Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Federico Greco, Mirko Melchiorre |
Attori | Vittorio Agnoletto, Michele Caligiuri, Adriano Cattaneo, Ivan Cavicchi Cataldo Curia, Ken Loach, Gino Strada, Roger Waters. |
Uscita | lunedì 5 dicembre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Fil Rouge Media |
MYmonetro | 3,75 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 12 dicembre 2022
Il documentario che racconta le tragiche conseguenze di un Piano di rientro che ha messo ko gli ospedali nel sud Italia. In Italia al Box Office C'era una volta in Italia - Giacarta sta arrivando ha incassato 59,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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C'è l'ospedale di Cariati in provincia di Cosenza chiuso da dieci anni e ora occupato da Michele, Cataldo, Ninì, U'Massaru e l'altro Cataldo. C'è lo sterminio compiuto in Indonesia tra il 1965 e il 1966 dove furono uccise quasi un milione di persone. Ci sono Davos e il "Washington Consensus". Ma qual è il filo invisibile (del mercato) che lega attraverso il tempo e lo spazio eventi apparentemente così lontani tra loro? Uno e soltanto uno: il capitalismo. In qualunque forma lo si voglia assumere, neo-liberista, post-coloniale o globalista che sia.
Così la lotta per la riapertura del presidio sanitario calabrese è solo un'altra barricata contro lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale; la presa del potere di Suharto a Giacarta la prova generale dei colpi di stato manu americana in terra cilena e argentina; le politiche della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale una nuova forma di controllo sulle nazioni non-occidentali. Tutto è capitalismo.
La tesi è fornita da Ivan Cavicchi, Vittorio Agnoletto, Randall Wray e Nicoletta Dentico, la sintesi dagli occupanti dell'ospedale di Cariati
Certe volte è più facile aprire un ospedale a Kabul. La Calabria Saudita, la Calafrica, il Calabristan. Propaggine estrema dello stivale italiano, punta e tacco conficcati a fondo nella pozza del Mediterraneo, la Calabria è quell'arto non ancora amputato ma oramai in mortale cancrena di una nazione di santi, poeti e navigatori incapaci di pacificare, cantare ed esplorare un territorio che sta lì da sempre e da sempre resiste contro tutto e tutti.
Un posto che nell'Ottocento non visitavi perché prendevi la nave a Napoli e arrivavi direttamente a Reggio Calabria, tranne se ne dovevi immortalare le vedute come Edward Lear o i miti come Norman Douglas. Un posto che prima attirava i viandanti più bramosi del Grand Tour alla ricerca dell'ultimo posto da esplorare in Europa, e ora richiama medici come Gino Strada per sanare l'unica regione del Terzo Mondo presente in Europa.
Certe volte è più facile aprire un ospedale a Kabul. Lo ha detto proprio il co-fondatore di Emergency, morto da un anno e qualche mese, che proprio nell'ultima parte della sua vita è stato costretto a rivolgere lo sguardo da dove era partito, da un'Italia travolta dalla pandemia di SARS-CoV-2, incapace di reggere all'urto del virus nell'accellerazionista Lombardia, figuriamoci nella pre-moderna Calabria. E così Gino Strada ed Emergency si ritrovano a dover intervenire a Crotone per dare, semplicemente, una mano ad un sistema sanitario al collasso non per la diffusione del Covid quanto per le inefficienze, gli sprechi e i tagli nel campo della sanità che si sono abbattuti sul nostro paese e la nostra (di tutti) regione. È questo che Federico Greco e Mirko Melchiorre piazzano al centro del loro breve documentario (circa sette minuti) The Dark Side of Noon, presentato quest'anno alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro e puro teaser di quello che c'era prima e quello che sarebbe venuto dopo.
