La coraggiosa opera seconda di Stefano Sardo che decide di portare sul grande
schermo una storia ambientata durante la pandemia. Drammatico, Italia2024. Durata 103 Minuti.
Un originale noir sentimentale, ricco di sorprese e sconvolgenti rivelazioni, in cui i ruoli di vittima e carnefice si ribaltano, dando vita a insoliti cambi di prospettiva. Espandi ▽
Quando inizia il lockdown a Roma, Luca (Riccardo Scamarcio), insegnante di filosofia del liceo, si ritrova a viverlo da solo perché la moglie Sara (Maria Chiara Giannetta), medico, vive praticamente in ospedale per fronteggiare l'emergenza. Mentre il mondo si ferma, la sua attenzione si concentra sulla nuova vicina, Amanda (Mariela Garriga). Quando il desiderio lo spinge a rompere la distanza che li separa, Luca è travolto da una passione incontrollata che sconvolgerà la sua vita con conseguenze inaspettate. Durante il lockdown al protagonista del film accade qualcosa di travolgente con l'apparizione di Amanda che scatenerà una passione più pericolosa della stessa pandemia.
È in qualche modo coraggiosa l'opera seconda di Stefano Sardo che decide di portare sul grande schermo una storia ambientata durante la pandemia nei confronti della quale, secondo studi recenti, è stato avviato un processo di rimozione nel discorso pubblico da una larga maggioranza di persone che, anche come meccanismo di difesa, non ne vuole più sentire parlare. Recensione ❯
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Un film coraggioso che mescola una dimensione metafisica con la durezza della realtà. E ci pone tante domande. Drammatico, USA2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film racconta, sullo sfondo della striscia di Gaza durante la seconda Intifada (2003), la speciale amicizia di due bambini. Espandi ▽
Striscia di Gaza, 2003. In prossimità di Gaza sono ancora presenti insediamenti israeliani, la seconda intifada è in corso. Il 43% della popolazione ha meno di 14 anni. Questo dicono le didascalie iniziali, precedute da titoli di testa, sui cui su nero rimbombano colpi di proiettile ed esplosioni. Il teatro di guerra è ben noto. Mahmud è un undicenne palestinese che vive solo a Gaza con la giovane madre Farah, vedova di un "martire" della resistenza, e la aiuta a vendere mazzi di timo, muovendosi tra allarmi, bombardamenti, coprifuoco, in una città devastata da un conflitto infinito che colpisce alla cieca i civili. Sulla spiaggia che frequenta per imparare a surfare, Mahmud vede un ragazzino muoversi furtivamente e rientrare nell'insediamento vicino ai posti di blocco sulla strada: è Alon, figlio unico di una coppia di ebrei, e ha in comune con lui la passione per la tavola da surf.
Nello sforzo di accogliere nel racconto tante situazioni e personaggi, la sceneggiatura perde di efficacia e relega volutamente gli adulti a un ruolo superficiale.
