Trigger Warning

Parker (Jessica Alba) è un'agente delle forze speciali, vive la sua vita in missione in zone di guerra. Un giorno però riceve una telefonata improvvisa da un vecchio amico del liceo, Jesse, ora diventato sceriffo della cittadina natale, che avvisa Parker dell'improvvisa morte del padre a causa di un crollo in una miniera. Parker è così costretta a rientrare, ma una volta arrivata a casa comincerà ad accorgersi di numerose stranezze che avvolgono l'incidente di suo padre, fino a scoprire un giro illecito di armi in cui è coinvolta proprio la famiglia dello sceriffo.

Il ritorno di Jessica Alba non tradisce le attese, una pioggia di piombe e sventagliate di daghe indonesiane nel cuore desolato di un'America corrotta per gli amanti dell'action.

Trigger Warning è una storia di vendetta con i consueti stilemi spettacolari del cinema d'azione, niente di più e niente di meno.

Va sicuramente riconosciuta l'abilità degli sceneggiatori nella costruzione della ragnatela della trama, che poi porterà Jessica Alba al classico finale adrenalinico che tutto il pubblico si aspetta e pregusta nella visione di un film come questo. Mi spiego meglio: la trama è solida, non ci sono scarti, semplificazioni o parti da saltare, il meccanismo è ben congeniato, in modo che la sete di vendetta di Jessica Alba sia un crescendo fino all'Armageddon finale.

Il fulcro tematico del film, ad ogni modo, è il tema della perdita, vissuto in egual maniera durante le riprese sia dalla regista Mouly Surya, che aveva perso solo da qualche anno il padre, che dalla stessa protagonista Jessica Alba, a cui è venuto a mancare il nonno in fase di preparazione del film.

Per quanto la rabbia cieca della perdita, l'incapacità di elaborare il lutto e la totale repulsione al provare dolore emergano molto bene nella performance di Jessica Alba, sembra comunque che manchi qualcosa. "Io sto sempre bene" è una frase ricorrente per Parker e, per quanto azzeccata e in linea con ciò che ci viene mostrato del personaggio, simboleggia però anche la principale criticità del film. Non c'è mai un momento intimista, cupo, in cui vediamo Jessica Alba tentennante, indecisa, persa. Certo, Parker è un'agente delle forze speciali, addestrata per agire senza remore, senza esitazione, è una professionista, un po' come il Tamaru di "1Q84" di Murakami, ma Trigger Warning avrebbe potuto trarre solo giovamento se la sua protagonista avesse abbandonato un po' della sua implacabilità stoica per un pizzico di umanità.

Ma andiamo alle scene di azione, vero e proprio cuore pulsante del film, che bisogna ammettere non sono affatto scontate, oltre che eseguite alla perfezione da un'attrice che si attesta ormai da molti anni tra i giganti di questo tipo di coreografie. Per stessa ammissione dell'attrice, si va in una direzione diversa rispetto al solito uso delle armi, a vantaggio di uno stile di combattimento particolare: quello dei coltelli e delle daghe indonesiane.

In conclusione, il ritorno di Jessica Alba con questo film può sostanzialmente considerarsi un successo, Trigger Warning sa in che direzione andare e lo fa bene, ma il discorso fatto in precedenza resta: è proprio quel barlume di umanità a fare tutta la differenza del mondo: basti pensare al cane di John Wick o a quel tanto agognato rapporto sessuale di Carne Tremula, per fare due esempi agli antipodi, a trasformare un buon prodotto in una storia di vendetta indimenticabile. 