Titolo originale | Victoria and Abdul |
Titolo internazionale | Victoria & Abdul |
Anno | 2017 |
Genere | Biografico, Drammatico, |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 149 minuti |
Regia di | Stephen Frears |
Attori | Judi Dench, Ali Fazal, Eddie Izzard, Adeel Akhtar, Tim Pigott-Smith Olivia Williams, Fenella Woolgar, Paul Higgins, Robin Soans, Julian Wadham, Simon Callow, Michael Gambon, Ruth McCabe, Sukh Ojla, Kemaal Deen-Ellis, Simon Paisley Day, Amani Zardoe, Sophie Trott, Penny Ryder, Trevor Fox, Joe Caffrey, John Stahl, Tim McMullan, Jonathan Harden, John Rowe, Benjamin Haigh, Sandy Grierson, Alaistair Pether, Sally Jokhan, Charlie Stewart, Willie Cochrane, Jonathan Mayer, Mitel Purohit, Sam Kenyon, Sam Stefan. |
Uscita | giovedì 26 ottobre 2017 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,73 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 9 febbraio 2018
Argomenti: Royal Family
La straordinaria storia vera di un'inaspettata amicizia nata durante gli ultimi anni dell'incredibile regno della Regina Vittoria Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura agli European Film Awards, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office Vittoria e Abdul ha incassato 2,7 milioni di euro .
Vittoria e Abdul è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Abdul Karim, umile impiegato indiano, ventenne o poco più, viene scelto per consegnare un omaggio alla regina Vittoria, in occasione del giubileo per i cinquant'anni del regno. Viene scelto esclusivamente in virtù della sua altezza, come a dire per puro caso. Diventerà il servitore, poi il segretario e infine il "Munshi", il maestro spirituale, della regina e imperatrice. La loro amicizia sarà così salda e intima da infastidire e spaventare la famiglia reale e la corte dei più prossimi al trono, al punto che il figlio, Edoardo VII, darà alla fiamme la loro corrispondenza e ogni testimonianza di quella relazione.
Colpita dall'aver trovato, nella residenza di Vittoria sull'isola di Wight, un ritratto di Abdul appeso nel suo spogliatoio privato, accanto a quello dell'amato John Brown, la scrittrice Sharabani Basu è andata in fondo alla cosa, ha recuperato i diari di entrambi e portato alla luce una parte di storia della corona che nessuno conosceva o ricordava.
Frears la traduce sullo schermo con la mediazione della sceneggiatura di Lee Hall (Billy Elliot), che intreccia lo scontro di civiltà con quello di classe e illumina entrambi con dialoghi spiritosi e intelligenti ("witty", si direbbe laggiù).
Può provarci, Stephen Frears, a dire che Vittoria e Abdul è un My beautiful laundrette eterosessuale, ma resta una battuta, perché quella freschezza non c'è più, non ci può essere, trent'anni dopo. Il suo cinema si è forse appesantito (più che altro nei costumi e nella macchina produttiva, perché lo stile potrebbe anzi aver guadagnato in leggerezza), di certo è cambiato, com'è giusto che sia. È rimasta però una scintilla che costituisce da sola la ragione di interesse di questo film, la maggiore, foss'anche l'unica. E non ha niente a che fare col ritorno del regista ai cerimoniali di The Queen o con quello di Judy Dench al personaggio di Mrs Brown (La mia regina). La scintilla che accende il fuoco in Vittoria e Abdul, e lo tiene vivo per tutta la durata del film, è quella dell'irriverenza.
