Ali & Ava - Storia di un incontro

Film 2021 | Drammatico, 95 min.

Regia di Clio Barnard. Un film Da vedere 2021 con Claire Rushbrook, Adeel Akhtar, Ellora Torchia, Vinny Dhillon, Shaun Thomas. Cast completo Genere Drammatico, - Gran Bretagna, 2021, durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 14 aprile 2022 distribuito da I Wonder Pictures. - MYmonetro 3,49 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 2 maggio 2022

Due ragazzi si innamorano sebbene entrambi abbiano già sofferto tanto per amore. Il film ha ottenuto 2 candidature a BAFTA, 7 candidature e vinto 2 British Independent, In Italia al Box Office Ali & Ava - Storia di un incontro ha incassato 47,8 mila euro .

Consigliato sì!
3,49/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,46
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un piccolo film dal cuore e dall'energia grandissimi.
Recensione di Roberto Manassero
giovedì 7 aprile 2022
Recensione di Roberto Manassero
giovedì 7 aprile 2022

Ava è un'assistente scolastica irlandese, vedova e madre di un figlio e una figlia entrambi adolescenti. Ali è un'ex dj di origini bengalesi, gestore di appartamenti con alle spalle un matrimonio doloroso. Entrambi vivono a Bradford, città industriale del West Yorkshire, profonda Inghilterra che non vede di buon occhio la loro relazione. Eppure dopo essersi incontrati e sedotti, Ava e Ali decidono di passare del tempo insieme e poco alla volta diventano una coppia. A unirli sono la musica, la passione per il ballo, la voglia rinnovata di amare e trovare qualcosa di romantico nelle rispettive vite.

La regista inglese Clio Barnard sceglie ancora la città di Bradford come set privilegiato per il suo cinema, girando il suo film più vitale e ottimista.

C'è soprattutto una cosa che lega Ali e Ava, i protagonisti di questo piccolo film dal cuore e dall'energia grandissimi: la musica. Ciascuno dei due, inizialmente chiuso nella propria vita e nei propri luoghi (per lei la scuola e la casa dove si è adattata alla vita di madre e vedova; per lui gli appartamenti e le strade che attraversa con modi svelti e frenetici), indossa cuffie con le quali affrontare il mondo: da un lato per entrambi c'è la voglia di vivere in modo attivo, senza farsi le cose addosso, dall'altro la necessità di isolarsi, di cercare l'estasi nell'ascolto (camminando, in macchina, nel proprio salotto...).

La storia d'amore fra questa donna e questo uomo non più giovani, mai stati belli ma a loro modo affascinanti, nasce come un incontro e un ascolto reciproci. Divisi dalle origini e dalle rispettive storie, ai lati opposti della città - lui più in centro, lei in un sobborgo dove domina il revanscismo della classe operaia bianca razzista - Ali e Ava condividono uno spazio che non esiste nella realtà, ma solo nelle loro orecchie, nel vagheggiare dei pensieri generati dall'ascolto.

Non per questo, Ali & Ava è un film etereo e di pura immaginazione. Al contrario è dominato dai corpi dei suoi straordinari interpreti, Claire Rushbrook e Adeel Akhtar, che la macchina da presa segue da vicino, in primissimo piano, talvolta allontanandosi per osservarli nel loro contesto, sempre restando vicinissima ai loro spostamenti sia fisici sia emotivi.

Come ha detto la stessa regista (tra le voci più interessanti del cinema inglese degli ultimi anni, capace di passare dal documentario d'invenzione The Arbor, alla favola realista The Selfish Giant, al dramma psicologico Dark River), il film utilizza uno sguardo ruvido e realista per raccontare un melodramma in piena regola. Privilegiando il punto di vista della protagonista femminile, mette in scena il classico incontro tra una donna sola travolta dagli affetti familiari con un uomo (uno straniero) capace di spezzare la sua routine e mettere in crisi il sistema di valori del suo mondo. E se Ava è una donna dolce e nervosa, dai modi gentili e sempre accoglienti, Ali ha lo sguardo spiritato di chi sa farsi stupire dagli altri, con la sua aria distaccata e la sua volontà tenace: insieme sono a loro modo perfetti.

