Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Alessandro Aronadio |
Attori | Edoardo Leo, Margherita Buy, Giuseppe Battiston, Giulia Michelini, Massimiliano Bruno Gisella Burinato, Claudia Della Seta, Franco Pinelli, Gegia, Andrea Purgatori, Vittorio Hamarz Vasfi, Isabella Merafino, Luciano Miele, Lorenzo Gioielli, Ana Brigitte Fernández, Giorgio Musumeci, Mario De Candia, Aleksander Cvjetkovic, Maria Disegna, Giovannino Esposito, Franco Mannella, Katie McGovern, Daniele Parisi. |
Uscita | giovedì 29 marzo 2018 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,79 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 aprile 2018
Fondare una nuova fede che mette al centro dell'universo l'Io. L'obiettivo? Risollevare le sorti di un bed and breakfast fatiscente. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Io c'è ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,2 milioni di euro e 598 mila euro nel primo weekend.
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domenica 8 dicembre 2024 ore 17,34 su SKYCINEMACOMEDY
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Massimo Alberti ha creduto nel miracolo italiano e poi si è imbattuto nella crisi: il suo bed & breakfast perde colpi (e denari) e la sorella maggiore Adriana, che è sempre stata la cocca di papà, condivide l'opinione genitoriale che Massimo sia incapace di fare alcunché di realmente valido. Il marito di Adriana, vero arrivista senza scrupoli, cerca di portare via al cognato anche quella metà del bed & breakfast che è l'ultima eredità paterna e che rischia di diventare il simbolo del suo definitivo fallimento. In particolare il fisco lo massacra, affossando il suo piglio imprenditoriale. È allora che Massimo si rende conto che le sue vicine, un gruppo di suorine tanto scaltre quanto pie, hanno trovato la soluzione giusta per un business esentasse: affittare le stanze del convento a fronte di un'offerta volontaria, sulla quale l'Agenzia delle Entrate non può rivalersi perché il convento cade sotto la definizione legale di "luogo di culto". Da lì all'inventarsi un culto che trasformi il bed & breakfast in luogo tax free, per Massimo il passo è breve.
Dopo il buon esito di Orecchie Alessandro Aronadio mette il suo sguardo laico e ironico al servizio di una commedia che tanto commedia non è: il film slitta infatti impercettibilmente (ma inesorabilmente) dalla farsa all'italiana, con tanto di eroe cialtrone, a dramma dello spirito.
Anche la religione inventata da Massimo, lo Ionismo, si rivela molto meno simile ad un culto della personalità che ad un'assunzione individuale di responsabilità e un'accettazione delle proprie circostanze che sarebbero davvero la mano santa, di questi tempi.
Edoardo Leo presta il suo personaggio di italiano medio al "santone" togliendogli ogni sfumatura realmente messianica, e riportandolo alla consapevolezza dei propri limiti: sarà lui a doversi guardare allo specchio, oggetto sacro dello Ionismo. Adriana, che ha il volto di una Margherita Buy più concreta del solito, e uno scrittore senza pubblico interpretato da Giuseppe Battiston con consumato disincanto, troveranno invece nello Ionismo una sponda per uscire dalla propria impasse.
La sceneggiatura - firmata da Aronadio, Leo, Renato Sannio e Valerio Cilio (che con grande autoironia presta il suo cognome allo scrittore sfigato della trama) - fa qualche concessione di troppo alla produzione, ma è nella regia che Io c'è compie il salto di qualità: alcune scene, soprattutto acquatiche, annunciano un autore con una gestione coraggiosa dell'immagine. Visivamente Aronadio mostra infatti una refrattarietà viscerale a quel compromesso cui cede in sceneggiatura. Come Massimo Alberti, il regista è sempre pronto ad "inventarsi qualcosa" in un cinema, quello italiano, costretto ad arrangiarsi, e il risultato è una cifra stilistica originale, pur all'interno delle costrizioni commerciali. Così come l'aspirazione di Aronadio ad un mondo senza sensi di colpa appare anche un'aspirazione a un cinema privo di inutili ipocrisie.
IO C'È disponibile in DVD o BluRay |
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Una buona commedia italiana, sulla scia di quella “Nobile Commedia all’italiana” assente oramai dagli anni ’70 che rompe (si spera definitivamente) qualsiasi rapportazione con tutti quei bruttissimi prodotti spacciatisi per commedie nostrane i quali hanno ammorbato le sensibilità di un paio di generazioni cresciute (complice la TV commerciale, ma non solo) nell’ide [...] Vai alla recensione »
Esilarante commedia mista di sacro e profano "Io c'è"; irriverente verso tutte le follie delle religioni come le loro regole, comandamenti e dettami... Tra risate a crepapelle, si individua comunque, lo stile di vita che viene suggerito dalle migliori filosofie dei nostri tempi, come il pensiero di Louise Hay e il suo lavoro allo specchio, come la libertà sessuale da Osho e la sua idea di ”Uomo Nuovo”: [...] Vai alla recensione »
"Io C'è" è un film sulle nuove correnti di pensiero o religioni che in questi anni proliferano creando migliaia di entusiasti proselitii. Il protagonista della suddetta pellicola, grazie ad un'eredità paterna ha trasformato la grande e lussuosa dimora familiare in un fiorente dal punto di vista economico "bed & breakfast".
