lentezza, ma l'atmosfera si mantiene genuinamente macabra per tutta la durata del film, grazie anche alla qualità di una fotografia dai toni adeguatamente cupi e di scenografie attraenti e particolari che danno credibilità al bunker quale luogo ricco di storia e di macabri retaggi del passato. Recensione ❯
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Eddie, Sunny e Jackson Cody sono una famiglia di senzatetto americana che raggiungerà luoghi lontanissimi per salvarsi. Toccheranno il fondo. Si perderanno l'un l'altro. Aspetteranno. Espandi ▽
La storia parla di una coppia di senzatetto impulsiva che, a difesa del figlio adolescente, commette l'omicidio di un affiliato al cartello della droga ed è costretta alla latitanza per sfuggire alla loro vendetta. Recensione ❯
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Romantic drama tratto dall'omonimo film campione d'incassi e fenomeno culturale di vent'anni fa. Espandi ▽
Antonia è sposata con Massimo: una storia d'amore solida e felice. Ma Massimo si innamora di Michele, e quell'amore domanderà il suo spazio. Quando Massimo sta per prendere una decisione, un incidente di moto lo ferma per sempre, lasciando un vuoto immenso in Antonia e Michele. Finché un quadro non mette Antonia sulla strada di casa dell'amante di suo marito, abitata anche dalla famiglia elettiva sui generis del giovane uomo: un gruppo di "impiccioni, invadenti e sciroccati", uno spaccato di umanità vibrante e colorato. E le dinamiche fra tutti i presenti si svilupperanno all'insegna dell'unica regola che conta: "L'amore non guarda in faccia nessuno".
Ferzan Ozpetek trasforma l'idea centrale del film Le fate ignoranti, da lui diretto nel 2001, e le regala il respiro lungo della serialità, compiendo una delle rare operazioni utili in questo settore, perché il film originale era già una storia corale, e si sarebbe voluto sapere di più di ognuno dei personaggi accennati.
La sceneggiatura di Ozpetek e Romoli è materia elastica, e il cast si cala in questo universo teatrale con fiducia, pronto a mostrare i suoi colori inediti: primo fra tutti l'ottimo Eduardo Scarpetta nel ruolo centrale di Michele. C'è persino un "coro greco" composto da tre vicine chiacchierone che commentano le entrate in scena (o in casa) dei personaggi. Recensione ❯
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Una commedia garbata, con qualche trovata divertente, ma che non affonda il colpo. Commedia, Italia2022. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La ricerca ossessiva dell'affermazione di sé si porta dietro la solitudine, il distacco dai valori, dai sentimenti, dai legami familiari. Espandi ▽
Pio e Amedeo raccontano la loro storia in una "comunità di recupero per meridionali che hanno vissuto a Milano". Amici fin dall'infanzia, sembravano inseparabili. Invece, dopo l'esame di maturità, le loro strade si dividono. Pio parte per Milano, si laurea con lode e diventa un manager di successo. Amedeo invece resta in Puglia e, dopo che è sfumata l'ambizione di diventare medico, gestisce un negozio di articoli sanitari e collabora, come assessore, con il sindaco del suo paese per fermare la fuga dei giovani dal Sud. Dopo essersi persi di vista a lungo i due, ormai ex-amici, si rivedono dopo 20 anni quando Pio torna a casa insieme alla sua nuova compagna, un'imprenditrice digitale che ha tre milioni di followers. Il paese pugliese ha infatti bisogno di un finanziamento e la banca di Pio è l'unica disposta a concederlo. Recensione ❯
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Un terzo capitolo meno incentrato sulla sua protagonista, che invece rimane la vera arma vincente. Commedia, Italia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Marta sembra proseguire la sua vita al meglio. Ma il ripresentarsi della malattia cambierà di nuovo tutto. Espandi ▽
Marta ce l'ha fatta e torna a respirare, il trapianto ai polmoni è riuscito. Al risveglio Gabriele è accanto a lei, e insieme decidono di andare a convivere in una casa tutta nuova, solo per loro. Orfani della stravaganza di Marta, Jacopo e Federica si dedicano così alla ricerca di nuovi coinquilini. Tutto sembra procedere per il meglio, ma improvvisamente la malattia della ragazza si ripresenta. La situazione si complica drammaticamente. Marta viene ricoverata d'urgenza. Tutti i suoi amici, preoccupati da questa ennesima ricaduta si riuniscono in ospedale in attesa di notizie da Dario, ormai fidato medico che la ha in cura. Gabriele, disperato, cerca di ricontattare l'austera e schiva nonna di Marta, con cui la ragazza non ha più rapporti da molti anni. In questo momento in cui la vita della giovane è appesa a un filo, sembrerebbe essere lei l'unica a poter decidere del suo destino... Recensione ❯
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Il trionfo dell'Italia nei mondiali dell''82 in un documentario dalle immagine inedite. Espandi ▽
Quando la nazionale italiana di calcio lascia il paese alla volta della Spagna, dove si giocano i campionati mondiali del 1982, il clima è prima disinteressato e poi, dopo tre pareggi iniziali, addirittura ostile nei confronti di una squadra che non convince e le cui convocazioni suscitano dubbi, a cominciare dal centravanti Paolo Rossi che non gioca da due anni. Messi di fronte all’ultimo appello in una partita decisiva contro l’Argentina di Maradona, gli azzurri si lanciano però in una cavalcata sorprendente e trionfale che nessuno si aspettava. Pochi momenti sportivi nella nostra storia sono così cinematografici come l’urlo di Tardelli, immagine simbolo di un torneo, di una generazione e di un’epoca intera. Ma tutto il mondiale del 1982 possiede in realtà la struttura drammatica perfetta, così imprevedibile nel suo rovesciamento che trasforma le tensioni e gli stenti iniziali in una incredibile vittoria finale, a Madrid contro la Germania Ovest. Lo racconta nel quarantennale del trionfo la Stand by me di Simona Ercolani, la quale rielabora per il cinema la ricetta televisiva che rese celebre Sfide. Un racconto minuzioso e le storie umane sono il trampolino che consente di abbandonarsi all’esaltazione una volta che la cavalcata si fa inarrestabile, e si finisce tutti a cantare “Cuccuruccucù Paloma” di Battiato con Bruno Conti. Recensione ❯
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La coppia Marchioni-Ferrara funziona ed è credibile. L'esordio alla regia di Moro è un invito a non arrendersi mai. Drammatico, Italia2022. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il cantautore Fabrizio Moro esordisce nella regia cinematografica insieme ad Alessio De Leonardis. Espandi ▽
Roma 1999. Giorgio è un giovane pugile che è in attesa dell'incontro che potrebbe cambiare la sua vita facendolo entrare nel mondo del professionismo. Ad allenarlo è Massimo che vede in lui la realizzazione di un sogno a cui ha rinunciato per farsi una famiglia. Su Giorgio pesa però il passato con una figura paterna controversa che ha lasciato a lui e alla madre un debito che la malavita reclama. Recensione ❯
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