Il dopo è questo C'era una volta in Italia - Giacarta sta arrivando, il prima è il motore immobile che dà vita al documentario: il 19 novembre 2020, infatti, un gruppo di persone del territorio occupa l'ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, chiuso oramai da dieci anni in seguito alla decisione dell'allora presidente della regione nonché commissario alla sanità Giuseppe Scopelliti. Greco e Melchiorre, mentre girano The Dark Side of Noon, vengono a sapere della protesta, e la loro attenzione è subito catturata dalla voglia di seguire questo percorso di rivendicazione e dalla necessità di capire cosa ci sia dietro. Il risultato è un lavoro impegnato, rabbioso, per niente pigro nell'andare a studiare e mettere in fila (la vecchia analisi) le cause micro e macro di un tale attentato alla tenuta sociale di una comunità.
Come già fatto in PIIGS (diretto assieme ad Adriano Cutraro), Greco e Melchiorre partono dal particolare, fanno il giro attraverso la lente del generale per poi tornare di nuovo al punto di prima. Ma se il precedente lavoro sminuzzava le politiche di austerità imposte dall'Europa ai paesi affacciati sul Mediterraneo, C'era una volta in Italia - Giacarta sta arrivando è ancora più ambizioso nell'assumere su di sé le istanze di un intero territorio e portarne alla luce i reali attori. Il tavolo viene ribaltato con ancora più fragore, mostrandoci l'ombra lunga e il braccio armato del colonialismo contemporaneo, delle liberalizzazioni globali, della finanza speculativa, giù giù fino al massacro anti-comunista e soprattutto anti-capitalista indonesiano.
In tutto questo fragore di speculazioni economiche e sociali il documentario non si dimentica però delle storie più piccole e dei territori più indifesi, riuscendo a dare un'esistenza attraverso la lotta ai Cataldo, ai Ninì, ai Michele che tra una battuta in calabrese e una mangiata di sardella ancora vivono e resistono lì dove non dovrebbe esserci nulla ma ancora qualcosa c'è. Forse Giacarta si fermerà a Eboli.
Pura e cruda realtà, non una parola di troppo, uno scempio che si è consumato giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Non è esagerato dire che chi non ha partecipato a questo banchetto molto probabile sono i frequentatori delle sale dove viene proiettato il documentario. Il modo per tenere a freno la visione è la solita e sottile arma, non parlarne, non scriverne, [...] Vai alla recensione »
un bellissimo lavoro che sprona ciascuno di noi a prendere posizione di fronte alle cose che non funzionano in questo sgangherato paese.
C'ero ieri sera e c'era il film. C'erano le storie, il ritmo, un'altalena di emozioni, il conforto di non sentirsi gli unici a capire, lo sconforto di contarsi in troppo pochi nonostante la sala piena. Non il senso di ineluttabilità, ma la stanca consapevolezza della necessità di una nuova battaglia ardita per la quale sai di non avere probabilmente più le energie nonostante le parole accorate di un [...] Vai alla recensione »
C'era una volta il sistema sanitario nazionale. E c'erano una volta anche i calabresi. Perché, come denunciato dal documentario "C'era una volta in Italia - Giacarta sta arrivando" la chiusura di ben diciotto ospedali in Calabria, tra cui quello di Cariati, per i tagli previsti dal piano di rientro, ha causato l'aumento del tasso di mortalità. Un massacro, secondo il regista.
Produzione indipendente e barricadera, distribuzione alternativa, C'era una volta in Italia - Giacarta sta arrivando ha già cominciato a girare l'Italia. Col suo carico di coraggio, ricerche a 360°, atti d'accusa, inchieste accurate e apprezzabile situazionismo, tutto rivolto a identificare e smontare una delle truffe del secolo: la sistematica demolizione della sanità pubblica in Italia, coi più inquietant [...] Vai alla recensione »
«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». Così prevede l'articolo 32 della nostra Costituzione. Ma forse sarebbe più giusto declinare il verbo al condizionale, perché, da quando la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale con i piani di aggiustamento strutturale hanno disarticolato le [...] Vai alla recensione »
C'era una volta in Italia - Giacarta sta arrivando rappresenta il seguito ideale di PIIGS, documentario del 2017 degli stessi autori Federico Greco e Mirko Melchiorre . Il film parte da Cariati, centro di 8.000 abitanti in provincia di Cosenza, dove cittadini di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l'ospedale con l'obiettivo di ottenerne la riapertura.