Un film austriaco, di valore etico e cinematografico, ottimamente interpretato. Drammatico, Austria, Germania2007. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Sorowitsch, il più abile falsificatore ebreo della Germania verrà condotto in un campo 'speciale' dove dovrà continuare la sua attività a beneficio del Reich. Espandi ▽
Berlino 1936. Sorowitsch è il re dei falsificatori ed è ebreo. La sua vita cambia quando viene portato a Mauthausen e da lì trasferito, per la sua competenza, in un campo privilegiato insieme ad altri tecnici della falsificazione.
Dovranno produrre valuta pregiata falsa per sostenere le casse ormai vuote del Reich. Sorowitsch inizialmente non si pone problemi: ha trovato il modo di sopravvivere e di esercitare la propria "arte".
Progressivamente uno dei suoi privilegiati compagni di prigionia lo pone dinanzi al dilemma: continuare a falsificare denaro favorendo il nazismo o boicottare l'operazione mettendo a repentaglio le proprie vite? Recensione ❯
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Un giovane uomo trova l'assassino di suo padre, ucciso mesi prima della sua nascita. Un film sul desiderio di vendetta, ma anche sulla possibilità del perdono. Espandi ▽
Ambientato ai giorni nostri nel mussulmano Ciad, dove il governo ha dichiarato l'amnistia per i crimini della guerra civile, il film racconta la storia del giovane Atim, cui il nonno consegna una pistola e il difficile compito di vendicare la morte del padre.
Il colpevole è Massara, un anziano fornaio che reagisce allo strano comportamento del ragazzo nei suoi confronti, prendendolo a lavorare nel forno e affezionandosi a lui al punto di volerlo adottare.
Atim, se da una parte non può dimenticare il passato, dall'altra non riesce a non provare pietà per quell'uomo così amorevole verso di lui. Recensione ❯
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Gli 'operai' non sono una razza estinta. Questo documentario ce lo ricorda. Espandi ▽
Il documentario illustra la condizione del lavoro manuale nel il mondo attraverso un viaggio che inizia nelle miniere in Ucraina, racconta le condizioni dei lavoratori in Indonesia, Nigeria, Pakistan, Cina, per approdare nella "civilizzata" Germania.
L'obiettivo è quello di raccontare la condizione del lavoro manuale che, nonostante le continue conquiste tecnologiche, non accenna a scomparire, tendendo a diventare invisibile come i lavoratori stessi.
La conclusione a cui giunge è che gli operai, non più "compagni", ancora non possono essere considerati "persone" perché le regole del libero mercato non lo consentono. Recensione ❯
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Nel 1954, nel lago Vittoria in Tanzania viene introdotto un pesce predatore. Si scatena così uno sconvolgimento dell'ecosistema lacustre che, secondo il regista del film, nasconde crudeli giochi di potere. Espandi ▽
Negli anni'60 è stato perpretato un disastro ecologico in Tanzania. Il pesce Persico del Nilo è stato immesso (volontariamente?) nel lago Victoria, il secondo lago più grande del mondo, distruggendo irrimediabilmente la fauna ittica. Quell'atto scellerato contro l'ambiente ha generato anche risvolti positivi, sviluppando l'economia dei luoghi limitrofi e generando lavoro per esportare il pesce in Europa, in un paese in cui la povertà e la morte per indigenza sono all'ordine del giorno.
