Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Antonio Padovan |
Attori | Stefano Fresi, Giuseppe Battiston, Flavio Bucci, Francesco Roder, Camilla Filippi Vitaliano Trevisan, Roberto Citran, Teco Celio, Luisa De Santis, Pascal Zullino. |
Uscita | giovedì 20 agosto 2020 |
Distribuzione | Tucker Film, Parthénos |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,05 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 luglio 2020
Un incontro tra fratelli che non si erano mai incontrati. Il film è stato premiato a Torino Film Festival, In Italia al Box Office Il grande passo ha incassato 85,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Mario vive a Roma, Dario nel Polesine. Mario ha una ferramenta, Dario un casolare. Mario segue le regole, Dario le disprezza. Figli dello stesso padre e di madre diversa, Mario e Dario sono fratelli ma non hanno niente in comune. Lontani e spaiati, condividono soltanto il dolore dell'abbandono paterno. La follia di Dario, genio incompreso dell'ingegneria aerospaziale, provoca suo malgrado la loro riunione. Dopo un tentativo di lanciarsi sulla Luna finito con un campo incendiato e la denuncia del vicino, Dario viene condannato al ricovero coatto ma l'intervento provvidenziale di Mario cambia il corso degli eventi e punta la Luna.
Favola lunare di Antonio Padovan (Finchè c'è prosecco c'è speranza), Il grande passo s'inscrive nella tradizione della commedia italiana, in cui si distingue senza sovvertirla.
Alla maniera del personaggio affaccendato e immerso di Giuseppe Battiston, il film di Padovan avanza per tentativi e (s)lanci che provano a staccare terra con risultati altalenanti. Il punto forte (e morbido) del film sono i due protagonisti, innocenti a piene mani, che smussano gli angoli di un mondo cinico. A immagine dei suoi eroi ammaccati, Il grande passo è un film generoso. Generoso coi suoi personaggi e generoso nel suo elogio ai 'sognatori' che appena si mettono a parlare della Luna innalzano la prosa del quotidiano a un grado di rarefazione lirica toccante. Padovan non dimentica di mostrare il biasimo di cui sono bersaglio i visionari senza pigiare mai sul tasto della 'cattiveria'. La costruzione ironica del personaggio fallimentare e inadeguato è bilanciata da una dolcezza che 'conviene' ai suoi antieroi comici, che coltivano la leggerezza a dispetto della 'gravità'. E la gravità diventa la condizione di misura di un film che scommette sulla Luna ma non decolla facendosi emblema della cronica difficoltà del cinema italiano a raccontare con suggestione storie e vite, cogliendone i tratti reali e mescolandoli a echi letterari.
Esiste, nella lunga tradizione letteraria italiana, un repertorio di immagini e poeti lunari che trovano nella solo presenza della Luna un momento di sospesa contemplazione e di rapimento. Per non parlare della copiosa letteratura (e filmografia) di figure paradigmatiche e conflitti illuminanti ispirate dal Nordest. Il grande passo è lontano dalla precisione antropologica con cui il Nordest veniva messo in scena, in un passato prossimo della commedia nostrana, nella specificità caratteriale e comportamentale dei suoi abitanti. Padovan accende i motori di una favola cosmicomica coi piedi per terra e il cuore sulla Luna e poi infila la scorciatoia poetica del perdente (riscattato), figura sufficientemente stereotipata per funzionare a qualsiasi latitudine, declinata in due corpi che incarnano da soli la romanità e la 'nordestinità'. Il grande passo è in fondo l'incontro di due influenze maggiori, guarda a nordest della "commedia all'italiana" e scommette sul 'ménage di coppia' Nord(est) e Sud. Senza 'inguaiare' il cinema italiano, Giuseppe Battiston e Stefano Fresi abitano con lunghi silenzi e poetica marginalità le deserte pianure venete coi suoi personaggi da bar e l'imprescindibile Roberto Citran, quieto e distinto incantesimo che da anni rischiara il cinema italiano. Le reminiscenze, forti e onorabili, restano tuttavia disattivate. A mancare è pure quell'abilità che aveva Carlo Mazzacurati a mostrare il vuoto della provincia, a trovare un altrove nella provincia. In un film che ha la Luna come orizzonte di riferimento a venir meno è il balzo fuori da un quadro limitato e un'immagine convenzionale. Il grande passo resta a terra, quella terra da cui anche per Dario è così "difficile andarsene". Ma attendiamo fiduciosi il prossimo lancio.
