Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Stefano Sardo |
Attori | Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga, Maria Chiara Giannetta, Paolo Pierobon Giulio Beranek, Francesco Brandi, Simona Tabasco, Federico Mancini. |
Uscita | giovedì 20 marzo 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,79 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 marzo 2025
Un originale noir sentimentale, ricco di sorprese e sconvolgenti rivelazioni, in cui i ruoli di vittima e carnefice si ribaltano, dando vita a insoliti cambi di prospettiva. Muori di Lei è 100° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 44,00 e registrato 71.230 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Quando inizia il lockdown a Roma, Luca (Riccardo Scamarcio), insegnante di filosofia del liceo, si ritrova a viverlo da solo perché la moglie Sara (Maria Chiara Giannetta), medico, vive praticamente in ospedale per fronteggiare l'emergenza. Mentre il mondo si ferma, la sua attenzione si concentra sulla nuova vicina, Amanda (Mariela Garriga). Quando il desiderio lo spinge a rompere la distanza che li separa, Luca è travolto da una passione incontrollata che sconvolgerà la sua vita con conseguenze inaspettate. Durante il lockdown al protagonista del film accade qualcosa di travolgente con l'apparizione di Amanda che scatenerà una passione più pericolosa della stessa pandemia.
È in qualche modo coraggiosa l'opera seconda di Stefano Sardo che decide di portare sul grande schermo una storia ambientata durante la pandemia nei confronti della quale, secondo studi recenti, è stato avviato un processo di rimozione nel discorso pubblico da una larga maggioranza di persone che, anche come meccanismo di difesa, non ne vuole più sentire parlare.
Ma Sardo,
con la complicità nella sceneggiatura di Giacomo Bendotti, fa qualcosa di più, inizia Muori di lei
rievocando proprio il messaggio del capo del Governo Giuseppe Conte che, nella fatidica sera del
10 marzo del 2020, lancia agli italiani il «tutti a casa» per il Covid-19. I protagonisti del film, la
coppia formata da Luca e Sara, lui insegnante e lei medico, sono a cena con il padre di lei, un
medico borioso (Paolo Pierobon assolutamente 'insopportabile') cha ha fatto tanti soldi con
l'inseminazione artificiale, e la sua compagna molto più giovane, mentre al telegiornale viene
annunciato il lockdown.
Suona il campanello e una giovane ragazza dall'accento sudamericano,
ospite del b&b dirimpetto, chiede di poter ricaricare velocemente il cellulare per ritrovare il codice
d'accesso della serratura elettronica. Ovviamente, come nel principio di scrittura che vuole che se
in una storia compare una pistola, questa prima o poi sparerà, così anche l'apparizione improvvisa
di una donna misteriosa, che per di più si chiama Amanda (come la protagonista di Le mille luci di
New York), nel momento stesso in cui scatta la quarantena e non si può più uscire di casa,
prefigura immediatamente nello spettatore sviluppi compromettenti.
E infatti il protagonista, interpretato da Riccardo Scamarcio con la giusta dose di ironia anche nel
dare corpo a un "medioman" frustrato perché vittima del suocero ricco che gli ha comprato la casa
e che si occuperà anche dell'inseminazione artificiale per dare un figlio alla coppia, cade con tutte
le scarpe nella tela che la vicina cubana tesse con facile maestria. Perché Luca è un insegnante di
filosofia che vive in un mondo tutto suo, indossa le t-shirt dei Sonic Youth e dei Flaming Lips e
ascolta Io sto bene dei CCCP quando passa l'aspirapolvere, ma che in questo lockdown ha solo
l'impegno della didattica a distanza e trascorre la giornata da solo in casa visto che la moglie è
impegnata quasi H24 in ospedale per l'emergenza sanitaria.
Così tra qualche esercizio di
ginnastica insieme sul terrazzo condominiale, un'occhiata furtiva dalla finestra dell'appartamento di
uno a quello di fronte dell'altra, ecco che tra Luca e Amanda scoppia una passione, anche
sessuale, travolgente («questa è la storia di Amanda... e di come mi ha rovinato la vita» ci
confessa il protagonista con la voce fuori campo). Anche in questo caso la scelta attoriale caduta
sull'interprete cubana naturalizzata italiana, Mariela Garriga, con la sua carica erotica è perfetta
come contraltare alla figura al limite dello zuccheroso della moglie con la sempre più convincente
Maria Chiara Giannetta.
Questa prima parte del film è caratterizzata dai toni della commedia romantica in cui il lato ironico
della situazione (c'è anche da sottolineare la presenza quasi comica di Francesco Brandi nei panni
dell'amico misogino del protagonista in fila al supermercato) è spinto ai massimi livelli con la
relazione extraconiugale che deve comunque sottostare ai ritmi di arrivo e di partenza della moglie
di Luca che, quando prende il Covid, mette a dura prova gli incontri erotici dei due con momenti
quasi da slapstick (grazie anche al montaggio di Sarah McTeigue). Mentre piano piano Muori di lei,
il cui titolo nasce da una suggestione del regista per il brano dei Verdena Muori Delay che
ascoltiamo nei titoli di testa con l'animazione-capolavoro del geniale Donato Sansone, prende una
piega noir in cui i colpi di scena si susseguono in una costruzione finanche troppo stratificata,
segnata da inseminazioni artificiali e altri misfatti, ma in cui Sardo, che nella sua vita precedente è
stato il leader della band Mambassa (qui presente in un 'cameo' in un poster) per cui le scelte
musicali del film sono particolarmente ricercate e azzeccate, non si prende fortunatamente mai
troppo sul serio proprio come aveva fatto nel suo esordio registico autobiografico, Una relazione
con Valentina Gaia che qui appare in un cameo.
