35ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 30 film genere documentario. Torino - 24 novembre/2 dicembre 2017. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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1977. Rivolta di classe e cospirazione: ma la rivoluzione è terminata. Espandi ▽
Il regista Luis Fulvio commenta così il film: "È il '77, finalmente il cielo (rosso) è caduto sulla terra. (A) Soffiare sul fuoco, attraverso la zizzania, la gioia (armata), rivolta (di classe) e cospirazione, senza tregua, è uno strano movimento di strani studenti, congiura dei pazzi senza famiglia, senza galere. La prateria è in fiamme, la rivoluzione è finita abbiamo vinto". Recensione ❯
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Il documentario propone un laboratorio di democrazia accessibile a tutti e sprona lo spettatore a rendersi parte attiva di un miglioramento possibile. Documentario, Francia2017. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
All'Università di Saint-Denis ogni anno viene eletto il miglior oratore. Partecipano al concorso gli studenti di una classe multietnica. La forza della parola che cambia, con il potere delle idee, il mondo. Espandi ▽
Ogni anno all'Università di Saint-Denis, a nord di Parigi, si svolge una gara di oratoria che premia il migliore partecipante del distretto. Gli studenti vengono da diversi contesti sociali e si formano con dei professionisti per imparare l'arte di parlare in pubblico. Il regista Stéphane de Freitas ha dato vita al progetto con lo scopo di aiutare i giovani dei sobborghi a credere in se stessi e a fare in modo di non trovarsi mai a disagio a causa del modo di parlare e delle etichette che porta inevitabilmente con sé. La cosa più interessante del documentario è però quella di chiamare in causa anche lo spettatore: impossibile non ammirare il grande lavoro di tutti i ragazzi coinvolti, senza domandarsi quanto noi stessi siamo disposti a metterci in gioco nei nostri discorsi quotidiani. Recensione ❯
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Un documentario sui diversi modi di amarsi nel mondo, dall'Italia all'India, dalla Germania alla Francia. Espandi ▽
Un viaggio che percorre Paesi diversi e socialmente molto differenti per cercare di scoprire quali forme assume l'amore nelle più diverse latitudini e modalità di rapporto. Si susseguono dichiarazioni/confessioni di donne che, con grande semplicità e chiarezza, esprimono la loro visione dell’amore. Anna Marziano gira in super8 e 16 mm la sua indagine sull'amore facendo sì che questi formati assumano una significatività particolare. C'è poi un'immagine che fa da guida all'intera visione ed è quella del collage. In fondo un rapporto amoroso è ben rappresentato da un avvicinamento di personalità diverse che cercano modalità di unione. Esattamente come in un collage. La regista fa parlare le donne che ha incontrato rinunciando produttivamente allo schema dell’intervista/confessione. Mentre se ne ascoltano le voci le immagini ci mostrano le situazioni più diverse senza per questo distrarre dall’ascolto. Proprio per l'interesse che queste testimonianze assumono finisce con il dispiacere che a un certo punto della visione la ripetitività delle immagini di viaggio finisca con il perdere il suo indubbio valore allusivo in (s)favore della sensazione che qualche intervento in più (che sicuramente la regista aveva registrato) avrebbe occupato più produttivamente il tempo della visione. Recensione ❯
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Un'esperienza dello sguardo e un'immersione nel regno naturale. Un mondo di legami misteriosi e totali tra gli animali e il loro ambiente. Espandi ▽
Non un bestiario, non un catalogo, ma un'immersione nel mondo animale, un'esperienza dello sguardo e dell'ascolto in cui la natura ci appare sotto forma di legami misteriosi e totali tra gli animali e il loro ambiente. Grida, versi, manti e pellicce ci portano sulla loro sponda, come in un mondo estraneo a quello degli uomini, senza nome e illimitato. Recensione ❯
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La questione di vivere in un'area sismica diviene lo strumento per riflettere sul senso stesso del fare cinema. Espandi ▽