IL GRANDE PASSO disponibile in DVD o BluRay |
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“Folle è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto.” William Shakespeare Nella calda notte d’estate di quel lontano luglio di cinquant’anni fa, nel momento in cui Neil Armstrong muoveva il primo piccolo ma grande passo sulla Luna, un bambino, seduto sulle ginocchia del padre, guardava estasiato le incredibili immagini in bianco [...] Vai alla recensione »
Trovo che la storia sia tanto reale quanto divertente,fantastica ed ingenua, ma di una ingenuità che ci prova a porsi come valore aggiunto. Ci aiuta così a comprendere quanto, all'interno di dinamiche personali e famigliari, sia fondamentale : riuscire a guardare avanti,giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, puntare lo sguardo oltre i limiti di una vita che non [...] Vai alla recensione »
Antonio Padovan è un giovane regista (poco più che trentenne) formatosi a New York, che ha però mantenuto salde le sue radici venete (non venetiste!). Si è rivelato al pubblico con il film “Finché c’è prosecco c’è speranza”, ambientato tra le colline solighesi e di Conegliano, che allude a ciò che sta sotto la favola del [...] Vai alla recensione »
Prima di essere una bella commedia, scritta con intelligente leggerezza guardando un po' al cinema di Spielberg e un po' al cinema di Mazzacurati, "Il grande passo" è un film coraggioso. È un film, cioè, che non ha paura di essere poetico e non ha paura di raccontare la forza dei sogni e della tenerezza. Fresi e Battiston, per la prima volta assieme, rivaleggiano [...] Vai alla recensione »
Il cinema italiano riparte da qui.Con un così nobile compito, il titolo di quest’opera di Antonio Padovan risuona ancor più solenne. Il grande passo è però un film che (per fortuna) mai si sarebbe immaginato di vedersi attribuire tale responsabilità, sicuramente la sua poetica ne avrebbe risentito. Il grande passo non vuole far rumore, è un film tenero, ricco di buoni sentimenti, che si muove con estrema [...] Vai alla recensione »
In quell’età evolutiva, pur affaccendato come aiuto cameriere in un locale del litorale adriatico come buona parte degli studenti che si procuravano un lavoretto durante le vacanze estive fui travolto dal quel vissuto emozionale che mi segnò per il resto della vita. Era il 20 luglio 1969, tutto si era fermato, il ristorante dove lavoravo era pressocché deserto [...] Vai alla recensione »
Finalmente un film con i "gemelli" Fresi/Battiston" assieme. Lo aspettavo da tanto... Diciamo che era inevitabile, come inevitabile la buona riuscita della coppia. Questo film è un grande film non tanto per gli effetti speciali (comunque notevoli per un film sicuramente a bassissimo costo) o l'idea in se, ma perchè ci riporta alla vera vita quotidiana.
Film d’altri tempi con due personaggi assai caratteristici nella loro mole e perché no, nella vagheggiata dolcezza. Il grande passo, come già Tito e gli alieni, mischia fantascienza e commedia per raccontare la storia, tutta umana, di una ricerca identitaria oltre la semplice conformazione linguistica. Sin dalle prime inquadrature con un deciso Giuseppe Battiston che interpreta [...] Vai alla recensione »
Il film di questo weekend ci ha dimostrato come il cinema non è fatto solo di violenza, sentimentalismi, azioni convulsive, thrilling, sesso e parolacce ... ma può essere altamente "poetico". I sogni si possono avverare? E gli affetti si possono ritrovare? Da cosa dipende quella volontà quasi folle di raggiungere obiettivi impossibili.
