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Uno script denso sostenuto da due grandi interpretazioni: un'opera prima più che riuscita. Drammatico, Spagna2022. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Diego, un urbanista venezuelano, ed Elena, una ballerina contemporanea di Barcellona, si trasferiscono negli Stati Uniti con i visti approvati per iniziare una nuova vita. Espandi ▽
Elena e Diego sono una coppia che arriva negli Stati Uniti da Barcellona. Lui è un urbanista venezuelano e lei una ballerina di danza moderna. Entrambi sperano di potersi costruire un futuro lontano dai Paesi d'origine. Fatto scalo a New York, avendo però un'altra destinazione, vengono fermati dagli agenti dell'immigrazione benché siano in possesso di una documentazione regolare.
Un film basato su esperienze vissute dai due registi e sostenuto da due straordinarie interpretazioni. Questa opera prima mostra un grande controllo sia dello script che della recitazione mentre ci ricorda che i muri non si ergono solo al confine con il Messico.
Il film è stato girato in diciassette giorni e in ordine cronologico, affinché i rapporti che si instaurano tra i soggetti acquisiscano la verosimiglianza più totale. Con il finale poi ci viene sottolineato quanto agli agenti di polizia di frontiera sia consentita l'indifferenza nei confronti di chi hanno davanti indipendentemente dall'esito delle indagini. Per loro è routine. Per gli altri è vita. Recensione ❯
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Il documentario che racconta le tragiche conseguenze di un Piano di rientro che ha messo ko gli ospedali nel sud Italia. Espandi ▽
Il film parte da Cariati, in Calabria, dove un manipolo di ribelli di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l'ospedale con l'obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali (fra cui Gino Strada, Kean Loach e Roger Waters che già nel dicembre dello scorso aveva lanciato un appello per la riapertura dell'ospedale) ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell'attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati. La sanità pubblica in Italia è infatti ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Recensione ❯
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Un originale e spiazzante giro per il mondo attraverso la spazzatura e i metodi in cui viene smaltita o riutilizzata. Documentario, Austria2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sui rifiuti in aree remote e sulle persone che cercano di ripulire: un lavoro simile al sisifo dei netturbini e dei gestori dei rifiuti in tutto il mondo. Espandi ▽
L’accumulo e lo smaltimento dei rifiuti sono al centro di un documentario che mostra come viene affrontato (o trascurato) il problema e quale sia il suo impatto ambientale, in varie zone del mondo. Il tema viene indagato saltando da un continente all’altro, e passando per aree remote e diversissime tra loro: dalle vette innevate della Svizzera alle coste della Grecia e dell’Albania, dal Nepal alle Maldive, fino al Nevada. Le immagini della spazzatura che contamina il paesaggio naturale, invadendo le montagne, le spiagge, fino alla profondità degli oceani, si accompagnano alle riprese delle azioni di chi tenta di occuparsi della gestione dei rifiuti nelle varie realtà locali. Geyrhalter esplora il tema dello smaltimento dei rifiuti senza intenti didattici, ma affidandosi ad una fotografia suggestiva e al potere delle immagini). Il suo intento non è dimostrare ma semplicemente mostrare, e in questo risiede il limite ma anche il fascino di un documentario che parla quasi solo per immagini e adotta vari registri, dall’iperrealistico al visionario, sfiorando anche il grottesco e la fantascienza. Recensione ❯
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Il coming of age particolare e universale di una studentessa problematica. Un'opera che rimane impressa. Commedia, Francia2022. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Stella alle prese col complesso anno della maturità attraverso una commedia sofisticata piena di vita e di vitalità, a ritmo di musica. Espandi ▽
Parigi, fine anni Ottanta. Stella è una studentessa con una serie di problemi, personali, psicologici e familiari. Vive nel bar di sua madre, fin quando non viene venduto per debiti. Ha una famiglia problematica, una madre disoccupata, un padre assente, una scuola che non la stimola, tutto sembra remare contro la sua felicità. Finché un giorno, insieme alle inseparabili amiche, incontra in discoteca un ragazzo che le piace tantissimo e con cui, per la prima volta, si lascia andare.