L'amore fra queste due figure autentiche e al tempo stesso ideali è così impedito dalle circostanze sociali, ma esaltato dalla loro unicità: nessuno è come Ali e Ava, nessuno possiede la loro forza, la loro resistenza. Lo sguardo della regista è spoglio e diretto come loro, e trova per questo una perfetta sintonia capace di raccontare una storia d'amore sbilenca ed entusiasmante, simile a un sogno che prende vita dalle spigolosità della vita vera.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 31 ottobre 2022
Eugenio

Una storia semplice quella del film di Clio Barnard, Ali e Ava. Semplice che non significa superficiale per via della contaminazione tra dramma, musica e disagio sociale, in un cinema d’amore capace di travalicare i limiti del tempo. La musica, in primo luogo, accompagna le due solitudini che si incrociano e rende lo sviluppo emozionante con un inizio ex abrupto che ci riporta a un ballo scatenato [...] Vai alla recensione »

giovedì 3 novembre 2022
astromelia

semplicemente semplice....dimostra che si può osare nonostante la vita e le condizioni avverse , e fa meditare...sugli incontri sbagliati,su quelli perduti ,su ciò che non ritorna più...e niente può essere un confine se viene accettato, un vero film di vita quotidiana di  speranza e solidarietà.

FOCUS
FOCUS
domenica 17 aprile 2022
Giovanni Bogani

Sono sbertucciati dalla vita, non li sceglieresti mai come protagonisti di una commedia romantica: e invece. E invece guarda lì che bellezza, che poesia, che vita che scorre, che si libera un minuto dopo l’altro nelle inquadrature di questo film. Sono fuori età, quasi fuori tempo massimo per immaginarsi capaci di amare ed essere amati. E invece.

A lei piace il folk e a lui il punk. Lui ha un berrettino rosso che lo fa sembrare un idiota, o l’Harry Dean Stanton spaesato e stravolto di Paris, Texas di Wim Wenders. Lui è pakistano. Lei è irlandese, cantava canzoni di lotta insieme al padre. Tutti e due un po’ fuori posto, oltre che un po’ fuori tempo massimo.

Sono diversi per origini, storie personali, gusti musicali. E non sono belli e giovani come Romeo e Giulietta, che in nome di un amore travolgente possono permettersi tutto, anche il corto circuito fra due mondi inconciliabili. Loro no: loro sono persone normali. Lui con entusiasmi da adolescente, anche se è già nella mezz’età. Lei è già nonna cinque volte. E invece.

E invece c’è un calore, una tenerezza prepotente, in Ali & Ava. No, non l’erotismo: qualcosa di più. La complicità che si riesce ad avere solo in rari, miracolosi casi, dopo tanto tempo insieme. Non erotismo, ma gentilezza e tenerezza. È questo l’orizzonte a cui tende il film. Molto più di ogni passione d’amore furente. E poi, tutto intorno, c’è la realtà. Realtà da respirare a pieni polmoni, come in un film di Ken Loach. Di cui, in qualche modo, la regista Clio Barnard è erede, narratrice della “working class” britannica. E ti viene in mente proprio un film di Loach, uno dei suoi più lievi, luminosi, meno aspri: Ae Fond Kiss, un bacio appassionato.

Siamo a Bradford, Yorkshire, nord dell’Inghilterra, fra Leeds e Manchester. Non il posto più ameno del mondo. O forse è il direttore della fotografia Ole Bratt Birkeland che rende la città una landa piovosa, in cui ogni speranza sembra essere quotidianamente dilavata.

È sotto uno scroscio di pioggia che ti gela le ossa, anche a vederla sullo schermo, che Ali e Ava s’incontrano: lui le dà un passaggio, un gesto di spontanea gentilezza, senza sottintesi: sotto quel diluvio lei con l’ombrello ridotto a poltiglia non rifiuta. Lei abita nel quartiere dove, per benvenuto, i ragazzini tirano pietre contro le auto degli sconosciuti: sorte che tocca anche a quella di Alì. Ma in quel momento il film prende il volo. Mentre i ragazzini tirano sassi allo straniero, Ali esce e stempera la tensione alzando il volume sulla voce di MC Innes, musicista amatissimo nel quartiere. È un attimo: i bambini posano i sassi e ballano, in una sequenza sul filo fra coreografia e caos. Ci sa fare, coi bimbi.

