Titolo originale | The Big Sick |
Anno | 2017 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 119 minuti |
Regia di | Michael Showalter |
Attori | Kumail Nanjiani, Zoe Kazan, Holly Hunter, Ray Romano, Anupam Kher Zenobia Shroff, Adeel Akhtar, Bo Burnham, Aidy Bryant, Kurt Braunohler, Vella Lovell, Myra Lucretia Taylor, Jeremy Shamos, David Alan Grier, Ed Herbstman, Shenaz Treasury, Rebecca Naomi Jones, Kuhoo Verma, Mitra Jouhari, Celeste Arias, Shana Solomon, Jeff Blumenkrantz, Linda Emond, Holly Chou, Andrew Pang, Alison Cimmet, Lawrence Ballard, Shunori Ramanathan, Spencer House, Susham Bedi, Rahul Bedi, Matty Cardarople, Myra Turley, William Stephenson, Marilyn Torres, Kerry Flanagan, Jack O'Connell (IV), Charles Gould, Isabel Shill, Lauren Patten, Keilly McQuail, Zach Cherry. |
Uscita | giovedì 16 novembre 2017 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Cinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,40 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 novembre 2017
Il racconto (vero) della storia d'amore tra gli sceneggiatori del film, Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 6 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 2 candidature e vinto un premio ai Spirit Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, 1 candidatura a Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office The Big Sick - Il matrimonio si può evitare... l'amore no ha incassato 456 mila euro .
The Big Sick - Il matrimonio si può evitare... l'amore no è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Kumail è uno stand-up comic che si guadagna da vivere come Uber driver. Nato in Pakistan e traslocato negli States, prova a conciliare tradizione e american life. Non lo fa per sé, Kumail è ansioso di sfuggire al problematico contatto con le proprie radici, ma per la famiglia che apparecchia il suo matrimonio e lo vorrebbe, in ordine (di valore) discendente dottore, ingegnere o avvocato. Davanti ai piatti tradizionali, la madre gli serve una ragazza pakistana da inserire in un file da cui pescare la futura sposa. Ma al cuore non si comanda e Kumail si innamora di Emily, una studentessa di psicologia.
Incontrata in fondo a un monologo sul palcoscenico di un Comedy Bar di Chicago, Emily costringe Kumail fuori dalla sua zona di comfort. Kumail resiste tra bugie e omissioni fino al giorno in cui la ragazza viene ricoverata per una grave infezione. Il coma indotto per ridurre il metabolismo e l'incontro coi genitori di Emily 'risvegliano' Kumail.
Era dagli anni Novanta, decennio fortunato per il genere, che una commedia romantica non lasciava sul volto un sorriso. Un sorriso persistente che ti accompagna fino a casa.
Tutto ricomincia con The Big Sick, la commedia miliare di Michael Showalter spoilerata dal titolo. Perché la malattia che colpisce Emily e la 'sospende' è la figura chiave del racconto, è qualcosa che accade agli altri, a Kumail e ai 'suoceri'. Da quel momento la storia d'amore non le appartiene più, il gioco di seduzione si sposta e agisce tra i suoi genitori e il suo (ex) boyfriend. A fargli da specchio è la relazione dei 'vecchi' di Kumail con le giovani donne pakistane che sfilano sul loro divano nella speranza di combinare un matrimonio col ragazzo.
Esilarante e dolente, senza una traiettoria chiara e con un grande scarto, The Big Sick è una rom-com che produce un quieto terremoto e lascia dietro di sé un nuovo e fertile squilibrio. Ragione e cuore della commedia sono Kumail Nanjiani, sceneggiatore e interprete che porta al protagonista lo humour caldo e la perfetta padronanza dei tempi di un attore-entertainer, e Emily V. Gordon, scrittrice e consorte di Nanjiani interpretata con lucentezza da Zoe Kazan. Coppia artistica testata da malattia e colpi di cultura, trasfigura la propria vita in uno script diretto da Michael Showalter e prodotto da Judd Apatow, riconoscibile nell'irruzione agile della gag e nel versamento di un'inesorabile malinconia.
Perfetto approdo di quella ricerca della felicità che da sempre stringe in un patto la romantic comedy e il suo spettatore, The Big Sick è una commedia di confronto etnico che fa muovere personaggi credibili in spazi culturali plausibili, che si struttura sulla crisi e ne sfrutta ogni ricaduta umoristica. Sul fronte dei complessi incroci razziali il cinema inglese (My Beautiful Laundrette) e quello americano (Indovina chi viene a cena?) hanno prodotto commedie più arrabbiate o socialmente affilate, ma quello che interessa a Showalter, che assume in pieno il modello della commedia romantica, è la circolazione sentimentale tra i personaggi, nessuno escluso.
