gabriella
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sabato 27 aprile 2024
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hai paura , eh?
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Il film di Daniele Lucchetti, terza trasposizione cinematografica da un romanzo di Domenico Starnone dopo “ La scuola” e “Lacci”affronta una relazione asimmetrica e tempestosa tra Pietro, professore e Teresa , la sua migliore studentessa. Il film muove i suoi passi in un terreno sismico, dove tutto può sgretolarsi da un momento all’altro, Pietro Vella è un narcisista, un egocentrico, è si professore amato e stimato per il suo insegnamento di pedagogia dell’affetto, ma sostanzialmente è un mediocre e lui vive questa insoddisfazione, tesa al raggiungimento di ciò che non è, talmente concentrato su sé stesso e a vivere una vita che in fondo non gli appartiene, da contaminare chi gli sta a fianco.
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Il film di Daniele Lucchetti, terza trasposizione cinematografica da un romanzo di Domenico Starnone dopo “ La scuola” e “Lacci”affronta una relazione asimmetrica e tempestosa tra Pietro, professore e Teresa , la sua migliore studentessa. Il film muove i suoi passi in un terreno sismico, dove tutto può sgretolarsi da un momento all’altro, Pietro Vella è un narcisista, un egocentrico, è si professore amato e stimato per il suo insegnamento di pedagogia dell’affetto, ma sostanzialmente è un mediocre e lui vive questa insoddisfazione, tesa al raggiungimento di ciò che non è, talmente concentrato su sé stesso e a vivere una vita che in fondo non gli appartiene, da contaminare chi gli sta a fianco. Teresa ,rappresenta la minaccia costante, custode di un segreto inconfessabile che i due si sono scambiati per sentirsi uniti, invece divide, innescando un meccanismo d’inquietudine che tiene costantemente Pietro in allerta su una possibile rovina alla sua carriera, perché questa presenza femminile compare e scompare continuamente dalla sua vita, anche quando Pietro si sposa con Nadia, professoressa di matematica , donna dal carattere docile e arrendevole che fin dal giorno del matrimonio si capisce che si prenderà cura di lui rinunciando a sé stessa. Ma l’ombra sinistra dell’indicibile rimane in mezzo a loro, è un vincolo mortale che diventa ossessione, il punto nevralgico che condizionerà la sua esistenza, è un salto nel vuoto dove non si finisce più di cadere, amore e paura è la dicotomia che accompagnerà un sempre più straniante Pietro, sempre più braccato nelle sue insicurezze e che sempre più rivelerà la sua mediocrità e la sua miseria. Privo di appigli, vortica alla ricerca di un equilibrio che non trova perché come dice Teresa, vive altrove dai suoi sentimenti, un individuo egoriferito e la sua inevitabile discesa agli inferi. Elio Germano è straordinariamente bravo a indossare le mille sfaccettature che lo dilaniano e che non gli permettono di respirare, bravissima anche l’esordiente Federica Rosellini con il suo sguardo enigmatico, quel sorriso inquietante e ineffabile. Forse è un film troppo gridato, enfatizzato, le emozioni a volte sono raffreddate da un’ atmosfera troppo concentrata e compiaciuta, però tiene lo spettatore sospeso tra dubbi e riflessioni, quale sarà mai l’orribile segreto di Pietro? Il doppio filo narrativo, quello che vediamo o crediamo di vedere e quello che si annida in fondo all’anima del protagonista, che non può essere rivelato, accennato, bisbigliato, è senza dubbio dove si concentra l’interesse maggiore, fino a un finale in bilico tra realtà e immaginazione, tra controllo e indifferenza, tra fiducia e sabotaggio, tra vergogna e apparenza.
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mauridal
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sabato 27 aprile 2024
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la confidenza
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Quando un personaggio come Pietro un prof di italiano ,viene prima descritto come un ottimo insegnante che lascia un segno positivo nei suoi allievi, ha una vita semplice, da giovane sensibile alla vita e all'amore in generale, e poi lo troviamo in una doppia esistenza piena di segreti ,con un equilibrio mentale precario, solo perché ha dato confidenza ad una sua allieva che si innamora di lui, allora qualcosa nella storia del film, non quadra. Il regista ha scritto il film con due sceneggiatori di esperienza, Starnone e Piccolo, che hanno collaborato più volte in vari film, forse questa volta ,ciascuno a suo modo, hanno voluto mettere troppa psiche a cuocere, rendendo il racconto involuto e contorto, ripetitivo sui rapporti tra Pietro il protagonista, e le sue varie donne che incontra e con cui ha rapporti difficili.