Sono tanti i modi e i momenti in cui quest'attitudine fa capolino, ma tre in particolare sono tra i più eloquenti. C'è il primo contatto tra i due protagonisti: l'importante, viene intimato ad Abdul per la prima volta al cospetto della regina, è non guardarla negli occhi; ma lui disobbedisce ed è da quello sguardo (siamo al cinema) che ha inizio la storia. Il secondo momento è di un altro tipo: ha a che fare con una gelatina alimentare e un'allusione sessuale (e anche il bacio dei piedi sta da questi parti). Il terzo è il più importante, e c'è da credere che sia la ragione per cui Frears ha scelto di fare questo film, oggi. Perché il motivo per cui Abdul crea tanto scandalo, in fondo, è il suo essere musulmano, e Frears fa morire la regina Vittoria felice, niente meno che raccomandata ad Allah. Insinua che l'amicizia e l'amore possano superare le differenze religiose e permettere alle persone di legarsi tra loro, come stanno insieme le diverse fibre di un tappeto fatto ad arte. Vittoria e Abdul, insomma, è un film d'epoca: la nostra.
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La mano elegante di Stephen Frears, gran cerimoniere e maestro del film melò di epoca vittoriana/decadente ( da Wilde a Florence, sua ultima, mediocre, fatica), conduce sicura, attraverso inquadrature da videoclip di agenzia di viaggi, una sceneggiatura men che sufficiente, infarcita di retorica e luoghi comuni.Se da un lato è lodevole il tentativo di realizzare un prodotto che possa [...] Vai alla recensione »
Vittoria e Abdul è un film uscito in Italia attualmente. La produzione è mista Ingese e USA, la regia è di Stephen Frears un regista inglese che ha un notevole curriculum cinematografico con al suo atttivo films come The Queen e Florence. Il film che è tratto dal libro omonimo di uno scrittore indiano Shrabani Basu attualmente giornalista del Times, narra una storia [...] Vai alla recensione »
La storia narrata in questo film si basa essenzialmente sulle pochissime traccie lasciate nella residenza reale dell'isola di Wight,una storia vera concentrata alla fine dell'Ottocento quando la regina Vittoria incontrò un suddito Indiano e si affascinò per i modi e le usanze,nella voglia di conoscere un regno lontano e quasi sconosciuto.
Diamo a Judy quel che è di Judy, perchè è giusto riconoscerne il talento e la bravura di questa infaticabile interprete, però per ciò che riguarda il resto , meglio stendere un velo pietoso, non mi vengono in mente altre definizioni, tanta è stata la delusione, la noia e la fatica a reggere il film fino alla fine.
Stephen Frears, ormai, si avvicina agli ottanta anni. Purtroppo, sembra molto lontano da quella seconda giovinezza che conosce, per esempio, Woody Allen quando firma Blue Jasmine e La ruota delle meraviglie. Senza avere ancora visto il suo film su Armstrong, sembra interessato a dipingere ritratti di signore ormai non piu giovani, intenzionate a lottare contro soprusi piu o meno espliciti [...] Vai alla recensione »
Un film ispirato a una storia vera che è stata resa pubblica solo pochi anni fa, ma che è accaduta circa un secolo fa. Un film che viene comunque realizzato con un indirizzo político, mediatico e massonico, ove si vuole forzare lo spettatore all'accettazione della comunitá musulmana, fino ad oggi presentata dai media mondiali come pericolosa, e fanatica di una religione. [...] Vai alla recensione »
Grandissima delusione dove salvo solo il talento e la bravura di questa infaticabile interprete, ma per ciò che riguarda il resto , meglio stendere un velo pietoso. Delusione, noia e fatica a reggere il film fino alla fine. Dal regista di "Philomena" ( tanto per citarne uno con la Dench), mi aspettavo qualcosa di meno manipolatore verso la tolleranza della religione mussulmana.