Un documentario viene realizzato per mostrare, e far raccontare in prima persona dai protagonisti la realtà delle cose. Recensione ❯
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Presentato a Cannes 2005 l'ultimo film di Haneke è un thriller ambiguo e appassionante sul tema della verità, della colpa e del voyeurismo. Espandi ▽
Tutto inizia dall'immagine di una strada, una mattina qualunque. L'inquadratura è fissa: qualche persona cammina, passa una bicicletta , un uomo esce di casa. Stop, rewind e inizia il mistero. L'immagine è quella di un videoregistratore: una coppia (Daniel Auteil e Juliette Binoche) trova sulla porta, come in Strade perdute di Lynch, misteriose cassette che ne ritraggono la vita privata. Poi arrivano inquietanti disegni, telefonate, strani avvertimenti e il segreto nascosto (caché) inizia ad emergere: l'infanzia del protagonista è tragicamente legata a quella di un algerino figlio dei domestici di casa. Recensione ❯
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San Ferdinando Walley, California. Tanti personaggi si intrecciano all'insegna dell'incomprensione, dell'odio, del rimorso e delle più o meno visibili "deviazioni". Espandi ▽
Due uomini anziani si preparano a lasciare questo mondo. Il primo in diretta, perché la tv è la sua casa e il pubblico la sua famiglia, il secondo in un enorme talamo, vigilato da una moglie giovane (Julianne Moore) coni nervi a pezzi e in vana attesa di un figlio (Tom Cruise) che l'ha rinnegato e si è riciclato come guru del machismo. Ma non è tutto. In giro per Los Angeles c'è anche un poliziotto alle prese con una ragazza cocainomane, un ex bambino prodigio dei quiz rovinato per sempre nell'animo e un altro ragazzino che sta per fare la stessa fine. Recensione ❯
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Un'indagine avvincente e creativa su una relazione proibita nata ad Auschwitz. E sulle sue conseguenze
. Documentario, Israele, Austria2020. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La tragica storia d'amore tra una giovane prigioniera ebrea ad Auschwitz e un ufficiale delle SS austriache. Espandi ▽
Marzo 1942: il primo contingente che varca i cancelli del campo di Auschwitz-Birkenau è un gruppo di mille donne provenienti dalla Slovacchia. Le più fortunate tra loro vengono messe a lavorare nel Kanada, il fabbricato destinato allo smistamento dei beni dei prigionieri, a pochi passi dai forni crematori. Nel gruppo spicca Helena Citron: giovane e attraente, aspirante attrice, con la sua voce soave fa innamorare l'ufficiale austriaco delle SS Franz Wunsch. Il loro affetto, nato contro ogni probabilità, protegge Helena e altri dalla morte e dagli orrori del lager. Che si tratti di amore corrisposto o di senso di opportunità, la loro relazione avrà decisive conseguenze all'interno di quel campo di concentramento ma anche strascichi imprevisti nelle loro esistenze di sopravvissuti alla guerra. In particolare quando, grazie anche all'impegno di Simon Wiesenthal, tra gli anni '60 e '70 in Austria verranno individuati e processati settanta ex ufficiali delle SS ancora a piede libero. Recensione ❯
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Un viaggio attraverso alcuni tra i più grandi film mai realizzati in compagnia del carismatico Slavoj Zizek, filosofo e psicoanalista. Espandi ▽
Slavoj Zizek, psiconalista e filosofo, espone con abbondanza di citazioni la sua visione del cinema considerato come un'arte che piuttosto che soddisfare i desideri suggerisce come desiderare La ritiene comunque un'arte indispensabile per mostrarci ciò che talvolta celiamo nel profondo. Recensione ❯
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Un uomo omosessuale deve combattere contro una legge che non gli permette di vivere l'amore liberamente. Espandi ▽
La storia di Hans Hoffmann. È gay e l'omosessualità è illegale ai sensi del paragrafo 175 del codice penale tedesco. Ma si ostina a cercare la libertà e l'amore anche in prigione. Recensione ❯
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Hsiao-Kang, cameriera in un bar, ritrova Shiang-chyi durante una carestia che paralizza la Malesia. Espandi ▽
Cantore della solitudine urbana, con I don't want to sleep alone, Tsai Ming-Liang costruisce un'opera densa e inquietante.