Molto più interessanti le domande legittime che Mahmud e Alon rivolgono a Ahfar e al proprio padre sulle ragioni dell'odio tra palestinesi e israeliani. Domande complesse, che ormai si perdono in un tempo distante, inattuale, di barbara arcaicità, sempre più indecifrabili. Domande che il film rilancia a chi guarda, con una chiarezza inequivocabile. Recensione ❯
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Un film morbido e gentile che accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Dal romanzo di Chiara Gamberale. Drammatico, Italia2024. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Espandi ▽
Quando Niccolò lascia la moglie Bianca, dopo 18 anni di matrimonio, lei cade dalle nuvole: non si era accorta di nulla, né dell’infelicità del suo compagno di vita, né della sua relazione con un’altra donna. Da quel momento Bianca precipita in uno stato depressivo dal quale cerca di tirarla fuori una psicologa burbera dal cognome importante (si chiama Braibanti, come la vittima di un agghiacciante caso giudiziario), intenta a riportare la sua paziente ad un metro di realtà. Dieci minuti, diretto da Maria Sole Tognazzi e da lei cosceneggiato insieme a Francesca Archibugi, è liberamente ispirato al romanzo “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, di cui conserva la componente fortemente autobiografica. Tognazzi ha una bella mano di regia, e insieme ad Archibugi ha orchestrato una serie di interessanti slittamenti temporali che rendono la narrazione una sorta di detection, sfruttando proprio lo sfasamento percettivo della protagonista che siamo inizialmente chiamati a condividere. Dieci minuti si lascia vedere e accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Recensione ❯
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Un giallo ricco di colpi di scena e dal finale imprevedibile. Espandi ▽
Rebecca Zuin, una ricca imprenditrice nel settore framaceutico, viene trovata morta nella sua lussuosa villa, ma il suo corpo sparisce dall'obitorio, e l'ispettore capo Cosser è chiamato a investigare sulla misteriosa sparizione. Bruno, il vedovo, è un uomo più giovane di Rebecca che grazie a lei ha fatto carriera. Dunque comincia a sospettare che la sua scomparsa sia uno scherzo di pessimo gusto della consorte capricciosa, che sembra continuare a lasciargli messaggi che riguardano la loro vita privata.
La svolta finale rende più comprensibili le numerose implausibilità della trama che la precede, ad esempio il fatto che Bruno, per quanto sospetto, possa circolare liberamente all'interno di un obitorio.
Ma la vicenda risulta comunque poco convincente e molto artefatta, e rimane del tutto in superficie anche quando tratta di sofferenze personali profonde e di dilemmi morali. Ed è un peccato, perché la scena iniziale in cui Rebecca, il giorno del matrimonio con Bruno, gli fa un perfido scherzo, avrebbe fatto sperare in una narrazione più ironica e meno improntata al... melodramma noir in salsa asiatica (nonostante la matrice originale fosse ispanica). Recensione ❯
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Aaron Taylor Johnson è Kraven, un uomo dotato di grande forza che non teme nessuno. Si tratta di un film Marvel prodotto da Sony Pictures. Espandi ▽
Nikolaj Kravinoff, boss del crimine russo insensibile e violento, alleva i figli Sergej e Dimitri come se dovessero divenire dei predatori alpha. Il giorno della morte della moglie, suicida, decide di portarli con sé in Tanzania per una battuta di caccia contro Czar, un leone gigantesco. Sergej viene ferito gravemente dalla belva, ma in suo aiuto accorre Calypso, una ragazza del luogo, che gli fa bere una pozione che, secondo la leggenda, ha dei poteri magici. Sergej risulta clinicamente morto, ma improvvisamente si risveglia con dei superpoteri.
Le scene d'azione sono riuscite, specie l'incipit nel carcere siberiano, completamente parlato in russo. Ma è tutto il resto a non essere all'altezza, a cominciare dalla recitazione.
La sensazione di un B-movie particolarmente spinto sulla lettera B è evidente sin dalle prime sequenze ed è, forse, anche l'effetto desiderato da Chandor. Tuttavia, il miglior cinema di serie B ha sempre saputo supplire con l'inventiva ad altre mancanze, mentre la meccanicità narrativa azione-chiama-reazione di Kraven ha bandito la creatività dalla stanza degli sceneggiatori. Recensione ❯
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L'animazione brasiliana è ancora forte. E questo film ben giostrato lo dimostra. Animazione, Brasile, India2024. Durata 84 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un film d'animazione brasiliano che racconta di una coppia di topi che tenta di salire sull'Arca di Noè. Espandi ▽
Tito e Vinni sono un duo musicale di scarso successo. Tito è slanciato, Vinni tarchiato e tutti e due sono dei topolini che vivono alla giornata. Il loro mondo, letteralmente, sta per cambiare: Vinni ha carpito di nascosto il dialogo tra Dio e Noè, con la divinità che ammonisce l'uomo della catastrofe che sta per abbattersi su tutti loro. Il Diluvio Universale è imminente, l'Arca deve essere costruita e gli inviti mandati a tutti gli esseri viventi. C'è solo un problema: Tito e Vinni sono due maschi, e sulla gigantesca imbarcazione solo le coppie di animali potranno trovare rifugio.