"Victoria and Abudl"(Stepehn Frears, dal libro di Shrabani Basu, sceneggiaturura di Lee Hall, 2017). Basata su una storia che sembra essere aderente alla realtà, la regina Victoria , ormai 81 enne, è affascinata dalla figura di un certo Abdul, Indiano musulmano, scelto in India, dove fa lo scrivano in una prigione(non da prigioniero), per portare in Inghilterra il "mogul&q [...] Vai alla recensione »
Soggetto da opera buffa, tema di musical. Curiose coincidenze. Avete visto Il Palazzo del Vicerè: quattro inservienti indù, in candidi paludamenti, portano via dalla residenza britannica di Delhi come fosse un feretro un imponente busto marmoreo dell'ex-Imperatrice. L'espressione arcigna e disgustata del simbolo del potere che oppresse per trecento anni non è dissimile [...] Vai alla recensione »
"Vittoria e Abdul" è un film in cui si racconta la profonda 'amicizia, nonchè il reciproco e sincero rispetto, tra la Regina d'Inghilterra Vittoria (a suo tempo Imperatrice dell'India conquistata) ed un suo devoto servitore indiano di nome, appunto, Abdul. Una storia vera che il regista Stephen Frears ha portato sullo schermo in forma molto romanzata e, quasi, [...] Vai alla recensione »
Judy Dench viene qui incoronata Queen and Empress. Ormai al 2' film ( 'La Mia Regina', 1997 di John Madden) a pieno diritto ne è la sua identificazione magistrale. Pranzo di stato, epoca giubileo dei 50 anni di regno, la vediamo sonnolente che alza gli occhi e lo vede , alto e scuro di pelle ambrata,con quell'uniforme scarlatta in mezzo ai grigi della corte.
Sin dall'inizio l'ho trovato deludente. Se la storia si basa sul romanzo tratto per altro dalla vera amicizia che nacque tra la regina Vittoria e Abdul, allora a questo punto vorrei leggere il libro per capire come è stata descritta questa insolita amicizia, perché il film, a mio giudizio, ridicolizza tutti i personaggi della storia e nessuno ne esce bene.
Sembra una bella favoletta, un film storico in cui si racconta e si rappresenta appunto un fatto storico accaduto nel 1901 e guarda caso scoperto nel 2010?!!! La Regina Victoria era rappresentante della Chiesa Anglicana e quindi difensora della fede di Dio. Non possiamo sapere con certezza cosa si siano detti con quest'uomo o cosa si sia addirittura pensato e fare volutamente un film in cui [...] Vai alla recensione »
E' una favola per adulti, che cede al politically correct in una maniera inusitata per un regista come Frears che ha saputo girare film di ben altro spessore e profondità. Stereotipate le situazioni volte a suscitare la facile risata e il consenso del pubblico. Ridicolo poi legare l' indipendenza Indiana alla comunità musulmana, come se l'indipendenza fosse stata un suo frutto.
Lussuosissimo, patinatissimo, politicamente correttissimo. In una parola: inguardabile.
sembra una storia degli ambienti 'musulmani', altrettanto di cui se ne parla spesso in tv, con gli esodi e le molte barche di telenotiziari e quotidiani, il nomadismo è d'attualità, tipo le storie che non danno replica, nessuno... può dunque dire se sia un film incredibile, la vittoria di abdul..., però è in realtà, e altresì non un [...] Vai alla recensione »
il film è molto carino! tocca delicate corde di sentimenti che, al di là di frasi e parole recitate, si esprimono nei gesti e negli sguardi... la fotografia è davvero significativa e i due protagonisti comunicano con gli sguardi. Ho trovato gli attori bravissimi e coinvolgenti, le scene pittoriche e rilassanti Sembra di essere proiettati in un'altra realtà, [...] Vai alla recensione »
Certo che lo Stephen Frears non solo delle origini (My Beautiful Laundrette) ma anche solo di poche stagioni fa (l'indimenticabile Philomena) risulta irriconoscibile in questo scampolo di grande storia spiata dal buco della serratura. E non con la forza rappresentativa ed emozionante, per intenderci, di un film come Il discorso del re. La questione, portata alla luce dal romanzo dal quale il film è [...] Vai alla recensione »
Gli inglesi, si sa: basta metterli con il sedere su un cavallo o i piedi su un palcoscenico (o davanti a una macchina da presa), e danno il meglio. L'inglesissimo Vittoria & Abdul di Stephen Frears, ieri fuori concorso, risulta una delizia dall'inizio alla fine perché tutti, fino all'ultimo caratterista, recitano da padreterni. E la padreternessa naturalmente è Sua Immensità Judi Dench, per la seconda [...] Vai alla recensione »
"Nessuno capisce cosa si prova a essere una regina". Vero, tranne chi la regina l'ha ripetutamente incarnata. Con la presente straordinaria Queen Victoria, Judi Dench è infatti alla sua ennesima monarca britannica e forse, alla sua migliore. È soprattutto la sua sensibilità attoriale a fornire il cosiddetto valore aggiunto a un'opera del filone "classico" (e regale.