Una commedia che a rifletterci bene poi tanto commedia non lo è: nonostante il film fosse del 2018 mi è sembrato più uno spaccato dei giorni nostri all'epoca del COVID da lasciare come testimonianza della nostra "impreparazione" nell'affrontare la vita ed i problemi ad essa inerenti. Nel film si narra come creare una religione dal nulla, non per fini proprio religiosi, [...] Vai alla recensione »
Edoardo Leo è sempre più attivo nel cinema italiano. Con “Io c’è” è incentrato sul tema delle religioni, le tante religioni, che ai nostri giorni sono presenti. Il senso del film? Ognuno è libero di credere in qualsiasi cosa e a suo modo. C’è chi crede in Gesù Cristo, chi in Allah, chi in Buddha…ecc [...] Vai alla recensione »
Cinque stelle per le buone, anzi ottime, intenzioni del regista. Una voce tonante nel deserto contro la stupidità umana. Migliaia di religioni, miliardi di creduloni, tutti convinti (o quasi) di essere i soli ad avere imbroccato "quella bona". Convinzioni che hanno la loro radice nella stupidità e nell'ignoranza. Quanti fedeli conoscono il significato del lemma "religione&qu [...] Vai alla recensione »
Cinque stelle per le buone, anzi ottime, intenzioni del regista. Una voce tonante nel deserto contro la stupidità umana. Migliaia di religioni, miliardi di creduloni, tutti convinti (o quasi) di essere i soli ad avere imbroccato "quella bona". Convinzioni che hanno la loro radice nella stupidità e nell'ignoranza. Quanti fedeli conoscono il significato del lemma "religi [...] Vai alla recensione »
Bravi attori, un regista promettente, un tema che poteva rivelarsi interessante... e invece alla fine resta solo una grande delusione per un film superficiale e confusionario, in cui i personaggi restano piatti dall'inizio alla fine (salvo qualche minima "evoluzione" molto prevedibile e mal esposta), si ride poco e solo nella prima mezz'ora e alla fine anche un eventuale messaggio risulta confuso e [...] Vai alla recensione »
Lo spunto di un’esplorazione del mondo dei culti alternativi alle religioni ufficiali, con tanto di disinvolta critica all’organizzazione clericale che si muove al riparo della cupola di San Pietro, avrebbe potuto portare lontano se solo si fosse voluto sostenere il discorso, pur in contesto di commedia, con quegli accenti graffianti e caustici che furono della migliore tradizione dei [...] Vai alla recensione »
Il film affronta un tema assai attuale, quello delle sette e dei vari santoni, ma non riesce a definirsi : è un lavoro comico o serio? Dopo un primo tempo penoso nel secondo affronta i temi con maggiore serietà, ma non si solleva mai dall'impressione di una commedia superficiale e affrettata. Leo cerca di cavarsela come personaggio principale, mentre la Buy e Battiston hanno ruoli [...] Vai alla recensione »
Gli attori sono di buon livello e il regista ha a disposizione un'idea che gli consentirebbe di spaziare dalla satira graffiante alla critica sociale vera e propria. Ogni tanto ci sono degli sprazzi interessanti, ma nel complesso il film fatica a procedere, incespica e alla fine annoia un po'. Peccato perchè il soggetto di base era buono.
La religione in generale sono nervi scoperti. Pensavo che fosse un film da morir dal ridere, tuttaltro, piu che ridere credo che sia un film molto profondo, infatti piacevole scoperta che il regista sia presente nel film << che vuoi che sia >>
questa commedia anche se pur leggera e un pò comica tratta la religione nella nostra Italia. Massimo nel cercare di non pagare le tasse diventa fondatore, messia e motivatore di una nuova religione. Ecco che da lì iniziano i problemi sulla stabilità e fondatezza dei suoi principi. Tenere in piedi una religione senza una reale motivazione e determinazione presenta i suoi limiti.
trama improbabile spiace per gli attori, specie battiston che apprezzo molto da evitare di leo , ormai colleziona storie imbarazzanti
Non ripeterò quanto già espresso da altri. Mi concentrerò solo sulla sceneggiatura. Aronadio è originale ed ha buone idee ed è un peccato che siano state "annacquate" in sceneggiatura. Credo che se avesse scritto da solo, ne sarebbe uscito un film con una tenuta migliore ma soprattutto costante.