Dall'infermiera alle pretendenti pakistane, su tutte la Khadija di Vella Lovell, la sceneggiatura dà rilievo ai pensieri e alle azioni di ogni carattere con una cadenza calma e armoniosa, risonante di affetti che sedimentano nello spazio e nel tempo. È qui che si gioca la novità, l'audacia e la singolare tenerezza di The Big Sick, sorprendente per il soggetto e per il tono.
Il cinema e la televisione, nell'America di Trump e nell'Italia di "aiutiamoli a casa loro", affrontano diffusamente l'immigrazione ma lo sfondo è sempre il disagio, la discriminazione, la denuncia civile, la rivendicazione. La serenità (ir)risolta e mai semplificata tra Kumail e la sua famiglia, tra Kumail e la società americana, lontana dal dramma quanto dalla sperimentata parodia, è una precisa scelta di campo, l'affermazione di un nuovo discorso, la rivendicazione di un diritto prima di tutto a una (str)ordinaria qualità di narrazione.
Come tutti gli amanti che hanno abitato il genere, Kumail ed Emily sono innamorati, si baciano, si sfidano e si cercano mentre lui aggira comicamente gli ostacoli che la finzione sostenuta a uso dei genitori pone alla sua vita sentimentale. La loro centralità romantica è naturale, un architrave solido ma non ingombrante al racconto che conduce altrove il suo senso e lo consegna per intero nelle mani di due vecchi leoni, Holly Hunter e Ray Romano. La coppia coniugale, nella loro differenza e in quel loro sperdimento apparente davanti alla malattia della figlia, sono la commossa anima segreta di The Big Sick. Il punto d'osservazione e di ascolto che sveglia Kumail dal sonno e dalla mascherata dell'identità. Beth e Terry incarnano le dinamiche, le nevrosi e le collisioni di una società aperta che produce (anche) esiti felici: due amanti pronti a essere insieme. Dentro la vita e una commedia rigenerata.
Se si riesce a perdonare al protagonista la noia delle performance cabarettistiche sue e dei suoi amici (il nostro eroe è un aspirante comico tutt’altro che brillante), il film è gradevole, anche se non eccezionale. Alla base, la storia vera dell’attore e scenografo Kumail Nanjiani, che interpreta se stesso, e di sua moglie, Emily, nel film interpretata [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo molto di più. Il ritmo spesso è lento, prolisso. Le scene dei vari sketch proposti dai comici che sono durante tutto il film sono ripetitive fino ad essere noiose e direi nemmeno così comiche. La storia d'amore tra i due ragazzi è narrata nella prima parte frettolosamente tanto da non far capire che il sentimento, soprattutto di lui verso di lei, fosse così profondo.
In The Big Sick i due sceneggiatori Kumail Nanjiani e Emily Gordon rievocano il loro incontro e la loro tormentata storia d' amore. Un amore contrastato soprattutto dai genitori di entrambi. Quelli di Kumail perche' avrebbero voluto imporre al figlio,come da tradizione , una sposa della stessa etnia, quelli di Emily perche' scioccati dalla fede musulmana del ragazzo [...] Vai alla recensione »
Se si riesce a perdonare al protagonista la noia delle performance cabarettistiche sue e dei suoi amici (il nostro eroe è un aspirante comico tutt’altro che brillante), il film è gradevole, anche se non eccezionale. Alla base, la storia vera dell’attore e scenografo Kumail Nanjiani, che interpreta se stesso, e di sua moglie, Emily, nel film interpretata [...] Vai alla recensione »
"The Big Sick", come si evince dal titolo, racconta la storia d'amore tra un giovane pakistano emigrato negli USA ed una ragazza bianca americana che improvvisamente contrae una seria e pericolosa infezione polmonare che la induce ad un coma indotto dai medici per diverse settimane. La loro relazione sentimentale, nata per lo più per caso ed apparentemente senza alcuno [...] Vai alla recensione »
Perfetta commedia brillante dove le diversità etniche si confrontano nella più universale lingua del mondo,chiamata amore,dove tutti i tabù di un diverso esistenzialismo,usi e costumi si dissolvono nel più profondo sentimento dell'essere umano,mettendo da parte qualsiasi concetto di vita che possa ostacolarlo. Questo film,da non sottovalutare,diventa un esempio moderno [...] Vai alla recensione »
Buoni sentimenti, correttezza politica e malattia, se poi ci si aggiungono protagonisti simpatici e lieto fine il risultato non può che essere letale.
The Big Sick ci racconta la storia di un cabarettista di origini pakistane, (Kumail), che durante una delle sue serate incontra una ragazza (Emily) che gli cambierà la vita. Dopo quel loro primo incontro per Kumail cambierà qualcosa dal suo interno, anche se la sua strada la troverà solo nel momento più difficile per loro.