Negli ultimi 15 anni di vita, la regina Vittoria aveva intessuto un'intensa relazione platonica con il segretario indiano (musulmano) Abdul Karim, suscitando malumori a corte. La vicenda, emersa nei dettagli solo nel 2010, ha ispirato il libro di Shrabani Basu, da cui nasce il film. Frears era in teoria il regista ideale per un film del genere, siamo però lontani dall'eleganza di The Queen.
È invece solo molto efficace in chiave di commedia Victoria & Abdul di Stephen Frears, tentativo da parte del maestro inglese di fondere la satira agrodolce sulla monarchia alla The Queen con l'eterna formula della strana coppia portata da lui qui a Venezia nel recente passato con Philomena. Quando la Regina Vittoria (Judi Dench) incontra l'indiano Abdul (Ali Fazal) si innamorerà del bel fusto alla [...] Vai alla recensione »
Viene il sospetto che tra tanti onorevoli ciarlatani della separazione di censo, classi, etnie, nel paludato "palazzo" della regina Vittoria si confrontino certi comportamenti censori del nostro presente. È la cosa più viva di questo filmone: riti e regole, costumi e imperi, in cui il cinema d'esotico melò britannico si specchia in se stesso (da Lean ad Attenborough).
Londra,1887. Quando la Regina Vittoria (Judi Dench) incontra l'indiano Abdul (Ali Fazal) si innamorerà platonicamente del bel fusto alla Kabir Bedi per lo sdegno della corte, specie del figlio Bertie futuro Edoardo VII (Eddie Izzard). Tentativo da parte del maestro inglese Stephen Frears di fondere la satira agrodolce sulla monarchia alla The Queen (suo grande successo del 2006) con l'eterna formula [...] Vai alla recensione »
Sotto il peso dell'immenso potere, degli obblighi che ne derivano, dei malanni dell'età e dell'interessata attenzione dei membri di corte, la regina Vittoria (Judi Dench) si addentra, sempre più a fatica, nel tunnel oscuro della vecchiaia. Eppure, nel 1887, quando riceve dalle mani del giovane e prestante Abdul Karim (Alì Fazal) una medaglia d'oro in occasione dei festeggiamenti peri 50 anni del suo [...] Vai alla recensione »
Stephen Frears lo ha definito un «My Beautiful Laundrette eterosessuale», anche se Victoria e Abdul, il suo nuovo film fuori concorso alla Mostra di Venezia, con quella lontana commedia scritta da Hanif Kureishi condivide solo l'ispirazione colonialista - allora al presente, qui nelle sue origini. Già perchè la Victoria del titolo - a cui dà vita con piglio impeccabile Judi Dench - è proprio la regina [...] Vai alla recensione »
L'ultimo film di Stephen Frears è un dramma in costume (tipo Gunga Din) che racconta la relazione platonica tra una regina Vittoria (Judi Dench) vecchia e isolata e un giovane indiano musulmano (Ali Fazal) che illumina le sue giornate. Frears è un regista discontinuo e questo film non è tra i suoi migliori. L'interpretazione di Ali Fazal è incredibilmente poco interessante, ma anche la sceneggiatura [...] Vai alla recensione »