Machado (anche sceneggiatore) e Di Leo rimpolpano il mito del Diluvio Universale e il viaggio dell'Arca con anacronismi diretti tra riferimenti a TikTok e selfie, imbevono lo spazio ristretto dell'imbarcazione di tensioni riferite allo sfruttamento delle risorse e alla loro ridistribuzione, caratterizzano le varie razze animali con divisioni tra classi meglio attrezzate per sopravvivere e migranti senza alcuna possibilità di farcela.
È una traccia politica, quella del film, che non tira giù l'intrattenimento ma al contrario lo rende più affilato, pregnante, nell'individuare la posta in gioco come un orizzonte collettivo da raggiungere tutti insieme e per tutti. Recensione ❯
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Una donna torna nella casa della sua infanzia per scoprire che l'amico immaginario che ha lasciato è molto reale ed è infelice per averlo abbandonato. Espandi ▽
Nella nuova casa, la piccola Alice si trova a suo agio e intrattiene una vivace amicizia con Teddy, un orsacchiotto di peluche trovato lì, che diventa il suo amico immaginario. Jessica e Max vedono di buon occhio la cosa, ritenendola del tutto normale per una bambina della sua età. Le cose si complicheranno però ben presto. Jeff Wadlow è uno specialista nel genere (Obbligo o verità, Nickname: Enigmista) e conferma una buona mano nella gestione del racconto, se non una particolare inventiva. Non c’è niente di particolarmente sorprendente, anche i rivolgimenti conclusivi sanno abbastanza di già visto, ma la narrazione si mantiene svelta e a tratti avvincente, garantendo una buona tenuta spettacolare. In definitiva, Imaginary è un tipico prodotto Blumhouse, levigato, professionale, ricco d’atmosfera, di buon intrattenimento e però con ben poche novità dal punto di vista strutturale e narrativo. Recensione ❯
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Eros Puglielli scardina il sottogenere del cinepanettone. Lillo regge tutto il film con battute molto divertenti. Commedia, Italia2024. Durata 102 Minuti.
Lucio De Roberti, un irresistibile viveur di mezza età, si reca a Cortina D'Ampezzo per salvare il nipote da un matrimonio disastroso con la figlia della perfida Patrizia Giordano, una vulcanica discografica con un marito succube e alle prese con il rischio di fallimento dell'azienda. Tanto che ha già pronto un contratto capestro da far firmare a Dino Doni, un'artista musicale del passato che stravede da sempre per lei e che ora è alla ricerca di riscatto accollandosi però, senza saperlo, tutti i debiti. Recensione ❯
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Il cinema del reale coniugato con elementi di realismo magico. Per parlare di Napoli e della sua complessità. Drammatico, Italia2024. Durata 101 Minuti.
Un'opera prima che rappresenta un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli. Espandi ▽
Mimmo Sannino, un tempo insegnante ora impegnato come educatore di strada a Napoli, si dedica al recupero di ragazzi in dispersione scolastica per riportarli sui banchi di scuola, e permettergli di ottenere il diploma di terza media. Il suo mezzo di predilezione è l'arte circense così, tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante, e grazie anche all'aiuto di Anna, assistente sociale che riconosce il valore del suo impegno, riesce a coinvolgere i giovani anche se il suo operato non è ben accolto dalle famiglie del quartiere e dalla criminalità organizzata.
Opera prima della regista Cécile Allegra, Criature è un altro importante tassello dell'ampia narrazione contemporanea di una città complessa e difficile ma straordinaria come Napoli.
