Considerato uno dei registi più ironici di Hollywood, esordisce cinematograficamente come cascatore. Pur non diventando mai un vero e proprio maestro del cinema (pena forse le troppe commedie commerciali che lo hanno spinto verso molteplici candidature ai Razzie Awards), ha comunque lasciato il segno con le sue commedie demenziali e i suoi film horror. Le prove più complesse e mature non sono mai arrivate, lasciando il posto a inconfondibili videoclip musicali mirabolanti che avevano come protagonista Michael Jackson.
La gavetta: da fattorino, a cascatore, ad attore a sceneggiatore
Nato in una famiglia ebrea a Chicago, in Illinois, figlio della casalinga Shirley Magaziner e dell'arredatore di interni Marshall David Landis, cresce a Los Angeles dove i suoi genitori si erano trasferiti immediatamente dopo la sua nascita. Appassionato divoratore di pellicole, capisce di voler diventare regista dopo aver visto Il 7° viaggio di Sinbad (1958) di Nathan H. Juran. Lasciata la scuola all'età di 17 anni (era compagno di scuola dell'attrice Eliza Roberts), lavora come fattorino alla 20th Century Fox. Sporadicamente si ritrova a fare il cascatore in pellicole di Sergio Leone come Il buono, il brutto e il cattivo (1966) con Clint Eastwood, Eli Wallach, Lee van Cleef, Aldo Giuffré e Luigi Pistilli e C'era una volta il West (1968) con Henry Fonda, ma lo si vedrà anche in I seicento di Balaklava (1968) con Vanessa Redgrave. Il mestiere di stuntman lo conosce così bene che quando passerà lui alla regia, si offrirà di fare uno stunt in Un lupo mannaro americano a Londra (1981). Il mestiere dell'attore, comunque, lo diverte molto, anche se sa benissimo che non è portato per quella professione. Sono innumerevoli le partecipazioni di Landis a pellicole di vario genere. Tanto per citarne qualcuna, sarà possibile vedere il regista in: Anno 2670 ultimo atto (1973) con John Huston; Anno 2000 la corsa della morte (1975) con Sylvester Stallone; 1941 - Allarme a Hollywood (1979) di Steven Spielberg con John Belushi, Christopher Lee e Toshiro Mifune; il film tv Psycho IV (1990) con Anthony Perkins; Mad City - Assalto alla notizia (1997) con John Travolta e Dustin Hoffman; Diamonds (1999) con Kirk Douglas e in piccoli cammei per gli amici Paul Bartel, Frank Oz e Mick Garris. Ma stare dietro la cinepresa, per Landis, è sicuramente molto più stimolante di stare davanti. Per questo, quando se ne presenta l'occasione accetta immediatamente il lavoro di assistente regista per il film della MGM girato in Yugoslavia I guerrieri (1970) di Brian G. Hutton con Eastwood, Telly Savalas, Donald Sutherland, Gavin MacLeod e Harry Dean Stanton, sostituendo un aiuto regista che aveva avuto un esaurimento nervoso prima delle riprese. Durante la lavorazione del film, lega soprattutto con Sutherland e con Don Rickles che lo aiuteranno a lavorare anche in altre pellicole e a viaggiare così per l'Europa, dall'Italia al Regno Unito, passando per la Francia, non limitandosi a fare l'aiuto regista e lo stuntman, ma anche il coach actor, l'assistente di produzione e lo sceneggiatore (pare infatti che abbia lavorato alla stesura di Agente 007 - La spia che mi amava).
Gli inizi disastrosi come regista
Ritornato negli Stati Uniti, decide di debuttare alla direzione di un film. A soli 21 anni, è lo sceneggiatore, il regista, il protagonista del flop Slok (1973), storia di un anello di congiunzione fra gorilla e uomo che terrorizza una cittadina. Chiaramente un tributo ai monster movies che amava tanto e che gli permetteranno di fare amicizia con il famoso Rick Baker, futuro genio del make up e del costume. Dopo questa esperienza negativa, non viene più contattato per dirigere qualcosa e ritorna a essere nuovamente un aiuto regista. Solo più tardi arriverà il suo secondo film, Ridere per ridere (1977), prodotto dai fratelli Zucker e da Jim Abrahams. Un delirante insieme di venti sketchs ispirati alla comicità satirica dei Monty Python, di "Free the Army", di "The National Lampoon Radio Hour" e del "Saturday Night Live".
Il successo con Animal House
Anche se ciò che gli darà un successo internazionale sarà senza alcun dubbio l'incerta e caotica commedia grottesca Animal House (1978) con John Belushi e prodotta dalla Universal. La pellicola, che si avvaleva della sceneggiatura di Harold Ramis e che avrebbe dovuto avere Bill Murray e Chevy Chase come protagonisti, diventerà un cult per pubblico e critica.
Il capolavoro The Blues Brothers
Trovata la strada per il successo, continua a produrre blockbusters. Arriva il musical cult-capolavoro geniale The Blues Brothers (1980) con la coppia Dan Aykroyd e John Belushi supportata da divi del r'n'b come Ray Charles, Cab Calloway, James Brown, John Lee Hooker e Aretha Franklin che usa come pretesto narrativo la storia di due fratelli che vogliono impedire la chiusura della loro vecchia scuola con un concerto, per far conoscere al mondo le meraviglie della musica black. È sicuramente la pellicola più grandiosa e valida del regista in perfetto spirito ribellistico e irriverente e che è diventata giustamente più di un film, valicando i confini di un fenomeno di costume. Tenterà di replicare la leggenda con Blues Brothers - Il mito continua (1998), ma invano.
