Impropriamente napoletano, almeno quando finge, Checco Zalone è in realtà un barese DOC. È un diventato un idolo della comicità grazie alle sue gag, dove si mette in luce come un dissennato e brioso cantante che storpia, smonta, cambia e rimonta grandi successi che rappresentano le hit del momento.
Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che è una cosa già vista e stravista, ma quando reinterpreta "A te" di Jovanotti, dal punto di vista della figlia del grande cantante italiano e intona: «A te che dici ami il grande amore, poi dici "amore grande" e per questa cazzata qui magari ti senti come Dante, guarda Pa' che non è mica tanto originale, l'hai copiata alla pubblicità del pennello Cinghiale», le risate sono più che assicurate. Merito d'altronde di quella che qualcuno definisce come saggezza comica popolare, vale a dire "quel tipo di comicità che non richiede grosse esperienze o conoscenza ma che solletica quel desiderio di poter dire quello che si pensa con semplicità". E forse sono proprio la sua "sgrammatica", il suo modo di comunicare, il poco uso di stereotipi, di tormentoni, di monologhi sofisticati che rendono la sua presenza sul palcoscenico una partecipazione straordinaria e gustosa.
Gli inizi in tv
Cabarettista e musicista italiano, nasce col nome di Luca Medici a Bari, anche se risiederà a Capurso. Dopo essersi diplomato al liceo scientifico Santo Simone di Conversano, si laurea in giurisprudenza pur non esercitando alcuna attività forense e preferendo di gran lunga le luci del mondo dello spettacolo. Dopo qualche esperienza come musicista jazz, in collaborazione con Vito Ottolino e Pino Mazzarano, debutta nel 2004 come comico in coppia con Giacinto Lucariello, con il quale presenta il concorso di bellezza "Ragazzo Cinema Ok".
Trova anche il modo di partecipare a qualche programma televisivo regionale (il canale Telenorba) assieme a Gennaro Nunziante, con il quale instaurerà una profondissima amicizia. Dopo essere entrato nel laboratorio Zelig di Bari, viene invitato a partecipare al programma "Zelig Off". Il successo è talmente buono che viene spinto dagli autori a proseguire il suo lavoro in "Zelig Circus", presentandosi ufficialmente e a tutta la nazione come Checco Zalone (che, in dialetto barese Che cozzalone, significa "che tamarro" o "che grande cafone"), parodia di un cantante neomelodico partenopeo in stile Gigi D'Alessio che si esibisce per comunioni e matrimoni.
Diventa una delle punte di diamante del programma. Nel 2006, scrive la hit "Siamo una squadra fortissimi", dedicata alla Nazionale Italiana di Calcio che quell'anno ci fece diventare Campioni del Mondo. Di seguito verranno altre divertenti canzoni satiriche e non. Nel 2007, diventa co-conduttore assieme ad Amadeus del quiz musicale "Canta e vinci", ma il programma sfortunatamente non riscuote un grandissimo successo, forse per via della sua collocazione nel palinsesto. Si rifarà con "Checco Zalone Show" riscuotendo enormi successi.
Il debutto al cinema
Nel 2009, diventa protagonista di un film diretto da Gennaro Nunziante: Cado dalle nubi con Dino Abbrescia, Giulia Michelini, Fabio Troiano e Raul Cremona. Con lo stesso regista firma, nel 2011, anche Che bella giornata, in cui sventerà - con la sua ingenuità - un attentato terroristico alla "Madunnina" milanese. Nel 2013 torna al cinema diretto da Gennaro Nunziante con Sole a catinelle e nel 2015 è protagonista (sempre diretto da Nunziante) di Quo vado, in cui interpreta un impiegato disposto a tutto pur di non perdere il posto fisso.
Il 2019 segna il suo debutto alla regia: Tolo Tolo è infatti il primo dei suoi film non diretto da Gennaro Nunziante, ma è stato scritto da Zalone insieme a Paolo Virzì.
Come molti altri comici che lo hanno preceduto, Zalone si lancia nel mondo del cinema portando il suo personaggio, senza distaccarsi particolarmente da quello che ha portato sul piccolo schermo.