D'accordo andare al cine anche per divertirsi senza pensieri gravosi, ma quando è solo banalità e noia c'è il rischio di non divertirsi affatto. Qualche risata si fa, ma passare il tempo per vedere una favoletta scontata nello sviluppo e nell'epilogo si rimane un po' male. I personaggi di contorno sono macchiettistici e non aiutano a costruire una idea della cultura [...] Vai alla recensione »
Una decina di anni fa, nel cerchio degli appassionati, fece un certo scalpore un breve pamphlet scritto da due giovani critici-filosofi, che si intitolava "Apologia del filmetto" dove Luca Bandirali e Enrico Terrone (questo il loro nome) spiegavano con serietà e erudizione che non esiste alcun motivo per decretare la minorità della commedia rispetto al cinema impegnato, e che anzi molti film considerati usa-e-getta illuminano verità psicologiche e sociali molto meglio di altri generi. Inoltre, la professionalità della scuola americana del prodotto cinematografico, tutt'altro che semplicistica, garantisce uno sviluppo di trama e di coerenza narrativa assai maggiore di tanti conclamati autori. Torna in mente quella riflessione vedendo The Big Sick (guarda la video recensione) dove un autore comico statunitense di origine pakistana prende a spunto elementi autobiografici, e offre allo spettatore una commedia adulta e profonda (con lo zampino del geniale Judd Apatow, produttore), la cui apparente leggerezza non deve trarre in inganno né essere considerata subalterna a certi filmoni all'europea o a sedicenti candidati agli Oscar.
Kumail Nanjiani, sceneggiatore e attore protagonista, ne è il vero deus ex machina, anche se dietro la macchina da presa siede (con correttezza ma forse senza il piglio che avrebbe avuto Apatow nelle inquadrature) Michael Showalter.
Quel che piace e convince, di The Big Sick, è la sua imprevedibilità pur nei canoni della commedia sentimentale, i cui esiti magari sono noti ma con un percorso decisamente originale. L'idea stessa di strutturare il secondo atto - o l'ostacolo che blocca la riconciliazione (in fondo un "rimatrimonio", per usare una formula di un altro filosofo appassionato di commedie come Stanley Cavell) - attraverso una girlfriend in a coma, e spostare tutto l'asse sul rapporto tra il fidanzato e i diffidenti genitori della ragazza è sicuramente riuscita, permettendo una esplorazione di caratteri e uno studio psicologico/sociale americano di finezza inusitata.
The Big Sick, storia di amore interrazziale acquistata da Amazon al Sundance Film Festiva! e che, uscita inizialmente su pochi schermi americani, ha realizzato il più alto incasso per copia della stagione. Il soggetto è ispirato all'esperienza autentica del protagonista e sceneggiatore Kumail Nanjiani, noto al pubblico televisivo d'Oltreoceano, e di sua moglie, la co-sceneggiatrice del film Emily [...] Vai alla recensione »
Acquistato per dieci milioni di dollari da Amazon, immediatamente dopo la prima allo scorso Sundance Film Festival e uscito a inizio estate, The Big Sick, di Michael Showalter, si è lentamente fatto strada come uno degli autentici successi dell'anno (50 milioni di dollari al botteghino Usa) e uno dei film che meglio soddisfano le pulsioni dello zeitgeist -una commedia romantica contro i pregiudizi [...] Vai alla recensione »
La notte del loro primo incontro scorre e gira veloce: col dvd dei Morti Viventi di George Romero. Lui è il c-mico pakistano Kumail Nanjiani, lei una giovine americana aspirante analista di nome Emily V. Gordon che lo ha appena conosciuto (e stuzzicato) durante un suo monologo in un locale di Chicago. Nella vita sono destinati a diventare marito e moglie; nel film si raccontano da sceneggiatori, lui [...] Vai alla recensione »
Nell'ospedale dove la figlia è ricoverata in coma, davanti alla - prova più difficile che una madre può trovarsi ad affrontare, Beth (Holly Hunter) non indietreggia e non si dispera in modo plateale. Dal suo dolore trattenuto, dalla determinazione con cui affronta i medici e i loro verdetti, dal modo brusco e insieme tenero con cui attraversa accanto al marito Terry (Ray Romano) il tunnel del dolore [...] Vai alla recensione »
Fenomeno dell'estate Usa, ricorda passaparola tipo "I Mariachi", 7.000 dollari di budget, incasso di 2 milioni, ma che cos'ha di speciale? Un amore impossibile per il quale parteggiamo fino in fondo, nonostante i due o tre finali di troppo, corrispondenti alla storia vera dell'attore protagonista, il pakistano Kumail Nanjiani, sceneggiatore che timbra col nome il personaggio.
Ogni tanto, accanto a inguardabili Palme d'oro e indecenti bufale d'autore, capita di trovare un bel film. Come questa deliziosa commedia in agrodolce. A Chicago scoppia l'amore tra la bionda Emily e il cabarettista d'origine pakistana Kumail. Poi lei si ammala: potrebbe essere il bis di Love Story. Per fortuna, appena si profila il rischio lacrima, ecco un tocco d'impagabile umorismo.