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Quando un personaggio come Pietro un prof di italiano ,viene prima descritto come un ottimo insegnante che lascia un segno positivo nei suoi allievi, ha una vita semplice, da giovane sensibile alla vita e all'amore in generale, e poi lo troviamo in una doppia esistenza piena di segreti ,con un equilibrio mentale precario, solo perché ha dato confidenza ad una sua allieva che si innamora di lui, allora qualcosa nella storia del film, non quadra. Il regista ha scritto il film con due sceneggiatori di esperienza, Starnone e Piccolo, che hanno collaborato più volte in vari film, forse questa volta ,ciascuno a suo modo, hanno voluto mettere troppa psiche a cuocere, rendendo il racconto involuto e contorto, ripetitivo sui rapporti tra Pietro il protagonista, e le sue varie donne che incontra e con cui ha rapporti difficili. Il racconto si sviluppa lungo l'arco di una vita intera ,Pietro da giovane professore a vecchio squilibrato, il tutto con una ossessiva presenza/assenza di una donna, Teresa, prima giovane allieva e infine matura compagna di Pietro ma che possiede una indicibile confidenza di lui un quasi segreto che poi a tempo debito, lei minaccia di usare contro di lui. Intanto Pietro , dopo una terminata storia d'amore con Teresa, che parte per diventare una scienziata in America, continua a lavorare e incontra altra donna Nadia con cui si sposa . Potrebbe essere la trama di una qualsiasi commediola , invece diventa , una storia a tratti psicologica , a volte un thriller, ancora, poi è una descrizione di personaggi, come Teresa malati di amore ossessivo, oppure Pietro che pur in apparenza seguendo una vita normale con famiglia lavoro e figlia , non si distacca da una sua angoscia interiore che lo porta sempre a l punto di partenza cioè l'amore per Teresa sua giovane e prediletta allieva., di cui non riesce a liberarsi. Dunque un film psyco dramma , dove si sovrappongono vite di personaggi che da esistenze semplici infine si intrecciano in un contesto di vite complicate da personalità psicotche. Un film forse scritto da più mani con intenti diversi, Dove Il protagonista, Pietro , ottimamente interpretato da Elio Germano, ne esce male assieme al personaggio di Teresa, la bravissima Federica Rosellini, l'unico personaggio positivo sembra Nadia L'attrice Vittoria Puccini la moglie di Pietro, banalmente una moglie madre carina e positiva. Viene da chiedersi forse è troppo poco per la complessità dei temi proposti. Una particolare partecipazione da vedere è la sensuale affascinante Isabella Ferrari in un piccolo ruolo , ma ci sta. Dunque un film che conferma la solida collaborazione Lucchetti- Elio Germano, direi meno tranquilla la scrittura Piccolo-Starnone- Lucchetti, dove un film solo non basta ,dunque...un sequel? (mauridal).
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jonnylogan
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lunedì 29 aprile 2024
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l''amore è un legame costruito sulla sopraffazione
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Luchetti e Starnone, dal quale il regista trae per la terza volta linfa per le proprie opere, confezionano sulle solide e capaci spalle di Elio Germano, la figura di un uomo che probabilmente vuole apparire migliore di quel che in realtà è. Aggiungendo alle sue insicurezze travestite da carisma tre figure femminili che rappresentano l'egocentrismo del quale si compiace il protagonista. L'ex collega, Vittoria Puccini, abile nel portare in scena la figura di una donna in grado di donare al protagonista quella stabilità della quale ha bisogno. L'agente letteraria, interpretata da Isabella Ferrari, che rappresenta il diversivo alla vita coniugale.
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Luchetti e Starnone, dal quale il regista trae per la terza volta linfa per le proprie opere, confezionano sulle solide e capaci spalle di Elio Germano, la figura di un uomo che probabilmente vuole apparire migliore di quel che in realtà è. Aggiungendo alle sue insicurezze travestite da carisma tre figure femminili che rappresentano l'egocentrismo del quale si compiace il protagonista. L'ex collega, Vittoria Puccini, abile nel portare in scena la figura di una donna in grado di donare al protagonista quella stabilità della quale ha bisogno. L'agente letteraria, interpretata da Isabella Ferrari, che rappresenta il diversivo alla vita coniugale. E per finire l'ex studentessa, Federica Rosellini, incapace di farsi apprezzare all'interno di una trama che la pone perennemente come minaccia e mai minimamente empatica anche nei momenti di intimità. Inizialmente avvicinata per ragioni scolastiche e poi diventata una storia importante, ma che nel momento nel quale quasi per gioco viene a conoscenza di un segreto inconfessabile, preferisce allontanarsi dall'unico uomo che abbia mai veramente amato.