Un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L'Aquila, la città del regista, e prosegue con il terremoto di Amatrice e Arquata del Tronto e la vita in albergo dopo i terremoti di Norcia e di Montereale-Campotosto. Un racconto intimo e ironico, lirico e geometrico. Recensione ❯
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Ferrario osserva l'Italia nell'intimo, cercando di restituire giustizia e oggettività al disastro per antonomasia. Documentario, Italia2017. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Attraverso cento anni e quattro episodi scanditi per cronologia e geografia, il filo rosso dello spirito di un popolo capace di rovinose catastrofi, tenaci resistenze e sorprendenti vittorie. Espandi ▽
Il 2017, esattamente il 24 ottobre, segnerà il centesimo anniversario della disfatta di Caporetto. Evento storico ma anche simbolico, dato che da allora le "Caporetto" nazionali si sono susseguite in molti diversi campi: istituzionale, economico, politico, sportivo... Caporetto è sinonimo di sconfitta collettiva. Ma non solo. Caporetto implica anche il Piave e Vittorio Veneto. Caporetto significa sconfitta seguita da una riscossa: una situazione in cui gli italiani riescono a tirar fuori il meglio del loro carattere. Recensione ❯
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Compimento di una trilogia sull'integrazione. Estetica smartphone, grezza ma concettualmente feconda, dialettica
. Documentario, Francia2017. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Carmit Harash conclude la sua personale trilogia su una Francia sotto attacco, vulnerabile e senza orientamento. Espandi ▽
Carmit Harash, regista israeliana emigrata da oltre quindici anni in Francia, con i suoi film osserva e restituisce i paradossi sociali, le contraddizioni del suo Paese adottivo, una democrazia occidentale da cui ancora sente di non essere stata integrata come verrebbe. Recensione ❯
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1989-1991: tre anni in tre atti per raccontare la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Espandi ▽
Tre atti per raccontare la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Tre diversi repertori per alludere a un'epoca "inquieta". 1989-1991: un lasso di tempo che coincide con uno dei periodi più difficili della storia della Russia del secolo scorso, ricordato in modo forse rassicurante col termine Perestrojka. Il dancing da cui prende avvio il film, però, sembra più il luogo per un ultimo ballo. Recensione ❯
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Le Baccanti di Euripide messe in scena al Performing Garage nel 1969 da Richard Schechner, filmate da De Palma utilizzando lo split screen. Espandi ▽
Invitato ad assistervi dall'amico-attore William Finley, De Palma si innamora dello spettacolo Dionysus in '69, una rilettura sperimentale di Le Baccanti di Euripide messa in scena al Performing Garage dal gruppo teatrale newyorchese The Performance Group e diretta da Richard Schechner. Decide così di filmarla; e per renderne meglio l'ideologia del confronto-scontro fra attori e pubblico, usa per la prima volta lo split screen, due cineprese sul palco e due sugli spettatori. Lo schermo è già diviso (letteralmente) in due. Recensione ❯
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Quando gli animali selvatici incontrano l'uomo in un ambiente cittadino: qual è il dialogo tra loro? Espandi ▽
Il rospo, la cicogna e la rondine. Diorama, come in un affresco, racconta l'incontro tra l'uomo e l'animale selvatico in città. Le voci degli uomini diventano quelle degli animali e i corpi di quest'ultimi quelli degli uomini. Non c'è metamorfosi né trasformazione. Sono sovraimpressioni, fantasmi, il tentativo utopico di delineare un'unica mente come matrice del vivente. Recensione ❯
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Intervista all'icona della Swingin' London: in cerca della creatività di un'artista sopravvissuta a se stessa. Documentario, Biografico - Francia2017. Durata 61 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