Lei è un’insegnante di sostegno, lui riscuote l’affitto delle case di famiglia: potrebbe quasi sentirsi “benestante”, realizzato. Ma la sua vera passione, la musica, l’ha confinata in garage, fra vecchi vinili a centinaia, microfoni, mixer. Il suo mondo è lì. E sua moglie lo ha lasciato da tempo, anche se vive ancora in casa con lui: una casa che è un abisso di desolazione. Lei, al contrario, a cinquant’anni ha una caterva di figli e nipoti: il marito – morto l’anno prima – la picchiava, e picchiava anche la figlia. Insomma: una gara di disagi.

Segue un film straordinario sull’amore acciuffato nei minuti di recupero – magari Yasujiru Ozu l’avrebbe chiamata “Tarda primavera” – che affronta le diversità di razza, le disillusioni della mezza età, l’ostilità delle rispettive famiglie. Ava è interpretata con charme e humour da Claire Rushbrook. Mai un ruolo da protagonista, prima: ma scopriamo che era la figlia di Brenda Blethyn in uno dei film più belli degli ultimi trent’anni, Segreti e bugie di Mike Leigh. Qui, dà corpo e sorrisi a un’anima generosa, dolce, intimamente giovane. Adeel Akhtar – era Mohammad in Victoria e Abdul di Stephen Frears – interpreta Ali. E porta nel film intelligenza, dignità, humour, lealtà, un’empatia immediata.

Il film nasce da storie vere, persone che la regista ha conosciuto mentre girava il film d’esordio, The Arbor, nel 2010 nello Yorkshire  dove sono ambientati tutti i suoi film, anche Dark River e The Selfish Giant. E, fra una battuta caustica e l’altro di Alì, squarciano l’anima i racconti di Ava, su una vita di violenze domestiche patite. Una brutalità che ritroviamo, ombra terribile, anche nel comportamento del figlio ventenne Callum: che in una scena tragicomica minaccia Ali niente meno che con una spada.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 21 aprile 2022
Francesco Bonfanti
Close-up

Somewhere in northern England, vi sono scorci di anime urbane nei riflessi di vetri gocciolanti. Come le gocce lungo i finestrini le anime s'incrociano, si uniscono e poi si distaccano quando ne incontrano una nuova, difficile ma intenso è descrivere separazioni e incontri; magari un sottofondo piacevolmente bagnato dell'intima quanto popolare periferia della periferia britannica può aiutare.

venerdì 15 aprile 2022
Marì Alberione
Duels.it

Un uomo sul tettuccio di un auto. Urla e balla. Una donna si mette i gioielli e si prepara per uscire. Sull'autobus ascolta musica con gli auricolari. Sono Ali & Ava, i protagonisti del quarto film di Clio Barnard (presentato alla Quinzaine des réalisateurs 2021), talentuosa regista inglese che ha spesso raccontato la sua città d'origine, Bradford nello Yorkshire.

giovedì 14 aprile 2022
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

C'è il fantasma di Bob Dylan in Ali & Ava. Storia di un incontro. Mama You Been On My Mind convive nell'anima del protagonista e, come ha sottolineato la stessa cineasta britannica, ha influenzato il processo di scrittura. La musica è una delle tante identità del terzo lungometraggio di finzione di Clio Barnard a cui va aggiunto il documentario The Arbor.

giovedì 14 aprile 2022
Chiara Borroni
Cineforum

Ali sale sul tetto della sua auto portata nel nulla delle campagne intorno a Bradford, West Yorkshire, e balla, solo, libero, con la sua musica nelle orecchie. Faceva il dj ma ora gestisce degli appartamenti e c'entra poco con quella cittadina che attraversa freneticamente, continuamente, muovendosi da una casa all'altra, percorrendone le vie con la sua auto malconcia.

giovedì 14 aprile 2022
Claudia Ferrero
La Stampa

Ali sale sul tettuccio della sua auto parcheggiata in mezzo alla nebbia e con la musica elettronica a palla balla e canta a squarciagola. Butta via così il dolore di un matrimonio che sta finendo, anzi, che è già finito. La sua vita è una colonna sonora: Mama, You Been on My Mind di Dylan per un ballo di addio, i Buzzcocks per lasciarsi andare. Punk? «Sì».

