La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
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La stoltezza, L’errore, il peccato...
di christo77Feedback: 334 | altri commenti e recensioni di christo77 |
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lunedì 6 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La stoltezza, L’errore, il peccato, l’avarizia occupano i nostri spiriti, sfibrano i nostri corpi, e noi alimentiamo i nostri amabili rimorsi come i mendicanti nutrono i loro pidocchi. I nostri pensieri sono testardi, e i nostri pentimenti sono fiacchi, con laute ricompense confessiamo le nostre colpe e rientriamo sereni lungo il sentiero fangoso credendo di lavare tutte le nostre colpe con vili lacrime. Queste sono i versi di Baudelaire, la sua introduzione ai " Fleurs du mal" e, secondo me il vero prologo di questo film( e l'epilogo). L'appuntamento di Gep con la notte, con i vizi, i vezzi, i turbamenti, i drammi, la noia di questi disadattati dell 'alta borghesia e nobiltà italiana, tutti riunitisi a Roma, capitale del più triste decadentismo. Anche i capolavori della città eterna diventano una reminiscenza, uno squallido contrappunto tra l'antica grandezza e le false pretese attuali. Tutto diventa triste, anche quella casa che si affaccia sul Colosseo. Gep Gambardella si aggira in questo mondo come un attualissimo Dandy, ( in questo ruolo Servillo era insostituibile), con il suo abbigliamento vistoso, la reincarnazione di un Baudelaire in lotta tra la repulsione e il fascino verso la mondanità: le trasgressioni, l'alcol, il fumo, il sesso, la morte, la vita, le visioni, la pace interiore, il viaggio, tutto accomuna quest' uomo "sensibile destinato alla letteratura" al poeta maledetto, ed in questo Tony Servillo ci ha regalato una creatura fantastica. Voglio ora dare il mio modesto parere riguardo la regia. Sorrentino ha osato, ha osato tantissimo, gli va dato atto, ma... Per me resta un mancato capolavoro. Vorrei definirlo un esperimento, affascinante ma solo un esperimento. Il continuo subentrare di eventi e storie e nuovi personaggi, tutti appena abbozzati, incompiuti, così come "l'approccio antinarrativo" finiscono col rendere il film poco scorrevole: a volte da l'idea di "spegnersi", si affievolisce la sua forza, il surreale spesso eccede nello stesso peccato che vuole denunciare, l' autocelebrazione. Sarebbe potuto essere un capolavoro, e comunque Servillo e Verdone sono grandiosi.
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