Girato a Kuala Lumpur, in Malesia, paese d'origine del regista, il film segue le traiettorie dei suoi personaggi: un senza tetto cinese pestato a sangue, ospitato da un lavoratore del Bangladesh, e una cameriera di un coffee shop. Recensione ❯
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Anna Maria è una cattolica convinta. Mentre la sorella Teresa è partita per il Kenya, dedica le sue vacanze a un singolare pellegrinaggio. Espandi ▽
Anna Maria è una cattolica convinta. Devota di Gesù Cristo e del suo esempio, mentre la sorella Teresa è partita per il Kenya, dedica le sue vacanze a un singolare pellegrinaggio. Nella speranza che tutta l'Austria possa essere ricondotta verso sentieri più virtuosi, Anna Maria tutti i giorni va di casa in casa con una delle sue statuette da 40 centimetri raffiguranti la Vergine Maria in modo che tutti possano adorarla. Dopo anni di assenza, però, fa ritorno a casa suo marito, un egiziano musulmano, costretto su una sedia a rotelle. Da quel momento, i canti e le preghiere si alternano a una dura lotta quotidiana. Recensione ❯
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Un documentario magmatico che ci invita ad emozionarci come bambini per respirare la poesia del creato. Documentario, Gran Bretagna, Austria2016. Durata 104 Minuti.
Il regista pluripremiato Werner Herzog, in compagnia del vulcanologo Clive Oppenheimer, mostra i vulcani più importanto del globo. Espandi ▽
La fascinazione di Werner Herzog per i vulcani, cinematograficamente parlando, risale al documentario La Soufriére del lontano 1977, e non è mai diminuita. Into the inferno è una summa delle sue varie riprese attraverso il mondo - dall'Australia all'Indonesia, dalla Corea del Nord all'Islanda - alla ricerca dei vulcani più impressionanti del mondo, raccontati non solo nella loro valenza scientifica, ma soprattutto nella loro dimensione magica, e nella loro straordinaria capacità di informare la visione del mondo delle comunità circostanti. Recensione ❯
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Il capitolo conclusivo si apre all'umorismo trovando il senso agli elementi mostrati in precedenza. Drammatico, Austria, Francia, Germania2013. Durata 100 Minuti.
La tredicenne Melanie trascorre le vacanze in un rigoroso centro dietetico per adolescenti soprappeso, dove si innamora di un medico che ha quarant'anni più di lei. Espandi ▽
Mentre la madre è in viaggio in Kenya, la tredicenne Melanie trascorre le sue vacanze nella campagna austriaca, in un rigoroso centro dietetico per ragazzi sovrappeso. Sotto la supervisione di un trainer tatuato e di un raccapricciante dottore, i ragazzi tentano di fare sport durante il giorno, mentre la notte si ubriacano in segreto. Tra lezioni di educazione fisica e consulenze nutrizionali, guerre di cuscini e prime sigarette, Melanie si innamora del medico del centro, che ha quarant'anni più di lei. Recensione ❯
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Von Trotta mette in scena una donna in cerca dei suoi desideri regalando così un altro specchio in cui tutte possono riflettersi. Biografico, Austria, Lussemburgo, Svizzera2023. Durata 110 Minuti.
La vita della scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann, tra amori e viaggi in tutto il mondo. Espandi ▽
Nell'ampia filmografia di Margarethe von Trotta le donne famose non sono mancate e molto probabilmente Ingeborg Bachmann stava da tempo in stand by in attesa che una produttrice le proponesse il progetto. La poetessa tedesca l'attendeva perché si inserisce perfettamente nell'universo femminile di donne alla ricerca di se stesse che sono da sempre al centro del suo fare cinema. Senza uno sterile velleitarismo veterofemminista ma piuttosto con un lucido desiderio di ribellione a un mondo maschile che, seppure non descritto in modo manicheo, non può comunque sfuggire ad un severo giudizio. Ingeborg attraversa il deserto simbolico dell'aridità affettiva trovando però anche delle oasi che la faranno sentire pienamente donna libera di essere e di desiderare senza dover chiedere permessi o dare spiegazioni a nessuno. Cosa a cui tutte le donne nel mondo aspirano indipendentemente dal loro status sociale o culturale. Nel cinema di Margarethe von Trotta possono sempre trovare uno specchio sensibile in cui riflettersi. Recensione ❯
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