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Una favola ecologica da vedere in famiglia, dall'omonimo classico della letteratura per l'infanzia. Avventura, Australia2020. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
I ricordi di un uomo e della sua infanzia. Espandi ▽
Michael Kingley, nonno e businessman in pensione, ritorna sul litorale meridionale dell’Australia, dove ha trascorso l’infanzia e dove dovrà votare una mozione che rischia di impattare l’eco-sistema di quell’angolo di mondo selvaggio. L’ostinazione della nipote, decisa a salvaguardare quello stesso paradiso e le sue creature, risveglia nell’uomo l’eco di anni lontani, quando viveva con suo padre in una capanna sul mare. Un’epoca in cui attraversava le tempeste e ‘volava’ coi pellicani, salvati dai bracconieri e nutriti con pesce frullato e tanto amore. Coi ricordi cresce la consapevolezza umanista e politica e ritorna come un’onda l’ardore della sua battaglia. Recensione ❯
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Richard Dees scrive su un giornale di cronaca pulp. Incontra un curioso pilota di aerei che porta il suo Chessna da un piccolo aeroporto all'altro facendovi scalo giusto il tempo per ammazzare qualcuno. Espandi ▽
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Rispetto alla trilogia precedente lo spirito è lo stesso. Ma il film è così trattenuto da apparire gelido e senza magia. Avventura, Francia2022. Consigli per la visione: Film per tutti
Un'avventura travolgente per un ragazzino di dieci anni che difende a tutti i costi il destino di un cane. Espandi ▽
Sébastien è un bambino di dieci anni di città che è stato fermato dalla polizia dopo che, per difendere un suo coetaneo, si è impossessato dello skate di un ragazzo più grande. La madre non può occuparsi di lui perché sta per partire per Praga. Così si ritrova trascorre le vacanze in montagna assieme alla nonna, che avrebbe fatto volentieri a meno della sua presenza, e della zia. All'inizio le sue giornate non sono affatto entusiasmanti. Un giorno però conosce Belle, un grosso cane bianco catturato nelle montagne da Gas, figlio di un uomo d'affari senza scrupoli che ha quasi convinto la nonna a vendere tutto. I due diventano subito amici e Sébastien farà di tutto per rendere libera Belle.
Rispetto alla trilogia precedente non cambia lo spirito della storia, sia nell'amicizia salvifica tra il bambino e il cane, sia nell'attenzione agli elementi paesaggistici ma il film procede stancamente tra conflitti e riscosse, così come il tentativo di modernizzare la vicenda con la presenza dei social come nella foto di Belle postata da Sébastien su Instagram.
Il problema maggiore non è solo la prevedibilità perché quella è comunque legata alla vicenda. Il film è così trattenuto da apparire gelido. Recensione ❯
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Un remake girato e interpretato con grande mestiere, ma non all'altezza dell'originale. Commedia, Italia2021. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'inedita coppia Diego Abatantuono e Frank Matano protagonista del film di Guido Chiesa. Espandi ▽
Un altro remake per la Colorado Film e anche per Guido Chiesa. Dopo Belli di papà e Ti presento Sofia, il regista gira il rifacimento di Chiamate un dottore!, una commedia francese dove Diego Abatantuono e Frank Matano riprendono i personaggi interpretati da Michel Blanc e Hakim Jemili rispettivamente nei ruoli del dottore e del rider. Anche se rispetto all'originale Una notte da dottore non è ambientato durante la vigilia di Natale, c'è ancora la notte e la città vuota. Inoltre il film è così fedele al film francese da apparire in certi momenti come una fotocopia, dove alcune scene sono rifatte quasi in modo identico. È un cinema che va con il pilota automatico, che si affida ai divertenti duetti verbali tra Diego Abatantuono e Frank Matano e ripropone anche dei malintesi che appaiono un po' tirati via ("Ha problemi con il gas? - chiede Mario a un paziente - bollette non pagate...?"). Alcune scene, rispetto a Chiamate un dottore! funzionano meglio come la vendetta nei confronti del cliente benestante e arrogante che gli fa portare via la mondezza, mentre tutta la parte finale non è all'altezza dell'originale. Recensione ❯
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Un film a cui sarebbe servito un po' di ritmo ma che non è privo di momenti gradevoli. Commedia, Italia2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Commedia italiana in cui due coppie si trovano a confrontarsi. Espandi ▽
Un copione ben scritto e di chiara matrice teatrale. L’azione si svolge quasi interamente fra le mura dell’appartamento di Giulio e Federica, e il quartetto di interpreti dà corpo e voce ai personaggi. Ma il ritmo non è quello della commedia e manca l’incalzare tipico di questi confronti a quattro (vedi Carnage) in cui l’ironia si alterna al sottile gioco al massacro. Il risultato è una storia dignitosa e non priva di momenti gradevoli, ma che si sgonfia ad ogni svolta, invece di creare un crescendo comico o drammatico, e che fa fatica a decollare. Mancano inoltre quelle sfumature nei dialoghi e quella gradualità nell’azione che sarebbero indispensabili in una vicenda di solitudini che hanno perso il contatto umano e che non riescono più nemmeno a raccontarsi quanto sono infelici. A brillare è Valentina Lodovini, che riesce a riempire i vuoti con gli sguardi e ad arricchire di pragmatica saggezza anche i passaggi drammaturgici più fragili. Recensione ❯