Chissa se anche le grandi religioni sono nate solo per la soddisfazione di un’esigenza più terrena e materiale come quella di non pagare le tasse. Edoardo Leo ci propone un’altra brillante commedia che tra battute, ironia e risate, fa riflettere sul senso della fede religiosa e sulle responsabilità che comporta viverla e predicarla.
Quello delle religioni è un argomento delicatissimo che, se trattato in maniera superficiale, fuorviante e irriverente come in questo film, diventa facilmente un campo minato in cui è difficile muoversi. L'unica nota positiva di questo film è l'evidenziare come possa essere facile per molti falsi "santoni" reclutare dei seguaci, facendo loro un vero e proprio [...] Vai alla recensione »
Edoardo Leo è sempre più attivo nel cinema italiano. Con “Io c’è” è incentrato sul tema delle religioni, le tante religioni, che ai nostri giorni sono presenti. Il senso del film? Ognuno è libero di credere in qualsiasi cosa e a suo modo. C’è chi crede in Gesù Cristo, chi in Allah, chi in Buddha…ecc [...] Vai alla recensione »
Molto divertente, molto interessante, mai sotto tono. Tutti hanno lavorato al meglio, tecnici, attori, regista. Inutile tessere lodi sapienziali, per chi ne sa più di me. Posso solo dire BRAVI! Vorrei solo aggiungere che fare un bel film, di qualità, in quest'Italia dove distribuiscono i soldi ai guitti, che devono soggiacere alle cammorrie, è un atto eroico.
Una commedia che non diverte, raffazzonata nella sceneggiatura piena di situazioni pretestuose. Tutto il film sembra alla ricerca del guizzo degli attori...che peraltro non arriva, ma non è neanche colpa loro. Non mi è piaciuto affatto.
Mi avevano parlato bene di Orecchie, che ho perso, ho letto il CV di Aronadio e non solo l'ho scelto, ma l'ho anche consigliato agli amici come occasione per il film a tre euro. Francamente, sono così deluso che considero una perdita di tempo anche arrabbiarsi e stroncarlo. Posso immaginare l'intento sarcastico, ci ho provato a immaginarlo con Tognazzi o Manfredi, volendo mettere [...] Vai alla recensione »
Tedioso , recitazione scadente, la Michelini banale con una recitazione monotono e monotona , risate zero ,trama inesistente finale boh ! Ho preferito spegnere il tv
Commedie all'italiana anni Duemila. Non è raro per i critici assolverle con una pacca sulla spalla perché in fondo non fanno male a nessuno ed è un bene che portino un po' di euro al box-office: in quest'andazzo, però, c'è il rischio che lo spettatore non ci creda quando segnalano l'arrivo in sala di un titolo al di sopra di una media sconfortante. Dispiacerebbe, in questo senso, che «Io c'è» non fosse [...] Vai alla recensione »
Pochi clienti e molte tasse, Edoardo Leo ha la trovata di sottrarsi alla mannaia fiscale trasformando il suo «Miracolo Italiano», fatiscente hotel situato nel centro di Roma, in luogo di culto. Il tutto sull'esempio delle suore del convento accanto che, offrendo ospitalità in cambio di donazioni spontanee, se ne restano fuori dal mirino delle Entrate.
Ce lo vedete Edoardo Leo dare della "stronza" a una suora? È un insulto a bassa voce ma arriva come uno shock. Eppure il popolare attore-regista ha già inventato droghe sintetiche in Smetto quando voglio ed è stato l'amico più spregevole in Perfetti sconosciuti. In Io c'è di Aronadio lo ritroviamo nei panni di Massimo Alberti, proprietario di un B&B.
Massimo (Leo) è un cialtrone che, per sopravvivere alle tasse, decide di tramutare il suo B&B in un luogo di culto. Rimbalzato dalle altre religioni, ne inventa una di sana pianta, chiedendo aiuto alla sorella Adriana (Buy) e all'ideologo Marco (Battiston). Nasce, così, lo Ionismo. A differenza di Orecchie, Aronadio, qui, dà il meglio, paradossa-mente, quando Massimo si rende conto delle conseguenze [...] Vai alla recensione »
Orecchie" era girato con pochi soldi e attori per lo più sconosciuti. Ma faceva ridere. Pare strano doverlo ribadire, una commedia dovrebbe far ridere per statuto, ma in Italia non succede. Un paese di santi, eroi, navigatori e di comici che a fatica strappano tre risate, lo spettatore che non vuole perdere tempo le trova tutte nel trailer. "Miracolo italiano" (vabbè, vi avevamo avvertito) è l'insegna [...] Vai alla recensione »