L'attrice e regista Sandrine Bonnaire racconta una delle figure più importanti dello scenario musicale mondiale dagli anni Sessanta a oggi, le sue mille vite, gli incontri e la sua storia straordinaria. Espandi ▽
Nel corso della sua vita ha visto ogni genere di cosa: il successo e la celebrità a soli 17 anni nella mitica Swinging London, la vita con Mick Jagger, fianco a fianco per tutta la durata della tumultuosa epica dei Rolling Stones, gli scandali, le droghe, la dipendenza e il declino, la vita in strada e poi, finalmente, la rinascita e il meritato riconoscimento del suo talento e della sua arte. Il suo nome è leggenda: è Marianne Faithfull, attrice, cantante, cantautrice. L'attrice e regista Sandrine Bonnaire racconta una delle figure più importanti dello scenario musicale mondiale dagli anni Sessanta a oggi, le sue mille vite, gli incontri e la sua storia straordinaria. Dipingendo così il ritratto di una donna unica, leggendaria, fatale. Recensione ❯
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Un ritratto stratiforme, adulto, anticonvenzionale della performer giamaicana, lontano dai clamori della disco anni ’80. Documentario, Gran Bretagna, Irlanda2017. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Selvaggia, spaventosa e androgina il documentario tratteggia il profilo di Grace Jones mostrandola come amante, figlia, madre, sorella e anche nonna. Espandi ▽
Né un biopic e nemmeno propriamente un film concerto, nonostante ospiti una dozzina di hit interpretate da Grace Jones sui palchi di tutto il mondo, da Slave to the Rhythm a Pull Up to the Bumper, fino alle più recenti, personali Hurricane e William's Blood. Piuttosto, un diario, un pedinamento autorizzato, la cui produzione ha abbracciato un arco temporale di circa dieci anni, riuscendo così ad avere accesso agli aspetti più privati della storia familiare della performer. Recensione ❯
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Nuhad ha cinquant'anni e ha abbandonato Damasco a causa della guerra, Angie è una giovane regista che la ospita. Condividono per alcuni mesi un bilocale a Beirut e forse anche i loro sogni. Espandi ▽
Due donne convivono per alcuni mesi in un bilocale di Beirut: trasportano materassi sul balcone, puliscono in modo frenetico i pavimenti, cucinano, suonano la fisarmonica, chiacchierano e fantasticano di altri luoghi. Spostano i muri. Nuhad ha cinquant'anni e ha abbandonato Damasco a causa della guerra mentre Angie, la giovane regista libanese che la ospita, condivide con lei l'attesa e il desiderio di andare altrove. Recensione ❯
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Dalla primavera araba del 2011 a oggi, Diane filma ogni cosa. Oggi non ricorda più niente. Userà le immagini per scrivere il suo appassionato video-diario. Espandi ▽
Dalla primavera araba del 2011 a oggi, Diane, francese di origini tunisine, ha filmato tutto: l'entusiasmo di allora, le discussioni con il padre, gli incontri con il fidanzato, l'insorgere della malattia mentale e il ricovero psichiatrico. Oggi non ricorda più nulla. E ha usato le immagini, i disegni e i testi ossessivamente accumulati nel tempo per "scrivere" questo appassionato, doloroso, intenso video-diario. Recensione ❯
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Nei volti che Elisabetta Sgarbi sfoglia, frontalmente e dappresso, c'è tutta la bellezza della soglia. Documentario, Italia2017. Durata 50 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film girato con amorosa attenzione: un viaggio in un paese a due passi dal nostro, nella sua lingua, nei suoi paesaggi, nelle nostre somiglianze. Espandi ▽
La frontiera chiude ma allo stesso tempo invita alla sua infrazione. La letteratura, per sua natura, ha sempre attraversato la soglia e trasgredito l'ammonimento. Soprattutto gli autori e i poeti centro-europei, sensibili all'altrove dentro paesi di confine nati sul territorio dell'impero austro-ungarico. È lo spazio della Mitteleuropa, uno spazio marcato dall'esperienza della dislocazione. Un trasferimento volontario o involontario, individuale o collettivo, che può provocare incertezza e crisi identitaria. Recensione ❯
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