Paul, sedicente figlio di Sidney Poitier, conquista la fiducia dei Kittridge, agiata coppia newyorkese. La tolleranza dei due ha però un sussulto quan... Espandi ▽
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Il titolo è preso da un'opera cinese dei primi del Novecento, scritta da Mei Lanfang. Il regista cinese Chen Kaige vive a New York, trapiantato da ver... Espandi ▽
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La terra desolata è quella americana. Altman ne fa un quadro difficile da accettare ma autentico. Drammatico, USA1993. Durata 180 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
L'America di Altman è una grande merda. È bugiarda, indifferente, alcolizzata, maniaca, infantile, drogata, violenta, volgare e assassina. .. Espandi ▽
L'America di Altman è bugiarda, indifferente, alcolizzata, maniaca, infantile, drogata, violenta, volgare e assassina. Mariti e mogli si tradiscono e nessun ceto è migliore di un altro. Storia quotidiana di vari nuclei familiari: una donna esercita l'amore per telefono cambiando i pannolini al bambino, un poliziotto con famiglia pensa solo alle amanti, un medico se la deve vedere con la moglie pessima pittrice, un'anziana cantante continua a lavorare al night e odia - ricambiata - la figlia suonatrice di violoncello, un divorziato distrugge la casa della sua ex, un alcolizzato prende i pasti gratis nel locale dove la moglie è cameriera, un bambino confonde i nomi dei molti amanti di sua madre, alcuni amici vedono una giovane annegata e continuano tranquillamente a pescare in quell'acqua. Recensione ❯
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Premiato alla Mostra di Venezia. Bubby è un trentenne che abita in una sorta di scantinato fatiscente. Con lui c'è la madre, che lo usa a suo piacere. Espandi ▽
Tremenda matriarca tiene chiuso in casa per 35 anni il figlio Bubby, tenero idiota. Eliminata la madre, insieme col padre ritornato dopo una lunga assenza, Bubby esce nel mondo e diventa cantante rock e assistente di bimbi spastici. Recensione ❯
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Una graziosa commedia di buoni sentimenti, ma non retorica. Un fratello troppo protettivo verso la sorella rischia di rovinarle l'esistenza. Joon è un... Espandi ▽
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Bronx, anni Cinquanta. Lorenzo Aniello (De Niro) è un conducente d'autobus, è soddisfatto e si fa i fatti suoi. Ha un bambino di nove anni, Calogero, ... Espandi ▽
Bronx, anni Cinquanta. Lorenzo Aniello (De Niro) è un conducente d'autobus, è soddisfatto e si fa i fatti suoi. Ha un bambino di nove anni, Calogero, che passa le giornate seduto sulla scaletta del palazzo a guardare Sonny (Palmintieri), il boss del quartiere. Un giorno il bimbo vede Sonny uccidere un uomo. La polizia lo interroga ma lui comincia a frequentare Calogero, lo coinvolge nel suo locale, gli fa guadagnare qualche dollaro, gli vuol bene. Naturalmente il padre è furibondo. Non vuole che il figlio frequenti quel genere di persone. Dieci anni dopo la situazione non è cambiata. Calogero si innamora di una ragazza di colore e deve vedersela con gli amici, tutti italiani, teppisti che odiano i neri. Recensione ❯
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Una realtà incontrovertibile ritratta da Helena Norberg Hodge con la semplicità che deriva da una rara profondità di sguardo. Documentario, Gran Bretagna1993. Durata 60 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film pone domande decisive su tutta la nozione di progresso, ed esplora le cause profonde del malessere della società industriale. Espandi ▽
Il Ladakh è una regione, un tempo chiamata "Piccolo Tibet", che sorge tra il Karakhorum e l'Himalaya, e che è passata in breve tempo da una cultura basata sulla tradizione, l'agricoltura e l'allevamento a un'occidentalizzazione imposta dall'India del cui territorio fa parte. Le conseguenze sono state molte e molto evidenti. Recensione ❯
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Il miglior De Palma che racconta alla sua maniera, facendo della cinepresa un altro attore. Drammatico, USA1993. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Per un cavillo legale, opera del suo avvocato, Charly Brigante, portoricano, detto Carlito, si fa cinque anni di prigione invece di trenta. Era un gra... Espandi ▽
Per un cavillo legale, opera del suo avvocato, Charly Brigante, portoricano, detto Carlito, si fa cinque anni di prigione invece di trenta. Era un grande spacciatore di droga, un vero mito. Si reinserisce acquistando la quota di un locale e righerebbe dritto se non fosse per il suo amico avvocato, che lo coinvolge addirittura nell'uccisione di un boss della mafia. Recensione ❯