Un coming of age che è anche una storia di amicizia raccontata a partire da un contesto di disagio sociale. La regia di Sylvie Verheyde sa raccontare bene, anche da un punto di vista estetico, le altalene emotive dell'adolescenza calandole realisticamente nei loro contesti, tra banchi di scuola, pista da ballo, chiacchierate tra amiche sotto le luci stroboscopiche come al buio di una camera.
Una parabola che sa coinvolgere chi guarda non perché si distacchi da altre opere simili, ma per il suo tentativo di essere universale e transgenerazionale: racconta le difficoltà di individuare un posto nel mondo, di capire chi si è e chi si possa diventare, che tutti almeno una volta nella vita hanno provato. Recensione ❯
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Guai privati di un'artista che sta per esibirsi nella sua performance più importante. Espandi ▽
La regista americana Kelly Reichardt racconta il mondo di artisti di Portland, Oregon, attraverso lo sguardo distaccato e depresso di una donna vittima del suo retaggio familiare e incapace di trovare sfogo nelle sue sculture. Come la sua protagonista, il film è immerso in un’atmosfera ovattata che si specchia anch’essa nelle sculture, con i toni minimalisti e compiaciuti del mumblecore americano che danno al racconto un passo ripetitivo e sfiatato. Con grande sensibilità e intelligenza, Reichardt, che indugia fin troppo a lungo nel seguire la monotonia della vita di Lizzie, nell’ultima parte del film risolve alla sua maniera – senza cioè mai scivolare nel dramma e limitandosi a suggerire, più che declamare – tutte le domande generate dalle ellissi e dai fuoricampo, ricomponendo il puzzle di un dramma famigliare mostrato nella prima parte attraverso frammenti. La malattia mentale del fratello, l’incostanza del padre fanfarone, l’indifferenza della madre e l’imbarazzo ferito di Lizzie convogliano nel giorno dell’esposizione e rivelano con freddezza quasi feroce il trauma di una famiglia distrutta dall’arroganza dei genitori e dall’orgoglio protettivo dei figli. Recensione ❯
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Dal romanzo di Fuani Marino, l'esplorazione di un dolore inesprimibile negli archivi della memoria e
dell'inconscio. Espandi ▽
Il 26 luglio 2012 Fuani Marino si getta da un balcone al quarto piano di uno stabile di Pescara. Ha appena compiuto trentadue anni e da meno di quattro mesi è madre della sua prima e unica figlia Greta. Non morirà e quanto accaduto, prima e dopo quel gesto, entrerà a far parte di un libro per poi trovare, tre anni dopo, un'altra modalità di narrazione.
Francesco Patierno, con l'originalità di sguardo che gli è peculiare, realizza un flusso narrativo in diretta collaborazione con chi ha vissuto l'esperienza del togliersi la vita.
Non è di un documentario che si può parlare nei confronti di questo complesso lavoro che ha visto collaborare alla sceneggiatura la stessa Marino che ha anche messo a disposizione un ampio numero di documenti fotografici, scritti e video. Diventa necessario utilizzare un'altra terminologia e il vocabolo più affine può essere proprio flusso. Recensione ❯
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Jean-Jacques Annaud ci restituisce un film che fa del tono retorico il suo attore principale. Drammatico, Francia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film che racconta il drammatico incendio avvenuto ad aprile 2019 alla cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Espandi ▽
Nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019 un incendio divampa nella cattedrale parigina di Notre-Dame. Vengono subito fatti evacuare i civili intenti ad ascoltare la messa, e anche i visitatori giunti da tutto il mondo per ammirare la bellezza dell'imponente cattedrale francese. In Notre Dame in fiamme Jean-Jacques Annaud ricostruisce i terribili attimi di quel giorno: si sofferma su chi da fuori osserva inerme l'incendio divampare, testimoniando con riprese dal cellulare e intonando canti e preghiere, ma soprattutto segue le eroiche gesta dei pompieri che hanno rischiato la vita per salvare uno dei simboli più importanti di Parigi; una cattedrale che sta in piedi da 8 secoli e che contiene al suo interno opere d'arte dal valore inestimabile.