La pellicola di Luchetti, fra gli autori italiani fra i più abili nel portare in scena le insicurezze dei tempi moderni, riesce a esaltare principalmente le doti recitative di Germano, per la terza volta impegnato nelle pellicole di un regista del quale è a tutti gli effetti diventato l'estensione filmica. Purtroppo al di là delle capacità recitative dell’autore di origini Molisane la narrazione stenta a decollare, perdendosi nei meandri onirici della mente del protagonista, non riuscendo a sciogliere non tanto il dubbio di quale sia il segreto di Pietro, ma soprattutto per quale ragione a fasi pressoché cicliche l'ex allieva si diverta a provocarne dubbi e insicurezze.
Da vedere se apprezzate i thriller psicologici venati di malinconia. Da evitare nel caso che abbiate in mente il Luchetti de La Scuola (id.; 1995), Mio Fratello è Figlio Unico (Id.; 2007) o La Nostra vita (id.; 2010).
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pasqualina libone
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giovedì 2 maggio 2024
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c''est la vie
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Pietro è un uomo italiano, insegnante della periferia romana, film ambientato anni '80 (ma potrebbe benissimo essere attuale). Vella insegna e lo fà fuori dagli schemi ministeriali, per lui insegnare significa lasciare (imprimere) un segno, parla agli alunni di amore e sentimenti, di educazione affettiva, vuole insomma superare il modello dell'insegnante cattivo che riesce ad ottenere il massimo dai suoi studenti con metodi rigidi. Pietro è una persona ingenua degli altri ma soprattutto di se stesso, cerca di travalicare sempre il ruolo, infatti, un giorno incontra Teresa una giovane allieva per strada si ferma con la macchina e vorrebbe dargli un passaggio, anche se lei rifiuta, ma allo stesso tempo Teresa interpreta ogni sorriso, gesto del professore come una tentazione, che va a sommarsi al suo desiderio (anche se di fatti immatura).
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Pietro è un uomo italiano, insegnante della periferia romana, film ambientato anni '80 (ma potrebbe benissimo essere attuale). Vella insegna e lo fà fuori dagli schemi ministeriali, per lui insegnare significa lasciare (imprimere) un segno, parla agli alunni di amore e sentimenti, di educazione affettiva, vuole insomma superare il modello dell'insegnante cattivo che riesce ad ottenere il massimo dai suoi studenti con metodi rigidi. Pietro è una persona ingenua degli altri ma soprattutto di se stesso, cerca di travalicare sempre il ruolo, infatti, un giorno incontra Teresa una giovane allieva per strada si ferma con la macchina e vorrebbe dargli un passaggio, anche se lei rifiuta, ma allo stesso tempo Teresa interpreta ogni sorriso, gesto del professore come una tentazione, che va a sommarsi al suo desiderio (anche se di fatti immatura). Questo se lo diranno solo successivamente quando il prof va a cercare Teresa ormai alla fine della scuola mentre sta lavorando in un locale contravvenendo alle promesse di proseguire gli studi di matematica. Pietro cerca di convincerla ad iscriversi all'Università ed iniziare a studiare e proprio in questa occasione i due si innamorano (almeno così sembra) e vivono un periodo molto intenso e lei riesce a laurearsi. La sera della laurea vanno cena in un locale dove il professore incontra dei suoi colleghi ma non presenta Teresa come la sua fidanzata ma come la sua ex allieva, lei ci rimane male e gli fa una scenata raccontando pubblicamente quello che sta avvenendo tra di loro. Da questo momento lei cambia non è più la stessa allora quasi per gioco propone al suo amante di confidarsi un segreto reciprocamente quello che uno non direbbe mai a nessuno. Infatti lo fanno, il segreto li legherà per sempre non solo perchè è intimo ma anche perchè rappresenta motivo di ricatto reciproco che ognuno dei due potrebbe rendere pubblico e rovinare l'altro. Ma mentre la ragazza non ha niente da perdere, il professore oltre al lavoro, sarà marito e padre di una bambina e questo segreto confessato rappresenterebbe la sua rovina. Vella vive tutta la vita nella paura, anzi nell'angoscia che un giorno la verità possa venire a galla, tanto da tentare più volte il suicido e di avere delle allucinazioni, infatti vede Teresa ovunque, si sentirà a disagio nonostante i successi lavorativi, e una famiglia. Ormai in pensione dopo