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Nell'estate che segue gli interminabili mesi del lockdown e della DAD, otto ragazzini tra i 5 e 12 anni si preparano a partire da Torino verso la Sicilia per frequentare un Summer Camp. Espandi ▽
All'età di dieci anni e dopo il lungo isolamento dovuto al lockdown, Juri e i suoi amici sono pronti a partire per una vacanza-studio. L'idea è stata di suo padre Bruno (Stefano Fresi) che con il suo entusiasmo è riuscito a convincere anche la scettica mamma Chiara (Giulia Michelini). Convinto che un viaggio attraverso l'Italia, da Torino fino a Palermo, dopo un anno di pandemia, sia per i bambini una bellissima esperienza si offre di partire con loro. Si ritrova, inaspettatamente, ad accompagnarli insieme a suo padre, l'inaffidabile Claudio (Giovanni Storti), invitato di nascosto dal nipote Juri. Quando accade l'imprevisto: mentre i due adulti sono intenti a discutere, il treno dei bambini parte senza di loro.
Iniziano così una corsa contro il tempo per arrivare alla meta prima di Juri e dei suoi compagni e senza che nessuno si accorga del loro monumentale errore. Anche i ragazzini non avranno vita facile con una coppia di controllori, tra cui lo zelante Mario (Carlo Buccirosso), che rischia di scoprire che sono rimasti incustoditi.
Due viaggi paralleli attraverso l'Italia e le sue tradizioni in cui tutti, adulti e bambini, avranno modo di scoprire che il viaggio spesso conta più della destinazione... E Bruno comprenderà che per essere bravi padri, bisogna essere anche un po' bambini. Recensione ❯
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Achille Lo Chiummo, persa la casa e il lavoro, escogita uno stratagemma fraudolento per rientrare nel programma di protezione di un ex boss della camorra e della sua famiglia. Espandi ▽
La valigia sul letto è (e come potrebbe non essere!) sicuramente quella di un lungo viaggio. Ed atteso che ogni viaggio contiene in sé sempre un po' il concetto di fuga, anche la valigia che Achille e Brigida si affannano a riempire può bene offrirsi ad una simile interpretazione. Ma da che cosa fuggono i protagonisti della commedia? Sicuramente fuggono da una situazione di crisi economica e conseguentemente sentimentale che li angustia. Recensione ❯
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Dal romanzo di Rick Moody. Connecticut anni Settanta. La vicenda di alcune famiglie benestanti. Si incrociano le storie di letto, i figli adolescenti hanno i normali problemi della crescita. Espandi ▽
Da un romanzo (1994) di Rick Moody ambientato nel Connecticut nei primi anni '70, la storia di una famiglia della ricca borghesia che dietro la solita facciata idilliaca, nasconde tensioni, frustrazioni, adulteri, scambi di coppie, conflitti tra generazioni. Finché una tempesta di ghiaccio paralizza tutto, provoca un blackout generale, uccide un ragazzo e fa rinsavire tutti. Fino a quando? "La famiglia è un buco nero che ti risucchia." Il linguaggio registico è ineccepibile, ma cerca sempre le soluzioni più facili e il film è prevedibile, scontato, recitato con professionistico grigiore. Sceneggiatura di J. Schamus premiata a Cannes. Recensione ❯
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I Soldi Spicci debuttano alla regia ma disperdono il ritmo e la scorrettezza dei loro video su YouTube. Commedia, Italia2022. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
L'esorio alla regia di Claudio Casisa e Annandrea Vitrano Espandi ▽
A Roccapinola Sicula, un paesino sul mare, non succede mai niente. Claudio gestisce l'agenzia di web marketing "Casisocial" che cerca di trovare la nuova influencer sul modello di Nadia Zingales, punto di riferimento per tutte le ragazze che sognano di diventare come lei. Claudio si sente milanese, cerca di imitarne maldestramente il dialetto e sogna di trasferirsi lì. La mattina fa colazione con una tazza con la scritta "I Love Milano" e pensa che la metropoli lombarda sia il punto di riferimento per tutti i sognatori che vogliono sfondare nel mondo dei social ma, per un motivo o l'altro, non c'è ancora stato. Anna lavora come meccanico nell'officina del padre Antonio. Il suo più grande desiderio è rimettere in moto una vecchia Alfa Romeo rossa decappottabile con cui ha un rapporto particolare perché la lega al ricordo della madre che non c'è più. Un giorno Claudio e Anna si incontrano in officina perché lui deve girare degli spot pubblicitari con tre influencer. Ma si scontrano subito. All'improvviso però arriva per la ragazza l'occasione di sfondare in quel mondo social che lei ha sempre rifiutato.