Jean-Jacques Annaud ci restituisce un film che fa del tono retorico il suo attore principale, non apportando nulla di interessante neanche sul piano della testimonianza storica.
Annaud dà origine ad un film ibrido e nel farlo sfrutta molti degli espedienti narrativi tipici del racconto di eventi del genere, come l'errore umano ad esempio, che porta sempre a chiedersi come sarebbero andate le cose se ci si fosse comportati diversamente (è noto infatti che il primo allarme fu considerato falso, per via di un computer della sicurezza guasto da molto tempo). Recensione ❯
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Un dramma potente ma senza sfumature, dove l'urgenza di scrittura e di messinscena è esibita. Drammatico, Irlanda, Gran Bretagna, USA2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La bugia di una madre ha un impatto devastante sul figlio e su tutta la comunità che la circonda. Espandi ▽
In Irlanda, in un piccolo villaggio di pescatori, vive Aileen, operaia in una fabbrica che lavora le ostriche pescate dagli uomini della zona. Impegnata a occuparsi del suocero e del piccolino nato dalla figlia Erin, Aileen rinasce quando il figlio Brian torna a casa dopo diversi anni passati in Australia. Intenzionato a riprendere l'attività di famiglia di pescatori d'ostriche, Brian spinge la madre a commettere un furto sul lavoro e per questo si scontra con il padre Con. La vita della famiglia viene ulteriormente sconvolta dall'accusa di stupro a carico di Brian, denunciato dall'ex fidanzata Sarah, ora collega di Aileen. Chiamata a testimoniare, Aileen prova a salvare il figlio, assecondando i suoi sentimenti ma tradendo la sua moralità.
Gli occhi di Emily Watson, bravissima interprete di Aileen, che nel momento in cui ritrova il figlio (è il Paul Mescal di Normal People e Aftersun) lo guarda con un misto di stupore e incredulità, dicono tutto del dolore e della fatica che stanno al cuore di Creature di Dio: sono occhi di donna, stanchi e fieri, colmi di risentimento e di amore, interrogativi e insieme esplicativi.
L'urgenza di scrittura e di messinscena è esibita, il realismo sporco delle immagini si specchia nella freddezza delle relazioni e nella durezza della lingua, lasciando allo spettatore la certezza - e la stanchezza - di assistere a un dramma potente ma senza sfumature. Recensione ❯
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A metà fra il documentario e la finzione, un film pasoliniano che racconta con onestà quasi neorealista lo sguardo affossato di Vera. Drammatico, Austria, Italia2022. Durata 115 Minuti.
Quanto può pesare su una persona l'essere la figlia di una star internazionale e di un uomo dal quale non si è ereditata la bellezza perfetta? Moltissimo, a giudicare dall'esistenza di Vera Gemma, figlia minore di Giuliano, che ha alterato il suo aspetto fisico con il preciso intento di assomigliare più a una trans che ad una donna e si domanda ogni giorno quale sia il suo "vero" talento. I registi Tizza Covi e Rainer Frimmel le cuciono addosso una storia che sta a metà fra il documentario e la finzione, e che aspira ad essere ciò che il nome della sua protagonista preannuncia: un portatore di verità, in un mondo di inganni e sotterfugi.
Vera Gemma, che per la sua interpretazione di se stessa ha vinto il premio come Miglior Attrice della sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia, è una presenza metacinematografica convincente e commovente.