tanto lavoro, arriva il momento dei meriti, sua figlia ormai mamma di bambini, desidera far avere un riconoscimento a suo padre dal Presidente della Repubblica, e nonostante la disapprovazione di alcuni del Ministero (ricompare la donna della cena e quindi pare sapesse delle cose che la facevano dubitare sul merito, infatti, lei era a conoscenza della relazione con la studentessa), nonostante ciò sua figlia decide di scrivere proprio a Teresa Quadraro ormai con una carriera invidiabile a Boston. Quando Teresa legge la lettera rimane perplessa, e gli risponde subito, dicendo ricorda benissimo il prof. Vella e gli scrive anche che continuava ad essere l'unico uomo che aveva amato, ma poi lo cancella. Il giorno della premiazione avviene, e Vella tardi ad arrivare, mentre tutti sono nel salone ad accogliere i premiati, compresa sua figlia e sua moglie, ma lui è perplesso, non sa cosa fare, preso dall'ansia immagina che uccide Teresa, e che lei successivamente racconta davanti a tutti la verità, e sua figlia inizia ad urlare. In realtà lui non salirà le scale, si volta nel giardino e va via per mentre limoni (simbolo della verità) rotolano per le scale e lui si va a chiudere ormai a film finito in una scatola, quasi che voglia scomparire. E' un film interessante, vuole superare la logica del vincente perdente dei film tipici americani, lascia molto all'immaginazione, giocano con la sottrazione, il non detto, affinchè lo spettatore possa restare nel dubbio e non darsi delle risposte fino alla fine. Bravissimi gli attori e la regia, musiche ecc. L'unica cosa che non mi è piaciuta, ma è una critica ai film italiani: Contestualizzare un pò troppo, l'iper realtà, la mancanza di sogno che si evince in quasi tutti i film italiani.
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nino pellino
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domenica 26 maggio 2024
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segreti inconfessabili: lucchetti supera se stesso
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Già nel film uscito nel 2020 dal titolo "Lacci", il regista Daniele Lucchetti si era dimostrato particolarmente bravo nel sapere esternare, nel corso di un trama, i disagi e le frustrazioni inconscie dei personaggi a causa di un passato ingrombrante e mai accantonato del tutto dalla memoria. Questa volta il regista approfondisce ancora di più questo tipo di tematica, dirigendo appunto "Confidenza", forse il suo film più ambizioso e visionario. In tale pellicola, infatti, le frustrazioni diventano addirittura paura fino a ridurre la psicologia umana al totale sfinimento. La storia del professore Vella che confessa ad una sua ex allieva un segreto inconfessabile e che si pentirà in seguito per tutta la vita di averlo fatto, ci viene raccontata con enfasi simbolica per la quale il regista si avvale spesso anche di associazioni metaforiche o semplicemente guidate dall'inconscio dubbioso e mai domo della psiche umana.
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Già nel film uscito nel 2020 dal titolo "Lacci", il regista Daniele Lucchetti si era dimostrato particolarmente bravo nel sapere esternare, nel corso di un trama, i disagi e le frustrazioni inconscie dei personaggi a causa di un passato ingrombrante e mai accantonato del tutto dalla memoria. Questa volta il regista approfondisce ancora di più questo tipo di tematica, dirigendo appunto "Confidenza", forse il suo film più ambizioso e visionario. In tale pellicola, infatti, le frustrazioni diventano addirittura paura fino a ridurre la psicologia umana al totale sfinimento. La storia del professore Vella che confessa ad una sua ex allieva un segreto inconfessabile e che si pentirà in seguito per tutta la vita di averlo fatto, ci viene raccontata con enfasi simbolica per la quale il regista si avvale spesso anche di associazioni metaforiche o semplicemente guidate dall'inconscio dubbioso e mai domo della psiche umana. Solo un attore particolarissimo come Elio Germano poteva essere in grado di tradurre in capacità recitativa e pose espressive, le incertezze, i dubbi e le perplessità del protagonista Vella. La bellezza del film è poi tutta racchiusa in un finale che ci viene mostrato in diverse sequenze alternate ma tutte accomunate da un simbolismo mentale ed esistenziale che ancora certo film italiano di qualità riesce a regalare a noi spettatori.
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