La presenza accattivante di Giuseppe Battiston e Stefano Fresi, sempre garbati e simpatici, influenza positivamente la mia impressione del film di Antonio Padovan.Il Grande Passo è comunque una visione gradevole, senza pretese, una sorta di fiaba moderna, gentile, sommessa e un po' cupa come la nebbia del Polesine in cui è ambientata la narrazione. Padovan imbastisce un racconto "cosmicomico", tra [...] Vai alla recensione »
Sono nato e cresciuto nei luoghi dove è stato girato questo film e mentre lo guardavo mi sono emozionato, fermavo spesso la visione tornando indietro a riguardare le immaggini per riconoscere i luoghi dove è stato girato e che ho riconosciuto benissimo la storia di Dario e Mario è bellissima come tutta la fotografia del film, il finale poi è tutto da vedere, e quindi da profano intenditore innamorato [...] Vai alla recensione »
Erano anni che nel cinema italiano non si vedeva una commedia così tenera e commovente: si ride, si riflette, si sente empatia e alla fine scappa anche la lacrimuccia. Un mix sapiente di buon cinema, buoni (e veri) sentimenti e ottime interpretazioni. Andate a vedere questo film e auguro a tutti di compiere lo stesso “grande passo” fatto dai due fantastici protagonisti di [...] Vai alla recensione »
Viaggio sulla luna in terra di Polesine, sospeso tra Steven Spielberg e Carlo Mazzacurati. Nelle intenzioni - dichiarate, ambiziose - di Antonio Padovan, già autore di Finché c'è prosecco c'è speranza, il passo rischia di essere più lungo della gamba. Delle due, luna, verrebbe da dire. Non sempre, però: a volte il sogno, anche se non realizzato, va al di là dei mezzi, ed è più importante il tendere [...] Vai alla recensione »
Chi ha una certa età, come chi scrive, ricorda perfettamente la notte in cui Tito Stagno e Ruggero Orlando ci accompagnarono, in una storica diretta Rai, durante il primo tentativo dell'umanità di sbarcare sulla Luna. Era il 1969. Tra quegli innumerevoli e affascinati spettatori c'era anche Dario, giovane fanciullo che da allora non ha mai smesso di sognare, volendo a tutti i costi emulare Neil Armstrong; [...] Vai alla recensione »
Da piccoli, i sogni rappresentano soltanto un appuntamento in agenda. Un traguardo che senza dubbio si raggiungerà, per il quale manca solo un requisito. L'età. Null'altro è in dubbio. Il coraggio è un misto di ingenuità e incoscienza ed è figlio di quell'infanzia fatta di miraggi e immagini plasmate dalla fantasia. Dario era un bambino quando il primo astronauta mise piede sulla luna e quell'attimo [...] Vai alla recensione »
Mario (Giuseppe Battiston) ha un sogno fin da bambino: costruire un razzo per andare sulla Luna. Vive nel Polesine ed è considerato il matto del paese. All'ennesimo problema creato, rischia il carcere. In soccorso arriva da Roma il fratello (di solo padre) Dario (Stefano Fresi), per risolvere la questione. Una favola leggera, che cerca di costruire anche una solidarietà tra due personaggi che non si [...] Vai alla recensione »
Dario ha costruito un razzo per andare sulla Luna: il lancio, da un campo del Polesine, non riesce e anzi l'uomo brucia involontariamente l'appezzamento di terra del vicino. Le autorità del luogo, per risolvere la faccenda, chiamano il fratellastro di Dario, Mario, che vive a Roma con la mamma e che praticamente non conosce il figlio di primo letto del padre (che del resto ha abbandonato anche lui). [...] Vai alla recensione »
Come già accadeva in Tito e gli alieni, l'equilibrata commedia di Paola Randi, anche in Il grande passo, lo spazio celeste diventa il rifugio privilegiato di chi non ha più nulla da sperare e da amare su questa terra. Dario Cavalieri (Giuseppe Battiston) vive in un profondissimo nord che neppure le mappe lo riportano, è un solitario, ma è anche quasi ingegnere aerospaziale e progetta di andare sulla [...] Vai alla recensione »
Gemelli diversi. Nella realtà e nella finzione, dove condividono il set per la prima volta: Giuseppe Battiston e Stefano Fresi. Nell'opera seconda di Antonio Padovan (Finché c'è Prosecco c'è speranza) Il grande passo incarnano rispettivamente Dario e Mario Cavalieri, due fratelli, meglio, fratellastri simili fisicamente, ma differenti per carattere, storia e volontà: il primo nel rovigotto sogna, [...] Vai alla recensione »