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Confidenza, Luchetti ritrova Starnone, e la commedia sentimentale diventa un thriller

Il regista traspone per la terza volta un romanzo di Starnone con la storia di una coppia investita da una tensione apparentemente controllata ma pronta a esplodere. Presentato all'International Film Festival Rotterdam e prossimamente al cinema.
di Simone Emiliani

Elio Germano (43 anni) 25 settembre 1980, Roma (Italia) - Bilancia. Interpreta Pietro Vella nel film di Daniele Luchetti Confidenza. Al cinema da mercoledì 24 aprile 2024.
giovedì 1 febbraio 2024 - Focus

Pietro e Teresa si confidano reciprocamente un segreto. Se lo sussurrano in un orecchio. Sembra uno squarcio di intimità e invece diventa il momento-chiave di Confidenza, il nuovo film di Daniele Luchetti che è stato presentato nella sezione “Big Screen” dell’IFFR – International Film Festival Rotterdam, scritto dallo stesso regista assieme a Francesco Piccolo e tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone edito da Einaudi.

Da quella scena, le forme di una nostalgica commedia sentimentale si sovrappongono a quelle di un thriller intimo dove ogni incontro tra Pietro e Teresa si carica di una tensione apparentemente controllata ma pronta a esplodere.

Pietro Vella è un insegnante di lettere molto amato dai suoi allievi. Tra loro c’è anche Teresa, una brillante studentessa che viene convinta da lui a iscriversi all’università in matematica e che poi farà carriera. Il loro rapporto diventa qualcosa di speciale ma non sembra destinato a durare. Pietro si sposa nel frattempo con Nadia e ha una figlia, Emma. Ma i pensieri, i desideri di Pietro sono sempre altrove.

Luchetti filma il volto mutante di Elio Germano nel corso degli anni, dall’inizio del film dove ormai è anziano e attraverso di lui inizia un altro viaggio nel passato come aveva fatto, per esempio, con Anni felici e Lacci. Le tracce di memorie portano i segni del cinema di Scola soprattutto nel continuo contrasto passato/presente, tra la luce e l’ombra, tra l’euforia e la malinconia. Al tempo stesso la parola, la confidenza, la confessione creano tra Pietro e Teresa un continuo rapporto di avvicinamento e distanza, evidente nello sguardo ora appassionato ora severo della ragazza interpretata da Federica Rosellini.

La loro relazione è fatta prevalentemente di gesti ed è qui che Luchetti ha lavorato non solo sulla loro espressività ma anche sui movimenti dei loro corpi come, per esempio, nella scena in cui Teresa, ancora studentessa, rifiuta il passaggio in macchina o in quella in cui Pietro è imbarazzato quando è con lei davanti a un gruppo di amici.


In foto Daniele Luchetti sul set di Confidenza.

Ci sono soprattutto due parole su cui ruota Confidenza: amore e paura. Sono contrastanti ma anche complementari, le stesse che sono nel titolo di un film di Margarethe von Trotta del 1988 che è l’adattamento di "Tre sorelle" di Anton Cechov ma che in qualche modo sono anche sotterranee nella relazione tra Tommaso e Stefania in Casomai di Alessandro D’Alatri. Vengono scritte sulla lavagna ed è come se si presentassero, come continua dissolvenza, per tutto il film.

Confidenza può prendere per un momento la strada di un triangolo sentimentale ma vengono a galla soprattutto le fratture, le crepe nel rapporto tra i protagonisti, elemento che il cinema di Luchetti è spesso molto efficace nel far emergere dai suoi film.

C’è una scena in cui degli studenti vanno a trovare Pietro a casa e lì è presente anche la moglie Nadia, dove la prova di Vittoria Puccini mostra spesso la mancanza di sintonia del suo personaggio con quello di Pietro. Dai ragazzi la donna viene a sapere che su una rivista è stato pubblicato un articolo su di lui. Nello stesso numero ci sta uno ancora più ampio su Teresa. Nel volto della donna c’è sorpresa e amarezza. Dietro però c’è ancora una storia privata di desideri, di ambizioni raggiunte o negate.

L’elemento realistico nel racconto della vita dei personaggi è spesso sfalsato e si incrocia con quello grottesco (il sangue dal naso durante il matrimonio), onirico o visionario (Teresa che viene investita).

Nella filmografia di Luchetti c’è ancora un elemento disturbante, anzi apparentemente estraneo che entra nel film, come la mosca in La scuola, il film del 1995 che ha inaugurato la collaborazione tra il regista e Domenico Starnone e che è poi proseguita anche in I piccoli maestri (come sceneggiatore) e in Lacci.

Ma in Confidenza c’è un altro sodalizio che si rinnova ed è quello tra il cineasta ed Elio Germano, al quarto film insieme dopo Mio fratello è figlio unico, La nostra vita (con cui l’attore è stato premiato con la Palma al Festival di Cannes del 2010) e Io sono Tempesta (guarda la video recensione). Anche il suo personaggio di Pietro Vella crea subito una scossa come nell’inquadratura all’inizio del film quando si avvicina alla finestra ed è destinato a diventare ancora tra quelli più significativi dell’opera di Luchetti.


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