In Un mondo sotto social convivono entusiasmo e approssimazione e il cinema, dopo La fuitina sbagliata, si rivela per loro un ostacolo ancora troppo alto e spesso disperde i meccanismi rodati e le trovate del duo comico che su Youtube hanno ben altro impatto.
Al di là della sceneggiatura, scritta dai due protagonisti assieme a Marco Alessi e Salvo Rinaudo, sono proprio la rappresentazione dei ritmi lenti e delle facce del paesino siciliano ad essere annacquati in Un mondo sotto social. Recensione ❯
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Ottavio Camaldoli subisce un trapianto di cuore senza sapere che l'organo proviene da un delinquente, morto ucciso, il quale ha espresso il desiderio di essere vendicato da colui che riceverà in dono il suo cuore. Espandi ▽
Ottavio Camaldoli è una brava persona, ed è convinto che "si può essere napoletano ed essere serio e normale". Insegna latino e greco in un liceo classico e vive in relativa tranquillità con il figlio Gennaro, dopo che la moglie è morta e che la donna con cui aveva ritrovato la serenità se ne è andata. Ma il destino è in agguato: il boss del quartiere, Antonio Carannante detto il barbiere perché "prima ammazza, poi fa barba e capelli" ai suoi nemici, viene ucciso, e sua madre Carmela decide che il cuore del figlio verrà trapiantato nel petto dell'uomo che lo vendicherà. Peccato che, a causa di un equivoco, il candidato al trapianto sia proprio il mite Ottavio, ben poco incline a trasformarsi in un killer.
Vincenzo Salemme dirige e firma la sceneggiatura (con Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli e Antonio Guerriero) della commedia teatrale da lui scritta e portata in scena, interpretando anche il ruolo del protagonista sia in teatro che al cinema.
L'idea di fondo è eccellente, perché pone una domanda fondamentale non solo per Napoli per tutta l'Italia: "Come si può creare la coscienza di un popolo quando non esiste la coscienza individuale di quello che siamo?". E Salemme declina ulteriormente il tema sottolineando la differenza fra quello che siamo e quello che facciamo: in questa storia ad esempio c'è un personaggio (Giovanni, ottimamente interpretato da Guerriero) che fa l'infermiere ma non lo è perché non ha mai studiato per guadagnarsi quel titolo; ma c'è anche chi, come Ottavio, vuole che ciò che fa e ciò che è coincidano, in uno sforzo di coerenza etica e sociale. Recensione ❯
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La famiglia di 10 giorni senza mamma alle prese con nuovi problemi. Espandi ▽
Carlo e Giulia Rovelli sono ai ferri corti: lui ha lasciato il lavoro e non ne può più di dedicarsi per quasi due anni ai tre figli Camilla, Tito e Bianca, lei sta facendo carriera e "a casa non c'è mai". Il Natale è in arrivo, e mentre Carlo spera nel buon esito di un colloquio per tornare a fare il suo mestiere, Giulia riceve un'offerta che sarà difficile rifiutare: l'incarico dei suoi sogni non a Roma, dove abitano i Rovelli, ma a Stoccolma. E l'incontro decisivo con la dirigenza è fissato per la vigilia di Natale. Considerato anche l'allontanamento progressivo dei loro figli - Camilla l'ecologista in crisi adolescenziale, Tito attratto dalla destra neonazista - Carlo decide di riesumare il camper con cui lui e Giulia hanno viaggiato da giovani per trasformare la trasferta della moglie a Stoccolma in una gita di famiglia. E lungo la via i Rovelli raccoglieranno anche l'ospite più inatteso: un tipo strano che sostiene di essere Babbo Natale. Recensione ❯
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Seconda prova dell'acclamata High School comedy tedesca che non supera nessuno, neppure chi l'ha scritta. Commedia, Germania2015. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il professor Müller porta gli studenti in gita in Thailandia ma laggiù dovrà affrontare numerosi ostacoli, tra i quali anche la rivalità con l'insegnante Volki. Espandi ▽
