Titolo originale | Les filles d'Olfa |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Tunisia, Germania, Arabia Saudita |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Kaouther Ben Hania |
Attori | Ciao Sabri, Majd Mastoura, Ichrak Matar, Eya Chikhaoui, Tayssir Chikhaoui Nour Karoui, Olfa Hamrouni. |
Uscita | giovedì 20 giugno 2024 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | 2,67 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 gennaio 2024
La storia di una donna tunisina deve fronteggiare la scomparsa di due delle sue figlie. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura agli European Film Awards, ha vinto un premio ai Cesar, ha vinto un premio ai Lumiere Awards, 1 candidatura a Spirit Awards, Al Box Office Usa Four Daughters ha incassato 137 mila dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Olfa Hamrouni ha quattro figlie che vorrebbe maritare come 'madama Dorè', col principe di Spagna o magari con lo scudiero del re. Le figlie si ribellano e le maggiori finiscono divorate dai lupi. Ma non è una favola e nemmeno una filastrocca quella che racconta Kaouther Ben Hania in una nuova e singolare avventura artistica che ricostruisce la vicenda di una donna e delle sue quattro figlie. Ma chi sono i lupi? Qual è la natura delle tenebre che annuncia l'autrice e che ha inghiottito due sorelle?
L'intelligenza del suo proposito è di non rispondere subito, di tenere alta la nostra attenzione sul percorso che ha condotto queste donne dove sono, davanti allo spettatore a raccontare una storia vera, terrificante e banale, come il male.
Per prima cosa Kaouther Ben Hania ci presenta le sue protagoniste, Eya e Tayssir, le figlie minori di Olfa. Delle maggiori, Rahma e Ghofrane, vedremo solo i ritratti incorniciati e non sapremo di più fino alla fine del film. Per rintracciare la loro vicenda, l'autrice ha concepito un appassionante dispositivo cinematografico, che crede nella fiction e assomiglia a un esorcismo. Olfa, Eya e Tayssir portano la loro testimonianza e interpretano se stesse. La star tunisina Hend Sabri si incarica di rimpiazzarle quando le emozioni da giocare si fanno troppo dure. In assenza, Rahma e Ghofrane hanno lasciato la Tunisia nel 2015 per andare a combattere in Libia, le sorelle maggiori sono incarnate da altrettante attrici. Schierate dal lato oscuro della forza, il lato dello Stato Islamico, non si sono più voltate indietro e sono state arrestate. Olfa e le sue figlie, quelle che restano, raggiungono 'in scena' le attrici e partecipano alla nascita di una nuova famiglia. Una famiglia ricomposta dal cinema, attraverso il quale le donne si scoprono, improvvisano e convocano il passato. Lo rianimano con sequenze recitate: la prima notte di nozze di Olfa, che rifiuta di giacere col marito, e l'intervento della sorella che incita l'uomo ad abusare di lei, la rabbia di Olfa davanti a un lenzuolo bianco macchiato di sangue ed esibito ai commensali come prova della sua verginità. Ma il sangue appartiene al consorte che la donna confessa di aver colpito nella drammatica colluttazione. Un consorte violento che Olfa lascerà quattro figlie dopo, innamorandosi perdutamente di un altro maschio tossico, mentre le sue ragazze deragliano fuori dai binari che la società tunisina, patriarcale e sessista, ha disposto per loro. La maggiore si 'converte' al gotico, capelli rosa e t-shirt devil fashion, la seconda la imita. Olfa perde il controllo e ripete lo schema.