I due registi raccontano i loro protagonisti senza esercitare su di loro alcun giudizio morale e con totale aderenza filmica, cogliendone da vicino la tristezza e la poesia, in primis quelle di Vera, con il suo sguardo affossato che si fa carico del dolore del mondo Recensione ❯
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Un documentario originale che racconta la storia di una donna che ha scalato montagne, sfidando il patriarcato. Documentario, USA2022. Durata 71 Minuti.
Il 12 aprile 1993 Pasang Lhamu Sherpa diventava la prima donna nepalese che aveva raggiunto la vetta dell'Everest. Espandi ▽
La storia e la tenacia della prima donna nepalese giunta sulla vetta dell'Everest viene raccontata in un documentario che non si limita a narrarne le imprese alpinistiche ma le contestualizza all'interno di una società ancora fortemente dominata dal patriarcato.
Pasang Lhamu Sherpa. Un nome finora sconosciuto ai più che merita di essere annoverato tra quelli delle donne che hanno mutato le condizioni della società in cui vivevano.
Spesso i documentari che si occupano di imprese alpinistiche si concentrano sulla preparazione e sulla realizzazione delle suddette imprese mettendone magari in luce lo spirito agonistico oppure di sfida degli scalatori nei confronti di se stessi. Questo ovviamente non è un difetto però in questo documentario ci viene offerto un panorama più ampio che finisce con il costituire la differenza. Recensione ❯
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Il giro del mondo in modalità triathlon. Cronaca di un'impresa sportiva che è anzitutto un'attitudine di vita. Documentario, Germania2022. Durata 95 Minuti.
Un'incredibile storia di coraggio e motivazione, di spostamento di montagne, del magico potere delle barrette di cioccolato e dell'infinità del nostro mondo. Espandi ▽
Un triathlon attorno al pianeta, che parta da Monaco di Baviera e lì ritorni: è l’impresa estrema, progettata e realizzata durante la pandemia dal tedesco Jonas Deichmann: nato nel 1987 a Stoccarda, laureato in economia aziendale, per breve tempo venditore di software, che per scommessa col suo capo si ritrova a stabilire un record mondiale di ciclismo. E che dopo quel primo traguardo smette di lavorare, consapevole di avere una percezione della vita e del tempo non comune, non condivisa: il desiderio di un’esistenza in costante movimento, fatta di avventura e esplorazione, col bagaglio leggero e tecnico che serve ad affrontare sfide atletiche sempre più impegnative. L’occasione di documentare un “viaggio nell’ignoto”, come lo definisce il suo stesso protagonista, è più unica che rara. E infatti viene colta e integrata nell’evento stesso, o meglio nel marchio, che Deichmann (che a fine giugno 2023 affronterà la distanza in bici da New York a Los Angeles e in maratona al ritorno) ha costruito con intelligenza sul suo corpo e sulla sua visione. Recensione ❯
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Un uomo torna nella sua città natale dopo tanti anni. Lì gli tornano in mente i ricordi del suo primo amore. Espandi ▽
Stéphane Belcourt, un famoso romanziere, ritorna nella sua città natale dopo 35 anni. I ricordi che prendono il sopravvento: nel 1984 Stéphane, all’epoca diciassettenne, aveva avuto un’intensa relazione sessuale con Thomas di cui si era subito innamorato. Thomas invece cercava di tenere nascosta la loro storia. Poi si sono separati e non si sono più visti. Il destino però lo riporta al passato quando conosce Lucas, il figlio di quel primo amore che non ha mai dimenticato e che è stato il protagonista nascosto di uno dei suoi romanzi più celebri. Peyon riesce a toccare corde nascoste, evita le trappole sentimentali di romanzi come quelle di Nicholas Sparks perché comunque gli interessa mettere a fuoco gradualmente il passato, in continuo controcampo con il presente, e trovare nei gesti più che nei dialoghi le tracce di una memoria che riprende forma in modo infuocato, passionale. Per questo il film trova i momenti migliori nei flashback, nella ricerca di quella nostalgia perduta. Lì recupera quella leggerezza sempre cercata e che in quei frammenti diventa autentica. Al di là dei suoi squilibri il film riesce a centrare il dolore e il desiderio in chiave intimista. Recensione ❯
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Un catalogo in movimento e una lettera al proprio papà che non c'è più. Un film dovuto, sentito e struggente. Documentario, Svizzera, Italia2022. Durata 87 Minuti.