Il cuore del film risiede nella fiducia della pedagogia incarnata dal protagonista del film che, etimologicamente, accompagna i fanciulli nella loro vita quotidiana introducendo nelle loro vite anche la bellezza della letteratura incarnata dalla lettura del calviniano Barone rampante. Marco D'Amore si fa dunque portatore, in una maniera ancora più ampia, di questo concetto mettendo dentro il suo personaggio un trasporto che sa di esperienza vissuta, di uno sguardo che ha ben presente la realtà raccontata. Proprio come il film stesso. Recensione ❯
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Un melò disturbante sulla violenza che esplode tra le pareti domestiche. Con un ottimo cast. Drammatico, Italia2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di violenza domestica, tratta dal romanzo "Non sarà sempre così" di Luigi Celeste. Espandi ▽
Licia è una donna che si divide tra lavoro e figli. Suo marito Franco Celeste è appena uscito di prigione, ha provato ad allontanarlo per via dei suoi atteggiamenti violenti senza successo. Nella sua vita ripiomba più volte, malgrado i tentativi di denunce e allontanamenti vari, e questo funesta la sua serenità e quella dei suoi due figli. In particolare Luigi, che sta prendendo una brutta piega: rincasa tardi la sera, frequenta neofascisti, è sempre di cattivo umore. Intanto la violenza in casa non accenna a diminuire.
È un film volutamente disturbante, l'opera seconda di Francesco Costabile. Un melò violento e claustrofobico con l'anima di un cupo thriller che getta lo spettatore in un'atmosfera carica di tensione, facendolo diventare membro esterno della famiglia che racconta.
Il film è interpretato dal sempre ottimo Francesco Di Leva, mentre la moglie, madre e vittima di violenza è la talentuosa Barbara Ronchi, per l'ennesima volta convincente. I figli non sono da meno, specie Luigi, interpretato superlativamente da Francesco Gheghi, fidanzato nel film con la brava Tecla Insolia. Insomma, gli attori sono il punto di forza del film, catturano il cuore dello spettatore con le loro performance viscerali. Recensione ❯
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Un film che ci sa regalare un mondo tutto nostro nel quale possiamo inventare e aggiustare ciò che vogliamo. Animazione, Avventura, Commedia - USA2024. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Harold era un bambino che disegnava il suo mondo con una matita viola. Ora però è un adulto spaesato che fa amicizia con un bambino con la sua stessa immaginazione. Espandi ▽
“Harold and the Purple Crayon” – “Harold e la matita viola” – è il titolo di un celebre libro per bambini uscito nel 1955. Racconta di un bambino capace di creare tutto ciò che immagina, solo disegnandolo con la sua magica matita viola. L’adattamento cinematografico del libro parte da lì. Ma ora Harold ha il corpo di un adulto e l’anima di un bambino. Si ritrova, spaesatissimo, a Providence, nel Rhode Island: con lui i suoi amici Alce – Lil Rel Howery – e Porcospino, Tanya Reynolds. Anche loro passati dall’animazione al mondo “reale”. La loro prima missione è cercare di incontrare il loro creatore, l’autore del libro. Ma si imbattono in Terry, madre di un ragazzino dalla fervida immaginazione, che ha un amico invisibile di nome Carl. Il ragazzino e Harold entrano subito in sintonia. Lo spunto narrativo è l’idea di un adulto spaesato, ingenuo, puro tuffato nel mondo reale. Da questa situazione iniziale, il candore del protagonista illumina tutto il film. Niente di propriamente nuovo sotto il sole. Nessuna gag pare propriamente “nuova”, sorprendente. La regia di Carlos Saldanha, veterano del cinema di animazione dirige senza pecche, ma senza punti esclamativi. Recensione ❯
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L'amicizia tra due ragazzi afroamericani all'interno di un difficile contesto scolastico. Espandi ▽
Florida, 1962. Elwood Curtis viene spedito alla Nickel Academy, un riformatorio dove i metodi educativi consistono nel riempire di botte chiunque non si sottometta alle regole del direttore. Per fortuna il ragazzo fa amicizia con Turner, un ragazzo di strada che sembra più adatto a gestire la situazione e che fornisce a Elwood piccole scappatoie.