Come la mamma e la nonna prima di lei, insulta, picchia e rinchiude le sue ragazze, incapace di gestire il caos dentro mentre fuori avanza la lunga ombra nera del partito islamista. Sedute accanto sul divano, le figlie minori e i loro doppi rivendicano il diritto ai propri desideri e a disporre del proprio corpo. Ma Olfa fatica a comprendere quella rivendicazione, le hanno inculcato che le donne 'esistono' nel matrimonio e appartengono ai mariti. La sua ostinazione traccia con forza la storia di un controllo laico, istituzionale, religioso e politico sul corpo delle donne. Quelle presenti, come quelle assenti, che ossessionano le prime dal fuori campo. Alla drammaturgia aperta, interviste, scambi intimi, ricostruzioni, si aggiungono le immagini d'archivio che accrescono la complessità narrativa, cortocircuitando un racconto vertiginoso in cui non comprendiamo più quale sia la realtà e quale la ricostruzione. L'artificiosità dell'allestimento si allarga poi a un attore che interpreta tutti i ruoli maschili coinvolti nella vicenda, padri e padrini predatori e meschini. Come in Close Up di Abbas Kiarostami, l'influenza è dichiarata, le bugie permettono di accedere alla verità, di toccare con mano l'angoscia delle madri che amano male, delle figlie maltrattate e dell'amore nonostante tutto. Les filles d'Olfa mette letteralmente in scena un dolore ereditato come una maledizione, come una violenza che si trasmette inesorabilmente di madre in figlia. Una trasmissione che fa eco a un intero sistema di oppressione, di cui le donne, qualche volta, sono tragicamente complici. Kaouther Ben Hania finirà per dirci cosa ne è stato di Rahma e Ghofrane, interrompendo la 'favola' ed entrando bruscamente nella cronaca, estratti di telegiornali che raccontano la radicalizzazione delle due ragazze e evocano i demoni del terrorismo. Lo psicodramma volge in film dossier edificante, completando il puzzle e riportandoci alla realtà delle cose, a una società misogina che sacrifica le sue sorelle.
Olfa Chikhaoui ha quattro figlie: le due più giovani vivono con lei, le più grandi (giovanissime: nate nel 1998 e 1999) «le ha divorate il lupo». Sono Ghofrane e Rhama, ora in carcere perché associate ad azioni terroristiche dell'ISIS, ma la docufiction della tunisina Kaouther Ben Hania non è (solo) la loro storia. Scelte due attrici per interpretare le sorelle "mancanti", e una diva (Hend Sabri) per [...] Vai alla recensione »
Olfa è una donna tunisina, ruvida e solare, abituata a una vita difficile, segnata da un rapporto doloroso e conflittuale con il genere maschile. Olfa ha quattro figlie: le più piccole, Eya e Taysir, vivono ancora con lei; le maggiori Ghofran e Rahma sono state, nelle parole della madre, "divorate dal lupo". Questa è una storia vera ma Kaouther Ben Hania - una delle principali voci del nuovo cinema [...] Vai alla recensione »
L'idea di fondo dell'opera ibrida di Kaouther Ben Hania è quella di usare il dispositivo come una sorta di strumento di liberazione per le protagoniste di questa potentissima storia vera che fin dal 2016 la regista insegue cercando il modo giusto per raccontarla. Un modo che alla fine trova nella commistione di linguaggi e di forme: un po' making off, un po' re-enactment - venato qua e là di accenti [...] Vai alla recensione »
Olfa Hamrouni e le sue quattro figlie in Tunisia sono diventate nel corso degli anni famose: Olfa è stata ospite in alcuni talk show politici, le figlie più piccole Eya e Tayssir sono state a loro volta intervistate e le più grandi Ghofrane e Rahma sono state oggetto di numerosi servizi giornalistici. L'immagine ha dunque gestito e in qualche misura veicolato il senso di "realtà" di questa famiglia. [...] Vai alla recensione »
Un ciak in apertura. Si vede solo all'inizio ma la sua presenza si avverte per tutto il film, sempre in bilico tra set e rappresentazione. La cineasta tunisina Kaother Ben Ania con Les filles d'Olfa porta sullo schermo un'altra storia di dolore femminile dopo quella della tragica notte di una ragazza vittima di violenza in La bella e le bestie. Stavolta al centro del film c'è Olfa, madre di quattro [...] Vai alla recensione »
Dopo L'uomo che vendette la sua pelle (premiato in Orizzonti a Venezia 2020) la tunisina Kaouther Ben Ania porta ora in concorso a Cannes Les filles d'Olfa (Four Daughters), sorta di film-esperimento incentrato sulla sparizione delle due figlie maggiori di Olfa Hamrouini, donna che ora vive con le altre due figlie rimaste, Eya e Tayssir. Per ricostruire l'accaduto la regista affianca alla donna e [...] Vai alla recensione »