The voice over di Riccardo Scamarcio ci introduce nel suo mondo, lui è Luca Messico, un professore di filosofia in un liceo di Roma, che ha abbandonato la tesi che gli avrebbe permesso l’accesso a una cattedra universitaria, sposato con Sara, medico in un ospedale civile, Luca è un uomo mediocre, senza ambizioni, senza coraggio, senza interessi, non riesce a tener testa a [...] Vai alla recensione »
non sar? un capolavoro , per? il film scorre bene si pu? vedere
ho provato un forte senso di déja vue, la solita, solita, solitissima, passione fatale condita di citazioni filosofiche qua e là, déjà lu anche quelle, con la brilante conclusione che la realtà questione di punti di vista (turisti e pesci nell'acquario). Oltre tutto quale grande isolamnto? i professori di filosofiacome gli altri colleghi incontravano [...] Vai alla recensione »
Tradire al tempo del Covid e volerlo fare per un inganno. Questa storia inizia così, con uno schizzo, come si comincia un quadro. Solo che a farlo non è un pittore ma Riccardo Scamarcio, mentre si masturba guardando YouPorn. Andiamo in maniera ordinata: vuoi giocare con il fuoco? Preparati a bruciare fino all'osso. Muori di lei di Stefano Sardo non è solo un thriller: è un'esecuzione lenta e inesorabile, [...] Vai alla recensione »
Ménage à trois al tempo del Covid. Lui (Scarmarcio) è un professore di filosofia senza ambizioni, sposato con Sara (Giannetta) che, tutti i giorni, affronta da medico internista la pandemia in ospedale, nonostante abbia un posto assicurato nella clinica privata del padre, ricco e arrogante (Paolo Pierobon). Nel b&b di fronte al loro appartamento, Amanda (Garriga), una sensuale ragazza cubana, resta [...] Vai alla recensione »
Finestre sul cortile. Non è frequente imbattersi in un thriller italiano -per di più dai risvolti fortemente erotici- sceneggiato con attenzione all'intreccio e girato senza ricorrere alle convenzioni dozzinali del genere. Non era dunque scontato riconoscere a "Muori di lei" di Stefano Sardo, anche cosceneggiatore con Giacomo Bendotti a partire da un proprio soggetto, la stringatezza dei cento minuti [...] Vai alla recensione »
Non è stretta la foglia - pardon, la soglia visto che il celebre proverbio nasce da un errore di trascrizione - forse invece è larga la via. Sia come sia, diciamocelo senza troppi giri di parole. Ma chi l'ha detto che Biancaneve è solo una favola. O meglio, che Biancaneve è ancora una favola. Quello che arriva oggi al cinema è il remake in live action cioè un film - del cartone animato del 1937 che [...] Vai alla recensione »
All'inizio del film ascoltiamo in off la voce del protagonista, Luca Messico alias Riccardo Scamarcio, che a mo' di preambolo ci introduce nei fatti con le seguenti parole: "questa non è la storia di come sono diventato padre, ma questa non è neanche la storia di come la pandemia ha fatto deragliare le nostre esistenze. Questa è la storia di Amanda e di come mi ha rovinato la vita.
Stefano Sardo senza dubbio è un bravo sceneggiatore: dalla serie 1992 all'adattamento italiano di In treatment, e poi ancora La Doppia Ora, Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores e L'arte della gioia di Valeria Golino, solo per citarne alcuni. Ma anche un bravo regista? Su questo non si può rispondere con la stessa sicurezza. Certo è che lui ci prova, o meglio ci riprova.
Attenzione a guardare nelle finestre (e, ovviamente, nelle vite) altrui. È quello che capita a Luca (Riccardo Scamarcio, bravo nella maturità a farsi spesso piccolo uomo mediocre) professore di liceo quietamente frustrato, attratto dalla bella e sensuale vicina spagnola Amanda (Mariela Garriga, indovinata), mentre è imprigionato in casa dal lockdown per COVID-19, con la moglie medico Sara (Maria Chiara [...] Vai alla recensione »
"Salve! Sono io, non si ricorda? La patata del piano di sopra...". È il 1955 e Billy Wilder firma a quattro mani con George Axelrod la sceneggiatura di Quando la moglie è in vacanza, riflessione ironica e raffinata sul concetto di fedeltà coniugale. Wilder non va per la leggera. Per questo, nonostante i toni del film siano chiaramente brillanti e mai amari, l'incontro/scontro tra il marito devoto di [...] Vai alla recensione »
Durante l'epidemia di covid, tra gli addetti ai lavori ci si chiedeva se il lockdown, un giorno, sarebbe stato raccontato al cinema e, se sì, come sarebbe stato fatto. Quando il peggio era ormai alle spalle, molte persone hanno convenuto che no, non sarebbe stato possibile e che il pubblico non avrebbe avuto voglia di rivivere quel momento né al cinema né altrove.