mercoledì 13 aprile 2022
Tiziana Morganti
Asbury Movies

Nella sua Via del Campo, Fabrizio De Andrè ci ricorda come "dal letame nascono i fior". Un piccolo verso che va a completare una canzone dalla natura e dal fraseggio poetico in cui si dà spazio ai cosiddetti ultimi. Ma chi sono questi? Con ultimi s'intende tutti coloro che vivono delle esistenze piccole, quasi invisibili. Un giudizio che viene attribuito loro da chi, invece, è convinto di trovarsi [...] Vai alla recensione »

martedì 12 aprile 2022
Adriano De Grandis
Film TV

In una giornata di pioggia battente, Ali dà un passaggio ad Ava. L'accompagna a casa: lui è un tipo esuberante, quasi invadente; lei è più riservata, quasi timorosa di accettare una compagnia improvvisa e non richiesta, ma è al tempo stesso attratta da una persona così diversa da lei. Ali, più agiato, è di origini bangladesi e gestisce alcuni appartamenti; lei è una maestra di sostegno irlandese e [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 aprile 2022
Manuela Poidomani
La Rivista del Cinematografo

Tra la nebbia di Bradford, città industriale nel cuore dello Yorkshire, Alì, interpretato da uno splendido Adeel Akhtar, sale sul tettuccio della sua macchina e inizia a ballare. Il cappuccio scuro gli copre il capo, le cuffie, parte integrante della sua personalità, premono sulle orecchie e la musica - I Know (Marot Remix) di Onipa - diviene l'eco dell'intera scena.

venerdì 1 aprile 2022
Alessandro De Simone
Ciak

Bradford, profondo Yorkshire. Ali gestisce degli appartamenti, ma la sua vera passione è la musica. Ha un matrimonio agli sgoccioli e un cuore pieno d'amore. Ava è una donna con una grande famiglia e un passato doloroso. Si incontrano e presto l'amicizia si trasforma in amore e in una nuova speranza di vita. La tradizione del cinema britannico del proletariato continua, sempre perfettamente bilanciato [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 marzo 2022
Francesco Del Grosso
Cineclandestino

Lui gestisce degli appartamenti e vive un matrimonio segnato da un dolore. Lei è una insegnante di sostegno alla scuola elementare. Lui è di origini indiane, lei irlandesi. Lui ha trascorsi da dj ed è appassionato di musica elettronica e rap, mentre lei ama la musica folk. Lui si sta separando dalla moglie, non ha figli ma una famiglia numerosa alle spalle, mentre lei è madre e nonna a tempo pieno [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 settembre 2021
Cristina Canfora
Close-up

Due nomi, due percorsi che si intrecciano sullo sfondo di una Bradford povera e grigia. Ali&Ava è titolo della quarta opera di Clio Barnard, semplice sì, eppure un titolo che già indirizza l'attenzione al nodo principale: il rapporto tra Ali, affittacamere appassionato di musica e Ava, assistente all'insegnamento da poco diventata nonna. La Barnard ritorna a parlare della periferia dopo il documentario [...] Vai alla recensione »

martedì 27 luglio 2021
Ilaria Feole
Film TV

Ali proviene da una famiglia bangladese benestante e vive da separato in casa con una moglie che ama ancora. Ava è un'insegnante di sostegno di origine cattolica irlandese, ha quattro figli, cinque nipoti, un uomo sbagliato di troppo alle spalle. In comune non avrebbero niente più che le iniziali, ma la vitalità del loro legame esonda sullo schermo, servita dalle prove luminose di Claire Rushbrook [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO
lunedì 11 aprile 2022
 

Una coppia che riesce a trovare la giusta armonia. Dal 14 aprile al cinema. Guarda la clip »

TRAILER
mercoledì 23 marzo 2022
 

Una commedia che parla d'amore attraverso il potere rigenerante della musica. Dal 14 aprile al cinema. Guarda il poster e il trailer »

winner
miglior attore
British Independent
2021
winner
miglior colonna sonora
British Independent
2021
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