Nickel Boys è il magnifico adattamento cinematografico di “I ragazzi della Nickel” dello scrittore afroamericano Colson Whitehead, che con questo romanzo ha conquistato il suo secondo premio Pulitzer.
Ed è un piccolo miracolo perché riesce a trasformare in grande cinema quella che era grande letteratura. Il dolore si trasforma in poesia, il Male in Arte, i corpi singoli dei ragazzi nel corpo collettivo afroamericano, senza pietismi o inutili sadismi, riproducendo esattamente la casualità con cui la giustizia americana decide (ancora oggi) del destino di una comunità sulla base del colore della pelle. Recensione ❯
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Un confuso terzo capitolo, che introduce molti personaggi, troppi simbionti e la consueta minaccia a base di CGI. Azione, Avventura, Fantascienza - USA2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nel terzo capitolo della serie, Tom Hardy ritornerà nei panni del letale vigilante Venom. Il film è diretto da Kelly Marcel, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Tom Hardy. Espandi ▽
Eddie torna sulla sua Terra dopo una brevissima permanenza in quella degli altri eroi Marvel come Spider-Man, e scopre di essere ricercato per la morte del detective Patrick Mulligan. Nel mentre Knull si risveglia e manda i suoi cacciatori "xenofagi" in cerca di Venom. Mentre Eddie cerca di raggiungere New York, viene attaccato da uno di questi xenofagi ma riesce a sopravvivere. Si ritrova presto però braccato anche dai militari a caccia di alieni guidati da Rex Strickland. I suoi scienziati hanno infatti salvato dalla morte Patrick Mulligan.
Un confuso terzo capitolo, che introduce molti personaggi, troppi simbionti e la consueta minaccia a base di CGI e poco altro. Più canzoni e balletti non redimono il clamoroso spreco di cast di Venom: The Last Dance.
La logica è un fastidio non richiesto e se da una parte la Computer Grafica è un po' migliorata, tutto continua a sembrare piuttosto finto e posticcio, dall'aereo in volo a cui Venom si attacca fino ad alieni mutaforma o capaci di rigenerarsi che sembrano coperti di una patina di plastica. Recensione ❯
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Il film segue Dan Lawson, un detective di Chicago, che si reca in Scozia per entrare in contatto con il dipartimento scozzese. Glen Boyd, in seguito alla ricomparsa di un serial killer i cui crimini corrispondono a un caso irrisolto che aveva esaminato cinque anni prima a Chicago. Recensione ❯
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Un'attrazione impossibile in un thriller che omaggia Brian De Palma. Ma lo stile è solo tecnica e mai messinscena. Drammatico, Avventura, Azione - USA2024. Durata 105 Minuti.
Un crime thriller che - avvolto nelle cupe atmosfere del noir - rivela una trama sorprendente e ricca di colpi di scena. Espandi ▽
Alla morte dell'investigatore privato Mikeal Tallini, ucciso da una misteriosa ragazza in nero, la detective Cassie Holt, anni prima salvata dall'alcolismo proprio da Tallini, comincia a indagare sulla vicenda e scopre un intricato caso di abusi sessuali perpetrato da un gruppo di aristocratici irlandesi. Chi è dunque la serial killer che sta facendo piazza pulita di rampolli e avvocati, e che in realtà ha ucciso Tallini per errore? E cosa unisce la detective e la sua preda, visto che poco dopo l'inizio delle indagini le due inaspettatamente si alleano?
Antonio Banderas fa da mentore alla protagonista di una produzione americana che adatta trama e perversioni del noir all'ambientazione rurale dell'Irlanda.
Il film è la storia di un'attrazione impossibile, lo strano legame fra un'investigatrice che collabora con la polizia e una criminale, unite dal trauma dell'abuso sessuale e dalla lotta contro la corruzione dell'alta società. Dal momento che i personaggi sono tagliati con l'accetta, meglio lasciar perdere lo scavo psicologico e concentrarsi sullo scontro fra figure opposte e similari. Recensione ❯
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