I film con Eddie Murphy
Arrivano poi i film con Eddie Murphy: Una poltrona per due (1983) con Jamie Lee Curtis; Il principe cerca moglie (1988) e il pessimo Beverly Hills Cop III - Un piedipiatti a Beverly Hills III (1994). Il primo film è la dimostrazione che Landis non è un semplice regista di film demenziali, ma è in grado di costruire una pellicola servendosi di modelli classici astuti e di innegabile efficacia, che lo porteranno a un risultato infallibile in termini di box office. Il secondo è una commedia romantica. Un film meno riuscito del primo, per quanto esilarante in certe scene. Il terzo (basato sui personaggi ideati da Danilo Bach e Daniel Petrie Jr.) è un pessimo poliziesco, sequel di un sequel, pieno di volgarità e di tante banalità.
Altre commedie Anni Ottanta
A questi si aggiungono gli sgangherati Spie come noi (1985) e I tre amigos (1986) con Steve Martin. Un ritorno all'ultrademenziale e al poco brillante, rimpinzato di gags surreali, freddure e smorfie da clown. Ma nonostante i risultati altalenanti, le commedie di John Landis entreranno a pieno titolo fra quelle più popolari degli Anni Ottanta, anche se non raggiungeranno mai i vertici di quelle di Mel Brooks.
I film horror: il successo di Un lupo mannaro americano a Londra
Da sempre amante del cinema horror, cerca di far combaciare la sua spiccata ironia con questo genere cinematografico partorendo pellicole come l'ormai classico Un lupo mannaro americano a Londra (1981). Landis scelse personalmente come protagonista l'attore principale dello spot del Dott. Pepper, David Naughton, imponendolo agli Studios che invece speravano nel duo Aykroyd-Belushi. Il risultato è un film nominato al Saturn Award per la migliore sceneggiatura, stroncato dalla critica, ma amatissimo dal pubblico per i meravigliosi effetti speciali. A seguire su questa scia, arriva il vampiresco Amore all'ultimo morso (1992).
L'accusa di omicidio colposo involontario e i guai penali
Fu però durante la lavorazione di un segmento di Ai confini della realtà (1983) che Landis ebbe il momento di terrore più brutto della sua vita, cioè quando, per un tragico incidente con un elicottero, persero la vita l'attore Vic Morrow e due attori bambini: Myca Dinh Le e Renee Shin-Yi Chen. Il regista e quattro dei suoi collaboratori furono accusati di omicidio colposo involontario. Gli avvocati dei genitori delle vittime tentarono di dimostrare che Landis era stato imprudente e aveva violato le leggi relative agli attori bambini che regolamentavano la distanza fra i bambini e gli elicotteri e i materiali esplosivi. Numerosi membri del cast testimoniarono che Landis era stato avvertito del pericolo, ma che ignorò volutamente ogni parola. Nonostante queste prove, Landis e gli altri collaboratori furono assolti dalle accuse. Solo più tardi, il regista pagò profumatamente per aver violato le leggi della California che regolamentavano l'assunzione dei due bambini uccisi nell'incidente. Gli Studios, in risposta alla sentenza, approvarono misure di sicurezza più severe. I genitori dei bambini defunti vennero comunque ripagati con due milioni di dollari per famiglia, mentre le figlie di Vic Morrow (Carrie Morrow e Jennifer Jason Leigh) riuscirono a ottenere 800.000 dollari. Nonostante tutto questo, John Landis non accettò mai pubblicamente la responsabilità dell'incidente.
Altri film
John Landis è anche l'autore del piatto e lento Tutto in una notte (1985) con Michelle Pfeiffer, Jeff Goldblum (anche se lui voleva Gene Hackman, ma la Universal disse che era troppo costoso e lo costrinse a optare per Goldblum) e David Cronenberg; di Oscar - Un fidanzato per due figlie (1991) con Sylvester Stallone, tratto dalla commedia poco dinamica e indiavolata "Oscar" di Claude Magnier; del flop Delitto imperfetto (1999) con Nastassja Kinski; e di Ladri di cadaveri - Burke & Hare (2010).
Regista di Michael Jackson
Landis è ricordato come regista dei videoclip di Michael Jackson. Ha infatti diretto "Thriller" nel 1983 e "Black or White" nel 1991. Oseremo dire i migliori videoclip del cantante pop oggi defunto.
La carriera in tv
Televisivamente, ha diretto la serie Dream On (1990-1995) e qualche episodio di Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi - La serie (1999), entrando poi nel progetto Masters of Horror (2005-2006) che gli ha permesso di realizzare alcuni mediometraggi in compagnia di colleghi come John Carpenter, Roger Corman, Tobe Hooper, Don Coscarelli, Mick Garris, Dario Argento e Larry Cohen. Vincitore di un Emmy per Mr. Warmth - The Don Rickles Project (2007), ha anche diretto un grande numero di spot commerciali.
Vita privata
È sposato con la costumista Deborah Nadoolman, dalla quale ha due figli: lo sceneggiatore Max Landis e Rachel Landis.