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Con Caro Diario Moretti si separa dal personaggio di Michele Apicella per raccontarsi ed esporsi in prima persona. Commedia, Italia1993. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo la crisi ideologica di Palombella rossa, Moretti abbandona il suo alter ego Michele Apicella e porta sullo schermo se stesso, senza filtri. Espandi ▽
Diviso in tre momenti distinti, il film di Moretti è giunto nelle sale a distanza di quattro anni da Palombella rossa. Nel frattempo ha interpretato Il portaborse e diretto il film-documento La cosa. Nella prima parte di Caro diario, intitolata In vespa, siamo a Roma nel mese d'agosto. Il personaggio-protagonista girovaga, cercando quartieri e luoghi inusuali. Va al cinema e vede, oltre a un film italiano minimalista sulle sconfitte presunte della sinistra e del '68, Henry-Pioggia di sangue. Trovandolo brutto e troppo violento, decide di fare un terzo grado a un critico, che ne ha scritto le lodi con un linguaggio pseudo-colto e incomprensibile (piccola apparizione di Carlo Mazzacurati). Recensione ❯
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Dave, che assomiglia come una goccia d'acqua al presidente degli Stati Uniti, viene usato come controfigura. La situazione si complica terribilmente. Espandi ▽
È assunto per far da controfigura al 44° presidente degli USA. Quando costui è colto da infarto ed entra in coma deve continuare a sostituirlo per settimane e si comporta molto meglio. Recensione ❯
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Si tratta del quarto lungometraggio del regista Lee, taiwanese di nascita. Sono però molti anni che l'autore si è trasferito negli Stati Uniti e infatti la produzione è anche americana. Il protagonista è Wai-Tung, cinese trapiantato a New York. Espandi ▽
Si tratta del quarto lungometraggio del regista Lee, taiwanese di nascita. Sono però molti anni che l'autore si è trasferito negli Stati Uniti e infatti la produzione è anche americana. Il protagonista è Wai-Tung, cinese trapiantato a New York. Ha intrapreso con successo la carriera di imprenditore, è instabile psicologicamente e di tendenza omosessuale. Il suo uomo, Simon, gli consiglia di prendere in moglie Wei-Wei, che ha problemi finanziari. La situazione però precipita perché, per partecipare al matrimonio, i parenti di lui approdano a Manhattan. La storia è una miscela tra Green Card di Peter Weir e Il vizietto di Molinaro. Recensione ❯
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Ispirato all'esperienza di Marco Lombardo Radice, neuropsichiatra innovativo, il terzo film della giovane regista ha avuto un grande successo di pubblico e molta attenzione da parte della critica. Espandi ▽
Ispirato all'esperienza di Marco Lombardo Radice, neuropsichiatra innovativo, il terzo film della giovane regista ha avuto un grande successo di pubblico e molta attenzione da parte della critica. Le strutture ospedaliere inadeguate, nel campo della malattia mentale, sono all'ordine del giorno in Italia. Sebbene il quadro negativo del film non rappresenti che un decimo del problema reale, l'operazione si può dire riuscita, se non altro per una sensibilizzazione verso il problema. Le ingenuità della sceneggiatura sono compensate da un'ottima interpretazione di Castellitto e dall'agile regia della Archibugi. Recensione ❯
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Jarman confeziona una variante di regia teatrale che si colloca in una produttiva ambiguità tra realtà e finzione. Biografico, Gran Bretagna1993. Durata 75 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La vita ed il pensiero del filosofo austriaco in un film molto originale. Presenza fondamentale nel cast è Tilda Swinton, l'attrice musa di Jarman, apparsa in molti dei suoi film. Espandi ▽
Ludwig Wittgenstein è ancora un ragazzino quando inizia a raccontare di sé e della sua famiglia per poi passare agli studi e a tutte le personalità che lo hanno conosciuto ed apprezzato a partire da Bertrand Russell e Maynard Keynes. Il film lo segue nel suo complesso percorso filosofico ed esistenziale.
Un film distante anni luce dai biopic che conosciamo ma che, al contempo, non ci dice molto sul filosofo ma piuttosto sul modo in cui Jarman vedeva il mondo.
Ciò che finisce con il risultare davvero interessante è questa variante di regia teatrale che si trasforma in cinema e che continuamente si colloca in una produttiva ambiguità tra realtà e finzione. Chi cerca il biopic tradizionale è invitato a rivolgersi altrove. Chi invece vuole approfondire la conoscenza di un regista importante o incontrarlo per la prima volta farà bene a non perdere l'occasione. Recensione ❯
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