Un dialogo intimo tra un padre, uno dei maggiori esponenti del Movimento di Architettura Radicale Fiorentino, e la figlia regista. Espandi ▽
Un commovente resoconto della vita e della carriera di Fabrizio Fiumi ad opera della figlia Elettra. Dopo la morte del padre Elettra inizia a ripercorrere le tappe principali della parabola del suo “babbo”, come ama chiamarlo, in quello che è a metà tra un documentario e la sua personalissima maniera di elaborare questo lutto e questa eredità pesantissimi. È difficile parlare di Radical Landscapes in modo oggettivo, e questo è dovuto soprattutto all’incredibile capacità di Elettra Fiumi nel far sì che le sue immagini si sottraggano sistematicamente a ogni tipo di razionalità. Radical Landscapes, proprio come i lavori del suo babbo, salta il filtro cerebrale e va dritto al cuore. Più che un documentario, è un vademecum per inguaribili idealisti (o forse sarebbe più corretto dire per idealisti radicali) finiti per un tremendo e inspiegabile errore, in un mondo in cui i sognatori e gli utopisti sono una specie in via di estinzione e sono la logica e la razionalità a farla da padrone. Recensione ❯
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Daniel Pennac racconta Maradona, il santo profano che è diventato un capro espiatorio proprio come il suo Malaussène. Espandi ▽
Daniel Pennac racconta Maradona: il mito, l'icona, "San Diego" il santo profano, un capro espiatorio come il suo Malaussène e il suo impatto sulla vita e le storie di persone comuni e di maradoniani doc. In una indagine creativa e surreale, tutta ambientata a Napoli, Pennac costruisce e mette in scena uno spettacolo teatrale con la sua Compagnie MIA e cerca informazioni e racconti in giro per la città che diventa palcoscenico e megafono del mito stesso. In questo viaggio, ci racconta anche molto di sé e del suo approccio alla scrittura. Con la partecipazione straordinaria di Maurizio De Giovanni, Roberto Saviano e Luciano Ferrara. Recensione ❯
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Un film profondamente introspettivo che dal revenge porn passa a scavare a fondo il rapporto tra una madre e una figlia. Drammatico, Corea del sud2022. Durata 117 Minuti.
Una figlia torna a vivere con la madre dopo che il suo ex fidanzato ha rilasciato online un video hard che la riguarda. Espandi ▽
Gyeong-ah e Yeon-soo sono madre e figlia. Il loro rapporto è forte, ma messo alla prova dalle
esigenze di controllo di Gyeong-ah, che da quando la figlia si è trasferita soffre la sua mancanza. Dal canto suo, Yeon-soo non racconta delle sue relazioni alla madre e ha da poco lasciato un ragazzo con cui ha avuto un rapporto per due anni. Non accettando la rottura del fidanzamento, lui decide di diffondere un video intimo
Gyeong-ah's Daughter esplora con profondità e delicatezza la tematica del revenge porn, letta attraverso il rapporto tra una madre e una figlia molto diverse tra loro, eppure legate da un sentimento di vergogna dovuto allo sguardo giudicante di una società ancora troppo spesso impietosa con le donne. È infatti un film profondamente introspettivo, che usa questo tema per scavare a fondo nell’animo di due donne chiamate a fare i conti con i traumi del presente, che diventano il riflesso di quelli del passato.
Solo trovando il coraggio di affrontare le proprie emozioni e abbracciare anche le parti di noi che ci provocano vergogna - sembra dirci il film - è possibile andare avanti, aprendosi davvero a ciò che il futuro è in grado di offrire. Recensione ❯
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