Zeki Müller, rude ed eccentrico insegnate presso il liceo Goethe, si offre di portare i suoi studenti in viaggio d'istruzione in Thailandia quando scopre che la compagna e collega Lisi Schnabelstedt vi ha spedito in beneficenza un orsacchiotto di peluche al cui interno egli ha occultato una partita di diamanti, eredità del suo passato criminale. Partecipano alla spedizione anche i pupilli dell'istituto rivale Schiller capitanati dallo sprezzante professor Hauke, vecchia fiamma di Lisi. Recensione ❯
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Un film che riflette sull'indifferenza cosmica definendo abilmente il rapporto tra l'ambiente e i personaggi. Horror, USA2014. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Rutger, Katarina e Paul visitano il famigerato cratere di Wolf Creek. Ma la vacanza diventerà per loro un incubo. Espandi ▽
Attratti dalla promessa di una vacanza in Australia, Rutger, Katarina e Paul visitano il famigerato cratere di Wolf Creek. La loro avventura da sogno nell'entroterra australiano diventa ben presto un'orribile realtà quando incontrano il più malfamato uomo del posto, l'ultimo uomo che qualsiasi viaggiatore della regione vorrebbe mai incontrare: Mick Taylor (John Jarratt). Gli escursionisti fuggono, mentre Mick li insegue attraverso il deserto ostile. Solo uno di loro verrà trascinato fino al suo covo per testimoniare la vera grandezza della sua mostruosità. E se l'ultimo uomo in piedi ha qualche speranza di sopravvivere, dove nessun altro è mai sopravvissuto prima, dovrà usare ogni grammo di astuzia per superare in furbizia l'uomo che si trova dietro al mostro e diventare altrettanto spietato come il mostro che si trova dentro l'uomo. Il seguito è ambientato anni dopo il primo film. Recensione ❯
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Ozpetek, raccontando la vita di un gruppo di quarantenni, affronta il tema della separazione e della difficoltà di accettarla. Espandi ▽
Una generazione di quarantenni che ha vissuto la sua giovinezza negli anni ottanta e novanta, si trova a fare i conti alla soglia della maturità con la necessità di riscoprire il senso del "gruppo".
Il tutto avviene in un contesto in cui la crisi economica, lo spettro delle nuove malattie e il terrorismo internazionale hanno reso il senso della vita più precario e più fragile.
La morte non è più soltanto un fantasma lontano e il bisogno di protezione e di immortalità non si cerca più soltanto nella realizzazione personale e nella sicurezza economica ma anche nella protezione degli altri. Recensione ❯
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Checco Zalone si mantiene in equilibrio sul crinale della correttezza politica, colpendo a 360°. Commedia, Italia2020. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Non compreso da madre patria, Checco trova accoglienza in Africa. Ma una guerra lo costringerà a far ritorno percorrendo la tortuosa rotta dei migranti. Espandi ▽
Spinazzola, cuore delle Murge. Checco rifiuta il reddito di cittadinanza e apre un sushi restaurant ma, dopo l'entusiasmo iniziale, fallisce e fugge "là dove è possibile continuare a sognare": in Africa, dove si improvvisa cameriere. Lì incontra Oumar, cameriere col sogno di diventare regista e la passione per l'Italia. Ma in Africa scoppia la guerra e i due sono costretti a emigrare. Checco Zalone stavolta non è solo interprete e sceneggiatore (insieme a Virzì) ma anche regista, e si vede, perché la sua direzione è pirotecnica e schizzata come la sua vis comica. Man mano che la storia prende ritmo, si comincia a ridere davvero. In Tolo Tolo ce n'è per tutti: politici incapaci dalle vertiginose carriere, migranti innamorati delle griffe, buonisti e nostalgici mussoliniani. Nella sua rappresentazione a tutto tondo dell'italiano medio, Checco è uno specchio rivolto verso lo spettatore, il punto di contatto fra meschinità private e pubbliche ideologie. Recensione ❯
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